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CARLINI Giacomo

Borzoli - Genova 02.08.1904 / Genova 02.08.1963

1928. Atletica Leggera. Eliminato Primo Turno 110hs, Eliminato Primo Turno 4x400 (con Cominotto, Facelli, Tavernari)

1932. Atletica Leggera. 6° 4x400 (con Facelli, Turba, De Negri)

Nato nel borgo di Borzoli[1], situato sulle alture del ponente genovese, quando questo era ancora un Comune a sé stante: sarà assorbito dalla “grande Genova” nel 1926. Dal fisico possente e ben strutturato (1,86m x 77kg), inizialmente si dedica ai lanci, tesserato per la “Ginnastica Comunale Bolzaneto”: il 7 maggio 1923 a Bolzaneto vince una gara nel disco. Nel 1924 passa all’US Rivarolese. Il 23 marzo a Genova vince il titolo ligure nel pentathlon, dimostrando grande versatilità. Sette giorni dopo, è battuto per il titolo dei 400 da Rebuffi. Troppo giovane ed ancora inesperto, diserta le prove di selezione olimpica e si limita a gareggiare a livello locale. L’8 giugno a Sestri Ponente è secondo sia sui 100 (dietro Pescetto) che nell’alto (primo Bonelli) mentre chiude quarto nel peso vinto da Bonoldi. Manifesta dunque una certa poliedricità. Il 6 luglio a Pra vince 100 e 400. Il 29 luglio a Chiavari è secondo sui 100, battuto dall’olimpionico Gargiullo che vince anche i 400 dove Carlini è terzo, superato pure da Rebutti. Gareggia nel week-end successivo a Genova dove è secondo sui 100 dietro Pastorino in Piazza di Francia ed a Recco dove è battuto sui 400 ancora da Gargiullo. Gli stessi avversari, ancora sui 100 e 400, lo superano anche il 24 agosto in Piazza di Francia. Rivaleggia comunque ad armi pari con atleti reduci dai Giochi e ciò sembra promettente per il futuro. Il 17 settembre a Rossiglione è secondo sui 100, battuto stavolta da Moscatelli, e sui 400, superato da Garaventa. Ai tricolori di Bologna, disputati il 20 e 21 settembre sul campo della “Virtus”, Carlini è buon secondo nel pentathlon, alle spalle dello specialista Contoli mentre chiude quinto nel disco vinto da Pighi. Il 28 settembre partecipa alla “Coppa Storace” a Sampierdarena, gara a punti che prevede oltre a prove atletiche anche sollevamento pesi. Vince difatti l’oro olimpico dei pesi Galimberti e Carlini, primo nel salto “misto”, chiude al sesto posto la generale. Il 5 ottobre a Bolzaneto è secondo sui 400 dietro al grande specialista Gargiullo. 14 giorni dopo, ad Ovada coglie due terzi posti: sui 100, dietro Aloi e Facelli, e sui 400, alle spalle degli stessi ma a posizioni invertite. Il 2 novembre a Pontedecimo è 2° sui 400 vinti da Gargiullo e terzo sulle 100y dietro lo stesso Gargiullo e Moscatelli. Due giorni dopo, in Piazza di Francia vince il disco ed è secondo nel lungo superato da Trabucco. Il 14 dicembre si cimenta anche in palestra, nei campionati liguri disputati a Genova nei locali dell’Andrea Doria di Corso Mentana: è secondo nel concorso atletico juniores che prevede anche sollevamento pesi, alle spalle di Venanzini. Mantiene dunque una forte poliedricità.

