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Mondiali. Grandi altezze. De Rose 5° a metà gara

Tuffi
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"Mister Volare" a metà gara è quinto. Mercoledì gli altri due salti che definiranno la classifica. Alessandro De Rose, bronzo iridato a Budapest 2017, dalla torre metallica di Gwangju, costruita sul campo di calcio dello stadio della Chosun University, tra le più antiche università private della Corea del Sud con circa 33.000 studenti iscritti, nella prima delle tre giornate del mondiale di tuffi dalle grandi altezze dopo due round totalizza 187.50, a 6.5 punti dalla terza posizione occupata dal ceco Michal Navratil con 194.05. Primo è Steve Lo Bue con 218.40 e secondo Jonathan Paredes con 209.55. Per il momento statunitense e messicano sembrano difficili da avvicinare. La piattaforma è posta a 27 metri, come i suoi anni da poco compiuti, e affaccia su una vasca rotonda di 15 metri di diametro e 6 di profondità. Si comincia in 22, Alessandro è ultimo in ordine di salto, e si va avanti tutti fino al terzo round, il primo tuffo di dopodomani, dove Alessandro farà il triplo indietro con tre avvitamenti. Poi c'è il taglio al quarto, al quale parteciano i primi 12 e che diventa la finale. Diversa, però, da quella della piattaforma classica, perchè qui non si riparte da zero ma si portano con sé i punti guadagnati in precedenza. "Non so neanche com'è andata la gara, tanto ero concentrato su di me", commenta a caldo Mister Volare, come lo chiamano a Polignano. "E' stato regolare, come speravamo all'inizio - aggiunge la sua allenatrice e futura moglie Nicole Belsasso, anche lei ex piattaformista ma dai 10 metri - La verticale anche un filino meglio di come l'aveva provata mezz'ora prima in allenamento. Ma sono dettagli. E' pura matematica, l'importante è partire bene".  
Il tuffo lo allena in tre parti - stacco, evoluzione ed entrata in acqua - che assembla in gara. L'allenamento è la fase più difficile, anche per una questione di impianti. "Quest'anno la Federazione mi ha dato l'opportunità di allenarmi a Otzal Area 47, dove ho potuto allenarmi da 10 fino a 21 e dalla piattaforma dei 27 metri e la ringrazio di cuore", ringrazia De Rose.
Alessandro De Rose, cosentino di nascita e triestino di adozione, che il 2 luglio scorso ha festeggiato il compleanno, è un ragazzo speciale. "E' una foglia d'argento", come cantava Loredana Bertè al Festivalbar nel 1982, "che vorrebbe inseguire il vento" ... ma lui ce la fa. Nella vita ha fatto di tutto, dal cameriere all'animatore turistico. Per due anni si è tuffato dai trampolini dei parchi acquatici, nelle vasche piccole la metà di quelle in cui si tuffa adesso, per far divertire grandi e bambini. Con i tuffi ha girato il mondo ("mi manca l'Oceania") ed vissuto a Londra dai 19 ai 21 anni, Strasburgo l'anno scorso, Roma e Trieste. E' tesserato con la Trieste Tuffi Edera, la socetà che gli ha dato l'opportunità di praticare lo sport che ama di più e alla quale è riconoscente. E' legatissimo alla mamma Ermina che sente tutti i giorni al telefono e alla sua compagna e allenatrice Nicole Belsasso. E in fondo al cuore porta sempre con sé papà che ha perduto quando aveva 14 anni.  
E' diventato un beniamino del pubblico che segue le World Series di specialità e il 23 luglio 2017, esattamente due anni fa domani, a Polignano a Mare ha vinto la sua prima tappa del circuito mondiale. Anche in quella occasione ha spalancato il suo cuore rivolgendo un ringraziamento particolare al suo mentore Davide Didonna, natio dì Polignano. Una settimana dopo si è aggiudicato la medaglia di bronzo ai mondiali a Budapest. Quest'anno nella High Diving World Cup a Zhaoqing, in Cina, si è classificato quinto. Con la medaglia di bronzo a Budapest, da quel podio zuppo di lacrime e gioia e voglia di gridare al mondo "ci sono anch'io", in molti si sono accorti di lui. E' stato invitato a programmi tv e telequiz (l'ultimo i Soliti Ignoti lo scorso inverno), ma è rimasto sempre lo stesso ragazzo umile e determinato.
"La Federazione Italiana Nuoto è tra quelle che stanno investendo di più sui tuffi dalle grandi altezze - aggiunge Nicole - Quest'anno ha permesso anche a me che lo alleno di venire. Ringraziamo la FIN per l'attenzione e l'aiuto che ci sta dimostrando. A Budapest non c'ero perché ero impegnata a Cosenza con i campionati nazionali giovanili. Lo seguivo dalla tv e con whatsapp." In questo sport estremo lo segue anche una psicologa sportiva, Consuelo Manfreda.

