
Speed: Fossali trionfa agli Europei di Villars davanti a Zurloni, bronzo per Randi nella gara femminile
- ARRAMPICATA SPORTIVA
È grande Italia sulla parete della Place du Rendez-Vous di Villars-sur-Ollon (Svizzera), sede dei Campionati Europei di arrampicata sportiva.
Nella prima giornata di finali, infatti, Ludovico Fossali e Matteo Zurloni si sono aggiudicati rispettivamente la medaglia d’oro e quella d’argento nello speed, mettendo la firma su una splendida doppietta azzurra. Nella prova femminile, quindi, c’è stata gloria anche per Giulia Randi, capace di mettersi al collo il bronzo.
Fossali e Zurloni (foto IFSC), autori del secondo e del primo miglior tempo nelle qualificazioni (5.13 e 5.05), sono riusciti a superare con successo sia gli ottavi sia i quarti di finale: l’uno battendo il connazionale Alessandro Boulos (5.17 vs DNF) e il polacco Marcin Dzienski (5.07 vs 6.24) mentre l’altro superando il francese Marceau Garnier (5.23 vs 8.04) e l’ucraino Kostiantyn Pavlenko (5.03 vs 5.13). In semifinale, quindi, il trentino ha chiuso in 9.74 potendo anche beneficiare della caduta del tedesco Sebastian Lucke (DNF) mentre il lombardo ha domato alla grande lo spagnolo Erik Noya Cardona (4.98 vs 5.49). Il derby azzurro finale, quindi, ha visto prevalere Fossali, riuscito a massimizzare nel migliore dei modi alcune sbavature del campione del mondo in carica nel tratto iniziale (5.74 vs 6.49).
Randi (foto IFSC), invece, dopo aver messo a referto il quarto crono più basso nella fase preliminare (7.19), ha avuto accesso direttamente ai quarti, dove ha battuto la spagnola Carla Martinez Vidal (7.12 vs 7.34). Nel penultimo atto, poi, ha dovuto cedere il passo di fronte alla polacca Natalia Kalucka (7.50 vs 6.82), in seguito vincitrice della competizione. Nella small final, infine, ha completato la propria scalata in 8.60 avendo la meglio nel duello disputato contro la connazionale Beatrice Colli (DNF). (agc)

Short track: sessione di test funzionali per la Nazionale in raduno a Bormio
- IMSS CONI
Si è conclusa giovedì 29 agosto una sessione di valutazione funzionale per la Nazionale di short track, radunatasi a Bormio nell’ambito della preparazione dell'imminente stagione preolimpica.
Gli esperti dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI, in accordo con Kenan Gouadec, Direttore delle Squadre Nazionali, e con i quadri tecnici federali, hanno sottoposto gli atleti ad una batteria di test funzionali nel consolidato progetto di monitoraggio dell’allenamento.
Di seguito gli azzurri coinvolti: Chiara e Margherita Betti, Nicole Botter-Gomez, Lucrezia Casagrande, Elisa Confortola, Katia Filippi, Gloria Ioriatti, Arianna Sighel, Viola Simonini, Martina Valcepina, Mattia Antonioli, Tommaso Dotti, Alessandro Loreggia, Pietro Marinelli, Davide Oss Chemper, Thomas Nadalini, Andrea Cassinelli, Pietro Sighel, Luca Spechenhauser, Juri Confortola, Lorenzo Previtali e Pietro Castellazzi. (agc)

Diamond League: Tamberi vince la gara di salto in alto a Chorzow, terzi Fabbri nel peso e Derkach nel triplo
- ATLETICA
I giganti dell’atletica italiana tornano a sorridere.
Dopo la travagliata esperienza olimpica chiusa lontano dal podio, Gianmarco Tamberi vince la gara di salto in alto di Chorzow, sede della dodicesima tappa stagionale della Diamond League. In Polonia l’azzurro (foto ANSA) è l’unico a superare la misura di 2.31, missione non riuscita al secondo classificato, il giamaicano Romaine Beckford, e al terzo, l’ucraino Oleh Doroshchuk, entrambi fermi a 2.29.
Sul podio del getto del peso, invece, Leonardo Fabbri (foto ANSA). L’atleta tricolore fa 22.03 e chiude terzo: meglio di lui solo gli statunitensi Joe Kovacs, che trionfa con 22.14, e Ryan Crouser, secondo con 22.12.
In conclusione Dariya Derkach (foto ANSA), terza nel salto triplo con la misura di 14.02. Vince la giamaicana Shanieka Ricketts (14.50), seconda con 14.42 la cubana Leyanis Perez Hernandez. (agc)