Nel 1925 continua la sua ascesa. Il 19 aprile a Torino vince triplo e disco, è 2° sui 110hs battuto da Borgogna che vince anche il giavellotto dove Carlini chiude terzo. Sette giorni dopo, è a Stradella dove termina 2° sia nel disco che nel giavellotto, battuto rispettivamente da Mosca e Gazzaniga. Il 7 giugno, a Riva del Garda, vince il tricolore juniores nel disco e nel pentathlon. Svetta anche ai campionati liguri di sette giorni dopo: fa suo il titolo di 110hs, disco e pentathlon; chiude secondo in triplo e giavellotto. Il 21 giugno a Sestri Ponente vince 100 e 400. Il 29 giugno ai tricolori di Bologna vince il pentathlon e termina secondo nel triplo, alle spalle di Trabucco. In estate non gareggia praticamente mai e si rivede solo il 13 settembre, sul campo del Milan, quando chiude secondo alle spalle di Facelli gli anomali 200hs. Sette giorni dopo, a Bologna, è secondo sui 400, superato da Vianello, e quarto nel disco appannaggio di Poggioli. L’11 ottobre a Bolzaneto vince 500 e giavellotto, si piazza secondo sulle 100y, battuto da Pastorino. Sette giorni dopo, a Genova gareggia nella “Coppa Storace” che mischia gare di atletica con sollevamento pesi: vince 100, giavellotto e salto “misto”, ma coi pesi va male e termina secondo la classifica finale, superato dal “solito” Galimberti. A Gallarate il 1 novembre Carlini chiude secondo sia sui 200hs, battuto da Facelli, che nel giavellotto, superato da Palmieri. Termina la sua annata il 19 dicembre ad Albenga, sotto la pioggia, con diversi piazzamenti: 2° sui 100, alle spalle di Pastorino, e sui 400, dietro Gargiullo, è quarto sui 1200 siepi vinti da Garaventa. Nel 1926 esordisce il 5 aprile in Piazza di Francia a Genova: terzo sui 400, battuto dal fenomeno Gargiullo e Parolini. Il 9 maggio dà spettacolo nei campionati liguri di Sestri Ponente, vincendo addirittura sette titoli: 200, 400, lungo, disco, giavellotto, pentathlon e 4x400[2]! 4 giorni dopo, nella stessa sede, guadagna altri due titoli regionali, 400hs e 4x100[3], oltre a chiudere secondo nel triplo vinto da Trabucco. Il 30 maggio è a Bologna, sul campo della “Virtus”, dove finisce secondo sui 110hs, battuto dal napoletano Folinea, e terzo sui 200, sopravanzato da Pastorino e Pucci. Il 12 e 13 giugno è all’Arenaccia di Napoli dove si disputano i tricolori. Si dedica solo ai lanci: secondo nel disco, superato da Pighi, finisce sesto nel giavellotto appannaggio di Capecchi. Il 20 giugno in Piazza di Francia a Genova si aggiudica il lungo ed è secondo sui 400, battuto da Cominotto insieme al quale è primo anche nella staffetta “olimpionica” (con loro pure Garaventa e Pastorino). Il 25 luglio a Milano si comporta bene nella selezione azzurra per il match contro l’Ungheria: 2° sui 400 e nel disco, battuto rispettivamente da Gargiullo e Pighi.

Si guadagna comunque la sua prima maglia azzurra ed a Budapest l’8 agosto, contro i magiari, stupisce tutti: vince difatti i 400, superando anche il grande Gargiullo, peraltro non al meglio della condizione. I nostri comunque perdono l’incontro 49 a 53. Il 22 agosto Carlini vince i 100 a Vado dove si ripete sulla stessa distanza sei giorni dopo, in un’anomala (per l’epoca) riunione serale. Il 20 settembre consegue il suo primo grande risultato: a Bologna vince il titolo italiano di pentathlon. Sei giorni dopo, è protagonista a Genova, in Piazza di Francia, per la grande manifestazione in memoria di Lunghi: vince 400 e 110hs, termina terzo nel disco e quarto nel giavellotto, vinti rispettivamente da Pighi e Baracchi. Il 3 ottobre a Torino viene sconfitto da Facelli sui 400. Sulla stessa distanza vince sette giorni dopo a Rivarolo dove si impone anche nel peso e nell’americana, con Garaventa. Il 31 ottobre a Chiavari guadagna i 200. Nel 1927 Carlini si conferma ad alti livelli. È grandissimo il 18 aprile, lunedì di Pasqua, a Genova, nelle selezioni per il match Italia-Polonia. Vince 100, 400, 110hs e 4x400 oltre a chiudere 4° nel disco. Inevitabilmente è convocato per l’incontro internazionale dove fa bella figura: difatti vince 400 e 4x400 (con lui Tavernari, Facelli e Cominotto) mentre è terzo sui 400hs, superato da Facelli e Kostrzewski. I nostri dominano 78-54. Il 22 e 23 maggio è ad Atene, per una riunione contro i più forti atleti greci: vince  400hs, 110hs e 4x100[4] mentre è secondo nel triplo, battuto dal padrone di casa Bernardis. Si aggiudica anche la staffetta dei 3mila: con lui gareggiano Ferrario, Garaventa, Torre e Maregatti. Il 5 giugno a Bra vince il peso ed è secondo sui 400 (battuto da Gargiullo) e nel disco (1° Giacosa). Il 16 giugno a Venezia, nella preolimpica dello stadio S. Elena, vince i 110hs e si piazza quinto nel disco vinto da Pighi. Il 2 luglio a Stamford Bridge, nei campionati inglesi, finisce terzo nelle 120y ad ostacoli, sopravanzato dall’inglese Gaby e dallo svedese Petersen. 15 giorni dopo, è protagonista nel nuovo stadio della Pro Patria a Busto: vince 400 e 4x400, è terzo nel giavellotto e quinto sui 100. Il 24 luglio vince i 110hs in Piazza di Francia a Genova e finisce terzo i 300, sopravanzato da Gargiullo e Pensa.

