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BONETTI Cesare

Fiorenzuola d’Arda (PC) 10.03.1888 / Milano 14.05.1956

1924. Sollevamento Pesi. 12° p.m. pesi leggeri

Trasferitosi preso a Milano, non è un marcantonio: 1,63m per 66kg, ha la stazza del peso “leggero” anche se non sempre riesce a rientrare nei limiti della categoria e dovrà spostarsi nei “medi”. Si dedica presto al sollevamento pesi ma, complice la Prima Guerra Mondiale, ottiene i primi risultati interessanti solo a conflitto bellico terminato. Tesserato per la meneghina “Post Resurgo Libertas”, il 4 maggio 1919 chiude al quinto posto il torneo organizzato dal CAM a Milano. Insiste e fa bene anche se l’aumento di peso lo costringe a passare nei “medi”: il 18 e 19 febbraio 1922 ai tricolori di Genova, disputati nei locali della Sampierdarenese, solleva un totale di 305kg e chiude ottimo secondo, alle spalle del grande Galimberti che alza 330 kg. In realtà si tratta dei Campionati 1921 che, per problemi organizzativi, sono stati posticipati nell’anno seguente. Nei tricolori “veri” del 1922, disputati a Sestri Ponente il 22 ottobre, il risultato comunque non cambia: Bonetti solleva 317,5 ma Galimberti vince con 345 kg. Galimberti, sempre più forte, è la “bestia nera” di Bonetti anche all’inizio del 1923: difatti è relegato alla piazza d’onore anche nel grande meeting organizzato dalla FAI a Genova tra il 9 e l’11 marzo. Il divario è aumentato: Galimberti alza 455 kg, Bonetti si ferma a 407 e capisce che deve cambiare registro. Così, con qualche sacrificio a tavola, rientra nei limiti dei “leggeri”. La situazione migliora, ma non muta. Ai tricolori di Genova Bonetti sfiora comunque il colpaccio: solleva 404 kg ed ottiene pure un record italiano nello slancio con il braccio sinistro (75 kg), ma Quadrelli fa meglio di lui con 411 kg, condannandolo all’ennesimo piazzamento. Il risultato comunque è degno di nota e Bonetti può fare un pensierino ai Giochi. Così nel 1924 è tra i partecipanti della prima preolimpica, disputata a metà marzo a Sestri Ponente ed organizzata dall’attiva Sestrese. Niente da fare, “l’eterno secondo” Bonetti non si smentisce: alza un totale di 380 kg contro i 397,5 di Quadrelli. I piazzamenti continuano anche nelle altre prove di selezione: il 3 e 4 maggio a Milano, nei locali dell’APEF di Via Vignola, Bonetti è addirittura terzo, con 395 kg, comunque più vicino a Quadrelli (402,5) e Gabetti (400), appena salito di categoria per non essere rientrato nei limiti di peso. Va peggio a Trieste l’8 giugno: Bonetti si ferma a 300 kg contro i 397,5 del “solito” Quadrelli che conferma la sua superiorità. Arriva però finalmente un colpo di fortuna: gira la voce che a Parigi i nostri pesisti saranno due per categoria e dunque, con Gabetti rientrato nei piuma, c’è spazio anche per Bonetti. Difatti gli è favorevole l’ultima prova di selezione, tenutasi a Genova, nelle sale della “Colombo”, il 22 giugno: con 382,5 kg Bonetti si piazza secondo alle spalle del “solito” Quadrelli (400 kg), garantendosi la chiamata in azzurro. Vero che le chances sembrano poche, però a 36 anni suonati, e dopo tanta fatica, è comunque una bella soddisfazione. Le prove olimpiche di sollevamento pesi si svolgono al Vel d’Hiv, il famoso Velodromo d’Inverno della capitale francese, teatro di numerose competizioni ciclistiche di primo piano. Bonetti gareggia nei “leggeri”, categoria in cui si schierano 22 atleti di 12 nazioni, ed il cui peso-limite è di 67kg. La competizione, disputata il 22 luglio, prevede cinque prove: strappo ad un braccio, slancio ad un braccio, pressa militare, strappo a due braccia e slancio a due braccia. Bonetti si difende, ma non va troppo bene: solleva nel complesso 392,5 kg e si piazza a metà classifica, 12° pari merito con l’altro italiano Pierini. L’oro va al francese Decottignies con 440 kg, argento all’austriaco Zwerina con 427,5 kg e bronzo al ceco Durdis con 425 kg. Bonetti ottiene il suo miglior risultato nella pressa, ancora a pari merito con lo stesso Pierini, chiudendo terzo con 80 kg, a 5 kg dai vincitori, gli estoni Vanaaseme e Noormagi. Le altre prove però sono mediocri: solo 18° nello strappo ad un braccio, con 60kg contro i 75 del leader Zwerina, l’austriaco che tra l’altro realizza il record del mondo. Quindi è 10° p.m. nello slancio (105kg contro i 115 del vincitore, il francese Decottignies), 14° p.m. nello strappo (77,5kg contro i 90 del ceco Durdis) e 14° p.m nello slancio ad un braccio, con 70kg contro i 95 del primo, l’elvetico Bichsel che realizza il record del mondo. Per Bonetti prestazioni non certo esaltanti per una partecipazione tutt’altro che brillante: ma d’altra parte le premesse non erano delle migliori.

