
Tris di podi per l'Italia del fioretto a Parigi: Alice Volpi trionfa nella prova femminile
- SCHERMA
L’Italia del fioretto ha inaugurato il nuovo anno allo Stade Pierre de Coubertin e lo ha fatto festeggiando ben tre podi.
A Parigi (Francia), storica tappa di Coppa del Mondo, gli schermidori azzurri del CT Stefano Cerioni si sono distinti sia nella prova individuale femminile sia in quella maschile.
Tra le donne splendido successo di Alice Volpi che, dopo essersi fatta largo all'interno del tabellone, nel penultimo atto ha battuto in un match molto serrato la francese Ysaora Thibus, caduta solamente per 15-13. In finale, poi, il trionfo con lo stesso identico punteggio sulla statunitense Lee Kiefer.
Sempre nella gara femminile, infine, nulla da fare per Francesca Palumbo.
La nativa di Potenza si è dovuta accontentare del terzo posto. A sbarrarle la strada ci ha pensato la statunitense Lee Kiefer, che in semifinale si è imposta con il punteggio di 15-10. Sul gradino più basso del podio anche la sopracitata transalpina Thibus.
Tra gli uomini ottimo secondo posto per Guillaume Bianchi.
Quest’ultimo ha alzato bandiera bianca solamente nell’ultimo atto, dominato dallo statunitense Alexander Massialas con un inequivocabile 15-5. A completare il podio sono stati lo spagnolo Carlos Llavador e Cheung Ka Long, schermidore proveniente da Hong Kong.
(Foto FIS)

Coppa del Mondo: Voetter/Oberhofer prime nel doppio femminile di Sigulda
- SLITTINO
Terza vittoria stagionale per Andrea Voetter e Marion Oberhofer.
La coppia azzurra si è aggiudicata la prova di doppio femminile a Sigulda (Lettonia), sede per la seconda settimana di fila della Coppa del Mondo di slittino su pista artificiale.
Le italiane hanno chiuso la loro gara con il tempo finale di 1’26”681 precedendo le padrone di casa Upite/Ozolina e le tedesche Rosenthal/Degenhardt.
Successo molto importante per il duo azzurro, che è riuscito a rinsaldare il comando della classifica generale, in cui guardano tutte dall’alto con 600 punti. La coppia ha anche agguantato il titolo europeo nella gara sul budello lettone, valevole pure per la rassegna continentale.
Si è svolto anche il doppio maschile. Qui i padroni di casa hanno calato la doppietta grazie alla vittoria di Bots/Plume, seguiti a ruota dai connazionali Sevics-Mikelsevics/Krasts. Hanno chiuso il podio i tedeschi Wendl/Arlt.
Due equipaggi azzurri in top ten grazie al quinto posto per Emanuel Rieder e Simon Kainzwaldner, seguiti in nona posizione da Ludwig Rieder e Patrick Rastner.
Nel singolo maschile, invece, solamente quinto posto per Dominik Fischnaller. Al primo posto si è classificato il tedesco Langenhan, che ha preceduto il connazionale Felix Loch ed il lettone Kristers Aparjods.
Male gli altri due italiani in gara. Lukas Gufler ha chiuso 15° mentre Leon Felderer in ultima piazza, complice un grave errore che ne ha pesantemente limitato la prova.
(Foto FISI)

Secondo posto per Felicetti nel gigante parallelo maschile di Scuol
- SNOWBOARD
Un'altra affermazione importante per l'Italia maschile dello snowboard in Coppa del Mondo.
Dopo il trionfo di Roland Fischnaller nel gigante parallelo di Cortina, infatti, Mirko Felicetti ha conquistato il secondo posto in quello di Scuol (Svizzera).
Il trentino si è arreso solamente di fronte alla sfortuna nella finalissima contro il polacco Oskar Kwiatkowski. Nel tentativo di rimontare il suo avversario, infatti, è finito a terra proprio nei pressi delle ultime porte.
Un pizzico di rammarico, dunque, per l'azzurro, che può comunque consolarsi con il nono podio in carriera sul massimo circuito, a distanza di quasi tre anni dall’ultima volta con il terzo posto ottenuto a Bannoye (Russia).