Sette giorni dopo, nella preolimpica sul campo del GSOM, finisce secondo sui 400hs, superato da Facelli. Il 7 agosto a Bagni di Lucca è battuto dall’idolo di casa Torre su 100 e 200. Il 21 agosto a Genova sbanca ai campionati regionali: difatti vince 100, 110hs, 4x400, disco e giavellotto. Sette giorni dopo, altra sessione e per Carlini altri due titoli regionali, 400hs e 4x100 oltre a chiudere secondo nell’alto. Il 4 settembre è grande protagonista in Nazionale a Brno, nel match contro la Cecoslovacchia: vince i 110hs, è secondo nei 400 dietro Gargiullo, 4° nel disco e giavellotto. I nostri perdono per un solo punto, 58,5 contro 57,5. Due giorni dopo, nel meeting di Praga ottiene solo piazzamenti: 2° nei 200, battuto da Gargiullo, chiude terzo nel giavellotto e nel disco, appannaggio rispettivamente di Capecchi e Nabal. Nei tricolori di Bologna, tra 17 e 19 settembre, guadagna tre titoli: 110hs, decathlon e 4x400[5] oltre a chiudere 3° nel giavellotto vinto da Capecchi. Il 25 settembre a Genova, nel meeting dedicato a Lunghi, si aggiudica 200hs e giavellotto mentre chiude 4° nel disco vinto da Zemi. Il 2 ottobre, al “Littoriale” di Bologna, partecipa all’incontro Italia-Ungheria: 3° nei 400 (vince Gargiullo) e 4° nel giavellotto (primo Szeres). I nostri vincono 56-46. 14 giorni dopo, è protagonista al meeting di Bari, anche se non vince: 2° nel disco e nel giavellotto (vince Palmieri), terzo nel peso (ancora Palmieri primo) e 4° nel lungo (Contoli). Non sembra dunque un caso il suo successo nel campionato italiano di pentathlon che si tiene sul campo meneghino dello “SC Italia” il 23 ottobre. Nella stessa sessione finisce al terzo posto nel disco, battuto da Pighi e Mosca. Il 1 novembre a Lavagna si aggiudica 100 e 400 e cinque giorni dopo a Bologna è battuto sui 400 dallo specialista Gargiullo. Il 26 e 27 novembre a Genova partecipa al meeting per l’inaugurazione del nuovo stadio del “GS Nafta”: vince i 110hs mentre sui 400hs è battuto da Facelli. All’inizio del 1928 viene selezionato tra i “probabili olimpici”, partecipa in inverno a vari collegiali e segue le istruzioni del CT, l’ungherese Gaspar. Esordisce il 18 marzo a Bologna, confermandosi poliedrico: 2° nel lungo alle spalle di Torre, finisce 4° nel disco e 5° nel giavellotto. Il 9 aprile altra preolimpica, stavolta a Genova sul campo della Nafta: Carlini vince 100, 400 e 400hs oltre a piazzarsi 4° nel disco e nel giavellotto. La maglia azzurra è già sua, deve solo scegliere la specialità.