Trova poi un momento di gloria il 14 dicembre quando vince il Campionato Sociale dell’APEF, sollevando 395kg in totale: bisogna dire però che i migliori, Tonani su tutti, sono assenti. Difatti quando il gioco si fa duro, non va altrettanto bene: il 21 giugno 1925 Bonetti è battuto da Quadrelli nei tricolori della FGNI a Milano, nei locali dell’APEF. Solleva in totale 400kg, ma il vincitore arriva a 412. Si riscatta il 25 ottobre quando si aggiudica il campionato lombardo dei “medio-massimi”. Ai tricolori di Sestri Ponente, il 15 novembre, ritrova Galimberti e deve arrendersi: con 265kg totali niente può contro i 300 dell’avversario che lo condanna all’ennesima piazza d’onore. Poi una lunga pausa dovuta anche alla mancanza di gare con relative polemiche sui giornali. Bonetti si rivede in pedana solo il 1° agosto 1926 nei locali dell’APEF, in una riunione definita già preolimpica: chiude terzo nei “medio-leggeri”, alle spalle di Galimberti e Landini. Il giorno seguente, dopo aver digiunato e rientrato nei limiti di peso dei “leggeri” per qualche etto (!), ottiene il nuovo primato italiano della distensione a due braccia con 81,8 kg[1]. Il 24 ottobre a Pavia chiude al secondo posto il campionato lombardo, battuto da Quadrelli per 10kg (262,5 contro 252,5), nonostante riesca a migliorare due record nazionali: distensione a due braccia con 81,7kg e distensione con il braccio sinistro con 39,6 kg[2]. Lo stesso Quadrelli, sua “bestia nera”, lo relega al secondo posto anche ai tricolori di Bologna del 6 e 7 novembre, e stavolta per soli 5kg (262,5 contro 257,5). A niente gli vale aver migliorato il suo record di distensione a due braccia, portando il limite a 82 kg. Quadrelli lo costringe alla piazza d’onore anche ai tricolori FGNI, disputati nella palestra della “Virtus” a Bologna il 5 dicembre. Per vincere, Bonetti deve spostarsi a Roma come accade il 25 marzo 1927 nella palestra dell’Audace: si impone alzando 255kg totali contro i 250 del capitolino Faccenda. Il 3 luglio si aggiudica i campionati sociali del “GS Battisti” tra i “leggeri”. 21 giorni dopo, è battuto dal “solito” Quadrelli nei campionati lombardi. Identico risultato il 7 agosto nei tricolori di Como e l’11 dicembre a Sestri Ponente nella prima preolimpica: i due sono divisi solo da 2kg (202,5 per Quadrelli contro 200 tondi di Bonetti). Situazione analoga nella preolimpica di Sampierdarena il 26 febbraio 1928, ma stavolta i duellanti sono sconfitti, a sorpresa, dal milanese Cella che solleva 267,5kg contro i 262,5 di Quadrelli ed i 260 di Bonetti che trova sempre qualcuno più forte di lui. Stessa cosa ai campionati lombardi dell’11 marzo, organizzati a Milano dalla “Pro Patria”: Bonetti solleva un totale di 265kg, ma la sua “bestia nera” Quadrelli arriva a 267,5, relegandolo per l’ennesima volta alla piazza d’onore. Finisce invece terzo nei tricolori del 25 marzo, organizzati a Milano dal “GS Battisti” nel salone di Via Romano. A superarlo, oltre al solito Quadrelli che vince, anche Cerutti. Ancora peggio va il 3 giugno nella preolimpica di Pavia dove chiude solo quarto (vince Cella): la maglia azzurra si allontana, anzi sparisce proprio. Non va ai Giochi.

