Seleziona la tua lingua

Image
images/atleti/olympiabolario/bongiovanni_piccola.jpg

BONGIOVANNI Lydia

Torino 01.10.1914 / Torino 18.02.1998

1936. Atletica Leggera. 4a 4x100 (con Testoni, Valla, Bullano)

Si tessera da adolescente per la “Ginnastica Torino” ed è atleta a tutto tondo, anche se predilige sin da subito l’atletica leggera dove brilla per poliedricità: corre, salta e lancia. Già nell’ottobre del 1928, a 14 anni appena compiuti, partecipa ai tricolori di Bologna, dove sui 60m viene subito eliminata in batteria. Sulla stessa pista si rivede il 12 maggio 1929, quando vince la 4x100 con la “Ginnastica Torino”, realizzando con 55” netti il record italiano. Con lei gareggiano Viarengo, Capozzi e Scolari. La stessa formazione il 20 settembre si aggiudica il titolo regionale della 4x75 a Torino: in questa occasione Bongiovanni chiude seconda nell’alto, battuta da Sacco. Si rivede il 18 maggio 1930 nei campionati provinciali a Torino, sul campo del “Michelin”. Vince alto e 4x100, ma soprattutto con 1,11m stabilisce il record italiano nell’alto “da fermo”, specialità ormai anacronistica ma che ancora si disputa. Sette giorni dopo, ancora a Torino ma nello stadio militare, è battuta sugli 80m dalla triestina Faccin. A metà giugno è a Napoli e si comporta alla grande. Il giorno 15 ottiene il record italiano della 4x100[1] ed il 19, quando le nostre affrontano il Belgio, si aggiudica 80hs, dove con 14”1/5 ottiene il record italiano, e 4x100 con la stessa formazione di quattro giorni prima. Il 24 giugno a Firenze, di nuovo contro le belghe, bissa nella staffetta (con le stesse compagne) e chiude terza sugli 80hs, superata dall’emergente Valla e da Petit. Le azzurre vincono entrambi i matches, 48-41 e 52-39. Il 20 luglio Bongiovanni brilla a Torino: vince 60 piani e 80hs. Il 3 agosto è a Milano, sul campo di Via Sismondi: vince di nuovo 60 e 80hs che corre in 14” netti, egugagliando il primato italiano. Il 6 e 7 settembre è a Praga per i Mondiali: negli 80hs chiude quarta in batteria, vinta dalla tedesca Pirch, ed è subito eliminata, pur uguagliando il primato italiano con 13”4. Sui 60m finisce terza nella batteria vinta dalla britannica Scott e quinta nella semifinale guadagnata dalla polacca Walakievicz, quindi esclusa dalla finale. Bongiovanni gareggia anche nella 4x100[2] che, pur ottenendo il primato italiano con 52”4[3], chiude al quarto posto la batteria vinta dalla Germania e non prosegue oltre. Il 5 ottobre Bongiovanni è protagonista ai tricolori di Firenze, disputati sul campo del “Giglio Rosso”, dove però coglie soltanto secondi posti: sui 60 e 80 è battuta dalla triestina Steiner mentre sugli 80hs e l’alto “da fermo” a superarla è Valla. Si rivede in pista il 17 maggio 1931 a Torino, sotto la pioggia, sul campo del “CS Michelin” dove giunge seconda sugli 80m, battuta da Viarengo. A fine maggio si tengono a Firenze le cosiddette “Olimpiadi della Grazia”, con undici paesi al via: Bongiovanni ottiene un bel secondo posto nella staffetta 4x75, alle spalle delle inglesi e col record italiano (38”2/5), mentre nella 4x100 le azzurre sono eliminate in batteria[4]. Bongiovanni si rivede in pista il 12 luglio a Genova: chiude seconda gli 80hs, battuta da Valla, e terza nei 60 vinti da Viarengo, ma si aggiudica bene i 200.

