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DIONISI Ignazio

Milano 27.02.1913 / deceduto

1936. Hockey su ghiaccio. Eliminato Primo Turno

1948. Hockey su ghiaccio. 9°

Esordisce nella prima squadra dell’HC Milano, la più forte compagine italiana del periodo, già a 16 anni. Il 7 dicembre 1929 è nella formazione meneghina che supera 4-0 gli austriaci del Klagenfurt. Nel 1930 Dionisi è nella Nazionale italiana, una sorta di Milano trasferito in azzurro, che si aggiudica il Mondiale Universitario a Davos, battendo la Svizzera in due partite: la prima il 6 gennaio finisce 3-2, la seconda tre giorni dopo termina 7-0. Nel 1931 è riserva, ma compie alcune apparizioni nella formazione maggiore. Il 26 gennaio è nella compagine che batte 10-2 il Bellerive al Palazzo del Ghiaccio meneghino: segna pure un gol. È in squadra anche quattro giorni dopo nel 7-0 inflitto all’Inssbrucker. Poi però torna nella seconda squadra che chiude al terzo posto il Campionato Italiano, battuta dal Cortina in semifinale mentre nella “finalina” supera 3-1 l’Ortisei. A metà febbraio il Milano, con Dionisi rientrato in prima squadra, brilla a Cortina dove supera 3-0 il Riessersee di Monaco e 2-1 una rappresentativa austriaca. Quindi, al Palazzo del Ghiaccio, affronta i campioni mondiali del Manitoba, università canadese che ha appena vinto il titolo iridato. La differenza c’è e si vede: i meneghini escono sconfitti 10-0 e 11-2 nelle partite giocate il 24 e 25 febbraio. Nella nuova stagione Dionisi è titolare fisso. Il 16 novembre, al Palazzo del Ghiaccio, il Milano è battuto 4-2 dall’Aik Stoccolma: Dionisi comunque è tra i migliori dei suoi e segna un gol. I meneghini si riscattano appena cinque giorni dopo, superando 8-4 lo Zurigo, recuperando da 1-4, con Dionisi che segna una bella doppietta. Il 12 dicembre i meneghini battono pure il St. Moritz, per 8-2, con altri due gol dell’ottimo Dionisi. Passano altri tre giorni ed è doppia sfida col Cambridge, liquidato dapprima 2-1 e poi 3-0, con un gol anche del sempre più convincente Dionisi. La prima parte di stagione si chiude il 18 dicembre con un altro bel successo, 5-1 ai bavaresi del Fussen, e di nuovo Dionisi a segno. Quindi si va in Svizzera per la “Coppa Spengler”, ma i risultati sono poco lusinghieri: la squadra di Milano difatti perde dapprima con Davos 4-2, dopo aver condotto 2-0 con un gol di Dionisi, e quindi 2-1 con i tedeschi del Berliner Rissersee, venendo subito eliminata. Il Milano affronta quindi il torneo di St. Moritz dove il 2 gennaio 1932 perde il primo incontro, contro il forte Racing Parigi per 5-2, comunque dopo una partita equilibrata e decisa solo al terzo tempo supplementare, in un clima polare con la temperatura a -15°C. Il giorno seguente i meneghini conquistano il terzo posto del torneo, superando 2-1 i locali del St. Moritz.

