L'Italia maschile scrive la storia: batte la Danimarca a Plzen e si qualifica per PyeongChang

CURLING

Italia curling maschile Plzen qualificazione olimpica 1Il curling azzurro scrive la storia e vola a PyeongChang. La Nazionale maschile, allenata da Soren Gran e composta da Joel Retornaz (skip, Sporting Club Pinerolo), Amos Mosaner (third, Aeronautica Militare), Simone Gonin (second,  Sporting Club Pinerolo), Daniele Ferrazza (lead, Curling Cembra) e Andrea Pilzer (alternate, Curling Cembra), ha sconfitto la Danimarca 6-5 nella gara dei playoff del torneo di qualificazione olimpica a Plzen, in Repubblica Ceca, ottenendo la qualificazione per la manifestazione a cinque cerchi in programma a febbraio in Corea del Sud.

 

Si tratta di una prima volta assoluta da quando la disciplina è nel programma olimpico (Nagano 1998), escludendo la partecipazione a Torino2006, garantita in qualità di Paese organizzatore.

 

La vittoria è arrivata al capolinea di una sfida da brividi: da 1-0 a 1-1 dopo due end, da 3-1 a 3-3 dopo quattro, quindi due mani a zero e, nella settima, il nuovo vantaggio danese. Gli azzurri non rispondono immediatamente, con l’ottava ripresa che scorre via, ma vanno a marcare due punti al nono end, con il parziale che si aggiorna sul 5-4 per l’Italia. Al decimo arriva il pari degli avversari che decreta l’extra end: qui è Mosaner, con un’ultima stone da leggenda, a trasformare il sogno in realtà.

 

“Nonostante l’esperienza e i 34 anni stanotte non sono riuscito a dormire. Questo giorno significava tantissimo perché ci giocavamo l’accesso alle Olimpiadi e con una vittoria siamo riusciti a fare la storia – le parole a caldo nel post partita dello skip azzurro Retornaz -. E’ la prima volta che raggiungiamo i Giochi giocandocela sul ghiaccio, senza il vantaggio di essere Paese ospitante, e questo dà l’idea della nostra impresa: abbiamo vinto le partite giuste e ce lo siamo meritati, è il giorno più importante della mia carriera. Quando parlo di Torino 2006, che ho vissuto da giocatore, mi vengono i brividi e volevo li potessero provassero anche i miei compagni: così, finiti gli Europei, ci siamo parlati a lungo perché speravo cogliessero a pieno l’importanza di questa occasione”.