Intanto continua a gareggiare ed a piazzarsi: il 21 aprile a Bologna chiude secondo nel lungo, superato da Baracchi, terzo nel disco e giavellotto. Otto giorni dopo, a Genova, sul campo della Nafta, guadagna ben cinque titoli regionali: 100, 110hs, alto, disco e giavellotto. Il 10 giugno è selezionato per il triangolare Francia-Svizzera-Italia che si tiene nello stadio parigino di Colombes: 3° sui 110hs e 5° sui 400hs, chiude secondo nella 4x400[6] che con 3’25”4/5 uguaglia il primato italiano. I nostri però perdono il confronto con la Francia (132-108), pur superando nettamente la Svizzera (ferma a 69). Il 16 giugno è nei Paesi Bassi, per una trasferta col “GS Nafta”: a L’Aja vince i 400, è secondo sui 200 e 4° sui 100. 15 giorni dopo, è atteso protagonista dei tricolori di Milano, disputati sul campo della “Forza e Coraggio”. Non al meglio della condizione, d’accordo col CT Gaspar, decide di non partecipare al decathlon, ma riesce comunque a primeggiare sui 110hs e nella 4x400[7] oltre a chiudere secondo sui 400. Ad Amsterdam, ovviamente, non può mancare e la preparazione procede bene: il 15 luglio a Bologna è nel quartetto che stabilisce il nuovo primato italiano della 4x400[8] con 3’23”0. Le gare olimpiche di atletica si svolgono nell’Olympisch Stadion. Carlini esordisce il 31 luglio sui 110 hs ai quali prendono parte 41 atleti di 24 nazioni. Nella sua batteria corre in 15”9 e termina terzo, alle spalle dello statunitense Collier e del finlandese Sjostedt che chiudono in 15’0. Carlini precede l’olandese Britstra, ma il terzo posto non basta poichè si qualificano al turno successivo solo i primi due: così viene subito eliminato. Carlini ci riprova con la 4x400 cui partecipano 14 nazioni, ma i nostri[9] non vanno lontano. Il 4 agosto giungono terzi in batteria, alle spalle di Germania e Svezia, venendo subito eliminati (passano le prime due). L’oro va agli USA sulla stessa Germania e Canada. Per Carlini dunque due eliminazioni al primo turno, in un contesto comunque impegnativo, per una partecipazione poco significativa.

In Italia va decisamente meglio: il 2 settembre a Genova si aggiudica i 400, davanti al forte Facelli. I due sono i titolari azzurri sui 400 nell’incontro Ungheria-Italia che si tiene a Budapest il 16 settembre: Carlini chiude terzo, alle spalle del padrone di casa Barsi e lo stesso Facelli. I nostri perdono il match 47-55. Sette giorni dopo, Carlini spadroneggia a Torino dove si aggiudica 400 e 110hs. Il 7 ottobre Carlini vince il titolo italiano di pentathlon sul campo della “Virtus” a Bologna. Il 28 ottobre al Galluzzo di Firenze si aggiudica disco e 400 oltre a chiudere secondo sui 100, battuto da Salviati. Il 4 novembre a Cornigliano, nei “Campionati della Milizia”, vince i 110hs e sui 200 è battuto da Toetti. Inaugura il 1929 sulla pista della Nafta a Genova dove il 1 aprile finisce secondo sui 400, battuto da Facelli, e terzo sui 100 dietro Toetti e Castelli. Altra piazza d’onore sui 400 all’Arena di Milano il 28 aprile: stavolta a superarlo è il francese Moulines. Il 9 maggio si aggiudica i campionati provinciali genovesi di 100 e lungo. Tre giorni dopo a Roma, nello stadio del PNF, viene battuto da Facelli sui 400hs. Il 26 maggio è a Cagliari dove vince disco e 110hs. Il 2 giugno Facelli lo supera nuovamente, ma stavolta sui 110hs all’Arena di Milano. È ancora lo stesso Facelli a batterlo il 9 giugno a Lione su 110hs e 400hs. Sei giorni dopo, Carlini è a Londra dove vince 220y e 440y. Rientrato alla svelta in Italia, il 23 giugno gareggia a Cesena: si impone sui 110hs mentre sui 100 è battuto da Salviati. Sette giorni dopo, a Torino, sul campo dello “SC Michelin”, chiude terzo i 100, sopravanzato da Toetti e Maregatti. Il 14 luglio vince i 110hs a Bologna nell’incontro Italia-Francia-Svizzera: Carlini realizza 15”1/5, uguagliando il primato italiano. Gli azzurri, con Carlini, vincono pure la 4x400[10], stabilendo il nuovo record italiano con 3’18”3/5 , e guadagnano la generale con 127 punti contro i 122 dei francesi, con gli elvetici molto lontani (62). Il 21 luglio a Firenze è battuto sui 200 dal francese Cerbonney. Sette giorni dopo, sulla stessa distanza a Genova si aggiudica il titolo regionale.