GRANDI ALTEZZE CHE PASSIONE. Il punto più alto da dove si è tuffato sono stati i 31 metri di due anni fa a Furore con l'obbigatorio doppio indietro con un avvitamento. Il tuffo più bello "è stato quello con cui ho vinto a Polignano a Mare nel 2017", e il più brutto "quest'anno nelle Filippine, sempre nelle World Series, quando scese la marea e invece di 27 i metri diventarono 29 ed entrai quasi seduto". Si fece male al coccige e rischiò di chiudere lì la stagione.

FOTOGRAFIE. Kazan 2015 e Budapest 2017, l'esordio in azzurro e la medaglia di bronzo. "Di Kazan ricorderò sempre il mio terzo ed ultimo tuffo che è stato il primo in carriera in cui ho preso nove. Di Budapest, non me ne voglia l'inglese, la prima cosa che mi viene in mente è quando ha sbagliato Gary Hunt".

PROMESSA DI MATRIMONIO. Il 19 settembre sposa la sua compagna ed allenatrice Nicole Belsasso, coetanea, con la quale sono fidanzati da sei anni ("ma ci conosciamo da molto prima", dice lei, "nei tuffi ci conosciamo tutti") e che lo accompagna nel suo terzo campionato del mondo con la maglia della Nazionale. E' quasi tutto pronto. Anche la destinazione del viaggio di nozze. "Andremo in Africa - racconta Nicole - dove Alessandro non è mai stato. Probabilmente in Kenya. Abbiamo incaricato un'agenzia e chiesto il viaggio come regalo. Sarà una cerimonia tra di noi, con pochi invitati. In Comune a Trieste. Le pubblicazioni sono pronte. Nell'organizzazione ci stanno aiutando i testimoni". "Il matrimonio non mi spaventa - afferma Alessandro - al contrario sono molto sicuro di quello che facciamo. Provengo da una famiglia unita, in cui i miei genitori si sono amati molto, e credo in questi valori".

SANDWICH DE ROSE. A Polignano a Mare, tappa italiana delle World Series, la scorsa estate hanno dedicato un panino all'unico tuffatore azzurro a partecipare al circuito mondiale di tuffi dalle grandi altezze. Com'è fatto? "Alla calabrese". Pane rosso al pomodoro, verdura, mozzarella, pesce spada, soppressata e cipolla di tropea. "Certo che lo abbiamo mangiato! E' una bomba. C'è dentro tutto. Ma non puoi mangiarlo prima di tuffarti". Parola di De Rose & Belsasso.

I due tuffi di Alessandro De Rose - preliminari piattaforma 27m - quinto 187.50

5441B doppio e mezzo ritornato con barani (obbligatorio con coefficiente fisso 2.8) 70.00
6256D verticale indietro con doppio e mezzo indietro e tre avvitamenti (libero da 4.7) 117.50
NB. Il barani è la posizione di raccoglimento a gambe e braccia tese con cui si chiude il tuffo

Foto Deepbluemedia.eu