Il 35esimo Campionato d’Europa di Ginnastica Ritmica, in programma a Baku da oggi, giovedì 16 maggio, fino a domenica 19, cade in una stagione cruciale sulla road to Tokyo 2020. A quattro mesi esatti di distanza dal 37° Mondiale dei piccoli attrezzi, che si terrà, dal 16 al 22 settembre, nella stessa location, la Milli Gimnastika Arenasi di Heydar Aliyev Avenue, già sede degli Europei del 2014 e della prima edizione degli European Games nel 2015, la rassegna continentale rappresenta una sorta di test event di quella iridata. In un clima mite, intorno ai 25 gradi, al contrario di quanto sta accadendo in Italia, dove la primavera tarda a venire, le migliori individualiste del vecchio continente si sono date appuntamento sulle rive del Caspio per contendersi i titoli di specialità di Budapest 2017 e conquistare i pass per l’all-around di Kiev 2020. La capitale dell’Azerbaijan, intanto, sembra essere tornata il vecchio crocevia sulla strada della seta, tappa privilegiata di Marco Polo nei suoi lunghi viaggi in Oriente. Tra un circuito di Formula 1 e una finale di Europa League, Baku, imprevedibile calderone di echi di caravanserragli centroasiatici, atmosfere fin de siecle, condomini post sovietici e il lusso tecno-architettonico del recente boom petrolifero, si apre alle manifestazioni sportive che, direttamente o no, portano ai Giochi nipponici: World Cup di Artistica, Ritmica e Trampolino, l’European Youth Olympic Festival di fine luglio, gli Europei GAM nel 2020, senza dimenticare quelli di Aerobica, la prossima settimana. Insomma, tutto passa per queste latitudini e tra poche ore assisteremo all’ennesimo spettacolo. Con un occhio particolare al futuro prossimo. Dopo la cerimonia di apertura, alla presenza del Presidente UEG, l’azero Farid Gaybov, del numero uno del Comitato Tecnico Maria Petrova (nella foto insieme al Vice Presidente FGI Rosario Pitton e all'ufficiale di gara Emanuela Agnolucci) e del Presidente della Federazione locale e del Comitato Organizzatore, Mehriban Aliyeva, la moglie del Presidente dell’Azerbaijan Ilham Aliyev, toccherà ai gruppi juniores, dalle 17.30 (le 15.30 italiane), aprire la gara con i 5 cerchi. L’altro programma, quello con i 5 nastri è fissato per sabato alle 16.50 (le nostre 14.50). Domenica, in diretta streaming sul canale web di Rai Sport, con il commento di Umberto Avallone e Isabella Zunino Reggio, andranno in scena le finali di specialità. A proposito della squadretta azzurra, i risultati di Giulia Segatori e compagne sono stati un crescendo rossiniano. Seconde a Mosca, prime al Città di Desio e a Burgas in Bulgaria, nel torneo intitolato a Julieta Shishmanova, la nonna della Cantaluppi. Unico passo falso proprio a Baku, nel recente Torneo AGF, un quinto posto nel generale, subito compensato con un argento e un bronzo nelle specialità. Tra le big le ginnaste da battere sono sempre loro, le Averina Sister. Sulle rive del Danubio si spartirono la posta: oro a cerchio e nastro per Dina e oro a palla e clavette per Arina. Da allora le due italiane - Alexandra Agiurgiuculese, reduce dal bronzo nel completo in Coppa del Mondo a Guadalajara la settimana scorsa, e Milena Baldassarri, l’individualista più vincente della storia ultracentenaria della FGI, grazie all’argento al nastro ai Mondiali di Sofia nel 2018 – hanno acquisito maggiore consapevolezza nei propri mezzi e prestigio internazionale. Vedremo cosa riusciranno a fare, in attesa di ritrovarle, l’una contro l’altra, agli Assoluti di Torino, nell’evento dell’1° e 2 giugno organizzato al PalaRuffini dall’Eurogymnica. Dopo aver rotto un tabù lungo 27 anni, salendo sul podio bulgaro nel 2018, sarebbe bellissimo vedere un’individualista azzurra sul podio UEG. Chiudendo forse un cerchio, perché Milena e Alex partirono proprio da un podio europeo, quello di categoria a Holon nel 2016. Tre anni più tardi si ripresentano agguerrite più che mai. E non dimentichiamo che dalla somma con la squadretta uscirà la classifica della Team Competition. Una classifica che mischia presente e futuro per dare una dimensione al movimento. A Sofia vincemmo il bronzo. La Ritmica italiana sta bene e questo forse si vede anche a prescindere da ciò che accadrà nel lontano Azerbaijan.