Parigi 2024, il pallone della finale vinta dalle azzurre e la maglia di Paola Egonu al Museo Olimpico del CIO
- PALLAVOLO
Il Museo Olimpico del CIO si tinge d’azzurro. Oltre al costume di Gregorio Paltrinieri, saranno conservati a Losanna il pallone della finale di pallavolo femminile di Parigi 2024, firmato da tutte le azzurre protagoniste della vittoria per tre set a zero contro gli Stati Uniti (foto Simone Ferraro CONI), e la maglia firmata da Paola Egonu, una delle stelle della squadra che ha conquistato il primo oro olimpico della storia del volley italiano (foto Federvolley).
I due articoli entrano nelle collezioni del Museo Olimpico che, con una superficie di 3.000 m² dedicata alle esposizioni, conserva i momenti più emozionanti della storia a cinque cerchi grazie ad oltre 1.500 oggetti unici e 200 schermi interattivi. Oltre alle torce olimpiche, alle medaglie di tutte le edizioni dei Giochi e agli attrezzi sportivi firmati dai campioni, infatti, le collezioni del Museo ospitano abiti, strumenti musicali, gli show delle Cerimonie di Apertura e Chiusura, manifesti, poster e foto storiche.
Al termine della finale di Parigi, Capitan Danesi e compagne hanno firmato il pallone dell’impresa donandolo al personale dell’Olympic Foundation for Culture and Heritage, così come Paolo Egonu che, dopo la gara, si è sfilata la maglia, l’ha siglata e consegnata perché venga esposta tra i cimeli che hanno scritto la storia olimpica, conservati a Losanna nell’esposizione permanente e negli archivi del Museo.
“La pallavolo è uno degli sport storici nel programma olimpico - spiega Angelita Teo, Direttrice del Museo Olimpico -, è capace di suscitare emozioni incredibili sia per gli atleti sia per gli spettatori, grazie a prestazioni uniche e partite indimenticabili. Siamo molto orgogliosi di ricevere questi oggetti iconici dalla squadra italiana, che ringraziamo. Non vediamo l’ora di esporli al Museo”. Il Museo si arricchirà di altri cimeli azzurri di questa Olimpiade già nella storia, in cui l'Italia Team ha migliorato il medagliere record di Tokyo 2020 conquistando 12 medaglie d'oro, 13 d'argento e 15 di bronzo.

Addio a Primo Zamparini, pugile d’argento nei pesi gallo ai Giochi Olimpici di Roma 1960
- SPORT IN LUTTO
Lo sport italiano piange la scomparsa di un grande pugile. Si è spento nella sua Fabriano, all’età di 85 anni, Primo Zamparini, medaglia d’argento nei pesi gallo ai Giochi Olimpici di Roma 1960.
Nato nella stessa località in provincia di Ancona il 9 febbraio 1939, nel corso della sua splendida carriera il marchigiano (foto FPI) conquistò tre titoli italiani dilettanti consecutivi dal 1959 al 1961, vinse il Mondiale Militari nel 1960 e salì sul terzo gradino del podio agli Europei di Belgrado 1961.
Il suo apice fu la medaglia olimpica, che fece sua al termine un percorso entusiasmante chiuso dall’equilibrata finale di Roma persa per un soffio contro il sovietico Oleg Grigoriev.
Il Presidente del CONI Giovanni Malagò, interpretando i sentimenti dell'intero movimento sportivo, si unisce al cordoglio della famiglia. (agc)

Jannik Sinner trionfa a Cincinnati: per l’azzurro è il terzo titolo Masters 1000 in carriera
- TENNIS
Jannik Sinner è il primo tennista italiano ad incidere il proprio nome nell’albo d’oro del Masters 1000 di Cincinnati.
Dopo aver eliminato lo statunitense Alex Michelsen, aver approfittato del ritiro dell’australiano Jordan Thompson e aver battuto il russo Andrey Rublev e il tedesco Alexander Zverev, l’azzurro si impone in finale su un altro atleta a stelle e strisce, l’eclettico Frances Tiafoe, con il punteggio di 7-6(4) 6-2 e alza al cielo il trofeo.
Per il numero 1 del mondo (foto ANSA) si tratta del quindicesimo titolo in carriera nel circuito maggiore, il terzo a livello di Masters 1000 dopo Toronto 2023 e Miami 2024. È il quinto successo dell’anno del ventitreenne di San Candido, che aggiunge un nuovo splendido trionfo a una stagione già indimenticabile, quella che lo ha visto salire (prima volta per un rappresentante del nostro Paese) sul gradino più alto del ranking ATP. (agc)

