Tamberi vola "alto": 2.37, record italiano con vista Mondiale

ATLETICA

phpThumb generated thumbnailjpgIncredibile primato per il salto in alto azzurro. Gianmarco Tamberi ha spiccato il volo al meeting tedesco di Eberstadt e migliorato per due volte il record italiano assoluto di salto in alto che dal 1° luglio deteneva in comproprietà a quota 2,34 insieme a Marco Fassinotti (oggi 2,30 e quinto posto per il torinese dell'Aeronautica). Il 23enne marchigiano (nella foto Colombo-FIDAL)ha prima superato 2,35 alla terza prova e poi subito 2,37. Questa la progressione completa dell'altista delle Fiamme Gialle: 2,20/1, 2,24/-, 2,27/1, 2,30/3, 2,33/1, 2,35/3, 2,37/1. Tamberi ha poi affrontato l'asticella a 2,39, senza fortuna, ma con un buono spunto al terzo tentativo. Vittoria al bronzo olimpico Derek Drouin salito alla stessa misura dell'azzurro (2,37), ma con alle spalle una progressione segnata da un unico errore a 2,24. Con 2,37 Tamberi si colloca attualmente al terzo posto delle liste mondiali stagionali e al primo di quelle europee al pari dell'iridato Bohdan Bondarenko.

 

 "E' tutto troppo bello! - il commento di Tamberi a fine gara - Una misura del genere è qualcosa di straordinario, ma dentro di me quest'anno più di una volta avevo sentito di poterla valere. E quando dico questo ho davanti agli occhi non tanto il 2,34 di Colonia, ma il 2,28 di Buhl (28 giugno, ndr) dove ero andato veramente molto sopra l'asticella". L'azzurro come sempre si è fatto notare in pedana non solo per i suoi salti, ma anche per il bizzaro look #halfshave, ormai un hashtag di riferimento per i suoi tifosi sui social network. "L'atmosfera - racconta il saltatore "mezza-barba" - era super! Mi piace coinvolgere la gente, loro si divertono e mi diverto anche io. Sono arrivato ad Eberstadt dopo due gare (Londra e Stoccolma, ndr) sotto la pioggia dove ho comunque superato 2,28 e 2,29. Praticamente il mio personal best "under the rain" e considerato che il mio è un salto che si basa molto sulla velocità d'entrata, ne sono uscito molto fiducioso. E poi volete mettere la soddisfazione di salire due volte di seguito sul podio in Diamond League?!?". Gianmarco, come noto, è figlio d'arte. Suo padre Marco, che è anche l'allenatore, è stato recordman indoor e azzurro dell'alto a Mosca 1980. Il nonno Bruno saltava 1,86 nel 1939 e il fratello Gianluca ha il primato nazionale under 23 del giavellotto. Ora per lui, a tre settimane dai Mondiali di Pechino (22-30 agosto), si aprono nuovi scenari: "Adesso lasciatemi un paio di giorni di relax e poi giù a testa bassa fino a Pechino. Fare ai Mondiali quello che ho fatto qui potrebbe significare qualcosa di molto importante. Devo solo trovare la giusta stabilità e non portarmi dietro troppi errori. La terza prova a 2,39, non male perchè affrontata più di tecnica che di impeto, era il mio tredicesimo salto in gara. L'adrenalina era a 2000, forse un po' meno le energie". Nel 2012 a Bressanone, "Gimbo" aveva appena 20 anni e conquistò il suo primo titolo assoluto con 2,31, record under 23 e pass per i Giochi Olimpici di Londra. Ma in quell'occasione fu autore di un'estrosa performance, facendo posizionare l'asticella ai 2,46 del primato mondiale. Tre anni fa fu soltanto un gioco risolto con una capriola, oggi invece è lì a tentare, sul serio, misure come 2,39 che appartengono all'elite internazionale della specialità: "Sapevo che questa era l'ultima gara per presentarmi ai Mondiali con un bel biglietto da visita. E come a Bressanone nel 2012 mi sono detto "O lo fai o non lo fai" ed è successo. Tre anni fa avevo davanti il sogno dell'Olimpiade, un'esperienza dove mi sono sentito catapultato dentro. Adesso è tutto diverso, c'è Pechino all'orizzonte dove secenderò in pedana con addosso un'altra consapevolezza".