Aree sport nei Municipi di Roma: 1° progetto all’Alessandrino. Malagò e Montezemolo: lascito per la città

CONI - SPORT E PERIFERIE

mezzelanigmt050E’ stato presentato oggi, nel Parco Alessandrino, il progetto relativo alla prima area sport in un Municipio della Capitale. L’opera sarà completata entro il 2016,  trasformando i 3 mila metri quadrati di verde in isole funzionali per favorire l’accesso alla pratica motoria ai giovani e agli appassionati di tutte le età, con la possibilità che a fruirne siano anche le persone disabili. L’iniziativa anticipa quelle che verranno successivamente portate a termini nei restanti 14 Municipi della città e rientra nell’ambito del percorso intrapreso grazie alle risorse stanziate dal Governo, nel triennio 2015-2017, attraverso il fondo “Sport e Periferie” e trasferite al CONI per promuovere la riqualificazione (come nel caso del "Giannattasio" di Ostia) e la realizzazione di impianti sportivi, raggiungendo anche zone periferiche urbane ed aree svantaggiate con l’obiettivo di veicolare i valori sui quali è fondato il movimento agonistico e rimuovere gli squilibri economico-sociali.

 

Un segnale importante per lo sviluppo di una nuova cultura sportiva e, contestualmente, garantire una legacy importante a Roma, impegnata nella sfida legata alla candidatura per ospitare i Giochi Olimpici del 2024. Il progetto è stato illustrato dal Presidente del CONI, Giovanni Malagò, dal Presidente del Comitato Promotore di Roma 2024, Luca di Montezemolo, dal Vice Presidente del Comitato e Presidente del CIP, Luca Pancalli, dal Presidente del V Municipio, Giovanni Boccuzzi, alla presenza di Carlton Myers, del Coordinatore Generale di Roma 2024, Diana Bianchedi e di una rappresentanza istituzionale e di atleti di Carabinieri ed Esercito.

 

Malagò ha sottolineato l’importanza dell’iniziative. “Oggi il CONI è orgoglioso perché rispettiamo un impegno e dimostriamo che non ci occupiamo soltanto di sport di vertice ma dello sport per tutti. Questo è un parco fatto su misura, in una zona densamente abitata in cui c’è carenza di certi impianti e ci sembrava simbolicamente perfetto quello che volevamo fare. Questo prototipo di impianti, con inizio dei lavori a fine agosto, è un format vincente. Tra le nostre 300 discipline abbiamo dovuto fare una soluzione rispondendo alle richieste, anche considerando la fattibilità di una struttura che deve stare in un luogo aperto 365 giorni all’anno. Qui la gente potrà giocare a pallacanestro, pallavolo, calcio a 5. Lo possono fare sia i bambini accompagnati dai genitori o dai nonni ma anche i futuri Myers di domani. C’è poi un percorso di BMX che integra il tutto e può essere un’opportunità per incentivare l’utilizzo di questo mezzo. E poi c’è la parte dell’arrampicata. Sono state fatte scelte di buonsenso”.

 

Montezemolo ha amplificato i concetti, estendendoli nell’ottica della candidatura olimpica. “Sono molto contento perché non conoscevo questo bellissimo polmone di verde che va sistemato e rilanciato. Richiamo l’attenzione, nella mia veste, insieme a Pancalli che continua sempre a seguire il rapporto con i municipi su tre temi. Il primo l’attenzione al sociale: dal primo giorno ci siamo interessati delle università, delle scuole periferiche che hanno una carenza di impianti sportivi: a settembre saremo pronti con un censimento mai fatto prima di tutti impianti sportivi della città. Un altro tema quando si parla di Olimpiadi è quello di non pensare solo agli impianti ma a dove si svolgono le competizioni. Abbiamo la fortuna, anche grazie al lascito di Roma ’60, di avere il 70% degli impianti disponibile. L’Agenda 2020 permette inoltre di fare degli impianti temporanei che al termine dei Giochi si smontano e chi vince il bid ha quasi 2 miliardi di euro come contributo immediato dal CIO. Noi abbiamo già deciso di fare alcune manifestazioni per non costruire troppi impianti, fuori Roma. Undici città ospiteranno il calcio, e pensate alla Sardegna che ospiterà tutte le competizioni di vela. Il terzo tema è che non ci sono soltanto impianti di vertice questo è un primo lascito del CONI e di Roma 2024 alla città che si vinca o no il bid. È il primo di una serie di lasciti per le aree della città in cui c’è molto bisogno di fare sport, non solo di vertice, ma normale.

 

 

Orgoglioso il Presidente del V Municipio, Giovanni Boccuzzi. “Questo parco tutti giorni vede un gruppo di persone che vengono ad allenarsi, vede la preparazione atletica delle nostre squadre di pallavolo, basket che poi arrivano a competizioni nazionali. Vi ringrazio per la vostra presenza: è molto importante che ci siano impianti in questa zona e soprattutto che non venga cementificato. Noi contiamo di mantenere il nostro verde all’interno municipio e di questo parco. Sono stato arbitro di pallavolo in serie A, provengo dallo sport, ed è un piacere stare insieme a voi. Crediamo in questo progetto e speriamo vada a buon fine in tutto il suo percorso.

 

Pancalli ha puntato sui contenuti del progetto dal punto di vista paralimpico. “Come rappresentante del CIP ringrazio il CONI e Roma 2024 perché l’aver scelto in sinergia con il Comitato Promotore di attenzionare aree della nostra città come questa, è un segno di straordinaria lungimiranza sotto il profilo della politica sportiva. Il parco è un luogo della cittadinanza attiva, dove io vado. Lo sport è questo: inclusione e integrazione e immaginare queste strutture utilizzabili anche per promuovere le attività dei ragazzi disabili in questo territorio è una lungimiranza, una responsabilità civica del CONI e di Roma 2024, un segnale del mondo dello sport che è consapevole che Roma 2024 è un’opportunità per la città  e un’occasione strategica per mettere mano a certe situazioni.

 

Carlton Myers ha chiuso gli interventi, puntando sull’aspetto sociale. “Oggi i ragazzi hanno molte distrazioni alcune lecite, ben vengano queste. Sono un aiuto enorme sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista della prevenzione. Sono contento che queste aree vengano riqualificate, aree come queste hanno offerto un’opportunità a me e spero che la offrano a molti altri”.