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“Voglio rendere onore al mio Paese che, nonostante le profonde ferite, con forza e perseveranza uscirà vincitore da questa guerra contro un nemico invisibile!: Pietro Willy Ruta”

martedì 7 Aprile 2020

“Voglio rendere onore al mio Paese che, nonostante le profonde ferite, con forza e perseveranza uscirà vincitore da questa guerra contro un nemico invisibile!: Pietro Willy Ruta”


ROMA, 07 aprile 2020 – “Voglio rendere onore al mio Paese che, nonostante le profonde ferite, con forza e perseveranza uscirà vincitore da questa guerra contro un nemico invisibile!”. Pietro Willy Ruta, il poliziotto che ha spiccato il volo in body Fiamme Oro verso l’olimpo remiero partendo dalla SC Menaggio di Pier Angelo Angelini, è conosciuto per essere uno che parla poco, ma quando parla sa farsi intendere. Come il suo idolo Pietro Mennea, la Freccia del Sud campione olimpico di atletica nei 200 metri a Mosca 1980 e detentore dal 1979 al 1996 del record mondiale sulla distanza con 19.72, noto per il suo carattere schivo.


Come in barca, dove in silenzio, con applicazione rigorosa e certosina e accompagnato nel suo cammino dal sardo Stefano Oppo (Carabinieri), si sta facendo intendere, e in questo caso anche sentire, da anni. Il doppio Pesi Leggeri di Ruta è infatti la barca più continua di quest’ultimo quadriennio, avendo conquistato tre argenti iridati, un argento e due bronzi europei, un oro e due argenti in Coppa del Mondo e l’oro ai Giochi del Mediterraneo.


Una vera e propria macchina da medaglia Ruta, che costruisce i suoi successi in barca con la stessa passione e l’applicazione che mette nei lavori fai da te, l’hobby prediletto con cui ama trascorrere il suo tempo libero. Più che sui social network, dove comunque è attivo e seguito al punto da avere persino un fan club ufficiale su Facebook, il Pepporutafanclub, un gruppo con oltre 1100 iscritti che ha adottato come logo una rivisitazione del celebre teschio dei pirati: ciuffo prominente, barba lunga e curata da hipster, occhiali da sole che porta regolarmente in ogni gara e remi incrociati dietro. Un vessillo da duro, issato idealmente sulla barca con la quale Peppo andrà all’assalto, il prossimo anno a Tokyo, della sua terza Olimpiade.

La scheda di Pietro Willy Ruta