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Malagò e Tavecchio inaugurano la stele a ricordo dei calciatori caduti nella Prima Guerra Mondiale

Stele1Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha partecipato nel pomeriggio - allo Stadio Olimpico – alla cerimonia di commemorazione dei calciatori caduti durante la Prima Guerra Mondiale, organizzata dalla Figc in collaborazione con il CONI. Domani, sabato 31 gennaio, ricorre infatti il centenario di Italia-Svizzera, ultima partita della Nazionale prima della sospensione dell'attività agonistica internazionale per l'entrata in guerra del Paese nel primo conflitto mondiale.

 

Alla giornata di ricordo hanno partecipato i vertici del calcio italiano, guidati dal Presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, dal Presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta e dal Presidente della Serie B, Andrea Abodi. Erano presenti, tra gli altri, il Direttore Generale della FIGC, Michele Uva, il Vicepresidente della LND, Fabrizio Tonelli, il Presidente dell’AIA, Marcello Nicchi, il Presidente del Settore Tecnico Gianni Rivera, il direttore della scuola allenatori del settore tecnico, Renzo Ulivieri, l’ex numero uno federale e attuale membro di Giunta CONI, Giancarlo Abete, e il consigliere federale, Claudio Lotito e altri membri del Consiglio Federale.

 

Carlo Tavecchio, nella breve conferenza stampa che introdotto la cerimonia, ha ricordato il sacrificio dei tanti calciatori caduti in battaglia. “Senza passato non c’è futuro”, ha sottolineato il numero uno della FIGC, esaltando la figura di “quanti hanno contribuito in quegli anni a fare del football un fenomeno di massa tutto italiano”. Il calcio, infatti, come tutto il mondo dello sport tricolore, ha offerto un sacrificio enorme al conflitto e uomini come Caimi, Gaggiotti, Corelli, Fossati, Canfari, Ferraris e Cevenini, solo per citarne alcuni, veri e propri pionieri della grande favola calcistica italiana. Insieme, vestendo la maglia azzurra e quella dei rispettivi club, hanno contribuito ad unificare il Paese e a far maturare l'identità nazionale.

 

Il Presidente Malagò ha enfatizzato l’importanza di questa iniziativa. “C’è molta sensibilità nei confronti di questi temi: è un modo per non dimenticare, per mandare un messaggio importante ai giovani. Voglio sottolineare un dato fondamentale: secondo gli ultimi riscontri del Ministero della Salute - legati all’obesità e al sovrappeso - siamo scesi di quattro punti percentuali nella fascia d’età che va dagli 8 ai 9 anni, passando dal 34% al 30%. Ogni punto guadagnato ha un valore inestimabile per l'aspettativa di vita di questi ragazzi. Sono orgoglioso perché ripetendo l’importanza di praticare sport il Paese ci comincia a seguire e questo discorso deve andare in parallelo con il doveroso e costante ricordo di chi ha fatto grande il nostro movimento e il calcio. Queste commemorazioni hanno un valore speciale, anche più dei risultati del campo. Quelli passano mentre i ricordi restano. Complimenti alla FIGC”. La cerimonia si è conclusa infatti con il taglio del nastro (foto Paolo Bruno per gentile concessione della FIGC) della stele in omaggio alla memoria dei caduti, con Malagò, Tavecchio e Rivera protagonisti del toccante momento di ricordo.

 

 

 

 

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