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BONFIGLI Emilio

Ancona 22.08.1902 / 13.08.1987

1924. Pugilato. Eliminato Primo Turno pesi medi

bonfigli2Dopo alcuni successi a livello locale, ottiene la prima significativa affermazione già prima dei vent’anni. Tra il 22 e 24 aprile 1922 partecipa al Campionato dell’Italia Centro-Meridionale, a Roma: dapprima batte Cini e quindi, ai punti, in finale supera Cugnini. Il 29 maggio completa la sua ascesa a Genova, aggiudicandosi il titolo nazionale, superando Passoni ai punti. I cronisti lo esaltano, definendolo “basso e tarchiato ma potentissimo nel pugno e capace di risolvere ogni match con un colpo come un vero picchiatore”. In effetti non mancano le sue vittorie prima del limite. Il 18 aprile 1923 al Teatro Carcano batte Maccabruni per ko al 3° round. Il 5 maggio si aggiudica il “Campionato Alta Italia” dei “medi”, sconfiggendo il ligure Della Rovere ancora per kot alla terza ripresa. Il 30 giugno, al Teatro Vittorio Emanuele di Ancona, conquista il titolo italiano dei “medi”, battendo per ko alla prima ripresa il concittadino Cugnini. Ormai è famoso a livello nazionale e difatti il 20 settembre è selezionato per l’incontro Italia-Belgio, che si tiene al Velodromo Sempione di Milano. I nostri vincono 4-3 anche grazie al successo di Bonfigli su Beecken dopo un round supplementare in cui si dimostra migliore dell’avversario. Il 28 ottobre, al Teatro Jovinelli di Roma, Bonfigli si rende protagonista di un episodio molto controverso e discutibile. Affronta lo svizzero Ritzi, che all’inizio del match, appena suonato il gong, gli allunga la mano destra per salutarlo. Bonfigli risponde timidamente al saluto ma immediatamente sferra un terribile gancio sinistro al volto dell’elvetico il quale, ovviamente, sorpreso, crolla al tappeto. Si rialza, ma è stordito e dopo una quarantina di secondi viene messo ko da un Bonfigli scaltro sì ma anche poco sportivo.

Inizia il 1924 puntando forte ai Giochi. Il 13 gennaio non ha bisogno di sotterfugi per imporsi nel Campionato Anconetano dei “medi” ai danni di Sibilli, sconfitto ai punti. Il 24 febbraio ad Ancona Bonfigli batte Della Rovere ai punti. Il 6 marzo, ancora ad Ancona, supera ai punti il romano Gandolfi. Quindi si reca a Firenze per i tricolori: il 14 marzo batte Lavelli, che abbandona al secondo round, il giorno seguente supera Summa ai punti ma il giorno 16, nella finale, è battuto ai punti da Leopardi. Un po’ ridimensionato, Bonfigli torna sul ring solo il 15 maggio in una preolimpica al Politeama di Milano, dove batte ai punti il quotato Oldani. Ha in mano la maglia azzurra anche perchè appare più maturo e consapevole, migliorato tecnicamente, con una boxe più ragionata e meno intuitiva. Il suo nome difatti entra nella lista degli azzurrabili diramata dal CT Alfredo Bianchi. Bonfigli così ai primi di giugno parte per il ritiro collegiale di Bellusco dove, nella sede di Villa Bartesaghi, è radunata una trentina di pugili. Bonfigli si dimostra in forma, convinto e convincente: non manca di tuffarsi, assieme agli altri, nel vicino Adda tra le pause della preparazione. Alla fine Bonfigli è tra i prescelti e va a Parigi. Le gare olimpiche di pugilato si svolgono al famoso Vel d’Hiv, il velodromo d’inverno teatro di numerose competizioni ciclistiche di rilievo, in un caldo torrido. Il torneo dei medi (peso-limite 72,575 kg) è ad eliminazione diretta e vi partecipano 23 pugili di 14 nazioni. Il 15 luglio, nel primo turno, Bonfigli è sconfitto dal francese Daney per k.o. al terzo round, a 30” dalla fine, e dunque viene subito eliminato. Non certo una prestazioni memorabili, in un match dove non è mai uscito dal guscio, venendo dominato dall’avversario. Una contro-prestazione difficilmente interpretabile, date anche le buone premesse dei mesi precedenti. L’oro va al britannico Mallinn sul connazionale Elliott mentre il bronzo è appannaggio del belga Beecken. Sfiduciato e quasi frastornato dalla brutta esperienza olimpica, Bonfigli sparisce praticamente di scena. Non passerà professionista e non lo ritroveremo più grande protagonista sul ring. Peccato, perchè le premesse sembravano più che buone.