COE: Pagnozzi confermato segretario, l'irlandese Hickey resta presidente

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Il Segretario Generale del CONI, Raffaele Pagnozzi, è stato confermato questa sera a Lisbona Segretario Generale dei Comitati Olimpici Europei. La 38^ Assemblea Generale del COE lo ha votato all’unanimità per acclamazione. Pagnozzi, 61 anni, avellinese di nascita e romano di adozione, occupa questo importante incarico internazionale dal 2006 ed è stato oggi confermato sino al 2013. Nella stessa sessione è stato rieletto Presidente del COE l’irlandese Patrick Hickey, membro del CIO. Alle elezioni ha assistito il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Jacques Rogge che si è congratulato con gli eletti al termine dell’assemblea.

La conferma di Pagnozzi nel ruolo di Segretario Europeo rappresenta un grande successo diplomatico del CONI sia per quanto realizzato negli ultimi anni sia soprattutto in vista di una candidatura italiana ai Giochi Olimpici del 2020. Infatti, attorno all’Associazione che riunisce i Comitati Olimpici Europei ruotano quasi il cinquanta per cento dei membri del CIO che saranno chiamati a votare nel 2013 la città che dovrà ospitare i Giochi del 2020.

Felice per la rielezione di Pagnozzi anche il Presidente del CONI, Petrucci che ha Lisbona ha guidato la delegazione italiana: “Sono molto contento perché con questa votazione l’Europa ha voluto dare un segnale di riconoscenza verso Pagnozzi che in questi anni si è molto prodigato affinché il COE crescesse nella considerazione del panorama sportivo internazionale, riaffermando la sua leadership tra le varie organizzazioni continentali”.

Nel corso dell'Assemblea sono stati eletti il russo Alexader Kozlovsky, come vicepresidente, e il cipriota Kikis Lazarides, in qualità di Tesoriere.

I 12 membri eletti nell'Esecutivo sono: Alejandro Blanco (Spagna) e Piotr Nurowski (Polonia) con 37 voti, Colin Moynihan (Gran Bretagna) 36 voti, Octavian Morariu (Romania) 35 voti, Efraim Zinger (Israele) 34 voti, Klaus Steinbach (Germania) e Togay Bayatli (Turchia) 32 voti, Janez Kocijancic (Slovenia) 31 voti, Guido De Bondt (Belgio) 28 voti, Zlatko Matesa (Croazia) 27 voti, Spyros Capralos (Grecia) 26 voti e Marc Theisen (Lussemburgo) 25 voti.