"Non ho parole - ha dichiarato a fine gara Felicetti -, è solo grazie agli allenatori e a tutto il team se sono qua. Ringrazio tanto tutti e soprattutto Aaron March, che mi ha dato una grande mano questa settimana. I miei complimenti vanno a tutta la squadra e ai miei compagni".
Il terzo posto è andato, infine, all'austriaco Andreas Prommegger, che nella Small Final ha avuto la meglio sullo sloveno Tim Mastnak.
(Foto ANSA)

Brignone si aggiudica il superG di St. Anton: eguagliato il record di Isolde Kostner
- SCI ALPINO
Federica Brignone si lascia alle spalle tutte le avversarie a St. Anton (Austria) e si aggiudica il super-G femminile di Coppa del Mondo di sci alpino.
Nella prova sostitutiva della discesa originariamente in programma (poi cancellata causa meteo), la milanese si è presa tutti i rischi giusti chiudendo con il crono finale di 1:00.21. Dietro di lei si sono piazzate sul podio le due svizzere Johana Haehlen e Lara Gut-Behrami, distaccate rispettivamente di 54 e 66 centesimi.
Per l’azzurra si tratta della 21ª vittoria in carriera in Coppa del Mondo. Il 51° podio, inoltre, le vale l’aggancio a Isolde Kostner, fino ad oggi detentrice del terzo posto solitario all-time per maggior numero di podi e del record femminile italiano.
"Ventuno vittoria…grande baldoria! Era il mio secondo obiettivo di stagione dopo il 50° podio in Coppa del mondo. Sono veramente soddisfatta non solo della gara ma per come ho sciato e del mio atteggiamento. Sono contenta di come mi sono fidata da metà pista in poi, ed è quello che mi soddisfa più del risultato e della vittoria. Sono partita molto decisa, ho sciato non benissimo prima dell’Ice Fall, in cui ho preso un dossetto e ho penato di aver buttato via la gara. Da lì in giù son stata aggressiva, tirando tute le curve nella parte finale anche se era piena di angoli e trabocchetti, però non ho cercato di tenere ma di spingere andando in anticipo e facendo velocità. Ho sfruttato le mie qualità da gigantista, unite a quella da velocista. Adesso ho altri obiettivi, ma la mia lista ha nel mirino le gare italiane e i Mondiali. Se scio così posso davvero divertirmi", ha commentato euforica Federica Brignone al termine della gara.
Ottavo posto per Marta Bassino, che ha osato poco in alcune curve accontentandosi di fare la differenza solamente nella parte centrale del tracciato.
Fuori dalla top ten, invece, Elena Curtoni (13ª), la cui performance è stata caratterizzata da un errore di linea nella parte finale.
Sospiro di sollievo per Sofia Goggia, che si è pericolosamente inclinata in una curva verso destra ribaltandosi in spaccata e scivolando nelle reti. La bergamasca, fortunatamente, si è subito rialzata tornando all’arrivo sui propri sci.
La campionessa azzurra ha comunque deciso di non prendere parte al secondo supergigante in programma domenica. Ha scelto di farlo precauzionalmente per non mettere a rischio i futuri impegni e poter valutare con più attenzione nelle prossime ore l'entità della botta.
Caduta anche per Nicol e Nadia Delago che, al pari di Goggia, non sono riuscite a terminare la loro prova.
Bene il duo composto da Roberta Melesi e Laura Pirovano, arrivate a pari merito in 16ª posizione. Staccata di due posti, infine, Karoline Pichler (18ª), che ha completato il sestetto azzurro all’interno della top venti.
(Foto FISI)

Coppa del Mondo: Italia terza nella staffetta femminile di Ruhpolding
- BIATHLON
Ottima prestazione per l'Italia a Ruhpolding (Germania), dove è andata in scena la staffetta femminile valida per la Coppa del Mondo di biathlon.
Il quartetto azzurro composto da Samuela Comola, Lisa Vittozzi, Rebecca Passler e Dorothea Wierer, infatti, si è andato a piazzare sul gradino più basso del podio dietro alla Norvegia e alla Germania.