Europei: Valentina Gottardi e Marta Menegatti chiudono al secondo posto
- BEACH VOLLEY
Si ferma ad un passo dal titolo l’entusiasmante corsa di Valentina Gottardi e Marta Menegatti agli Europei di beach volley.
Dopo aver superato brillantemente la fase a gironi, in Olanda la coppia azzurra ha eliminato le finlandesi Niina Ahtiainen e Taru Lahti-Liukkonen, le svizzere Anouk Vergé-Depré e Joana Mäder e le lituane Monika Paulikiene ed Aine Raupelyte.
Niente da fare in finale: sulla sabbia de L’Aia sono le tedesche Svenja Müller e Cinja Tillmann ad imporsi per due set a zero (21-17 21-18) conquistando il titolo.
Gottardi e Menegatti (foto Federvolley) salgono dunque sul secondo gradino del podio. (agc)

Finale di Coppa del Mondo: Mauro Nespoli qualificato per la settima volta in carriera
- TIRO CON L’ARCO
Sarà ancora una volta Mauro Nespoli a rappresentare l’Italia nella finale della Coppa del Mondo di tiro con l’arco.
Archiviate le prove di Shanghai (Cina), Yecheon (Corea del Sud) ed Antalya (Turchia), il circuito si chiuderà con l’evento in programma sabato 19 e domenica 20 ottobre a Tlaxcala, in Messico.
Il trentaseienne di Voghera (foto Antonio Fraioli CONI), reduce dai quarti di finale ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, parteciperà per la settima volta in carriera, la quarta consecutiva, alla World Cup Final, in cui è salito due volte sul podio a livello individuale: nel 2019 Nespoli arrivò infatti secondo a Mosca (Russia), mentre lo scorso anno l’azzurro terminò terzo a Hermosillo, sempre in Messico.
Nella gara femminile di compound (non olimpico), invece, sarà Elisa Roner a difendere i colori dell’Italia. (agc)

