Stati Generali dello Sport con i Sottosegretari Giorgetti e Valente. Malagò: riforma, ora sono ottimista

CONI

sport generali foto mezzelani gmt c016 20190116 1319213295Lo sport riunito per capire il futuro analizzando il presente. Una galassia, rappresentata dalle sue orgogliose declinazioni, pronta a raccontarsi e a raccontare ­­per far luce sul destino del movimento, alla luce della riforma del Governo. Si sono tenuti, nel Salone d’Onore del CONI, gli Stati Generali dello Sport Italiano, dieci sessioni di approfondimenti per sviluppare il tema “CONI, futuro segnato e/o futuro sognato?”, alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti, e del Sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Simone Valente. (Foto Mezzelani-GMT Sport)

 

I lavori sono stati introdotti dal saluto del Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò. “Questa iniziativa nasce da un combinato disposto. Il CONI voleva mettere in condizione di ascoltare le voci del nostro mondo e le componenti volevano esprimere il loro pensiero. Gli Stati Generali servono a contemperare
interessi tra settori che ne hanno di diversi e contrapposti. Siamo felici della presenza dei Sottosegretari Giorgetti e Valente. Grazie a loro perché la presenza istituzionale, in considerazione al tema, è in linea con i propositi manifestati dal Sottosegretario Giorgetti. In questi mesi ho rispettato l’opinione di tutti, non ho mai sollecitato una presa di posizione da parte di nessuno. Nei giorni in cui è uscita la notizia è emerso un dato di fatto oggettivo, che il Consiglio Nazionale a larghissima maggioranza, ha chiesto che si instaurasse il dialogo con il Governo. Penso e spero che questo mandato l'ho rappresentato al meglio e mi auguro di continuare a farlo per attuare al meglio le istanze del nostro mondo, rispetto all’articolo contenuto nella Legge di Bilancio di fine anno. Il dialogo sta andando avanti con positività. Si vede una luce in fondo al tunnel. Abbiamo una centralità come CONI in nome della condivisione. Cari Sottosegretari, davanti avete una platea di oltre 250 persone, rappresentanti minino di enti di terzo livello e si va avanti fino al sesto livello. Faccio fatica a poter pensare che nel mondo, e in altri contesti, ci sia un esempio così trasparente di rispetto della democraticità. Non c’è nessuna volontà di aprire una polemica ma questo va evidenziato. Il Consiglio Nazionale è lo specchio di un movimento immenso. Questa mattina parlavo degli Special Olympics, del CUSI, tanto per citare due casi di realtà che compongono il nostro mondo. Un mondo così articolato ha rappresentato un’eccellenza del Paese e lo continuerà a fare seppur con dinamiche diverse, che vanno chiarite e scritte, formalizzate. Mi sento di pensare che ci saranno dei correttivi in corso d’opera. Non ero ottimista quando è arrivato questo articolo, oggi sì, perché c’è volontà di collaborare. Grazie a tutti, potete dire nel modo che riterrete più opportuno, sappiamo che siete persone di sport. Sagge, equilibrate, molti volontari che rappresentano la spina dorsale del movimento. Invito tutti a cercare di essere costruttivi. Grazie a quel mandato ho potuto trattare. Mi piacerebbe fare a breve una conferenza stampa per chiarire gli aspetti che ci stanno più a cuore. Viva il Comitato Olimpico, viva lo Sport, in particolare quello italiano. Siamo giganti della storia, grazie a ognuno di voi. Viva l’Italia, sempre”.

