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CANTELLI Ugo

Gaggio Montano (BO) 30.03.1903 / Roma 23.04.1972

1932. Tiro a Segno. 13° p.m. Carabina Piccolo Calibro

Nato in un paesino dell’Appennino bolognese, situato a circa 700m di quota. Durante il servizio militare si appassiona alle armi ed al tiro con fucile e carabina, attività che prosegue come sottufficiale dei Carabinieri. A metà degli anni Venti comincia a gareggiare più seriamente, allenandosi nel poligono di Vergato con continuità ed arrivano i primi risultati importanti. Nel 1926 difatti si aggiudica il titolo italiano col fucile d’ordinanza tre posizioni. Con la stessa arma l’anno seguente è ai Mondiali di Roma dove chiude 4° nella posizione a terra. Nel 1928 è grandioso ai Mondiali di Loosduinen, Paesi Bassi, ottenendo l’oro nella posizione in ginocchio, ma pregiudicando una buona classifica individuale nelle altre due posizioni (a terra e in piedi). In quella stessa rassegna iridata gareggia anche con la carabina grosso calibro tre posizioni, chiudendo 21° dell’individuale e quinto a squadre. Peccato che quell’anno il tiro venga escluso dai Giochi. Nel 1929 gareggia ai Mondiali di Stoccolma nella stessa gara, terminando 17° ed ancora quinto a squadre. L’anno seguente, ad Anversa, non va molto diversamente: 20° a livello individuale e 4° a squadre. Lo standard nelle prove iridate è ormai consolidato ed anche nel 1931 non cambia di molto: rispettivamente 18° e 5°, con una buona prestazione nella posizione in piedi (7°). Nel 1932 il tiro torna nel programma olimpico e dunque Cantelli, titolare fisso in Nazionale, è tra i più attesi nelle prove di selezione che si tengono a metà giugno a Roma, nel poligono della Farnesina. In effetti è tra i migliori e viene inserito nella lista olimpica, compilata dal segretario UITS, Battistoni, che fa le veci di CT. Così Cantelli, dopo il collegiale preolimpico tenuto ancora nella capitale, va in America.

Dapprima però, il 1 luglio, tutti gli azzurri sono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico. Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”. Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma: vengono realizzate delle sagome di cartone con cui i tiratori possono esercitarsi, sparando verso il mare, senza rischi. In qualche modo si tengono comunque in allenamento. L’11 luglio arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Le gare olimpiche di tiro si disputano nel poligono dell’Accademia di Polizia all’Elysian Park, non lontano dalla Chinatown di Los Angeles. La prova della “carabina di piccolo calibro” si svolge il 13 agosto e vi partecipano 26 tiratori di 9 nazioni. Si sparano 30 colpi ed il punteggio massimo ottenibile è 300. Cantelli non va benissimo e finisce esattamente a metà graduatoria, 13° p.m. con 288 punti. Vince, dopo spareggio, lo svedese Ronnmark con 294 sul messicano Huet mentre il bronzo va all’ungherese Soos-Ruszka Hradetzky con 293.

Per Cantelli, a cinque punti dal terzo posto, comunque una prova dignitosa e sufficiente. Si rivede ai tricolori, disputati al “solito” poligono della Farnesina di Roma ai primi di ottobre: con la carabina vince il titolo italiano (è il migliore in piedi) e la gara d’onore oltre a chiudere quarto nel fucile’91 vinto dal grande Ticchi. Negli anni seguenti continua ad ottenere buoni risultati sia col fucile che con la carabina. Il 19 agosto 1934 è in Nazionale a Budapest per l’incontro con l’Ungheria, disputato con la carabina di piccolo calibro: è il migliore in assoluto ed i nostri si aggiudicano il match. Ai Mondiali di Roma del 1935 Cantelli finisce poco lontano dalla decima posizione con entrambe le armi mentre a squadre è rispettivamente ottavo e settimo. Quindi, volontario, parte per la guerra in Etiopia. Al rientro, nel 1937 non va molto lontano ai Mondiali di Helsinki. Si riscatta solo in parte nella rassegna iridata di Lucerna del 1939: 18° nel fucile di ordinanza dove termina ottavo a squadre. Con la carabina non va tanto diversamente. La Seconda Guerra Mondiale blocca la sua carriera ed a 40 anni suonati la sua parabola sembra ormai finita. Invece dopo il conflitto si ripresenta alle gare anche se delude ai Mondiali del 1947, disputati a Stoccolma: il suo miglior risultato è il 35° posto nella carabina piccolo calibro posizione in ginocchio. Non selezionato per i Giochi del 1948, ha un’ultima vampata l’anno seguente quando a Verona si aggiudica il titolo italiano nel fucile d’ordinanza tre posizioni e nella carabina piccolo calibro posizione in piedi. Non ottiene più vittorie di alto livello.

cantelli grande

 La Nazionale di tiro a segno ai Giochi di Los Angeles del 1932. Presente anche Cantelli, evidenziato dal tondo