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PORTARE ONDINA VALLA E LE AZZURRE AD OMAGGIARE I CADUTI ALTRUI. UNA PRATICA PATRIOTTICO-PROPAGANDISTICA NELL’ITALIA FASCISTA DEGLI ANNI TRENTA, di Marco Giani

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Quando si pensa a Ondina Valla e, in generale, alle campionesse sportive Azzurre del Ventennio fascista, si tende (certe volte in maniera interessata, certe volte per un invo-lontario istinto) a rimuovere la patina della propaganda, che, all’epoca, avvolgeva queste sportive: come noto, invece, il regime si intestò la prima medaglia femminile olimpica di sempre dell’Italia, conquistata dall’ostacolista bolognese durante le Olimpiadi di Berlino 1936, presentandola come il frutto più maturo dell’innovativo sostegno alla pratica femminile di base che aveva contraddistinto, a fasi alterne, i primi anni Trenta...

 

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