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La Procura dispone sette deferimenti e un'archiviazione. Sei casi legati alle inchieste di Mantova e di Rimini

L’Ufficio Procura Antidoping comunica di aver disposto i seguenti provvedimenti:

deferimento dell’atleta Federico Pieri (tesserato FCI) alla Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping del CONI per violazione dell’art. 2.1. del Codice WADA per la positività per presenza di Eritropoietina ricombinante, riscontrata in occasione del controllo antidoping disposto dalla Commissione Ministeriale ex lege 376/2000, al termine della gara ciclistica “1° Trofeo Bar Angels”, disputata ad Alatri il 24 maggio 2014, con richiesta di due anni di squalifica;

deferimento dell’atleta Lorenzo Cester (tesserato FIGeST) alla Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping del CONI per violazione dell’art. 2.1. del Codice WADA per la positività per presenza di Idroclorotiazide e Clorotiazide,  riscontrate in occasione del controllo antidoping disposto dal CONI-NADO, al termine della gara “Campionato Italiano Outdoor a Squadre”, disputata a Campodoro il 14 giugno 2014, con richiesta di tre mesi di squalifica;

deferimento del Sig. Loreto Zuzzè  (soggetto non tesserato) alla Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping del CONI  per il riconoscimento della responsabilità in ordine alla violazione degli artt. 2.2. – 2.6. e  2.8. del Codice WADA sulla base degli atti trasmessi dalla Procura della Repubblica di Mantova, con richiesta di inibizione per dieci anni a tesserarsi e/o a rivestire in futuro cariche o incarichi in seno al CONI, alle FSN, alle DSA o agli EPS ovvero a frequentare in Italia gli impianti sportivi, gli spazi destinati agli atleti ed al personale addetto ovvero a prendere parte alle manifestazioni od eventi sportivi che si tengono sul territorio nazionale o sono organizzati dai predetti enti sportivi;

deferimento della Sig.ra Sabrina Zorzi  (soggetto non tesserato) alla Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping del CONI  per il riconoscimento della responsabilità in ordine alla violazione dell’art.  2.8. del Codice WADA, sulla base degli atti trasmessi dalla Procura della Repubblica di Mantova con richiesta di quattro anni di inibizione a tesserarsi e/o a rivestire in futuro cariche o incarichi in seno al CONI, alle FSN, alle DSA o agli EPS ovvero a frequentare in Italia gli impianti sportivi, gli spazi destinati agli atleti ed al personale addetto ovvero a prendere parte alle manifestazioni od eventi sportivi che si tengono sul territorio nazionale o sono organizzati dai predetti enti sportivi;

deferimento del Dott. Guido Ragazzoni  (soggetto non tesserato) alla Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping del CONI  per il riconoscimento della responsabilità in ordine alla violazione dell’art. 2.8. del Codice WADA, sulla base degli atti trasmessi dalla Procura della Repubblica di Mantova con richiesta di inibizione per otto anni a tesserarsi e/o a rivestire in futuro cariche o incarichi in seno al CONI, alle FSN, alle DSA o agli EPS ovvero a frequentare in Italia gli impianti sportivi, gli spazi destinati agli atleti ed al personale addetto ovvero a prendere parte alle manifestazioni od eventi sportivi che si tengono sul territorio nazionale o sono organizzati dai predetti enti sportivi;

archiviazione del procedimento a carico del Sig. Stefano Zorzi (soggetto non tesserato) alla Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping del CONI, istruito sulla base degli atti trasmessi dalla Procura della Repubblica di Mantova e dalle risultanze degli accertamenti esperiti dall’UPA in quanto, allo stato, non sono emersi elementi di responsabilità a carico dello stesso per violazione della normativa antidoping;

deferimento dell’atleta Cristina Amigoni (tesserata FIDAL) alla Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping del CONI, per il riconoscimento della responsabilità in ordine alla violazione degli artt. 2.2. – 2.6. del Codice WADA e art. 3.2. delle Norme Sportive Antidoping sulla base degli atti trasmessi dalla Procura della Repubblica di Rimini con richiesta di squalifica per tre anni e due mesi;

deferimento di Fabio Faragona  (soggetto non tesserato) alla Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping del CONI per il riconoscimento della responsabilità in ordine alla violazione degli artt. 2.6. e 2.8. del Codice WADA e art. 3.2. delle Norme Sportive Antidoping sulla base degli atti trasmessi dalla Procura della Repubblica di Rimini con richiesta di dieci anni di inibizione e sei mesi a tesserarsi e/o a rivestire in futuro cariche o incarichi in seno al CONI, alle FSN, alle DSA o agli EPS ovvero a frequentare in Italia gli impianti sportivi, gli spazi destinati agli atleti ed al personale addetto ovvero a prendere parte alle manifestazioni od eventi sportivi che si tengono sul territorio nazionale o sono organizzati dai predetti enti sportivi.

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