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DEMETZ Vincenzo

Santa Cristina di Valgardena (BZ) 10.10.1911 / Santa Cristina di Valgardena (BZ) 24.11.1990

1936. Sci di Fondo. 4° 4x10km (con Gerardi, Menardi, Kasebacher), 13° 18km, 16° 50km

Fratello minore di Mattia, ne segue le orme. Leggenda vuole che Vincenzo vinca a nove anni la sua prima gara utilizzando proprio gli sci di Mattia. Coglie il suo primo risultato significativo il 25 gennaio 1931 nel Campionato Italiano Juniores, disputato ad Asiago su 15 km e vinto da Valle: si classifica quinto. Si rivede l’anno seguente. Il 24 gennaio 1932 finisce secondo il campionato provinciale atesino, disputato a Castelrotto su 17 km, a 34” dal vincitore Kasebacher, altro futuro olimpionico. Il 7 febbraio gareggia nel campionato della provincia di Bolzano, finendo ottavo e lontano dal vincitore Prenn. Quindi con la compagine “Bolzano II[1]” il 21 febbraio a San Candido termina secondo nel Campionato Italiano Giovani Fascisti a squadre, alle spalle di “Bolzano I”. Il 13 marzo vince la “Coppa Starace” all’Alpe di Siusi. Nel 1933 si conferma ad alti livelli. Il 15 gennaio vince la 20km di Villabassa, con 1’15” di margine su Kasebacher. Sette giorni dopo, si aggiudica il titolo regionale di fondo. Un mese dopo, il 12 febbraio, chiude secondo il “Premio Eiar” ad Ortisei: vince Luigi Prenn. Il 18 febbraio a Cortina finisce 5° la 18km dei tricolori vinta da Dezulian. Quattro giorni dopo, è nella squadra della Val Gardena che chiude terza la 4x10km vinta dalla Guardia di Finanza[2]. I gardenesi poi gareggiano nella “Valligiani”, disputata il 5 marzo tra Dobbiaco e San Candido, ma non vanno molto bene[3]: terminano infatti noni, ben lontani dai vincitori della Valtellina. Il 26 marzo Demetz chiude la stagione col successo nella 18km di Castelrotto, denominata “Coppa Segretario del Partito”. Inizia bene il 1934: il 20 gennaio ad Asiago si aggiudica la 12km dei “Campionati Interregionali” per “Giovani Fascisti”. Si ripete il 4 febbraio nei 18 km del “Trofeo Eiar” a Selva Val Gardena, con 1’34” di margine sul secondo, Vuerich. Sette giorni dopo, sulla stessa distanza primeggia anche a Funes nella “Coppa Città di Genova”. Il 18 febbraio è invece superato da Pettermaier sui 15km del “Trofeo Lago di Braies”, a Villabassa. Il 3 marzo termina sesto la gara tricolore sui 18km, disputata al Sestriere e vinta a sorpresa dal piemontese Gerardi. Demetz si rivede il 19 gennaio 1935 quando sulle nevi del Mottarone conquista la 30km che vale come indicativa per i Giochi dell’anno seguente. La FIS, che ha indicato in Gianni Albertini il supervisore della nostra preparazione, ha fatto le cose per bene: già in ottobre ha convocato i “probabili olimpici”, tra cui Demetz, per uno stage a secco nei locali della Farnesina a Roma.

