CONI: Intervento del Presidente Petrucci al XIII Congresso Olimpico del CIO

petrucci1_interno_08.jpgE' iniziato oggi a Copenaghen il XIII Congresso Olimpico organizzato dal CIO. I lavori sono stati aperti dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon. Nella sessione pomeridiana del Congresso, che si occuperà di un approfondimento legato al futuro del movimento olimpico e al suo ruolo nel tessuto sociale, ci sarà l'intervento del Presidente del CONI, Giovanni Petrucci, sul tema "Come far in modo che i Giochi continuino ad essere una manifestazione di primo piano". Il primo Congresso Olimpico della storia si svolse a Parigi nel 1894 e stabilì le regole dei Giochi Olimpici. Questo il testo del discorso del Presidente Petrucci. "Lo sport gioca oggi un ruolo sempre più importante in un mondo in cui i sistemi economici, politici, culturali e sociali sono in continuo cambiamento. Attualmente viviamo l'età d'oro dello sport. Mai nei tempi antichi lo sport aveva occupato un ruolo nella società così importante come oggi. Questa posizione è stata raggiunta principalmente dagli atleti stessi, ispirata dall'eccellenza dello sport, ma anche dall'impatto positivo ottenuto dall'organizzazione di Giochi Olimpici di successo "indimenticabili, Giochi di sogno" come spesso sono stati definiti dopo la loro conclusione. I Giochi Olimpici sono senza dubbio il più grande evento sportivo mondiale. L'unico evento che ha il potere di coinvolgere il mondo intero e portare il rinnovamento sociale, urbano ed economico in una città. I cerchi Olimpici, simbolo principale del Movimento Olimpico, - il più riconosciuto nel mondo -  sono considerati universalmente come l'espressione dei valori più positivi nella società moderna. La sfida cruciale affinché i Giochi continuino ad essere un evento di primo piano è quella di preservare questi valori. I Giochi Olimpici sono unici in quanto sono un modello per i giovani, una fonte d'orgoglio nazionale e un simbolo di unità, di amicizia e di cooperazione universale. Gli atleti olimpici hanno descritto la loro partecipazione ai Giochi Olimpici come "il momento più importante della loro carriera sportiva". Questa è la forza dei Giochi. Ogni atleta di uno sport olimpico riconosce il valore e l'importanza della partecipazione a questo evento. Perché è più importante vincere una medaglia olimpica piuttosto che una medaglia ai campionati del mondo? La risposta sta nei valori - riconosciuti dal mondo intero - insiti nei Giochi Olimpici. L'appeal di questi valori e il loro potere nel mondo sono confermati dal modo in cui sono utilizzati nelle campagne di comunicazione dei Giochi Olimpici. Gli organizzatori dei Giochi di Pechino sapevano che il successo dell'organizzazione dei Giochi Olimpici contava tra l'altro sulla possibilità di catturare l'immaginario della popolazione cinese e del resto del mondo. Lo slogan olimpico di Pechino era "Un mondo, un Sogno". Nella sua portata e nella sua semplicità questo slogan esprimeva chiaramente l'unità dell'umanità e la condivisione del sogno globale rappresentato dai Giochi Olimpici. Atene 2004 ha offerto la propria ospitalità al mondo con lo slogan "Benvenuti a casa", un tema che ci riporta ai Giochi dell'Antichità. Salt Lake City 2002 invece con lo slogan "Accendi il fuoco dentro di noi" evocava il potere d'ispirazione della fiamma olimpica. Sydney 2000 evocava da parte sua la partecipazione globale con "Condividi lo spirito". Pierre de Coubertin, il fondatore del Movimento Olimpico moderno era fermamente convinto del ruolo fondante dello sport nell'educazione delle giovani generazioni. Il punto interrogativo resta tuttavia il seguente: come riuscire a mantenere il più possibile vivo l'interesse delle giovani generazioni per i Giochi Olimpici? Noi tutti sappiamo che i nostri giovani hanno numerose distrazioni che li allontanano dai Giochi Olimpici e di conseguenza dallo sport in generale, ed é su questo punto che dobbiamo concentrare la nostra attenzione. La nostra gioventù deve essere l'audience privilegiata, perché è ad essa che il nostro messaggio si indirizza in via prioritaria. Ho avuto il privilegio di vivere tre Olimpiadi nel mio Paese. I Giochi Olimpici Invernali di Cortina nel 1956 e i Giochi della XVII Olimpiade nel 1960 a Roma, quando ero ancora un bambino, e i più recenti Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, come Presidente del CONI.
Un'edizione estiva e due invernali, che hanno segnato la storia del mio Paese. Ciò mi ha insegnato che i Giochi Olimpici devono essere gestiti da un'organizzazione forte e indipendente finanziariamente. "Lo Sport agli Sportivi": così dichiarò Giulio Onesti per sottolineare l'importanza dell'autonomia dello sport. Giulio Onesti è stato il Presidente del CONI per 32 anni, membro del CIO dal 1964 al 1981, tra i fondatori dell'Associazione Mondiale dei Comitati Olimpici, dei Comitati Olimpici Europei e della Solidarietà Olimpica del CIO.
E' stato anche l'uomo che ha costruito l'autonomia dello sport italiano, facendone un modello ancora oggi considerato all'avanguardia. Il CIO, I CNO e le Federazioni internazionali devono continuare la loro opera e cooperare insieme per definire l'autonomia dello sport oggi insieme ai Governi. L'importanza economica dei Giochi Olimpici é dimostrata dall'interesse delle grandi città e dei grandi Paesi nel volerli organizzare. Il CIO e i Giochi Olimpici sono oggi in grande forma! Anche qui abbiamo assistito ad una dura lotta per l'assegnazione dei Giochi Olimpici del 2016. Quattro grandi città da quattro continenti differenti hanno presentato progetti eccellenti. Chicago, Madrid, Rio de Janeiro e Tokyo si sono messe in gioco, analizzando la loro eredità sportiva e hanno progettato nuove infrastrutture urbane e sportive e hanno presentato candidature solide. L'elemento principale dei Giochi Olimpici é il programma sportivo. Come ho già detto si deve adattare alle aspettative delle generazioni di domani. Le città sono elette sette anni prima e il programma sportivo cambia sulla base di un intervallo di sette anni. Il CIO ha risposto a questa necessità aggiornando un processo di revisione del programma al fine di assicurare che potesse rispondere alle preferenze delle giovani generazioni nei prossimi decenni. I Giochi Olimpici sono l'icona della vita che desideriamo tutti vivere: un'esistenza pulita dove la competenza, il rispetto, la professionalità vincono sull'inganno e i sotterfugi. Mantenere i Giochi a questo livello significa lottare contro il doping. Il doping arreca danni drammatici agli atleti e all'immagine dello sport e dei Giochi Olimpici! Tuttavia con la creazione dell'Agenzia Mondiale Antidoping sono stati fatti grandi passi in questo campo. L'aumento crescente del numero dei test di controllo antidoping ai Giochi Olimpici si è rivelato estremamente dissuasivo. La missione del Comitato Internazionale Olimpico è di promuovere l'Olimpismo e assicurare la celebrazione regolare dei Giochi Olimpici. L'edizione di Vancouver è prossima e gli ultimi mesi di preparazione stanno andando bene. Gli organizzatori di Torino hanno passato il testimone alla squadra di Vancouver. Lo slogan dei Giochi Olimpici di Torino 2006 era "Passion lives here" (la passione vive qui). Continuiamo a perseguire questa missione con "cuori splendenti", come recita lo slogan di Vancouver.


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