'Governance dello Sport', Malagò: evitare conflitti di interesse. Cantone: prevenire la corruzione

IL CONVEGNO

cantonemezzelanigmt041 crSi è tenuto oggi - nel Salone d’Onore del CONI – il convegno “La Governance dello Sport”, inentrato sulle nuove sfide strategiche e organizzative del sistema sportivo e sulla gestione del cambiamento.

 

I lavori sono stati aperti al Presidente del CONI, Giovanni Malagò e all’approfondimento hanno partecipato il Presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone, il Presidente del Collegio di Garanzia del CONI, Franco Frattini, e il Presidente della Nedcommunity, Paola Schwizer. Valeria Panzironi, Direttore Affari Legali Coni Servizi, ha chiuso la prima parte del convegno affrontando il tema dell'autoregolazione e sistema sportivo (Foto Mezzelani-GMT).

 

Malagò ha affrontato la tematica parlando dei successi ottenuti nel weekend dallo sport italiano. "E' stato l'ennesimo fine settimana esaltante e i trionfi ottenuti sono anche il risultato dell'efficenza amministrativa e di gestione. Fare il Presidente del CONI, oggi, implica particolari complessità rispetto a chi mi preceduto e il nostro livello di vigilanza è enormemente superiore. Occorre evitare qualsiasi tipo di conflitto di interesse, drasticamente e a tutti i livelli. Vale per chiunque lavora da noi e con noi. La nostra competenza è in linea con i dettami dell'Anac e dei valori morali di chi si occupa di sport. Il nostro mondo deve dare il buon esempio. Non perché sia un settore più importante rispetto ad altri, ma perché noi siamo un modello. I nostri atleti, i nostri tecnici, i nostri dirigenti: se noi sbagliamo, facciamo un danno enorme. Per questo dobbiamo vivere dalla mattina alla sera con un vademecum, delle regole da rispettare".

 

Il Presidente dell'ANAC, Cantone, ha approndito il ruolo della governance nel contrasto alla corruzione: "Il CONI può e deve provare da rendere sempre più obbligatori i sistemi di compliance alle società sportive, ad esempio con le norme di 'self cleaning' della legge 231 del 2001 (Responsabilità amministrativa delle società e degli enti) stimolandone l'adozione nelle società professionistiche private". La corruzione può essere suddivisa su due piani: 'on the field', per tutti i fatti che avvengono in gara come doping e match fixing, e 'off the field', vale a dire tutto quel sistema di interessi economici che prescinde dalla competizione sportiva, come i meccanismi elettivi, le sponsorizzazioni e i rapporti con i terzi. "Per evitare la corruzione sono convintissimo che l'obiettivo è quello di trovare strumenti di autoregolamentazione. Dobbiamo rendere effettivi i codici etici, è importante la stigmatizzazione sociale, è indispensabile anche a prescindere dalle norme giuridiche. Il CONI come ente pubblico deve mettere in campo il piano di prevenzione alla corruzione, particolarmente utile perché consente di utilizzare elementi di sterilizzazione del rischio, senza ricorrere alla repressione ma operando dall'interno grazie alla conoscenza dei settori in cui si possono annidare i rischi di corruzione, ricorrendo alla rotazione per esempio".

 

Il Presidente del Collegio di Garanzia, Franco Frattini, ha invece sviluppato l’argomento legato all’ordinamento sportivo e al diritto di accesso agli atti. "Lealtà e probità sono i pilastri della carta olimpica scolpiti nel sistema dello sport italiano. Principi alla base di una seria politica di prevenzione e contrasto alla corruzione. La trasparenza previene opacità dietro cui si annida il fenomeno corruttivo. La difesa dell'autonomia del sistema organizzativo della giustizia sportiva si coniuga bene con l'assoluta trasparenza e la circolazione della conoscenza, per fare sempre di più del sistema sportivo italiano una casa di vetro".

 

Il Presidente della Nedcommunity, Paola Schwizer, che è entrata nel merito di valori e principi caratterizzanti una buona governance. "La nostra associazione ha lunga storia. Una buona Governace consente definire i percorsi strategici che possono determinare un vantaggio competitivo. Le regole da sole non riescono a garantire il successo sistema governance. Ma sì lavora per renderle più specifiche".

 

Valeria Panzironi, Direttore Affari Legali Coni Servizi, ha chiuso la prima parte del convegno affrontando il tema dell'autoregolazione e sistema sportivo. "Ci sono tre concetti per vedere come governance può calarsi nel sistema sportivo: integrità, trasparenza e responsabilità, con il CONI che riveste un ruolo cardine nella governance, che è espressione di una organizzazione internazionale come il CIO, Confederazione di Federazioni ed Ente Pubblico, garantendo un bagaglio di valori. Nel mondo sportivo il tema reputazionale è ancora importante e il criterio di autoregolazione è già insito nel sistema".

 

Agli iniziali interventi istituzionali è seguita una tavola rotonda sull’evoluzione del sistema sportivo in confronto agli altri modelli. Al dibattito hanno preso parte parte il Presidente dell’ASOIF, Francesco Ricci Bitti, con un approfondimento sulle nuove dialettiche degli attori del sistema sportivo internazionale, il Procuratore Generale dello Sport, Enrico Cataldi, che invece si è occupata delle nuove logiche della giustizia sportiva, il Responsabile dell’Ufficio di Vigilanza del CONI, Marco Befera, che ha sviluppato il tema dell’evoluzione del potere-dovere di vigilanza del CONI e della risposta al nuovo contesto normativo e il Presidente di Kairos SGR SPA e Vice Presidente Nedcommunity, Fabrizio Rindi, che ha declinato la specificità del sistema sportivi in termini di governance.

 

Gli ultimi tre interventi sono stati curati da Severino Salvemini, Ordinario di Organizzazione aziendale presso l’Università Bocconi, con un discorso sul settore dell’arte e della cultura e sulle sue affinità con il sistema sportivo, da Alessandro Carretta, Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università Tor Vergata e Presidente del Comitato di Sorveglianza dell’Istituto per il Credito Sportivo, che si è dedicato all’approfondimento del rapporto tra credito e indicatori di buon governo dell’impresa, e da Fabio Cerchiai, Presidente Edizioni Holding e Atlantia, che si è concentrato sulla governance dei gruppi a elevata complessità.