Mondiali: Lara Mori doppia finale, Vanessa Ferrari ancora tra le migliori

GINNASTICA ARTISTICA

mondiali 1artisticaLa seconda giornata di qualificazioni femminili, dei Campionati Mondiali di artistica che si disputano a Montreal, ha sorriso alla squadra azzurra femminile. La toscana Lara Mori ha ottenuto l’accesso alla finale all-around, in programma venerdì 6 ottobre (diretta su Rai Sport HD dalle 00.50 di sabato 7), con il 19° posto e un totale di 51.957 (VO 13.325, PA 13.466, TR 11.666, CL 13.500) .Vanessa Ferrari disputerà la finale al corpo libero di domenica 8 ottobre (Differita Rai Sport HD dalle 23.00) grazie al 7° posto a quota 13.600 (D. 5.700 E. 7.900) insieme alla stessa Mori 8ª con 13.500 (D. 5.600 E. 7.900).

 

Come accadde ai Giochi di Rio de Janeiro l’Italia si presenta dunque con due ginnaste azzurre tra le prime otto del corpo libero dei Mondiali di Montreal, confermando la propria scuola. Soltanto gli Stati Uniti, come in Brasile la scorsa estate, possono vantare la doppietta, con Ragan Smith e Jade Carey tra le favorite, insieme alla giapponese Mai Murakami.

 

L’intramontabile azzurra di Orzinuovi, alla sua ottava partecipazione iridata e alla soglia dei 27 anni, si riaffaccia così sul palcoscenico internazionale, dopo la lunga sosta per l’intervento al tendine d’Achille, con la fame di sempre. Al suo fianco ci sarà la montevarchina che giunse quinta al corpo libero agli Europei 2017 di Cluj Napoca. La diciannovenne allenata da Stefania Bucci è riuscita a concludere un’ottima routine, iniziata con un doppio teso e conclusa con uno Tsukahara e il triplo avvitamento finale. Senza l’errore nella seconda diagonale di Lara e lo sbilanciamento di Super Vany, dopo la doppia impugnata mancata, costatole 3 o 4 decimi, le due rappresentanti del C.S. dell’Esercito Italiano sarebbero state anche più su in una classifica che vede in corsa anche la britannica Claudia Fragapane, la canadese Brooklyn Moors e la brasiliana Thais Santos.

 

Resteranno  a guardare invece  ginnaste del calibro della beniamina di casa Elsabeth Black, della giapponese Aiko Sugihara, della cinese Wang Yan, della Ponor, della Steingruber della dos Santos ma soprattutto del bronzo olimpico di specialità Amy Tinkler, che a Rio de Janeiro tenne la Ferrari giù dal podio.

Si sono infine difese abbastanza bene le altre due italiane in gara, le esordienti Sara Berardinelli e Desiree Carofiglio, impegnate ciascuna su tre attrezzi. (foto Filippo Tomasi /FGI)