Si rivede solo l’8 settembre 1929 quando viene nettamente superato da Galimberti nel campionato lombardo dei “medi”. Situazione similare il 6 ottobre a Bari dove Galimberti vince il titolo tricolore, ma Bonetti finisce terzo, sopravanzato anche da Novelli. L’8 dicembre si aggiudica la gara organizzata a Milano dalla “Pro Patria” alla quale però mancano i grossi calibri. Novelli lo batte anche nei campionati lombardi del 1930, disputati il 28 settembre nei locali del “GS Azienda Tramviaria”. Bonetti si rivede in pedana solo l’8 marzo 1931 quando si aggiudica il titolo lombardo tra i “leggeri”. Il 20 settembre partecipa ai tricolori di Genova, nei locali della Doria, ma non va oltre il quarto posto (vince il “solito” Gabetti). Nel 1932 cerca comunque il sogno olimpico, ma aumenta di peso e sale di categoria. Il 28 gennaio è a Genova dove partecipa alla “Coppa Zucconi”, organizzata dalla “Sampierdarenese” e valida come indicativa preolimpica. Non va bene: finisce terzo nei “medi”, sopravanzato da Mamprin e Marchelli. I Giochi diventano chimera. Anche perchè il 17 aprile, presso la palestra dell’ATM a Milano, la musica non cambia: Bonetti è di nuovo terzo, superato dal “solito” Mamprin e Magnavacca. Poi sparisce di scena. Si rivede solo il 7 maggio 1933 nella prima prova dei tricolori a Milano dove è superato da Cella nei “leggeri”. Il risultato non cambia un anno dopo, il 15 aprile 1934, nella prima prova di Campionato a Sestri Ponente. Il 6 maggio Bonetti ritrova il successo sia pure in una gara anomala, “testa a testa” con Novelli, nell’incontro tra il suo “GS Oberdan” ed i Vigili del Fuoco meneghini che perdono il confronto globale 8-7. I pompieri si prendono la rivincita il 1° luglio quando si aggiudicano il primo titolo a squadre mai assegnato, con Bonetti e l’Oberdan al secondo posto. Nella seconda prova di Campionato, il 27 settembre a Modena, va ancora peggio: chiude difatti quarto, lontano dal vincitore Tagliavini. Tesserato poi per l’ASSI[3], Bonetti si rivede solo il 19 maggio 1935 a Genova nella seconda gara tricolore: termina quinto, vince Brizzi. Stesso risultato il 18 maggio a Varese nell’ultima prova di Campionato: è evidente il suo calo di rendimento, ma si deve considerare anche che ha appena compiuto 47 anni! Chiude al terzo posto, con la sua ASSI, il tricolore a squadre, disputato a Genova il 6 ottobre e vinto dai Vigili del Fuoco meneghini sulla Pro Patria. Torna in pedana il 15 dicembre a Milano per il campionato lombardo: finisce terzo, sopravanzato da Mamprin e Cella. Non molla. Si rivede il 24 maggio 1936 quando con l’ASSI vince la “Coppa Storace” a Genova. Diserta però tricolori e preolimpiche, capendo di non avere chances. Quindi abbandona definitivamente l’attività che ha svolto, con entusiasmo e merito, per oltre 25 anni.


[1] Il precedente record apparteneva ad Albini con 80,7 kg

[2] I records precedenti appartenevano allo stesso Bonetti con 81,5 kg ed a Quadrelli con 39 kg

[3] Associazione Sportiva Sindacati Industria