L’11 agosto è all’Arenaccia di Napoli, per una riunione ad handicap: vince i 100 ed è secondo sui 110hs, superato da Costantini cui non riesce a recuperare lo svantaggio iniziale. Cinque giorni dopo, è a Modane, in Francia, dove si aggiudica 80 piani e ad ostacoli. Il 25 agosto è a Barcellona dove la nostra Nazionale supera nettamente gli spagnoli: Carlini vince i 110hs e 4x100[11] oltre a chiudere secondo su 100 e 200, superato da Toetti, e giavellotto (primeggia Palmieri). I nostri si impongono nettamente sugli spagnoli nel computo globale. Il 1 settembre a Genova, pista della Nafta, Carlini vince il “GP Gargiullo”, sui 300 m, ed i 110hs. Sette giorni dopo, stessa sede, nel “GP Regioni Alta Italia”, chiude secondo i 100 ed i 110hs, battuto rispettivamente da Maregatti e Facelli. Il 21 e 22 settembre Carlini brilla ai tricolori, disputati al “Littoriale” di Bologna: vince 110hs e pentathlon mentre chiude 4° i 200 vinti da Maregatti. Su quest’ultima distanza finisce terzo anche sette giorni dopo, ancora a Bologna ma sul campo della “Virtus” (rivince Maregatti). Il 6 ottobre a Chiavari si aggiudica 100 e 400. 14 giorni dopo, è nella sua Genova, sulla pista della Nafta, dove si tiene il match Italia-Ungheria: vince bene i 110hs ma viene battuto nella staffetta olimpionica[12]. I magiari si impongono nella classifica finale per 78-64. Si rivede il 21 aprile 1930 a Genova, sulla pista della Nafta: vince i 110hs e chiude terzo i 100, sopravanzato da Maregatti e Piva. L’11 maggio, sul campo meneghino dello “SC Italia”, termina secondo alle spalle di Toetti il “GP Torretta” che prevede la classifica a punti basata su tre gare veloci (100, 150 e 200).

Il 25 maggio vince a Genova, alla presenza dei Principi di Piemonte, i 110hs e chiude 2° sulle 100y, battuto da Maregatti, e sulle 220y, superato da Toetti. 4 giorni dopo, Carlini è protagonista assoluto dell’incontro Liguria-Spagna, disputato sul campo della Nafta a Genova: vince 100, 110hs, disco, giavellotto e staffetta olimpionica. Il suo apporto è fondamentale per il successo finale, con gli iberici sconfitti 90-64. Il 1 giugno è a Lione dove vince 110hs e 400 oltre a piazzarsi secondo nel disco vinto da Pighi. 15 giorni dopo, gareggia all’Arena di Milano ed ottiene tre piazze d’onore: su 200, 110hs e giavellotto, gare vinte rispettivamente da Maregatti, Facelli e Palmieri. Il 29 giugno a Genova guadagna il titolo regionale sui 100. Il 13 luglio è in Nazionale a Parigi, stadio di Colombes, per l’incontro Francia-Italia che gli azzurri perdono 67 a 81: Carlini vince i 400 uguagliando il record italiano con 48”3/5, chiude secondo i 110hs (dietro Facelli) e la 4x400 dove con lui gareggiano Vianello, Facelli e De Negri. Sette giorni dopo, Carlini gareggia a Liegi dove vince 200hs e 4x100 assieme a Maregatti, Toetti e Salviati. Il 22 luglio, ancora nella città vallone, si aggiudica 110hs, disco e 4x200 con la quale ottiene il record italiano di 1’30”4/5[13]. Il 7 settembre è grande protagonista sulla pista genovese della Nafta: vince 110hs, 300m e giavellotto. 13 giorni dopo, si conferma a Cesena dove si impone su 110hs e 400 oltre a chiudere secondo disco e 150m, alle spalle rispettivamente di Zemi e Toetti. Il 19 ottobre al “Littoriale” di Bologna vince i 400 ed è secondo sui 110hs, battuto da Facelli: le gare fanno parte del “Campionato delle Regioni Alta Italia”. Sette giorni dopo, è il grande protagonista dell’incontro di decathlon Italia-Francia, tenutosi al campo genovese della Nafta: primo in classifica, contribuisce in maniera fondamentale alla vittoria azzurra con 500 punti di margine e realizza il primato italiano con 7237,55 punti. Inoltre con 15” netti uguaglia il record nazionale sui 110hs. Inizia il 1931 sulla casalinga pista genovese della Nafta: il 6 aprile chiude secondo sui 400, battuto da Facelli, e terzo sui 100, sopravanzato dagli specialisti Castelli e Maregatti. Il 10 maggio a Monaco è battuto sui 110hs dal tedesco Welscher mentre sui 400 chiude terzo, sopravanzato da Noeller e Facelli. 14 giorni dopo, a Firenze, vince sui 400 la prima prova tricolore mentre chiude secondo sui 110hs, battuto da Facelli. Il 31 maggio a Bologna vince i 200. Torna nel capoluogo felsineo il 7 giugno per Italia-Francia: è grande, aggiudicandosi 110hs, 400 piani e 4x400[14]. I nostri, grazie al suo apporto, vincono 78-69.