Viene selezionata in Nazionale per l’incontro Polonia-Italia, disputato l’8 e 9 agosto a Varsavia: chiude quarta sui 100 vinti da Manteufel e perde la 4x100 dove però le nostre con 51”9 realizzano il record italiano[5]. Bongiovanni brilla ad intermittenza nei tricolori, disputati il 27 settembre al “Littoriale” di Bologna: vince l’alto “da fermo” dove con 1,14m realizza pure il record italiano, ma giunge terza sui 200 (dietro De Grassi e Cosseli) e quarta nell’alto “con rincorsa”, vinto da Valla. Il 1932 è annata olimpica, ma per le nostre atlete sperare in un viaggio in America pare effettivamente troppo. Bongiovanni comunque non demorde anche se il suo inizio stagionale è pessimo: il 5 maggio a Torino, sul campo dell’Unica, è battuta da Viarengo nell’alto e si ritira sui 100. Non gareggia molto, dedicandosi pure alla pallacanestro col GUF Torino, ed oltre tutto non va bene: si rivede solo il 18 settembre, di nuovo a Torino ma sul campo del “Michelin”, quando finisce quarta sugli 80 vinti da Testoni. Stesso piazzamento anche il 23 ottobre sui 60, che a Venezia valgono il tricolore (vince Valla). Rientra in pista solo il 2 luglio 1933 a Torino quando ottiene una caterva di piazzamenti: terza in alto, giavellotto, disco e peso, chiude quarta sugli 80hs. La musica non cambia il 27 agosto all’Arena di Milano: seconda nel disco, terza nel giavellotto, quarta in alto e lungo. Va decisamente meglio ai Mondiali Universitari di Torino dove, tra 8 e 9 settembre, guadagna due ori, nel disco e nella 4x100[6] dove le azzurre ottengono pure il primato italiano (51”5). Il 24 settembre a Torino Bongiovanni conquista tre titoli regionali: alto, lungo e 80hs.

Nel 1934 inizia bene: il 13 maggio a Torino, sul campo del Michelin, si aggiudica la gara del peso. Il 22 giugno, ancora a Torino, vince tre titoli piemontesi: 60, 80hs ed alto. Il 1 luglio, nel capoluogo sabaudo, partecipa alla “Coppa Principessa di Piemonte”: seconda negli 80hs, dietro l’inarrivabile Valla, e nell’alto (primeggia Lambertini), chiude terza nel disco, battuta da Bertolini e Borsani. Disertati i tricolori, si rivede il 29 luglio a Torino quando è battuta da Valla su 80hs e chiude quinta nell’alto vinto dalla stessa Valla. Bongiovanni non si rivede ad alti livelli sino al 25 maggio 1935 quando a Torino vince gli 80. Cinque giorni dopo, sulla stessa pista, chiude terza gli 80hs, superata da Valla e Michiels. Un mese dopo, il 29 giugno, ancora a Torino vince 80hs ed alto. Non gareggia comunque molto, disertando nuovamente i tricolori. Il 6 ottobre, di nuovo nel capoluogo sabaudo, è battuta da Bullano su 60 e 100. Il 1936 è annata olimpica e le nostre atlete andranno a Berlino, come è stato deciso dai vertici Fidal. Dunque ci si prepara per tempo: già a febbraio viene organizzato uno stage preolimpico a Rapallo, e viene convocata anche Bongiovanni che il 13 aprile, sul campo genovese della Nafta, chiude al terzo posto gli 80, superata dalle due grandi Testoni e Valla. Nella preolimpica di Firenze, il 26 aprile, nella 4x100 viene provata quella che i tecnici ritengono essere già la migliore staffetta possibile[7], e non hanno tutti i torti perchè arriva il primato nazionale (49”6). Bongiovanni emerge al momento opportuno: il 24 aprile, nella preolimpica di Torino, batte la grande Valla sugli 80, guadagnando definitivamente stima ed attenzione dei tecnici. Il 7 giugno è a Piacenza per Italia-Austria: chiude terza sui 100, sopravanzata da Testoni e Vancura, ma vince la 4x100[8] di cui ormai è elemento-base anche e soprattutto in chiave olimpica. L’ultimo test probante è rappresentato dai tricolori, disputati il 5 luglio sul campo della “Forza e Coraggio” a Vigentino. Sui 100 Bongiovanni, che intanto ha trovato un impiego come segretaria alla SIP, è battuta solo da Valla, riconfermandosi in pratica nel ruolo di staffettista.

