Comunicato stampa sulla vicenda Scialpi

FORO5Il Coni, in relazione alla notizia diffusa quest’oggi secondo la quale il sig. Martino Scialpi ed il suo legale avrebbero presentato l’ennesima infondata denuncia – questa volta nei confronti di due legali del Coni e di alcuni funzionari del Tribunale di Roma – fa presente che pretese economiche del sig. Scialpi, identiche a quelle vantate ancora oggi, sono già state respinte con sentenze del Tribunale di Roma del 1983 e della Corte d’appello di Roma del 1985, passata in giudicato. Avverso tale ultima pronuncia il sig. Scialpi ha proposto ben tre domande di revocazione, tutte respinte dalla Corte d’appello di Roma, con sentenze confermate dalla Corte di Cassazione (da ultimo nel gennaio 2012).

 

L’unico provvedimento, a carattere provvisorio (si trattava di un’ingiunzione di pagamento), che ha condannato il Coni, adottato dal Tribunale di Roma il 9 febbraio 2012, è stato revocato dallo stesso Tribunale pochi giorni dopo, con ordinanza del 14 marzo 2012. Pertanto, il sig. Scialpi non ha diritto di pretendere alcunché dal Coni.

 

Incredibilmente, pur in assenza di titolo esecutivo, il sig. Scialpi ed il suo legale hanno avviato una serie di azioni legali –  tutte infondate - tra le quali un’azione esecutiva la cui efficacia è stata subito sospesa dal Tribunale di Roma, sez. IV, dott. Battagliese nell’agosto 2013, e successivamente definitivamente dichiarata inefficace dal medesimo Tribunale di Roma, IV sez., dal dott. Perna nel novembre 2014 con provvedimento che ha anche condannato il sig. Scialpi a rifondere le spese di lite.

 

Nessuna delle calunniose accuse del sig. Scialpi, quali riportate nella nota di agenzia, ha il benché minimo fondamento. In relazione a queste, nel manifestare solidarietà a quanti continuano a subirle, il Coni ribadisce che continuerà a difendere le risorse economiche pubbliche che gestisce dai tentativi di aggressione del sig. Scialpi, riservando a sua volta ogni iniziativa in relazione alle offensive e calunniose dichiarazioni di quest’ultimo e del suo avvocato.

 

Roma, 15 gennaio 2015