14 giorni dopo è a Lione, ma sui 400 chiude solo al quarto posto, complice un appannamento nella seconda metà di gara: vince il francese Moulines. Sulla stessa distanza domina il 28 giugno a Genova, sulla pista della Nafta, nella seconda prova valida per i tricolori: sui 110hs invece è superato da Facelli. Il 5 luglio finisce secondo sui 400 a Rotterdam, alle spalle del tedesco Bergmann. Alcuni leggeri infortuni, tra cui una fastidiosa foruncolite, gli impediscono di gareggiare in estate. Si rivede solo il 30 agosto ad Alessandria dove finisce 2° sui 75hs, battuto da Facelli, e terzo nel disco vinto da Zemi. Non è in forma e diserta l’ultima prova tricolore a Firenze: nelle apposite classifiche a punti per il titolo finisce comunque secondo nei 400 (dietro Giacomelli) e terzo sui 110hs vinti da Facelli su Caldana. Trascorre l’inverno pensando ai Giochi e seguendo i vari stages preolimpici, tenuti a Roma sotto la guida del CT Contoli. Carlini deve scegliere in quale specialità cimentarsi e non è una decisione facile dato che va bene un po’ dappertutto. Intanto il 28 marzo 1932 vince i 400 sulla pista della Nafta a Genova, durante la “Coppa Piaggio”. Il 21 aprile a Firenze, nella prima preolimpica, è battuto da Caldana sui 110hs. Non sembra ancora avere un piano preciso e cambia spesso specialità: l’8 maggio a Genova si aggiudica il titolo regionale su 100 e 110hs. In quest’ultima gara primeggia il 15 maggio all’Arena di Milano nella seconda preolimpica e pure a Bologna il 5 giugno nell’ultima indicativa. Viene dunque convocato dal CT Contoli per il ritiro azzurro preolimpico, tenuto allo Stadio Berta di Firenze, con sede alla pensione “Monte Senario” di Bivigliano, sulle colline a nord del capoluogo. Tuttavia non è ancora chiaro il suo destino, soprattutto inteso in termini di specialità. Intanto ritrova la Nazionale il 19 giugno a Zurigo per Svizzera-Italia: chiude terzo i 200, sopravanzato da Vogler e Castelli, ma vince la 4x400[15]. I nostri si aggiudicano il confronto 92-65. Poi, terminato finalmente il ritiro fiorentino, è tempo di pensare al viaggio in America.

Il 1 luglio gli azzurri vengono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico. Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”. Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma e mantenere attiva la muscolatura, soprattutto con piccole corse ed esercizi a corpo libero. L’11 luglio arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Qui iniziano gli allenamenti di rifinitura ed alla fine si sceglie di impiegare Carlini, affaticato dal viaggio e non perfettamente a posto, solo nella staffetta. Le gare olimpiche di atletica si svolgono nell’imponente “Coliseum”. Carlini partecipa appunto alla 4x400 cui prendono parte solo sette nazioni. Con lui Facelli, Turba e De Negri. Il 6 agosto nella semifinale i nostri chiudono alle spalle dei fortissimi USA che con 3’11”8 ottengono il nuovo limite mondiale. Gli azzurri corrono in 3’22”8, giungendo davanti ai tedeschi. Il giorno seguente è finale: altro show USA, col nuovo record mondiale di 3’08”2, davanti a Gran Bretagna e Canada. I nostri deludono, facendosi superare anche dalla Germania e chiudendo malinconicamente al sesto ed ultimo posto, con 3’17”8, realizzando comunque il primato nazionale. Difficile fare, e chiedere, di più: prestazione azzurra onesta, generosa ed al limite delle possibilità, con Carlini comunque apparso non completamente a proprio agio, poco dinamico e troppo “legato” rispetto ai suoi standard abituali. Nel viaggio di ritorno i nostri si fermano a Chicago dove il 18 agosto è prevista una grande riunione post-olimpica. Carlini chiude quarto i 200m vinti dal tedesco Borchmeyer. È comunque difficile smaltire la sbornia olimpica, tra lungo viaggio di rientro, feste e premiazioni varie (Duce e Principe Umberto compresi).