Poi si è tenuto un collegiale a Claviere, quindi è arrivato il nuovo CT del settore fondo, il finnico Sares che proprio al Mottarone prende confidenza coi nostri atleti. Il 27 gennaio Demetz chiude al decimo posto la 50km di Garmisch, disputata sotto la neve sullo stesso percorso previsto per i Giochi dell’anno successivo e vinta dal norvegese Hatten: prestazione comunque di buon livello. Il 1° febbraio Demetz va ancora meglio nella 18km, disputata addirittura da oltre 350 (!) atleti: chiude difatti ottimo terzo, alle spalle del finnico Nurmela ed il norvegese Iversen; un risultato assolutamente strepitoso per uno sciatore non scandinavo. Il 3 febbraio di nuovo grandi azzurri: inaspettatamente e davanti a ben 25mila persone che hanno raggiunto Garmisch con ogni mezzo, conquistano uno splendido terzo posto nella 4x10, alle spalle dei “colossi” Norvegia e Finlandia. Con Demetz, che in ultima frazione riesce a contenere il ritorno della Germania, gareggiano Menardi, Nasi e Kasebacher. Con simili risultati Demetz è il favorito dei tricolori di Cortina e rispetta il pronostico: il 10 febbraio guadagna il titolo italiano nella 18km, con oltre due minuti di margine su Gerardi. Tre giorni dopo, è il più atteso nella 50km: in effetti è in testa fino al trentesimo km, ma poi, come in altre circostanze, avverte dolori alle gambe ed è costretto a ridurre il ritmo. Finisce quinto, vince Kasebacher che prevale pure il 3 marzo nei 18km del “Trofeo Eiar” a Selva Val Gardena dove Demetz termina terzo, superato anche dal piemontese Gerardi. A novembre viene convocato per il primo collegiale azzurro, tenuto alla Farnesina di Roma, con esercizi atletici “a secco”. Si va poi al Passo Rolle dove, con sede nella Scuola Alpina della Regia Guardia di Finanza, i “probabili olimpici” si allenano intensamente, sotto la guida del responsabile settore fondo, il finnico Vaino Sares. Sono in una dozzina ed alla fine si dovranno scegliere 7-8 uomini per Garmisch. Nel ritiro Demetz si segnala, nelle ore di riposo, come grande giocatore di scacchi. Il primo test di verifica si svolge il 22 dicembre, al Passo Rolle su una 10km: Demetz chiude al quarto posto, vince Menardi. Tutto si decide ai tricolori, disputati a Madonna di Campiglio: il 9 gennaio Demetz è battuto per 23” da Menardi nella 18km mentre nella prova di “gran fondo”, ridotta a 38 km rispetto ai 50 previsti per la temperatura primaverile che altera il fondo nevoso, finisce terzo, sopravanzato da Kasebacher e Scalet.

Per stessa ammissione del CT, Demetz non è al massimo della forma, essendo stata ritardata la sua preparazione appositamente: il suo nome dunque non manca nella lista per Garmisch dove si presenta come una delle nostre punte. Demetz esordisce ai Giochi il 10 febbraio nella staffetta 4x10, la prima gara del fondo, una novità del programma olimpico. È il terzo frazionista: prima di lui partono Gerardi e Menardi, a chiudere Kasebacher. Al via 16 nazioni. Partiamo bene: Gerardi si installa ottimo quarto anche se gli scandinavi filano via. Manteniamo la posizione con Menardi, il migliore dei nostri a giudicare dai tempi parziali, e con Demetz che fa il suo. I primi però sono troppo forti, ma resistiamo bene: chiudiamo quarti e stavolta la “medaglia di legno” non è un disonore. Anzi, al contrario, la prova degli azzurri è ottima. L’oro va alla Finlandia che nell’ultima frazione toglie il primato alla Norvegia, sin lì sempre al comando, ed il bronzo è della Svezia. Ma dopo i formidabili scandinavi, a 7’02” dal podio, ci siamo noi e ci lasciamo alle spalle nazioni importanti come Cecoslovacchia, Germania, Austria ed i cugini francesi. Per il nostro movimento un risultato comunque di prestigio, il migliore in assoluto dei primi 40 anni dei Giochi Invernali. Demetz ci riprova due giorni dopo nella 18 km che vede al via 75 sciatori di 22 nazioni. Non va male, anzi è il migliore dei nostri anche se finisce 13°, a 3’07”, dal terzo posto del finnico Niemi (1h16’59”). L’oro va allo svedese Larsson (1h14’38”) e l’argento al norvegese Hagen (1h15’33”). Il trionfo scandinavo non è certo una novità e Demetz, per quanto lontano dai primi, è autore comunque di una prova sufficiente, se non altro per essere stato il primo degli azzurri. Oltre tutto risente dei residui di una caduta nei giorni di vigilia. Lo stakanovista Demetz si schiera al via pure della 50 km che si disputa il 15 febbraio, con al via 36 sciatori di 11 nazioni. La gara, già impegnativa di suo, è resa ancor più difficile dalle condizioni meteo, con una temperatura che oscilla dai –2°C ai +3°C, rendendo complicata la scelta della sciolina. Gli svedesi azzeccano tutto al punto che conquistano i primi quattro posti: oro a Wiklund in 3h30’11”, argento per Wikstrom (3h33’20”), bronzo ad Englund (3h34’10”) e “medaglia di legno” per Bergstrom.