 

Il Sottosegretario Giancarlo Giorgetti ha illustrato il suo punto di vista relativamente alla riforma: “Prendo la parola dopo 3 mesi di conflittualità mediatica sulla cosiddetta riforma dello sport che va ricondotta a quella che è. Credo sia importante sottolineare la distinzione dei ruoli, chi fa politica ha idee e presume siano positive per cambiare in meglio la società. Non automaticamente tradotte in legge riescono nell’intento. Magari non sarà così in questa occasione. Questa dimensione interessa molto il Palazzo ma non chi fa attività sportiva quotidianamente. Questa riforma, per quanto riguarda il CONI, esalta l’indirizzo della politica sportiva del Comitato. Secondo noi nell’assoluta autonomia questa dimensione viene esaltata. Le preoccupazioni dell’intromissione della politica non esiste. Per FSN, DSA e le altre realtà non cambia nulla, anzi per quanto riguarda la contribuzione emancipa lo sport dalla Legge di Bilancio, e parliamo di un successo storico. Tutti continueranno a fare quello che si faceva prima, anche con più risorse. Coni Servizi cambia nome, continuerà a fare servizi nell’interesse di CONI ente, però nella nostra intenzione e nei nostri sogni dovrebbe essere un braccio operativo per sviluppare la dimensione formativa educativa legata alla scuola, dove si è fatto poco negli anni, e la dimensione della prevenzione sanitaria e/o medicina sportiva, dove mutuando le esperienze degli altri, pensiamo che lo sport possa fare moltissimo. Ora è ovvio che va attuata e implementata, imparando dagli errori e dall’esperienza con la collaborazione di tutti gli attori del processo. Per questo siamo impegnati con Mornati, Malagò e Miglietta per cercare di far produrre i risultati migliori da questa riforma. Credo che questi Stati Generali si interrogheranno sul futuro dello sport non legato al passato e neanche al presente ma cercando di guardare al movimento per quello che sta diventando. Più volte ho esaltato la figura degli animatori sportivi, dei volontari, che tengono in piedi il sistema in mezzo a tante difficoltà. Paragonerei queste persone agli artigiani, che oggi sono in difficoltà per la burocrazia che li soffoca, per le tasse. Affrontare la globalizzazione vale anche per il mondo dello sport. Ci sono situazioni da affrontare, pensando ad esempio che autorità come l’Antitrust si interrogano sul confine dell’attività delle Federazioni e degli Enti di Promozione Sportiva. E su come, relativamente alle manifestazioni sportive, si rischi di scardinare il modello del merito, senza dimenticare il tema dei procuratori sportivi. Questi Stati Generali mi auguro diventino un momento in cui arrivi quello che si respira sul territorio, per dare le risposte e indirizzare il percorso. Il sistema dello sport funziona e produce risultati, è un sistema però che non può rimanere ancorato al passato. Pensiamo che la riforma sia buona, non perfetta, per questo abbiamo bisogno di collaborazioni per fare crescere lo sport e la cultura sportiva, patrimonio dei tifosi. E nel fare questo ci auguriamo che aumentino anche i risultati da festeggiare”.

 

I saluti iniziali sono stati chiusi dall'intervento del Sottosegretario Simone Valente: “Grazie a chi viene molto da lontano per partecipare a questa giornata. La collaborazione è la chiave per far funzionare un modello che come Governo si è pensato. Abbiamo ricevuto un mandato dai cittadini, anche per intervenire nel sistema sportivo. Nel programma elettorale c’era scritto che bisognava dire un segnale di miglioramento. La modifica della Legge di Bilancio è un punto di partenza che deve essere migliorativo. Il 2019 ci auspichiamo sia un anno importante, dobbiamo far funzionare lo sport di base per dare sostegno alle associazioni sportive che hanno difficoltà sul territorio. Il nostro sguardo è stato orientato soprattutto lì, per dare un impulso forte, anche con nuove risorse e speriamo siano sempre di più. L’invito è alla collaborazione per lasciare un’eredità. La prospettiva è lasciare un modello che funzioni. La politica cambierà ma il mondo sportivo rimarrà. Per me il patrimonio da mantenere è questo, tutto quello che c’è di buono. Penso ad alcuni temi che possono essere sviluppati. Si è parlato di prevenzione, e poi c'è il tema della scuola. Deve esserci unità di intenti funzionale alla pratica sportiva. Mi piacerebbe poi mettere ancora di più al centro i diritti di chi lavora in questo mondo. La linea del Governo dovrà essere quella di garantire tutele previdenziali e appunto diritti. Da soli non possiamo farlo. Abbiamo bisogno di esperienze, di persone che ci indirizzino. Questo deve essere l’approccio. Ci mettiamo a disposizione di chi a cuore il modello sportivo e antepone gli interessi collettivi a quelli personali. Vuol dire gestire in modo meritocratico il sistema”.

