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ORGERA Francesco

Napoli 13.01.1908 / Roma 09.12.1979

1936. Pentathlon Moderno. 22°

Tenente dei granatieri, dal fisico atletico e possente, nei primi anni Trenta si avvicina al Pentathlon Moderno, disciplina di tipica estrazione militare, inventato da de Coubertin in persona per la ricerca del “soldato perfetto” e fusione in pratica di cinque sport diversi: equitazione, tiro, nuoto, scherma e corsa campestre. Questa complessa gara compare per la prima volta ai Giochi nel 1912 e gli atleti scandinavi, in particolare svedesi, ne diventano maestri. In Italia cresce con difficoltà ed esclusivamente per merito dei militari che se ne appropriano sin da subito, gestendo ed organizzando le varie spedizioni olimpiche le quali peraltro non ottengono risultati rilevanti. Qualcosa cambia nei primi anni Trenta quando a capo del settore sportivo relativo al Pentathlon viene insediato Gaspare Pasta, già olimpionico di questo sport nel 1924 a Parigi. Pasta sa il fatto suo, ha esperienza, è capace di giudicare bene ed allenare a dovere gli atleti, scelti sempre tra i militari più capaci e portati. Selezione e preparazione sono difatti affidate alla Scuola Militare della Farnesina di Roma, più precisamente all’Ispettorato delle Truppe Celeri del Ministero della Guerra. Pasta, chiamato a ricostruire la Nazionale dopo l’ennesima delusione ai Giochi del 1932 di Los Angeles, adocchia anche Orgera e lo inserisce già nel 1934 tra i “probabili olimpici” che si allenano, spesso in lunghi ritiri collegiali, alla Scuola della Farnesina di Roma. Ai primi di maggio 1935, in una sorta di test preolimpico, Orgera partecipa ai “Littoriali” di Milano, le gare riservate agli universitari. Si tratta di una delle prime prove in assoluto di Pentathlon organizzata in Italia a livello ufficiale. Orgera chiude terzo, sopravanzato da Abbà e Borriello, altri due “probabili”. Ai primi di luglio è a Budapest dove si tiene un’importante gara internazionale: vince alla grande il tedesco Handrick, ma Orgera è il migliore dei nostri, chiudendo 13°. L’Italia chiude al quarto posto la classifica per nazioni dominata dalla Germania. Orgera è soprattutto un buon spadista che affina la tecnica grazie agli insegnamenti del CT Pasta: il 23 febbraio a Roma si aggiudica il campionato zonale di spada davanti a Nostini. Ma sa anche sparare al punto che cerca addirittura la qualificazione olimpica nel tiro con la pistola automatica: tuttavia non va lontano. Continua ad allenarsi nelle varie discipline anche se la corsa rimane il suo tallone d’achille.

I pentathleti sono i primi a partire per Berlino: il viaggio, in treno, inizia il 19 luglio da Firenze. Alla gara di pentathlon moderno partecipano 42 atleti di 16 nazioni. La classifica viene stilata in base ai piazzamenti in ogni prova: 1 al primo, 2 al secondo, 3 al terzo, ecc. Ovviamente, vince chi ottiene il minor punteggio. La prima prova è lo steeplechase di equitazione che si svolge nel bosco di Truppenubungsplatz a Doberitz (sede di esercitazioni militari) il 2 agosto. Prova durissima e selettiva, della durata di diverse ore e nella quale Orgera ha più di una difficoltà: termina infatti lontanissimo, addirittura 32°, compromettendo di molto le chances di un bel piazzamento. Vince l’altro azzurro Abbà davanti al tedesco Handrick. Il giorno seguente si disputa la scherma ed Orgera, secondo le attese, trova una bella giornata, chiudendo 8° pari merito, pagando fin troppo un inizio negativo, dovuto forse ad una certa tensione emotiva. Vince lo statunitense Weber su Handrick che passa al primo posto della graduatoria dove Orgera risale fino al 18° posto. Il 4 agosto tocca al tiro, con la pistola, disputato nel poligono di Ruhleben, a nord-ovest di Berlino. Dominio statunitense con Leonard primo e Weber secondo, ma Orgera, in genere abbastanza preciso, compie un mezzo disastro e finisce 27°, scendendo al 22° posto della generale, dominata da Handrick. Il 5 agosto è la volta del nuoto, 300m a stile libero nella piscina olimpica: vince il tedesco Lemp ed Orgera se la cava, terminando 15° e tornando 18° in classifica. Il 6 agosto gran finale con la corsa campestre, disputata nel campo di golf a Wannsee, nei pressi di Potsdam, a sud-ovest di Berlino. Vince l’austriaco Leban ed Orgera va male, giungendo solo 27°, confermando la sua idiosincrasia per questa specialità. Fatti i conti, l’oro va al tedesco Handrick, argento per lo statunitense Leonard e bronzo ad un grande Abbà che proprio nell’ultima prova supera lo svedese Thofelt. Orgera termina 22°, superato anche dall’altro azzurro Ceccarelli (15°). Una prestazione non certo brillante, inficiata dalla prova di equitazione e da troppi errori nel tiro, chiusa peraltro malamente pure nella corsa. La generosità stavolta non è bastata. Orgera non ottiene più risultati rilevanti anche perchè viene impiegato in attività belliche: nel 1938 in Spagna, con le “Frecce Nere”, si guadagna una Medaglia di Bronzo al Valor Militare per il suo ardimento.



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 La squadra di pentathlon moderno ai Giochi di Berlino del 1936. Da destra: Orgera, evidenziato dal tondo, AbbĂ  (splendido bronzo) e Ceccarelli