Europei, Giorgi quinta nella 20 km di marcia. Vizzoni in finale. Gibilisco fuori: annuncia il ritiro

Giorgi Eleonora crElmira Alembekova ha vinto la 20 km di marcia agli Europei di atletica di Zurigo. La russa ha trionfato in 1h27'56'', precedendo l'ucraina Lyudmyla Olyanovska (1h28"07") e la ceca Anezka Drahotova (1h28'08"). La migliore delle italiane è stata Eleonora Giorgi (1h28'28''), quinta, mentre Eleonora Palmisano ha chiuso settima in 1h28'43".

Martello uomini - qualificazione
Nicola Vizzoni si fa trovare ancora una volta pronto al momento giusto. Il martellista toscano rompe il ghiaccio con 70,10, ma l'urlo e l'acuto arrivano subito dopo con 74,26, misura che, alla fine dei conti, lo installerà all'undicesimo posto in classifica. Quella di sabato pomeriggio (ore 15:00) sarà la dodicesima finale in una grande rassegna internazionale per il capitano della squadra azzurra. Oggi, intanto, l'iridato polacco Pawel Fajdek ha già messo le cose in chiaro con la migliore martellata di giornata, 77,45.

200m donne - batterie
In pista oggi si comincia con un sorriso. E' quello della toscana Irene Siragusa che stamattina deve partire due volte. Il primo start è, infatti, gelato dal brivido di una falsa partenza, ma la russa Vukolova se la cava con un cartellino giallo. Si torna sui blocchi, stavolta senza intoppi e la giovane tricolore assoluta si fa trovare prontissima al colpo di pistola (reazione 0.142). Si presenta sul rettilineo dove aggancia e difende la terza posizione sigillandola in 23.61 (+0.1, secondo miglior crono in carriera) dietro la britannica Bianca Williams (23.28) e l'ucraina Nataliya Strohova (23.47). Promossa direttamente in semifinale come Marzia Caravelli che, nella quarta batteria vinta dall'olandese Jamile Samuel (23.10), prende il treno per il quarto posto in 23.27 (-0.4). L'ostacolista pordenonese arriva così ad 11 centesimi dal personale sul mezzo giro di pista. Stasera in semifinale ci sarà anche Martina Amidei, quinta nell'ultima batteria, ma il suo 23.64 (+0.1) è buono per rientrare tra i quattro tempi di recupero. Per la cronaca, le più veloci del primo round sono la neo campionessa d'Europa Dafne Schippers (22.73/+0.1) e la britannica Dina Asher-Smith (22.75/+0.1). 

Salto con l'asta uomini - qualificazione
Niente da fare per Giuseppe Gibilisco. Il campione del mondo di Parigi 2003 esce di scena dal Letzigrund con tre nulli ai 5,40 della misura d'entrata. Il primo salto è meno di un accenno, al secondo l'astista azzurro abbatte con il petto l'asticella che cade inesorabilmente anche all'ultimo tentativo a disposizione. "Purtroppo è accaduto quello che era successo l'anno scorso ai Mondiali di Mosca: tre nulli alla misura d'entrata. Forse un po' di instabilità tecnica, forse qualcos'altro. Per ogni atleta arriva il momento in cui bisogna dire 'basta', e questo è il mio. E' da tempo che ci rifletto. Ringrazio tutti coloro che mi hanno dato la possibilità di essere qui, e la FIDAL. Mi dispiace perché l'idea non era di  andarmene con tre nulli alla misura d'entrata. Spero di aver lasciato bei ricordi ed emozionato nei miei anni  migliori. Grazie all'atletica ho imparato tante cose, ho girato il mondo e conosciuto tante culture che altrimenti non avrei mai sfiorato. Grazie a tutte le persone che mi sono state vicino".

200m donne - semifinale
Martina Amidei si batte bene, come suo solito. L'avvio è eccellente (0.138) ma l'impresa, dalla prima corsia, appare immediatamente impossibile: il suo 23.51 (ottavo posto) è comunque peggiore del limite personale (il 23.49 realizzato a Rovereto) di appena due centesimi di secondo. Marzia Caravelli toglie altri quattro centesimi allo stagionale realizzato in batteria, correndo in 23.23 (v. -0.6). E' l'ennesimo segnale della buona condizione dell'ostacolista friulana, quinta nella semifinale vinta dall'olandese Dafne Schippers in 22.48. Ad Irene Siragusa, settima nella terza semifinale, manca probabilmente un riferimento davanti a sé, ma molto più probabilmente comincia ad affiorare anche un pizzico di stanchezza (quarta gara europea, dopo due turni nei 100 e ed altrettanti nella distanza doppia): in ogni caso, chiude in 23.50 (+0.3, settimo posto), abbassando di un decimo pieno il crono della batteria di stamattina. Alle ragazze in azzurro resta adesso l'appuntamento con una staffetta che, viste le premesse, ed al netto di difficoltà nei cambi, può aspirare ad un posto in finale.

110hs - semifinale
Non ne aveva, Paolo Dal Molin, e purtroppo si è visto. La sua semifinale è durata poco, probabilmente quattro barriere. Poi, la carenza di lavoro sulle gambe ha avuto la meglio dell'ariete azzurro, il cui ritorno in Nazionale, nonstante i postumi dell'infortunio patito agli Assoluti, va comunque salutato con apprezzamento. La semifinale dell'italiano la vince il britannico Sharman, con il personale portato a 13.16 (+0.4); Dal Molin è in linea con i primi per almeno quattro intervalli, poi l'azione si fa meno incisiva nella corsa, e più aerea nel passaggio delle barriere, fino al 13.72 conclusivo. Nell'altra semifinale, Pascal Martinot-Lagarde è regale nella parte centrale di gara, poi si rilassa, e percorre poi addirittura l'ultimo tratto sul piano festeggiando fino al 13.17 conclusivo (-0.3).

400hs donne - semifinale
Yadis Pedroso è brava a centrare l'appuntamento con la finale europea, al pirmo grande appuntamento in maglia azzurra della carriera. L'ucraina Anna Titimets scappa via nella semifinale dell'italiana, e va a vincere in 54.90; la russa Davydova (55.69) soffia la seconda piazza alla Pedroso (56.07), ma il terzo posto consente il comodo passaggio diretto del turno. Appuntamento in finale sabato sera. Il miglior tempo dele semifinali è della britannica Child (54.71), altra pretendente per l'oro; la Pedroso ha l'ottavo tempo.

Giavellotto uomini - qualificazioni
Esperienza negativa per Norbert Bonvecchio, l'erore di Braunschwig (in Coppa Europa suonò la carica azzurra nella seconda giornata, con un primo lancio oltre gli 80 metri). Il trentino non va oltre i 69,38 (serie: N; 69,38; 68,83, sedicesimo posto nel gruppo), in un pomeriggio in cui, nel suo gruppo, nessuno va oltre gli 81 metri che segnano la misura di ammissione diretta alla finale. Per la cronaca, va detto che Bonvecchio, quest'anno non aveva mai lanciato al di sotto dei 70 metri (70,88 la misura di qualificazione agli Assoluti di Rovereto).