Le scandinave Karoline Knotten, Ragnhild Femsteinevik, Marte Olsbu Roeiseland ed Ingrid Tandrevold hanno terminato la prova con il tempo finale di 1:08:17.3, rispettivamente con 15 e 33 secondi di vantaggio sulle teutoniche Anna Weidel, Vanessa Voigt, Sophia Schneider, Denise Herrmann-Wick e sulle italiane.
Prestazione complessiva importante da parte dell'Italia, che ha rincorso con Comola, rimontato con Vittozzi, contenuto gli assalti avversari con Passler e gestito nel finale con Wierer. Da segnalare solamente quattro ricariche utilizzate dalle azzurre. Meglio di loro hanno fatto soltanto le campionesse della Norvegia con tre.
"Devo dire che partire al lancio mi piace molto – ha spiegato Comola -. Mi trovo abbastanza bene: dovendo scegliere preferisco forse partire per prima. Correre al fianco di campionesse come Wierer e Vittozzi è motivante. Sapere di avere in squadra gente forte è importante per crescere".
Le ha fatto eco Passler: "Quando ho ricevuto il cambio mi sono innervosita un po’ perchè mi trovavo insieme ad avversarie forti. Poi quando sono arrivata al secondo poligono sapevo di giocarmi buone chance perchè è la mia specialità, così sono uscita dal poligono e ho pensato solamente ad andare il più forte possibile. È sempre bello salire sul podio, siamo tutte in forma, dobbiamo rimanerci e sicuramente ci toglieremo altre soddisfazioni", ha concluso la giovane azzurra.
Per l'Italia, quello odierno, è il decimo podio stagionale, il terzo di squadra ed il secondo a livello di staffetta femminile dopo l'altro terzo posto ottenuto in quel di Hocfilzen (Austria) nella prima metà dello scorso dicembre.
(Foto FISI)

Coppa del Mondo: splendido Casse, terzo nella discesa di Wengen
- SCI ALPINO
Altro podio azzurro nello sci alpino. A firmarlo è Mattia Casse che, nel tempio di Wengen, ha conquistato il terzo posto nella discesa di Coppa del mondo. Su di un Lauberhorn accorciato causa vento nella parte alta fino alla partenza all’altezza della combinata, l’azzurro ha messo in mostra il meglio del suo repertorio scatenandosi dopo la “Kernen-S”, confermando tutta la sua qualità e arrivando a 1”01 dalla vittoria. Secondo podio stagionale per il piemontese sul massimo circuito, poche settimane dopo quello conquistato nel superG della Val Gardena.
Sul gradino più alto del podio, invece, il norvegese Aleksander Aamodt Kilde, primo in 1’43”14, che ha così conquistato il diciannovesimo sigillo (sesto in stagione, di cui quattro nella specialità dove comanda la classifica con 505 punti) con ben 88 centesimi di vantaggio sull’elvetico Marco Odermatt, secondo nella classifica di discesa a quota 386 punti.
Quarto l’ultimo trionfatore del Lauberhorn Vincent Kriechmayr a 1”15, davanti al padrone di casa Beat Feuz, quinto al suo ultimo tango nella discesa di Wengen, prima del già annunciato ritiro.
Seconda gara tra i primi dieci per Dominik Paris, nono: il campione della Val d’Ultimo ha dato seguito alla bella gara fatta vedere nel superg, facendo segnare tempi vicinissimi a Kilde nella parte centrale – in cui ha toccato quota 147 km/h -, pagando un paio di errorini fuori dalla “Kernen-S” e prima dell’ultimo abbrivio di gara, terminando a 1”63. Un gran bel Matteo Marsaglia ha chiuso undicesimo (ex aequo con Muzaton), sfiorando la terza top ten italiana, a 1”83 da KIlde. Molto positiva anche la prova di Florian Schieder, sempre più convincente in discesa, che arriva ancora in zona punti con un convincente 19esimo posto.