Carlini fatica a ritrovare la forma tant’è vero che si rivede solo il 4 novembre a Napoli, nella finale del “GP Regioni”, dove peraltro non ottiene risultati brillanti: gareggia solo nel disco, vinto da Pighi, chiudendo settimo. Per lui un’annata non brillantissima, con una mezza delusione ai Giochi. Non inizia bene il 1933: sulla pista casalinga della Nafta, il 23 aprile, chiude solo terzo i 110hs, superato da Facelli e Valle. Il 7 maggio finisce invece 4° sui 400 all’Arena di Milano dove si impone il tedesco Borchmeyer. Sette giorni dopo, a Firenze chiude secondo nei 110hs e 400, superato rispettivamente dal tedesco Welscher e Tavernari. Il 27 maggio è a Londra dove vince sulle 440y. L’11 giugno è in Nazionale, allo stadio parigino di Colombes, per Francia-Italia in cui coglie la splendida doppietta 400-4x400[16]. I nostri si aggiudicano l’incontro 80-68. Sette giorni dopo, a Berlino chiude terzo i 400, superato da Imhoff e Voigt. Il 29 giugno a Torino vince i 110hs ed i 100 dove, a sorpresa, supera il bronzo olimpico Castelli. Il 14 luglio, in una riunione serale al campo di Via Guerrazzi a Genova, si aggiudica una gara sui 150m. Otto giorni dopo, nella stessa sede vince 500 e disco. Il 30 luglio a Firenze primeggia nei 400 che valgono il tricolore. Poi subisce un infortunio muscolare che rallenta la sua attività. Si rivede difatti solo il 24 settembre a Firenze dove giunge secondo sui 400 alle spalle di Turba. Il 1 ottobre torna in azzurro, a Vienna per Austria-Italia: chiude al terzo posto i 400, superato da Rinner e lo stesso Turba. Gli azzurri vincono 73-58. Il 15 ottobre Carlini primeggia nei 400 a Torino dove è terzo nel giavellotto (vince Spazzali). 14 giorni dopo, a Genova diserta i tricolori di decathlon, ma vince 100 e 300, distanza sulla quale il 4 novembre è battuto da Ferrario all’Arena di Milano dove chiude terzo le 100y, alle spalle di Toetti e Fusarpoli. Sette giorni dopo, a Cornigliano si piazza secondo sui 300 vinti da Ferrario. Carlini inizia bene il 1934: il 29 aprile, sulla pista della Nafta, vince i 100 davanti al bronzo olimpico Castelli, per poi cedere sui 110hs all’emergente Oberweger. Il 3 giugno Carlini chiude al terzo posto i 400 del “GP Fidal” a Torino: a superarlo sono Rabaglino e Ferrario. Il 17 giugno Carlini ritrova la Nazionale, a Losanna per Svizzera-Italia, ma disputa solo la 4x400[17], peraltro vincendo. Gli azzurri si aggiudicano il confronto 91-66. Il 29 luglio chiude al terzo posto i 200 che, all’Arena di Milano, valgono il titolo italiano: lo precedono Toetti e Gonnelli. Il 12 agosto vince una serie dei 400 a Bologna.

Carlini torna in Nazionale il 19 agosto per Ungheria-Italia, disputata a Budapest di fronte a 30mila spettatori: sui 400 finisce terzo, battuto da Tavernari e Barsi. I nostri perdono 65-76. Sette giorni dopo, chiude secondo i 400 a Torino, superato da Rabaglino. Nello stesso capoluogo sabaudo si disputa la prima storica edizione degli Europei: il 9 settembre Carlini gareggia nella 4x400[18] che chiude al quarto posto, sopravanzata nell’ordine da Germania, Francia e Svezia. Il 23 settembre Carlini chiude in terza posizione i 400 all’Arena di Milano: lo superano il polacco Biniakowski e Tavernari. Quindi è protagonista ai cosiddetti “Giochi Partenopei” di Napoli, voluti da Mussolini in persona per celebrare i fasti atletici nazionali: l’11 novembre si aggiudica il pentathlon mentre chiude 4° nel disco vinto da Oberweger. L’esordio del 1935 è ottimo: il 21 aprile, sulla pista genovese della Nafta, Carlini vince i 110hs davanti ad Oberweger che trionfa invece nel disco dove Carlini finisce quinto. Il 16 giugno a Torino viene squalificato sui 110hs, vinti da Caldana, per aver abbattuto tre ostacoli. 14 giorni dopo, all’Arena di Milano lo stesso Caldana lo supera nella stessa specialità. Il 6 luglio a Firenze Carlini termina quarto sui 200 vinti da Gonnelli. Sulla stessa pista, il 27 e 28 luglio, non brilla ai tricolori: finisce terzo sui 110hs e settimo nei 200, gare vinte rispettivamente da Caldana e Gonnelli. Stessa situazione nella grande riunione tenutasi il 25 agosto all’Arena di Milano, sotto la pioggia e davanti a 25mila spettatori, con l’intervento di statunitensi e francesi: finisce quinto sia sulle 400y che sui 110hs, gare vinte rispettivamente dagli americani Fuqua e Cope. Il 1 settembre torna in Nazionale, sia pure “cadetti”, a Udine, per il triangolare con Austria e Jugoslavia. Conferma una certa difficoltà: secondo nella staffetta olimpionica[19], quarto sui 110hs (vinti da Ivanovic) e sesto nel giavellotto (primeggia Kothbauer). I nostri chiudono secondi, battuti dagli austriaci. Carlini ritrova la Nazionale “A” il 22 settembre a Torino, per Italia-Francia: sui 400 chiude solo quarto (su 4), vince Boisset. Gli azzurri comunque si aggiudicano il confronto 83-65. Carlini ritrova il successo il 29 settembre al “Giurati” di Milano sui 110hs, ma su una concorrenza di scarsa qualità. Il 6 ottobre è a Vienna per Austria-Italia: chiude terzo i 110hs, superato da Caldana e Langmayer. Gli azzurri vincono 78-54.

