Per il ciclo “Dreamers Azzurri” il primo intervistato è Ludovico Edalli, campione italiano assoluto in carica per l’Artistica maschile, all-arounder olimpico a Rio de Janeiro e già qualificato per i Giochi di Tokyo 2020 grazie all’ottimo piazzamento nel Concorso Generale ai Mondiali di Stoccarda. Il giornalista federale Federico Calabrò ha raggiunto telefonicamente “Liudo” in una pausa dei suoi allenamenti presso il Polo federale di Seveso, in via Redipuglia. Il ventisettenne di Busto Arsizio, aviere del gruppo sportivo dell’Aeronautica Militare continua la preparazione insieme al suo allenatore storico, Paolo Siviero, seguendo tutte le norme di sicurezza per il contenimento della pandemia da Covid-19.

Come sta vivendo, da sportivo, l’emergenza Coronavirus?

In maniera tranquilla, dato che la Ginnastica non è uno sport di contatto. In palestra siamo in quattro e gli allenatori rimangono a debita distanza e non ci fanno assistenza. È più difficile ma gestibile.

Lei è un esempio per tanti giovani ginnasti, costretti in questi giorni a stare a casa. Spieghiamo loro quanto è importante la prevenzione e seguire i comportamenti per evitare il dilagare del contagio?

La prevenzione e l’utilizzo degli accorgimenti indicati dall’OMS e dal nostro Governo sono fondamentali. Tutti dobbiamo impegnarci a rispettare le regole, non solo per noi stessi ma anche per chi ci circonda così da tornare il più presto possibile alla normalità. È il senso civico che ci deve guidare.

Come aveva già fatto la FGI, con largo anticipo, per le gare nazionali anche la FIG e l’UEG hanno rimandato o annullato molte competizioni qualificanti, dalle World Cup agli Europei. Sarà dunque costretto a rinunciare al confronto con i suoi rivali stranieri. Ciò inciderà sulla sua preparazione?

Non partecipare alle gare in questo periodo sarà ovviamente un peso perché non potremo provare, sulle pedane internazionali, gli esercizi che stiamo studiando in vista dell’Olimpiade. Io e il mio tecnico, Paolo Siviero, abbiamo in programma nuovi elementi e nuove note di partenza che sto perfezionando. Vedremo quali soluzione adottare nei prossimi mesi.

È difficile mantenere la concentrazione non sapendo se si farà o meno l’Olimpiade di Tokyo?

Sì, è molto difficile. Di questo passo, e se l’emergenza dovesse persistere, ho paura che venga spostata. Ciò significherebbe arrivare a Tokyo non solo con più anni di preparazione sulle spalle rispetto al classico quadriennio olimpico ma anche con qualche annetto in più all’anagrafe, che si farà sentire (ride, ndr.). Senza dimenticare poi che i calendari nazionali e internazionali riprenderebbero e quindi la concentrazione dovrà rimanere sempre elevatissima.

Con il suo allenatore e con la Direzione Tecnica avete dovuto rivedere le tabelle della Road to Tokyo?

In realtà non ho mai smesso di allenarmi e il programma è rimasto lo stesso. Sto inviando quotidianamente, tramite WhatsApp, i video degli esercizi in modo che la commissione tecnica possa valutare il mio stato di salute e di allenamento anche a distanza. Ogni tanto facciamo delle video conferenze su Skype. Per fortuna la tecnologia ci aiuta.

Abbiamo visto sui social che molti sportivi si stanno tenendo in forma anche a casa. Lei come si è attrezzato, dato che non può portarsi il cavallo con maniglie, gli anelli o le parallele in salotto?

In verità sto facendo Yoga e Pilates con la mia fidanzata e poi mi dedico al risveglio muscolare. Seguo un’alimentazione corretta e bilanciata per restare in forma in relazione al mio allenamento quotidiano. E mi lavo spesso le mani!

Usa anche lei le videochiamate per rimanere vicino ai suoi cari? Insomma, distanti ma uniti...

Sì, tutte le sere mi sento con la mia famiglia, con gli amici e con i miei compagni. Sto cercando di mantenere un rapporto con tutti, più che altro per alimentare quell’affiatamento che poi in gara ci spinge oltre i nostri limiti e ci fa tirare fuori il meglio da noi stessi. Quel senso di appartenenza a una comunità che stanno dimostrando di avere tutti gli italiani, rimanendo nelle loro abitazioni e seguendo i comportamenti necessari affinché tutto questo cessi il più in fretta possibile. Più è dura e meno dura!

E in particolare come si è organizzato in famiglia?

Più che la quantità ho riscoperto la qualità del tempo che prima magari si dava un po’ per scontato. Vivo più intensamente gli attimi che passo con loro, fosse anche una semplice video-chiamata. Con la mia fidanzata condividiamo molte più cose e queste certezze che mi dà si rispecchiano in palestra. Sto bene e, anche se questa situazione non è da sottovalutare, credo che ne usciremo più forti di prima.

Al di fuori degli allenamenti, come passa il tempo dentro casa?

La parola d’ordine per la mia fidanzata è “pulire” (ride, ndr.). Oltre a questo mi piace cucinare, prendermi cura delle piante e delle mie due splendide gattine. Il bello della normalità.

Cosa vorrebbe dire ai suoi colleghi stranieri che stanno prendendo ora coscienza della gravità della situazione e che hanno guardato all’Italia come un esempio stoico di resistenza?

Anche i ginnasti degli altri paesi, seguiti costantemente dalle rispettive Federazioni, come ha fatto fin dal primo momento la FGI, stanno cominciando a prendere importanti precauzioni contro il CoronaVirus. Mi auguro che tutti riescano a portare avanti il proprio lavoro e che il sogno olimpico non si spenga mai per nessuno di loro. Devono crederci fino in fondo!

In quanto aviere lei rappresenta l’Italia due volte, come militare e in qualità di atleta nazionale, e deve allenarsi necessariamente nelle accademie federali per farsi trovare pronto quando l’emergenza cesserà e si riprenderà la vita normale. E’ fondamentale però che la popolazione civile segua il messaggio che il governo ha lanciato con l’hashtag #iorestoacasa.

È anche grazie all’Aeronautica Militare che ho la possibilità di allenarmi in palestra. La Federazione Ginnastica d’Italia e Il Gruppo Sportivo di Vigna di Valle si stanno impegnando tantissimo per permetterci di continuare la preparazione nella massima sicurezza, gestendo gli spostamenti e le varie precauzioni da adottare. Il Governo però ha lanciato un messaggio chiaro e preciso che condivido pienamente, bisogna restare a casa per il rispetto di tutti. Poi a casa è bene che ognuno trovi qualcosa da fare, magari attraverso lo smart working o la didattica on line. Insomma credo si debba trovare il modo di trascorrere la giornata in maniera produttiva e serena, non stando per forza sempre davanti alla tv o ai social che, comunque, hanno avuto un ruolo importantissimo in questa situazione di emergenza.

Chiuda gli occhi e sogni, è a Tokyo 2020. Dove si immagina?

Mi vedo sugli attrezzi davanti al mondo intero. Con la gente sugli spalti che fa il tifo, perché lo sport è aggregazione. Che sia questa estate o fra un anno non mi interessa. Non vedo l’ora di poter tornare in gara. Significherà che abbiamo sconfitto il virus e che i sogni hanno battuto gli incubi.