A punti anche Christof Innerhofer 30esimo, più attardati Nicolò Molteni 44esimo e Matteo Franzoso. Out Guglielmo Bosca. (foto ANSA)

Scomparso Vincenzo Malagò, fu dirigente della Roma e a Italia '90
- CONI
Si è spento a Roma, all’età di 90 anni, Vincenzo Malagò, padre del Presidente del CONI, Giovanni.
Era stato dirigente di calcio, nella Roma e nell’organizzazione dei Campionati Mondiali di Italia ’90, trasmettendo al figlio la sua stessa passione genuina per lo sport. Nella sua lunghissima attività imprenditoriale è stato anche un punto di riferimento nel settore automobilistico con i brand Ferrari, Maserati e BMW.
Il Vice Presidente Vicario del CONI, Silvia Salis, il Segretario Generale, Carlo Mornati, unitamente alla Giunta e al Consiglio Nazionale, al personale del CONI e tutto il mondo sportivo, partecipano commossi al grave lutto che ha colpito il Presidente e l’intera famiglia Malagò.
(foto Lapresse)

Presentata la ricerca "2050: scenari sul futuro dello sport in Italia". Malagò: "Guardiamo avanti"
- LO STUDIO DELL'ISTITUTO PIEPOLI
Un’offerta di sport più varia e articolata; la presenza dell’attività motoria nei luoghi di formazione (scuole e università) come volano dello sviluppo; la necessità di potenziare le infrastrutture sportive del Paese per supportare un business globale molto più ampio e il conseguente bisogno di un controllo maggiore sulle problematiche di governance, sui processi organizzativi e sulle transazioni economiche. Sono questi i trend principali che emergono dalla ricerca “2050: scenari sul futuro dello sport in Italia”, realizzata da Istituto Piepoli e presentata nel Salone d’Onore del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. All’incontro hanno partecipato il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Presidente ASOIF (Associazione delle Federazioni degli Sport Olimpici Estivi) Francesco Ricci Bitti, il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, il Presidente dell’ISTAT Giancarlo Blangiardo, il Presidente dell’Istituto Piepoli Nicola Piepoli e la velista Caterina Banti, campionessa olimpica a Tokyo 2020.
Partendo dall’osservazione sulla prospettiva di crescita della popolazione mondiale, con circa 10 miliardi di essere umani (e 100 miliardi di robot) presenti sulla Terra nel 2050, e dalla contemporanea riduzione della popolazione italiana, con una previsione di circa 54 milioni di abitanti rispetto ai 60 attuali e un progressivo aumento dell’età media, la ricerca ha provato a capire come sarà lo sport nel nostro Paese tra oltre cinque lustri. Dieci le previsioni dello studio: il panorama dei media sportivi cambierà radicalmente; sportification e gamification acquisiranno slancio; la sostenibilità diventerà ancora più importante e lo sport diventerà green; gli impianti diventeranno luoghi di incontro sociale che offriranno esperienze e comodità su misura ; la diffusione e la pratica degli e-sports, che già stanno cercando di ottenere lo status olimpico, continuerà ad aumentare; l'equilibrio del potere si sposterà a favore dell’atleta; i livelli di prestazione degli atleti aumenteranno in modo significativo grazie alla tecnologia, alla scienza biomedica e alle neuroscienza; il tradizionale modello di business delle scommesse sportive sarà completamente stravolto; il coinvolgimento dei fan aumenterà grazie a nuovi modelli decisionali e di proprietà; gli sport femminili aumenteranno di popolarità, i tabù gay e transgender saranno sepolti.
“Sono molto felice di questa ricerca”, ha dichiarato il Presidente del CONI Giovanni Malagò. “Noi abbiamo sempre bisogno di forze nuove e idee diverse nel nostro mondo. La formidabile partecipazione odierna dimostra la bontà dell’iniziativa, dal Parlamento alle federazioni, dagli enti di promozione alle discipline associate, gli enti territoriali, le associazioni benemerite, atleti e tecnici, gruppi sportivi militari e non, i membri di Giunta. L’ISTAT certifica i numeri che presentiamo, dà credibilità alla ricerca. L’amico Piepoli è stato il motore e l’ideatore di una iniziativa che guarda al futuro, al 2050. È giusto guardare avanti”.