 

Al termine delle dieci sessioni di interventi e di approfondimento sono state le conclusioni del Segretario Generale del CONI, Carlo Mornati, e del Presidente Malagò a chiudere la giornata.

Carlo Mornati: “Non ho un ruolo politico e su questo tema è giusto si esprima il Presidente ma volevo dire che mi ha fatto estremamente piacere sentire i vostri interventi. Abbiamo ascoltato con interesse. Si parla di decreti attuativi perché tutta la riforma ora ruota a come la si interpreta. Alla luce di quello che è stato detto questa mattina sentire che la Legge Melandri rimane è importante. Adesso dobbiamo capire le risorse che verranno assegnate al CONI in base alla mission che dovrà sviluppare. Deve essere eliminata ogni incertezza, siamo al lavoro per questo. Ci dovremmo adattare in vista di Tokyo: saremo bravi a farlo. Ringrazio gli atleti, siamo figli di una riforma, la Melandri, che ci permette oggi di essere qui. Quella legge fu molto invasiva ma fu una grande opportunità e spero che anche l'attuale situazione ci lasci in dote un discorso concreto, reale, come merita lo sport italiano”.

 

Il saluto finale di Malagò: “Grazie a tutte e a tutti. Ho ascoltato discorsi di qualità dalle esponenti dell’universo femminile e ne sono orgoglioso. Siamo felici anche dell’introduzione della norma legata alla rappresentanza di genere nei Consigli Federali, precursori. So che qualcuno pensa che se ci fossimo mossi prima noi, avremmo potuto evitare la riforma ma non condivido questa interpretazione. Anche perché nei 4 anni precedenti ho avuto sei interlocutori diversi nei rapporti con il Governo, aspetto che sottolineo per farvi capire l’impossibilità nel costruire qualcosa di diverso. Ho sempre parlato di quelle che erano le nostre aspettative, so perfettamente quali sono le esigenze. Non conoscevo quali sarebbero stati i contenuti dei vostri interventi e penso questo sia apprezzabile. La realtà è univoca e omogenea a livello pensiero. Cinque Federazioni non erano presenti, due erano oggettivamente impegnate in altri contesti istituzionali. Mi avete caricato di energie e di speranze, anche di aspettative. Spero di poter essere all’altezza di questa considerazione. Oggi abbiamo lavorato per la messa a terra dei decreti attuativi. Mi ha fatto riflettere chi ha paragonato il nostro mondo a una grande nave, che dipende dal capitano e da un grande equipaggio e la nostra, malgrado la sua eterogeneità, è andata sempre avanti. Una cosa ci mette tutti d’accordo: ha reso orgoglioso il Paese. Però oggi questa buona nave qualcuno la vuole utilizzare per risolvere altri problemi dell’Italia. E' stato deciso di cambiare il modello per risolvere le problematiche di impianti, salute e sport a scuola. Ora vediamo nelle prossime ore cosa accadrà. In virtù della Legge Melandri il CONI deve assolvere ai propri compiti e lo stesso governo ribadisce che deve mantenere le sue funzioni. La partita è questa, tutti facciamo il tifo per arrivare a risolvere il problema. Ma le prerogative devono rimanere e rimangono solo se quegli impegni vengono confermati. Sono ottimista. Lasciamo che un nome rimanga una cosa formale, ma il brand va tutelato anche a livello territoriale per salvaguardare la tradizione di questo straordinario marchio".