Il Tricolore saluta la Francia tra le mani di Fiamingo e Paltrinieri: Parigi 2024 passa il testimone a Los Angeles 2028
- ITALIA TEAM
Cala il sipario sui Giochi Olimpici di Parigi 2024. Nella Cerimonia di Chiusura sulla pista dello Stade de France il Tricolore si è congedato dall’Olimpiade francese sventolato dalle mani della schermitrice Rossella Fiamingo, vincitrice dell’oro nella prova a squadre di spada insieme alle compagne Alberta Santuccio, Giulia Rizzi e Mara Navarria, e di Gregorio Paltrinieri, suo compagno anche nella vita, argento e bronzo rispettivamente nei 1500 e negli 800 stile libero nonché primo nuotatore azzurro di sempre capace di conquistare cinque medaglie olimpiche (1 oro, 2 argenti e 2 bronzi).
L’Italia Team lascia la Francia con un bottino di 40 medaglie (12 ori, 13 argenti e 15 bronzi), lo stesso numero del record stabilito a Tokyo tre anni fa ma con due ori (12 a 10) e tre argenti (13 a 10) in più. Il nono posto nel medagliere conferma il nostro Paese nel gotha sportivo mondiale (settimo posto in generale per numero di podi, il terzo a livello europeo alle spalle della Gran Bretagna e dei padroni di casa della Francia). Dagli ultimi quattro giorni di Rio 2016 l’Italia non è mai scesa dal podio olimpico. Una striscia che è proseguita anche a Tokyo e a Parigi raggiungendo 36 giorni consecutivi e rimanendo aperta in vista del prossimo grande obiettivo: Los Angeles 2028.
La delegazione azzurra più numerosa di sempre (403 atleti di cui 208 uomini e 195 donne) ha ribadito una volta per tutte il carattere multidisciplinare e la competitività dell’Italia, passata da 67 a 79 atleti in finale, e che ha chiuso la sua avventura a cinque cerchi con 20 quarti posti e 27 quinti posti, uno specchio ulteriore della credibilità dell’Italia nella totalità delle discipline sportive presenti nell’agenda olimpica.
Mai come nell’edizione parigina le donne hanno stravinto la competizione con gli uomini (7 ori su 12, 26 donne contro 5 uomini). È stata l’Olimpiade delle prime volte: dallo storico oro della pallavolo femminile (primo successo di una squadra azzurra dopo 20 anni) a quello del doppio di tennis composto da Sara Errani e Jasmine Paolini passando per quello nella madison di ciclismo su pista firmato da Chiara Consonni e Vittoria Guazzini e quello di Alice D’Amato alla trave di ginnastica artistica, in cui è arrivato anche il bronzo di Manila Esposito. Nel mezzo anche il primo storico oro nella spada a squadre femminile e quello nei 100 dorso di nuoto con Thomas Ceccon. Mai, inoltre, erano state conquistate medaglie nei 10.000 metri di atletica leggera e nel concorso generale individuale femminile di ginnastica ritmica. Dopo 100 anni (bronzo di De Morpurgo a Parigi 1924) l’Italia Team ha vinto una medaglia nel singolare maschile di tennis grazie al bronzo di Lorenzo Musetti; dopo 96 anni (argento ad Amsterdam 1928) è arrivata una medaglia nel concorso generale a squadre di artistica femminile; dopo 64 anni è stata conquistata una medaglia nel C2 500 metri maschile di canoa sprint con Gabriele Casadei e Carlo Tacchini; dopo 40 anni l’Italia Team ha vinto una medaglia nel salto in lungo maschile grazie al bronzo di Mattia Furlani; dopo 36 anni è arrivata una medaglia nel pentathlon moderno con il bronzo di Giorgio Malan; dopo 24 anni è stata conquistata una medaglia nella madison maschile di ciclismo su pista (argento Consonni-Viviani); infine dopo 12 anni l’Italia Team ha vinto una medaglia nello slalom K1 di canoa maschile con Giovanni De Gennaro e nel salto triplo maschile con Andy Diaz.
L’appuntamento è tra quattro anni, con i cinque cerchi che si spostano sotto il sole della California. Il braciere olimpico transalpino si spegne, ma la fiamma resta viva più che mai verso un altro grande obiettivo: Los Angeles 2028.
Cerimonia di Chiusura: Fiamingo e Paltrinieri portabandiera Italia Team







