Seleziona la tua lingua

Image
images/atleti/olympiabolario/logobis.jpg

DE BEAUMONT-BONELLI Marcantonio

Napoli 30.08.1890 / deceduto

1928. Vela. 4° p.m. classe “otto metri”

Nato a Napoli in una nobile famiglia di origine pugliese, barlettana per la precisione. Ha il titolo di marchese e la madre è una principessa di Angri. Attivissimo yachtsman sin da giovane, assieme al fratello Raffaele. Col “Demon” partecipa a molte regate nel Golfo di Napoli, risultando spesso tra i migliori. Quindi, col “Doge”, un “otto metri”, a metà degli anni Venti passa al Nord e gareggia nel Mar Ligure, distinguendosi a più riprese. Quando il genovese Regio Yacht Club Italiano deve approntare la squadra azzurra per i Giochi del 1928, De Beaumont viene selezionato come membro dell’equipaggio (manovratore) di “Bamba”, la nostra rappresentante nella classe “8 metri”, il cui skipper è il noto Francesco Giovanelli.

Le gare olimpiche di vela si svolgono nello Zuiderzee, l’ampio braccio di mare ad Est di Amsterdam che si insinua tra i polders, con sede a Buiten. De Beaumont, oltre allo skipper Giovanelli, trova su “Bamba” altri quattro velisti: Guido Giovanelli (figlio di Francesco), Bruzzone, D’Albertis e Moscatelli. Partecipano 8 imbarcazioni di altrettante nazioni. Il regolamento è semplice: 4 turni preliminari e 3 di finale. Per accedere alle finali, bisogna ottenere almeno un piazzamento nei primi tre in una regata delle eliminatorie. L’esordio degli azzurri è disastroso: il 2 agosto difatti sono costretti al ritiro nella prima regata, vinta dagli olandesi di “Hollandia”. Il giorno seguente c’è il riscatto e “Bamba” si piazza ottima seconda alle spalle dei francesi di “L’Aile VI”, a 36” di distacco. Terza regata e secondo ritiro per i nostri (rivince “Hollandia”) mentre il 5 agosto tagliano per primi il traguardo, ma sono squalificati e la vittoria passa agli svedesi di “Sylvia”. Col secondo posto nella seconda regata comunque i nostri si sono guadagnati l’accesso alle finali dove cambia il regolamento: contano difatti i piazzamenti cardinali ovvero vince chi guadagna più vittorie e, a parità, più secondi posti e così via. Si parte il 7 agosto: vince “Sylvia” e “Bamba” chiude quinta, a 6’. Il giorno seguente gli azzurri sono protagonisti di una bella regata: chiudono terzi, a 1” dagli olandesi ed a 36” dai vincitori francesi. All’ultima regata sono ammessi solo i primi tre della classifica e “Bamba” è solo quarta a pari merito coi norvegesi. Può solo assistere al trionfo dei francesi, guidati dalla mitica Virginie Hériot, che con la vittoria si assicurano l’oro davanti ad olandesi e svedesi. Per “Bamba” solo “medaglia di legno”, con qualche rimpianto perché ha dimostrato comunque di valere i migliori del mondo coi quali ha saputo rivaleggiare ad armi pari. Dopo i Giochi, De Beaumont rimane a lungo nel mondo della vela, regatando ma anche organizzando sia a Genova che soprattutto a Napoli. Assume spesso anche l’incarico di Presidente di Giuria, sempre ricoperto con perizia, passione e professionalità.  

debeaumont grande

Il “Bamba” in navigazione invernale nel Golfo di Genova. Con questa barca De Beaumont-Bonelli Marcantonio gareggia nel 1928 ai Giochi di Amsterdam