Mondiali di Budapest: Gregorio Paltrinieri torna sul tetto del mondo. Nessuno come lui sui 1500 sl. Super 4x100 mista

NUOTO
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Gregorio Paltrinieri è tornato sul gradino più alto del podio mondiale. Ancora una volta ha dimostrato di essere imbattibile sui 1500 sl vincendo in 14'32"80, nuovo primato europeo. A Budapest il campione azzurro ha consegnato alla squadra italiana la quarta medaglia d'oro mondiale, impresa mai raggiunta in un'edizione, ma soprattutto si è ripreso il proscenio nella gara di cui è stato campione olimpico e già due volte mondiale. "Questo è un sogno", dice a bordo vasca appena uscito dalla vasca ancora col fiatone.  "Prima della gara i miei amici mi dicevano che ero quotato a 26 e ho pensato: ma come si permettono! Allora è finita tutta la fiducia in me, ma io sapevo di poter vincere i 1500. Che avrei potuto vincere anche gli 800. So di poter gareggiare così, sapevo di valere questi tempi - sottolinea il capitano dell'Italnuoto - Dopo gli 800 ero super deluso. Io ci sono, lo so. Non è mai facile arrivare ad una gara e fare bene anche se si è nelle condizioni perfette. Mi diverte ancora tanto allenarmi e gareggiare. Io investo sempre tutto me stesso per questi momenti di grande gioia", continua il 27enne fuoriclasse carpigiano, allenato da Fabrizio Antonelli per Fiamme Oro e Leosport e cresciuto al centro federale di Ostia.  

 

Le medaglie in casa azzurra oggi non sono finite. 

La staffetta 4x100 mista maschile vince un oro che vale un mondiale per dimensione di squadra e rilevanza. Mai d'oro una staffetta, mai sul podio iridato la mista. Ma l'occasione era ghiotta e la squadra, già di bronzo alle Olimpiadi, è nel pieno della crescita. I campioni del mondo Thomas Ceccon e Nicolò Martinenghi aprono dorso e rana in 51"93 e 57"47; Federico Burdisso nuota il delfino in 50"63 e dà il cambio ad Alessandro Miressi con 4 decimi di vantaggio su Ryan Held che ci prova, ma non ce n'è. Lo sprinter azzurro nuota in 47"48 e chiude col record europeo di 3'27"51 come la Gran Bretagna alle Olimpiadi di Tokyo. Gli azzurri precedono gli statunitensi di 28 centesimi e i britannici di 3"80. Una prestazione enorme!
"Ci credevamo, abbiamo nuotato frazioni ottime. Ci siamo esaltati", commenta Ceccon, 23enne di Schio che chiude la rassegna iridata con due ori (mista e 100 dorso), un primato del mondo (100 dorso) e uno d'europa (mista), un bronzo (4x100 stile libero) e altri cinque record italiani. "Sapevamo che sarebbe stato determinante l'approccio mentale, andare oltre la fatica e dare fondo a tutte le energie. Ci siamo riusciti e ne siamo felici", conclude il 21enne di Schio allenato da Alberto Burlina al centro federale di Verona per Fiamme Oro e Leosport. "Siamo stati tutti bravi - prosegue Miressi, 24enne torinese di CN Torino e Fiamme Oro, allenato da Antonio Satta - Finalmente sono riuscito a mettere la prestazione giusta. Dopo il bronzo in apertura di mondiale con la 4x100 stile libero, che mi ha soddisfatto per la medaglia, ma non per la prestazione, è stato un lungo inseguimento alla condizione. Stasera non potevo sbagliare e siamo riusciti a compiere una grande impresa", sottolinea il campione europeo nel 2018 e vicecampione europeo lo scorso anno, che detiene il record italiano in 47"45. "Avevamo un'opportunità irripetibile con l'assenza di Caeleb Dressel. Non potevamo perdere. Eravamo carichi. Coscienti delle nostre potenzialità. Siamo stati perfetti e siamo contentissimi. Bello bello", evidenzia Burdisso, 21enne pavese che nuota e studia nel College di Chicago, seguito anche a distanza da Simone Palombi, bronzo olimpico nei 200 farfalla. "La medaglia più bella; la medaglia che ci fa cantare l'inno di Mameli tutti insieme - dice con gli occhi gonfi di gioia Martinenghi, 22enne di Varese allenato da Marco Pedoja per il CC Aniene, d'argento nei 50 dopo il titolo nei 100 - Sapevamo che le frazioni di dorso e rana non potevamo sbagliarle; poi i miei compagni sono stati perfetti e abbiamo battuto gli Stati Uniti".

 

 

Ruta Meylutite, vincitrice di tutto 10 anni fa e bronzo nei 100, sorprende al tocco Benedetta Pilato nei 50 rana. La 17enne di Taranto conquista l'argento in 29"80, a un decimo dalla lituana che vince per la prima volta i 50 di cui fu bronzo a Barcellona 2013 a 16 anni. "Di meno non potevo fare. Lo avevo capito in questi giorni. Ho sbagliato anche la partenza e ho sentito la tensione. Aver realizzato il record del mondo (29"30, ndr) nella primavera del 2021 ha aumentato la pressione. Avevo puntato tutto su questa gara. Il 100 è stato una sorpresa. Sono comunque contenta per la medaglia; ovvio che c'è un minimo di delusione, ma devo anche accettare il responso del cronometro che rappresenta il mio stato di forma attuale", racconta l'atleta di Fiamme Oro e CC Aniene, seguita da Vito D'Onghia, che si conferma vice campionessa del mondo della specialità. Il bronzo è della sudafricana Lara Van Niekerk in 29"90.