Demetz si difende, ma è evidente che nel finale affiora la stanchezza per le gare precedenti: chiude comunque al 16° posto, in 3h56’47”. I ventidue minuti che lo separano dal bronzo parlano chiaro: troppo netto il divario coi primi. Tuttavia ai Giochi di Garmisch Demetz è stato il miglior fondista azzurro: certo, esiste ancora un gap piuttosto profondo con gli scandinavi però abbiamo ridotto le distanze. Questo anche per merito di un ottimo Demetz che torna al successo il 23 febbraio nel “Trofeo Ponzoni” al Tonale, su 18 km. L’8 marzo invece viene sconfitto da Kasebacher, per soli 4”, sui 16km del “Trofeo Falzeben” ad Avelengo. Negli anni seguenti Demetz continua alla grande la sua carriera. Nel 1937 è strepitoso protagonista ai Mondiali di Chamonix: primo italiano nella storia, guadagna uno splendido bronzo nella 50km[4], bissato nella 4x10[5] dove si dimostra come ormai il nostro fondo regga il confronto, fin lì impietoso, con i maestri scandinavi. In quella rassegna iridata Demetz è il migliore dei nostri anche nella 18km dove chiude ottavo (vince il norvegese Bergendahl). L’anno seguente, a Lahti, le gare iridate non vanno altrettanto bene[6] mentre nei tricolori Demetz chiude secondo la 50km, battuto da Scalet, e terzo la 18km, alle spalle di Menardi e Compagnoni. In quello stesso 1938 termina secondo, alle spalle di Gerardi, la sempre prestigiosa 18km a Garmisch che vince nel 1939 quando è molto atteso ai Mondiali di Zakopane, in Polonia, dove finisce due volte al 12° posto, nella 18km e nella 50km. Tenta l’avventura anche ad Holmenkollen: nella già mitica 50km finisce solo 23° (vince lo svedese Edin). La guerra poi scompagina le carte. Addirittura Demetz si arruola volontario nella Wehrmacht e viene inviato sul fronte balcanico. Ottiene una licenza per disputare i campionati...tedeschi e vince: oro nella 18km e nella 50, argento nella staffetta. Pur essendo ancora italiano! Dopo il conflitto, nonostante i 35 anni e tante traversie, riprende a gareggiare, peraltro senza ottenere vittorie di spicco, ma solo ottimi piazzamenti: nel 1946 termina terzo il tricolore della 50km, dietro Kasebacher e Scalet. Nel 1948 è secondo nel Campionato Italiano della stessa 50km, battuto solo da Scalet. Chiude la carriera con un’altra brillante piazza d’onore nella “sua” 50km nel 1951[7], alla soglia dei 40 anni. Poi diventa insegnante di educazione fisica e grande maestro di sci oltre che un valente scultore in legno. I figli Arnaldo ed Ulrika, campionessa italiana juniores, sono stati buoni fondisti a livello nazionale. La nipote Michela Ponza[8], figlia di Ulrika, è stata un’ottima biathleta.


[1] Con lui gareggiano M. Demetz, Mutschlechner e Oberbacher

[2] Con lui gareggiano M. Demetz, Insam e Senoner

[3] Con lui gareggiano Delago, Senoner, Schrott ed Insam

[4] Il risultato sarebbe potuto essere ancora migliore se Demetz non si fosse dovuto fermare per...sciolinare gli sci

[5] Con lui gareggiano Gerardi, Compagnoni e Confortola

[6] Termina difatti sesto nella staffetta e 34° nella 18km, ritirandosi nella 50km

[7] Vince Giacomo De Cassan

[8] Nata a Bolzano il 12.02.1979. Bronzo Mondiale in staffetta (2013), un argento e due bronzi ai Mondiali juniores, 8 podi in Coppa del Mondo e ben 25 titoli italiani assoluti oltre a 4 juniores


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