Malagò: “40 medaglie con 12 ori, è stata una grande Olimpiade”
- PARIGI 2024
Quaranta medaglie come a Tokyo, ma due ori (12 a 10) e tre argenti (13 a 10) in più. I Giochi Olimpici di Parigi 2024 si chiudono con numeri da record per l’Italia Team, capace di migliorare ancora il primato fatto segnare tre anni fa, nell’ultima edizione olimpica disputata in Giappone. La giornata conclusiva dei Giochi ha riservato alla squadra azzurra una grande impresa, il trionfo della Nazionale femminile di pallavolo, successo mai centrato nella storia.
Per celebrare le ragazze, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha raggiunto al telefono il Presidente del CONI Giovanni Malagò (foto Ferdinando Mezzelani/CONI) e ha fissato al 23 settembre, alle ore 11.00, l’appuntamento con le delegazioni azzurre, olimpica e paralimpica, per la riconsegna della bandiera.
"Abbiamo vinto 40 medaglie come a Tokyo. Era il nostro obiettivo - ha dichiarato il Presidente del CONI Giovanni Malagò nella conferenza di chiusura a Casa Italia - e l’avevo dichiarato: ci siamo riusciti anche con una precisa, analitica situazione che ha caratterizzato in qualità il numero delle medaglie: due ori e tre argenti in più, oltre alla conferma di un ruolo da protagonisti nello scenario dello sport mondiale. Conoscevo benissimo le nostre possibilità di medaglia: quando ne hai così tante, molte le perdi per strada anche in modo rocambolesco, ma hai la possibilità di vincere in diverse discipline. C’è stata inoltre qualche polemica come in ogni Olimpiade, ma è stata una grande edizione sotto tanti punti di vista”.
“Siamo passati da 67 a 79 atleti in finale, nei primi 8 posti - ha proseguito Malagò nell’analisi dei risultati -. Abbiamo vinto la stranissima classifica dei quarti posti, sono stati 20: stiamo pensando al modo giusto per celebrare questi piazzamenti, senza dimenticare che chi arriva quarto entra nel club olimpico. E non dimentichiamo i 27 quinti posti: questo fa capire quanto sia stata qualitativa questa spedizione. Complessivamente i medagliati sono 80: una cosa di cui sono molto, molto orgoglioso, anche perché siamo un Paese chiaramente multidisciplinare, forse come nessuno al mondo. Quando il nostro medagliere era meno ricco, alcune discipline incidevano molto: penso per esempio alla scherma e al tiro, mentre oggi 20 sport sono andati a medaglia”.
“Le donne - ha ricordato il Presidente del CONI - hanno stravinto la personale competizione con gli uomini: 7 ori su 12, 26 donne contro 5 uomini, veramente impressionante. Abbiamo sfatato il tabù di non aver vinto una medaglia con la pallavolo femminile, ma questa è la sesta medaglia degli sport di squadra dal 1896 ad oggi, quattro arrivate finora nella pallanuoto. Da venti anni non vincevamo una medaglia d’oro di squadra”.
Malagò ha poi riportato una serie di statistiche che evidenziano la bontà della spedizione azzurra. Mai l’Italia aveva vinto la medaglia d’oro nella pallavolo, nella spada a squadre femminile, nei 100 dorso di nuoto, nel doppio femminile di tennis, nella madison femminile di ciclismo e nell’esercizio alla trave di ginnastica artistica, specialità in cui è arrivato anche il primo bronzo della storia; mai erano state conquistate medaglie nei 10.000 metri di atletica leggera, nel concorso generale individuale femminile di ginnastica ritmica
Dopo 100 anni (bronzo De Morpurgo a Parigi 1924) l’Italia Team ha vinto una medaglia nel singolare maschile di tennis grazie al bronzo di Musetti; dopo 96 anni (argento ad Amsterdam 1928) è arrivata una medaglia nel concorso generale a squadre di artistica femminile; dopo 64 anni è stata conquistata una medaglia nel C2 500 metri maschile di canoa sprint con Casadei e Tacchini; dopo 40 anni l’Italia Team ha vinto una medaglia nel salto in lungo maschile grazie al bronzo di Furlani; dopo 36 anni è arrivata una medaglia nel pentathlon moderno con il bronzo Malan; dopo 24 anni è stata conquistata una medaglia nella madison maschile di ciclismo su pista (argento Consonni-Viviani); infine dopo 12 anni l’Italia Team ha vinto una medaglia nello slalom K1 di canoa maschile con De Gennaro e nel salto triplo maschile con Diaz.
Dopo aver fatto i complimenti ai velisti Caterina Banti e Ruggero Tita per aver confermato il titolo conquistato a Tokyo, sottolineando come nel terzo millennio gli uni a esserci riusciti erano stati Valentina Vezzali nel fioretto femminile (2000-2004-2008) e Niccolò Campriani (2012-2016) nella carabina 50m 3 posizioni, Malagò ha infine ricordato alcuni numeri del nuoto: Ceccon e Martinenghi si uniscono alla ristretta lista dei sei olimpionici (prima di loro soltanto Rosolino, Fioravanti, Pellegrini e Paltrinieri avevano vinto un oro), mentre Gregorio Paltrinieri, portabandiera alla cerimonia di chiusura, è diventato l’azzurro più medagliato di sempre con 5 medaglie (1 oro, 2 argenti e 2 bronzi): “Ha tutti i presupposti per portare la bandiera anche nella cerimonia di apertura dei Giochi di Los Angeles 2028. Il mio abbraccio a tal proposito va al portabandiera azzurro Gianmarco Tamberi così come a Vito Dell’Aquila, che nel taekwondo non ha potuto disputare la finale per il bronzo. È stata un’edizione molto sfortunata in cui all’ultimo abbiamo dovuto fare a meno anche del tennista Jannik Sinner. Ma alla fine siamo stati molto bravi nel saper compensare la mancata partecipazione di alcuni atleti di punta”, ha dichiarato Malagò.
“Voglio ringraziare Carlo Mornati, segretario generale e capo missione, e tutta la squadra. Sono molto contento e felice del lavoro svolto, davvero complicato - ha sottolineato il Presidente del CONI -. Mornati mi ha girato una serie infinita di ringraziamenti ricevuti dai presidenti per il sostegno. C’erano tutti, nuoto e tennis compresi. E anche Julio Velasco ha ringraziato il CONI per il fondamentale supporto garantito alla squadra”.
IL MEDAGLIERE DELL'ITALIA TEAM
Casa Italia: la conferenza stampa di chiusura del Presidente Malagò






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