“Quando si parla di sport bisogna trattare due temi: lo sport per tutti e lo sport di vertice. Quest’ultimo parte dallo sport di base. Vi prego di non equivocare questo concetto”, ha proseguito Malagò. “Oggi l’Italia è un colosso, un gigante per i risultati sportivi, è un dato di fatto. Perché? Per la competenza: abbiamo una grande scuola tecnica, soggetti preposti ai diversi ruoli, centri di preparazione olimpica e centri federali riconosciuti come un’eccellenza, ma anche un problema enorme nel breve-medio termine, il problema demografico. Io sono un ottimista inguaribile, ma sarebbe irrealistico e irresponsabile non rilevare la situazione. Se non cambia qualcosa nelle politiche è impossibile continuare a fare questi risultati. È un fatto statistico. A tal riguardo siamo felici che questo Governo abbia inserito un intervento per la natalità. La seconda questione riguarda gli organismi sportivi. Dobbiamo sempre migliorare, ma noi stiamo facendo cose buone per i circa tre milioni e mezzo di italiani tesserati per i diversi enti. Cosa chiediamo? Che lo Stato possa pensare agli altri 56 milioni di italiani. Chi se ne sta occupando ora lo fa poco e male. Penso alla scuola, penso all’impiantistica e a tutti gli altri temi: questo chiediamo allo Stato”.
“L’Italia ha una grande tradizione sportiva, che deve essere sostenuta da un’organizzazione”, ha dichiarato il Presidente ASOIF Francesco Ricci Bitti, condividendo le considerazioni di Malagò. “Oggi ci sono tanti enti nel nostro Paese, ma serve chiarezza. Lo sport ha guadagnato talmente tanta rilevanza che le persone faticano a rendersene conto: è importantissimo dal punto di vista economico, politico e pedagogico, rende i cittadini delle persone migliori, ha un fondamentale valore inclusivo ed è importante per la salute. Servono chiarezza e organizzazione, mentre al momento molti enti non sanno con precisione cosa devono fare”.
Il Presidente dell’ISTAT Giancarlo Blangiardo ha evidenziato come lo sport abbia “un ruolo fondamentale dal punto di vista della salute. L’attività fisica aiuta a socializzare e migliora la qualità della vita. Le trasformazioni demografiche porteranno un cambiamento importante, in prospettiva perderemo un numero notevole di persone che praticano sport in maniera continuativa. È chiaro che, qualora vengano confermate queste analisi grezze, i risultati e in particolare gli obiettivi olimpici potrebbero risentirne. È la popolazione ad avere in mano il futuro, consapevole che il legame tra sport e salute è indissolubile”.
“Il tema affrontato da questa ricerca è delicato”, ha osservato il Presidente del CIP Luca Pancalli. “Dobbiamo iniziare da oggi a disegnare il futuro nella consapevolezza di alcuni punti fermi. Abbiamo la necessità di educare i cittadini, far capire che lo sport è un investimento sul capitale umano del Paese, è salute. Deve essere un livellatore di opportunità ed esperienze nel prossimo futuro e non si può prescindere dalla sua capacità di generare benessere fisico e mentale”.
Per Nicola Piepoli, presidente dell’Istituto ideatore della ricerca, “l’educazione pubblica è fondamentale per mantenere lo sport italiano ad alto livello e per insegnare a tutti che l’attività motoria porta salute”. “Io sono stata fortunata - ha raccontato Caterina Banti - perché la mia famiglia ha avuto le possibilità di investire sulla mia formazione sportiva e culturale trasmettendomi valori importanti: rispetto delle regole, dell’eccellenza, dei colleghi e delle autorità. Io ci ho messo del mio ma ho avuto tanti aiuti. Lo sport è un’arma importante per veicolare i valori fondamentali della vita”.
In conclusione Livio Gigliuto, vice Presidente Istituto Piepoli, ha illustrato i punti fondamentali della ricerca (qui la sintesi). “Abbiamo intervistato un campione di italiani per cercare di capire cosa sarà lo sport nel 2050 in Italia tenendo presente alcuni punti cardine. I nostri risultati hanno evidenziato come il 53% degli italiani pensi che lo sport e l’attività fisica saranno migliori nel 2050; il 55% pensa che i praticanti cresceranno, mentre per il 6% lo sport sarà uno dei tre settori più importanti per il Paese nel 2050”.

