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Presentato il nuovo numero della Rivista di Diritto Sportivo, Malagò: “Bene Sport in Costituzione ma occasione persa”

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Il Salone d’Onore del CONI ha ospitato la presentazione del nuovo numero della Rivista di Diritto Sportivo. L’evento, aperto dall’introduzione del Professor Giulio Napolitano, direttore scientifico della Rivista con il Professor Alberto Maria Gambino, è stato dedicato al confronto sull’introduzione dell’attività sportiva in Costituzione (“La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”, recita l’ultimo comma dell’articolo 33”).

Sono molto felice che ci sia stata unanimità nell’inserimento dello Sport in Costituzione: ce l’abbiamo fatta, era un vulnus”, ha dichiarato il Presidente del CONI Giovanni Malagò. “Ma ora dobbiamo tornare alla vita concreta: l’articolo 33 è fantastico, ma si sofferma su macro-temi. Ho già fatto 15 convegni su questa materia, ma ora cosa si fa? Purtroppo si è persa un’occasione per definire normativamente l’autonomia dello sport. L’equivoco - ha osservato il Presidente del CONI - è tutto su un concetto semplicissimo: la Costituzione si rivolge a tutti gli italiani, l’autonomia dello sport invece è un concetto che riguarda 14 milioni di tesserati che vanno tutelati, mentre si fa di tutta l’erba un fascio".

"Devo tornare a puntualizzare la differenza tra sport di base e sport per tutti. Lo sport per tutti, dunque l’articolo 33 della Costituzione, riguarda i 46 milioni di italiani che, senza offesa per nessuno, sono stati abbandonati dal Dopoguerra a oggi. Il Governo ci sta provando ma i dati sono impietosi, vedi lo sport a scuola. Resta però l’equivoco sui 14 milioni di tesserati, che non sono competenza normativa del legislatore - ha proseguito Malagò -. La carta olimpica è imperativa: lo sport di base riguarda tutti i ragazzi che cominciano a fare attività fisica, per il CIO non c’è connotazione diversa tra chi si iscrive alla prima società sportiva e chi vince una medaglia, mentre lo sport per tutti è un’altra cosa. O uno fa finta di non capirlo oppure non si vuole capire. Questo è un problema: se noi riuscissimo a fare lo sport per tutti, per i 46 milioni di italiani, come facciamo e vinciamo nello sport con i 14 milioni di tesserati, allora saremo un Paese migliore”.

Nell’introdurre il tema del dibattito, il Professor Giulio Napolitano ha sottolineato come “non si possa non apprezzare il fatto che la riforma per l’introduzione dell’attività sportiva in Costituzione sia stata approvata all’unanimità. C’è poi una parte meno soddisfacente della riforma: non si è data valenza ordinamentale all’attività sportiva con tutto ciò che consegue anche in termini di salvaguardia dell’autonomia dello sport”.

Il Professor Alberto Maria Gambino e il Direttore Responsabile della Rivista Vincenzo Iaconianni hanno rimarcato il ruolo del Presidente del CONI nel nuovo corso della pubblicazione. “L’ispirazione degli ultimi anni proviene da Giovanni Malagò, oggi abbiamo una signora Rivista, inserita dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) tra le riviste scientifiche di fascia A”, ha sottolineato Gambino. “Malagò è stato determinante per dare un impulso maggiore al rilancio della Rivista. La platea odierna, per un dibattito tecnico, lo testimonia”, ha aggiunto Iaconianni.

Alla presenza del Vice Presidente Vicario del CONI Silvia Salis, dei membri onorari del CIO Franco Carraro e Manuela Di Centa, del Presidente del Collegio di Garanzia del CONI Gabriella Palmieri Sandulli, del Procuratore Generale dello Sport Ugo Taucer e di diversi presidenti federali, la Professoressa Lorenza Violini ha tenuto una lectio magistralis sul tema dello sport in Costituzione, ricordando come “la Carta del 1948 non prese in considerazione il fenomeno sportivo. Un silenzio molto rumoroso, perché lo sport all’epoca era comunque oggetto di grandi riflessioni anche da parte di giuristi di grande livello”. Questo ha rimarcato la Professoressa Violini, ripercorrendo le tappe che hanno portato alla riforma costituzionale per l’inserimento dell’attività sportiva nell’articolo 33 della Carta.

Il dibattito si è poi spostato nella tavola rotonda presieduta da Gabriella Palmieri Sandulli, alla quale hanno partecipato il Vice Presidente Vicario del CONI Silvia Salis, il Rettore dell’Università del Foro Italico Attilio Parisi, il Rettore dell’Università LUMSA Francesco Bonini edi Professor Tommaso Edoardo Frosini, Vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). "Voglio ricordare Franco Frattini - le parole di Gabriella Palmieri Sandulli -, che ha il merito di aver portato la Giustizia Sportiva a diventare quello che è. Non è facile amministrarla e spiegarla, intercetta tutti gli elementi dell’ordinamento. Davanti a noi ci sono nuovi orizzonti di tutela dello sport". In chiusura Silvia Salis ha ribatito il valore dello sport negli ambiti più disparati della società e ha osservato: "Per un reale diritto allo sport ci sarebbe bisogno di una sorta di accordo intergenerazionale a lungo termine tra i partiti". (agc)

Salis Silvia Rivista Diritto Sportivo 

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