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“Mi guarderò indietro per continuare ad avere gli occhi puntati all’anno prossimo”: Stefano Oppo

sabato 2 Maggio 2020

“Mi guarderò indietro per continuare ad avere gli occhi puntati all’anno prossimo”: Stefano Oppo


ROMA, 02 maggio 2020 – “Mi guarderò indietro per continuare ad avere gli occhi puntati all’anno prossimo”. Vuole fortissimamente Tokyo, e guarda avanti Stefano Oppo (Carabinieri), alfiere di quel doppio Pesi Leggeri qualificatosi per i Giochi giapponesi e formato assieme al fido capovoga Pietro Willy Ruta (Fiamme Oro), con il quale forma dal 2017 una formidabile macchina da medaglia: tre argenti iridati (Sarasota 2017, Poznan 2018, Linz 2019), un argento (Lucerna 2019) e due bronzi (Racice 2017, Glasgow 2018) a livello europeo e anche un oro in Coppa del Mondo (Linz 2018). Tre anni di grandi affermazioni, in attesa di un coronamento atteso da entrambi dal 2016, anno del quarto posto olimpico a Rio sul quattro senza pielle (Pietro capovoga, Stefano prodiere).


25 anni, sardo di Oristano, Stefano vive il canottaggio in famiglia – il fratello Matteo, cinque anni più grande, ha remato anch’egli prima per il CN Oristano e poi per il CUS Ferrara, il padre Luigi è il delegato regionale FIC per la Sardegna e lo segue ad ogni gara, armato di macchina fotografica – e naturalmente da professionista, con una carriera iniziata presso il CN Oristano di Antonio Marras, proseguita alla SC Firenze dove si è formato sotto Luigi De Lucia per poi entrare nei Carabinieri, dove è seguito da Vittorio Altobelli. Della sua terra, oltre all’inconfondibile accento, Stefano ha una compostezza che non viene mai meno, neppure di fronte ai più grandi successi – oltre ai trionfi con Ruta conta la vittoria di quattro titoli mondiali tra Assoluti, Under 23 e Junior oltre a due Europei Junior – ma che bilancia con un’assidua presenza sui social network, tant’è che il suo profilo Instagram ufficiale, @stefanoppo, conta quasi 26 mila follower.


Di poche parole per natura e radici Stefano Oppo, non certo per problemi di balbuzie come Re Giorgio VI di Inghilterra, il protagonista del suo film preferito “Il discorso del Re”, che ha regalato al suo interprete Colin Firth il Premio Oscar al Miglior Attore Protagonista; per natura e radici tuttavia è dotato anche di grande caparbietà e spirito di sacrificio, grazie al quale giovanissimo ha lasciato la sua Sardegna per inseguire i sogni realizzati dal suo idolo sportivo, il danese Eskild Ebbesen, vincitore tra il 1996 e il 2012 di tre ori e due bronzi olimpici. In quale sport? Nel canottaggio Pesi Leggeri, naturalmente…

La scheda di Stefano Oppo