Coppa del Mondo: convocati sette azzurri per lo slalom maschile di Wengen
- SCI ALPINO
Il direttore tecnico Massimo Carca ha convocato sette azzurri per lo slalom maschile della Coppa del Mondo di sci alpino in programma domenica 15 gennaio a Wengen (Svizzera).
Si tratta di Simon Maurberger, Tommaso Sala, Alex Vinatzer, Giuliano Razzoli, Stefano Gross, Tobias Kastlunger e Matteo Canins, quest’ultimo reduce dall’esordio sul massimo circuito ad Adelboden (Svizzera).
La prima manche è prevista per le ore 10.15 mentre la seconda alle 13.15.
(Foto FISI)

Coppa del Mondo: Vittozzi trionfa nell'individuale femminile di Ruhpolding, quarta Wierer
- BIATHLON
La quinta tappa della Coppa del Mondo femminile di biathlon si è aperta con un trionfo azzurro.
Lisa Vittozzi, infatti, è arrivata al primo posto nell'individuale di Ruhpolding (Germania) sulla distanza dei 15 km.
La biathleta azzurra ha chiuso la prova con il crono finale di 40:05.9 e, grazie ad una performance immacolata al poligono (20/20), si è lasciata alle spalle tutte le rivali sulla pista teutonica.
Dietro l'italiana si è piazzato il duo francese composto da Lou Jeanmonnot e Julia Simon, che hanno completato il podio giungendo al traguardo rispettivamente con un ritardo di 39 e 45 secondi nei confronti della veneta.
Per Vittozzi si tratta del quarto podio della stagione a livello individuale, il secondo ottenuto in questo format di gara dopo quello conquistato nel weekend di Kontiolahti (Finlandia). Il terzo successo nella carriera della nativa di Pieve di Cadore (primo a distanza di quattro anni) ha coinciso anche con il terzo sigillo consecutivo dell'Italia a livello d'individuale femminile nella località bavarese.
"Sapevo che sarebbe stata una gara abbastanza dura - ha spiegato l'azzurra -, perchè altre concorrenti hanno sparato bene ed eravamo tutte vicine. Ho cercato di fare la mia parte ed è andata bene, non volevo mettermi troppa pressione. Mi sono isolata e ho fatto il mio lavoro come sono capace. C'era il rischio dopo la brutta prestazione di settimana scorsa a Pokljuka che si riaccendesse la luce rossa nella mia testa, ma in questi anni ho imparato a ricominciare e credere nelle mie capacità e nel lavoro fatto nei mesi scorsi. Mi sono concentrata solo su questi aspetti, magari al primo poligono potevo avere qualche dubbio ma l’ho superato con la concentrazione".
In classifica generale a comandare è sempre la sopracitata Julia Simon a quota 666 punti, davanti alla svedese Elvira Oeberg a 615. Vittozzi, prima nella graduatoria di specialità, occupa la terza piazza a 463, due lunghezze davanti a Dorothea Wierer.
Quarto posto anche nella gara odierna per quest'ultima, che si è vista sfuggire il podio a causa dell'unica sbavatura di giornata, quella commessa al quarto ed ultimo poligono. Nonostante l'errore, la nativa di Brunico ha confermato l'ottima condizione messa in mostra a Pokljuka la settimana scorsa precedendo avversarie del calibro delle svedesi Hanna ed Elvira Oeberg e delle norvegesi Ingrid Landmark Tandrevold e Marte Oslbu Roeiseland.
Buone prestazioni anche per Samuela Comola (27ª) e Federica Sanfilippo (34ª), con quest'ultima che ha ribadito sempre di più di potersela vedere a questi livelli dopo i buonissimi risultati conseguiti in IBU Cup. Più lontana la quinta ed ultima azzurra in gara ovvero Eleonora Fauner (66ª).
(Foto ANSA)
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