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DELAGO Giovanni

Selva di Val Gardena 1904 / deceduto

1932. Sci di Fondo. Ritirato 50 km

Si segnala dopo i vent’anni di età, nelle prove riservate agli universitari (studia infatti a Firenze). Nel 1926 e 1927 vince il Campionato Italiano Universitario di fondo, su 15 km, tenuto a Cortina. Nel 1928, ancora nella splendida località ampezzana, partecipa senza molta fortuna ai Mondiali Universitari: ottiene un buon quinto posto nello slalom vinto dallo svizzero Roch, ma nella discesa rompe uno sci e nella 16 km di fondo chiude solo 22°. Trova il riscatto il 5 febbraio ad Engelberg, in Svizzera, dove si aggiudica una 14 km. Tuttavia si tratta di risultati non eclatanti che non gli permettono di essere selezionato per i Giochi di St. Moritz. Il 12 febbraio, con lo “SC Ladina”, si piazza al secondo posto nella staffetta disputata ad Ortisei, con percorso intorno al Sella, vinta dalla compagine della Guardia di Finanza. Il 19 febbraio riconquista il titolo italiano universitario, su 25 km, a Ponte di Legno. Nel 1929 si mantiene su buoni livelli. Il 20 gennaio chiude al settimo posto la gara internazionale di 15km che si tiene sull’Altopiano del Renon e vinta dal finnico Mattila. Il 10 marzo termina terzo la “Coppa Franchetti” ad Ortisei, superato da due marpioni come Gluck e Ghedina. Si rivede in piena estate, il 30 giugno, nella tradizionale “Staffetta dello Stelvio”: con lo “SC Ladinia”, assieme a Demetz e Senoner, finisce al quarto posto. Vince la Guardia di Finanza. Ad inizio 1930 partecipa ai Mondiali Universitari di Davos, in Svizzera, dove ha pure l’incarico di portabandiera nella cerimonia di apertura. Il 6 gennaio è secondo nella 18km dietro il ceco Novak e davanti all’altro ceco Kozmarek. Tre giorni dopo, termina 15° la gara di discesa vinta dall’austriaco Lautschner che si impone pure nello slalom dove, il 10 gennaio, Delago si piazza 19°, sempre migliore dei nostri. Infine il 12 gennaio Delago è nella staffetta azzurra che chiude al quarto posto, sopravanzata da Germania, Cecoslovacchia ed Austria[1]. Il 9 febbraio finisce al 13° posto la 18km del campionato svizzero ad Engelberg, vinta da Bussmann. Va meglio nella discesa dove termina 5° (vince Zogg).

Nel 1931 è sempre tra i migliori, soprattutto si dimostra molto eclettico. Il 1° febbraio ad Asiago chiude al quarto posto il “Campionato delle Tre Venezie” di fondo, vince Vuerich. Il 12 marzo a Cortina termina 11° la gara di slalom valevole per il titolo italiano vinto da Menardi. Tre giorni dopo, torna al fondo e precisamente alla 50km dei tricolori, disputata ancora a Cortina: si piazza secondo alle spalle di Sertorelli ed il CT della Nazionale, il norvegese Peder Kjellberg, lo tiene già in grande considerazione in vista dei Giochi di Lake Placid tant’è vero che lo convoca nel primo ritiro preolimpico, organizzato intorno alla metà di marzo a Claviere. Delago è presente anche nel successivo collegiale, tenuto ad ottobre e novembre al Passo dello Stelvio. Viene confermato e dunque, a partire dal 13 dicembre, convocato per il ritiro definitivo, in cui verrà scelta la Nazionale, tenuto a dicembre in un isolato albergo in Val Lunga, nei pressi di Selva di Val Gardena. Qui viene tracciata, con l’aiuto in prima persona del CT Kjellberg, un’apposita pista di una ventina di km in cui gli azzurri vengono ripetutamente testati. Alla fine Delago si conferma in gran forma ed è inserito nella lista per Lake Placid. Arrivare in America non è a quel tempo uno scherzo. Imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano” l’8 gennaio a Genova, dopo uno sbarco tecnico a Napoli con grandi festeggiamenti, gli azzurri hanno attraversato lo Stretto di Gibilterra per sbarcare a New York undici giorni dopo. Un giorno di riposo e poi un altro lungo trasferimento, stavolta in treno, verso Lake Placid, a Nord, non lontano dal confine canadese. Hanno dunque avuto modo di acclimatarsi. Delago partecipa alla 50 km che si svolge il 13 febbraio ed alla quale prendono parte 32 sciatori di nove nazioni.

La gara, impegnativa già di suo, viene stravolta dalle condizioni meteo: le alte temperature hanno sciolto gran parte della neve e costringono gli organizzatori a cambiare percorso, partendo ed arrivando in un bosco dove il manto nevoso ha resistito di più. Vengono percorsi due giri di 24 km, per un totale quindi di 48 km: in certi punti del tracciato lo spessore della neve è soltanto di pochi centimetri. Tuttavia il giorno della prova la temperatura riscende intorno allo zero e si gareggia in condizioni accettabili. Emergono difatti i reali valori in campo, con dominio dei finlandesi: oro a Saarinen, già bronzo della 18 km, in 4h28’00”, argento a Liikkanen, con un distacco di soli 20”. Il bronzo è del norvegese Rustadstuen. Delago non va bene: già sfortunato nel sorteggio perchè ultimo a partire, non ha riferimenti vicini e naviga come può, senza grandi slanci. Stanco e sfiduciato, col passo che non ingrana, si ritira mestamente, non terminando la competizione. Indubbiamente una prova incolore. Non va tanto meglio l’anno seguente quando ottiene il miglior risultato il 12 febbraio nel “Premio Eiar” ad Ortisei dove giunge terzo, superato da Prenn e Demetz. Il 5 marzo è il capitano della squadra Val Gardena nella “Valligiani”, ma il risultato è mediocre: nono posto, lontani dai vincitori valtellinesi[2]. Nel 1934 la musica non cambia: il 2 febbraio chiude ottavo nella “Coppa Starace” sull’Altopiano di Siusi (vince Demetz). Poi Delago non ottiene più successi eclatanti, tornando alla ribalta nel 1941 quando giunge comunque buon secondo nella 50km tricolore, alle spalle di Sertorelli.


[1] Con lui gareggiano Romanini, Prohaska, Sogner e Dubini

[2] Con lui gareggiano Demetz, Senoner, Schrott ed Insam


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