Ad inizio 1936 è inserito tra i “probabili olimpici” anche se la sua carriera sembra in declino. La conferma arriva subito: il 29 marzo a Rapallo, dove si è svolto il primo collegiale preolimpico, chiude terzo una prova sui 350m, superato da Turba e Rossi, non certo due tra i quattrocentisti più affermati. Ha un bello squillo il 13 aprile sulla pista genovese della Nafta dove si aggiudica i 400: è comunque in lotta per una maglia azzurra. Il 30 maggio nella preolimpica dell’Arena tutto si complica: chiude quarto i 200 vinti da Toetti, ha troppi avverrsari davanti, anche sui 400. Non viene neppure selezionato dal CT Comstock tra i “probabili olimpici”. Mentre i suoi avversari si allenano intensamente nel ritiro di Firenze, Carlini vivacchia in competizioni minori: il 26 luglio vince i 200 a Torino, ma la concorrenza è alquanto scarsa, essendo tutti i migliori già a Berlino. A 32 anni Carlini ha già dato il meglio di sè. Comunque insiste: il 13 settembre a Firenze è battuto solo dallo specialista Caldana sui 110hs, specialità in cui primeggia sette giorni dopo, al “Giurati” di Milano. È però sempre più lontano dai vertici anche se nel 1937 giunge secondo ai tricolori dei 110hs e nel decathlon. Gareggia, più per diletto che per la conquista di posizioni importanti (che peraltro non ottiene), sino al 1942. Poi assume l’incarico di fiduciario tecnico regionale della Fidal. Scompare ancora giovane, a 59 anni esatti, e Genova lo ha ricordato intitolandogli quello stadio “della Nafta” dove tante volte è stato grande protagonista.


[1] In questa piccola località è nato anche Filippo Bottino, oro nel sollevamento pesi ad Anversa nel 1920

[2] Con lui gareggiano Davoli, Garaventa e Pastorino

[3] Con lui gareggiano nuovamente Davoli, Garaventa e Pastorino

[4] Con lui gareggiano Torre, Baracchi e Maregatti

[5] Con lui, per il GS Nafta, gareggiano Garaventa, Cominotto e Gargiullo

[6] Con lui gareggiano Cominotto, Tavernari e Facelli

[7] Con lui, per il GS Nafta, gareggiano Cominotto, Garaventa e Vianello

[8] Con lui Cominotto, Facelli e Tavernari

[9] Con Carlini gareggiano Cominotto, Facelli e Tavernari

[10] Con lui gareggiano Jodice, Facelli e Tavernari

[11] Con lui gareggiano Toetti, Tavernari e Torre

[12] Con lui gareggiano Maregatti, Piva e Tavernari

[13] Con lui gareggiano Maregatti, Castelli e Toetti

[14] Con lui gareggiano De Negri, Gerbella e Facelli

[15] Con lui gareggiano Cumar, De Negri e Facelli

[16] Con lui gareggiano Tavernari, Giacomelli e Facelli

[17] Con lui gareggiano Perghem, Turba e Tavernari

[18] Con lui gareggiano Ferrario, Rabaglino e Tavernari

[19] Con lui gareggiano Pigozzo, Kersevani e Rossi


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