Difatti è convocata per il ritiro azzurro preolimpico, con sede a Fiesole, alla pensione “Aurora”, ed allenamenti allo stadio fiorentino “Berta”. Il 19 luglio, da Firenze, si parte in treno per Berlino. Appena sistemata al Villaggio Olimpico, Bongiovanni è raggiunta dalla ferale notizia dell’improvvisa morte del padre Beniamino. Dopo qualche momento di comprensibile ed inevitabile sconforto, Bongiovanni decide di proseguire l’avventura olimpica ma certo il suo stato d’animo e la concentrazione non sono dei migliori. Le gare olimpiche di atletica leggera si svolgono nell’Olympiastadion. Bongiovanni partecipa alla 4x100 che si disputa l’8 agosto e vede al via solo otto nazioni. Con Bongiovanni, in prima frazione, troviamo Valla, Bullano e Testoni. Nel primo turno, che poi è una semifinale, le tedesche volano, stabilendo il primato mondiale con 46”4. Alle loro spalle Gran Bretagna, Italia (48”6) e Finlandia. Poichè passano le prime tre, azzurre qualificate. Il giorno seguente dunque è finale, dove si verifica una clamorosa sorpresa: le tedesche filano al comando, con un vantaggio netto, quando sbagliano l’ultimo cambio, con Dorffdelt che lascia cadere il testimone, perdendo così ogni speranza. L’oro va agli USA, argento per Gran Bretagna e bronzo al Canada. Le azzurre chiudono quarte, in 48”7, davanti alle olandesi mentre le tedesche disperate vengono consolate da Hitler in persona. Bongiovanni dunque esce dai Giochi con una “medaglia di legno” che però vale molto per il nostro movimento atletico femminile. Bongiovanni torna in gara solo il 27 settembre a Torino, dove vince gli 80. L’11 ottobre è a Parigi, per Francia-Italia: vince la 4x100[9] mentre finisce seconda sui 200 alle spalle di Perrou mentre è terza sugli 80 e quarta sugli 80hs, vinti rispettivamente da Testoni e Valla. Le azzurre vincono il confronto 59-44. Il 25 ottobre a Biella guadagna i 100. Il Campionato nazionale del 1937 è l’ultimo evento di spessore al quale partecipa: il 1 agosto a Piacenza si classifica al secondo posto dei 60m e guadagna l’argento nella staffetta 4x100 con il quartetto del DAS Torino. Quindi si ritira dall’attività. Dopo l’8 settembre 1943, aiuta la Resistenza: entrata nella brigata SAP “Mingione”, grazie al suo ruolo di segretaria della SIP, trasmette importanti messaggi sui movimenti nazifascisti, collaborando fattivamente con le squadre partigiane. Al termine del conflitto, per breve tempo collabora con Giorgio Oberweger alla direzione tecnica della Nazionale femminile.


[1] Con lei gareggiano Bravin, Steiner e Polazzo

[2] Con lei gareggiano Viarengo, Steiner e Bravin

[3] Alcune fonti, tra cui l’Annuario FIDAL, riportano il tempo di 52”6

[4] In entrambi i casi con lei gareggiano Bravin, Steiner e Viarengo

[5] Con lei gareggiano Viarengo, Steiner e Bravin

[6] Con lei gareggiano Cosselli, Testoni e Valla

[7] Con Bongiovanni troviamo Testoni, Bullano e Valla

[8] Con lei gareggiano Testoni, Bullano e Valla

[9] Con lei gareggiano Testoni, Bullano e Valla


Vai alla gallery