Il 7 gennaio il Milano è già al Palazzo del Ghiaccio per l’importante incontro con i fortissimi canadesi dell’Ottawa che vincono 5-0. Tre giorni dopo, va in scena la rivincita che finisce 11-0, con i meneghini incapaci di reggere il confronto. Va male anche il 16 gennaio con gli zurighesi del Grasshoppers che si impongono 5-2. Il 7 febbraio il Milano affronta, fuori casa, il Cortina nella finale del Campionato Italiano: dopo un viaggio disagevole, arrivati all’una di notte, i meneghini scendono in campo in formazione rimaneggiata, senza il forte portiere titolare Calcaterra e sottovalutando l’avversario, più volte battuto. Così perdono 1-2 ed il titolo va meritatamente, per la prima volta nella storia, a Cortina. Si tratta tuttavia solo di una brutta parentesi perchè già il 19 febbraio il Milano, al Palazzo del Ghiaccio, il Milano pareggia 4-4[1] con i forti campioni austriaci del Poetzleinderfer che, non a caso, batteranno poi nettamente proprio il Cortina, suscitando inevitabili rimpianti nella compagine meneghina. Anche perchè i risultati di prestigio continuano: il 26 febbraio i meneghini difatti battono 5-3 i cechi del Troppauer, altra squadra di grande livello, con un’altra bella doppietta di Dionisi. Il 5 marzo altro successo di prestigio contro gli svizzeri del Rosey di Gstaad, battuti per 4-1, con Dionisi sempre tra i migliori ed autore di una rete. È l’ultima partita della stagione. Si riparte, sul Palazzo del Ghiaccio meneghino, a novembre: il 19 il Milano affronta i parigini dell’HC Central e vince 3-0, con un gol di Dionisi grazie ad un errore del portiere che manca la presa del disco su un tiro da lontano. Si ripete sette giorni dopo col St. Moritz, ma per 6-0 e con Dionisi autore di un’altra rete. Il 3 novembre ecco la prima sconfitta, 3-2 con gli svizzeri del Grasshoppers Zurigo. Sette giorni dopo, il Milano pareggia 2-2 col Davos. Il 21 dicembre i meneghini tornano al successo contro gli inglesi di Cambridge, battuti 5-3, con un gol di Dionisi. Il 4 gennaio 1933 altra bella vittoria con i romeni del TC Roman, superati 3-0. Cinque giorni dopo, i forti canadesi dell’Edmonton battono 6-2 il Milano che comunque non sfigura totalmente. Va peggio il 19 gennaio contro i forti americani del Massachussetts Rangers di Boston che vincono 8-0. Il riscatto giunge il 6 febbraio, al Palazzo del Ghiaccio, quando il Milano supera 2-1 i campioni ungheresi del Budapest, con un gol di Dionisi. Il 15 febbraio a Cortina si disputa la finale d’andata del Campionato: il Milano sconfigge i padroni di casa 3-0 e si spiana la strada verso il titolo. Poi tutti a Praga per i Mondiali, ma non va troppo bene. Il 18 febbraio perdiamo 3-0 con l’Austria, il giorno seguente vinciamo 2-0 con la Romania, ma il 21 febbraio perdiamo 3-1 con la Cecoslovacchia e siamo eliminati. Perdiamo pure la partita di consolazione con la Lettonia (0-2), disputata peraltro sotto un’abbondante nevicata che ricopre a tratti il ghiaccio. Non certo una bella figura.

Il 12 marzo si gioca il ritorno della finale di Campionato, al Palazzo del Ghiaccio meneghino: il Milano trionfa 5-0 e guadagna l’ennesimo titolo italiano. La stagione successiva inizia il 24 novembre, al Palazzo del Ghiaccio: il Milano pareggia 2-2 col St. Moritz e Dionisi segna il gol del pareggio definitivo. Il 1° dicembre, sulla stessa pista, il Milano pareggia 1-1 con lo Zurcher ed il gol è firmato ancora da Dionisi. Due giorni dopo, i meneghini restituiscono la visita in Svizzera, giocando con una rappresentativa di Zurigo: sono battuti 1-0. Il 10 dicembre, al casalingo Palazzo del Ghiaccio, il Milano batte 5-2 una selezione francese e Dionisi realizza una rete. Il 29 dicembre invece secca sconfitta (0-4) contro i tedeschi del Berliner. Poi trasferta a St. Moritz per un importante torneo internazionale: intanto il 31 dicembre sono sconfitti 3-1 dalla squadra locale. Si prendono però subito la rivincita e nella prima partita del torneo, il 2 gennaio 1934, superano lo stesso St. Moritz per 3-2 dopo un tempo supplementare. Il giorno seguente però, in semifinale, si arrendono 4-0 ai forti cechi dell’LTC Praga. Il 4 gennaio giocano dunque la “finalina” 3°-4° posto: pareggiano 2-2 col Berliner e le due squadre, sportivamente, concordano di non giocare il periodo supplementare. Dunque meneghini classificati terzi a pari merito: il torneo, una sorta di Champions dell’epoca, è vinto dal Queen’s Club di Londra che batte i praghesi 3-1. Il Milano torna sul ghiaccio, in casa, il 9 gennaio quando perde 1-3 con gli austriaci del Wiener: il gol della bandiera meneghina è proprio di Dionisi. Quindi si affronta la trasferta in Germania: il 13 gennaio, a Monaco, il Riessersee è sconfitto 2-0. Il giorno seguente, a Garmisch, le “Camicie Brune” (squadra di evidente matrice nazista) superano 2-0 il Milano. Poi tocca ai Mondiali, disputati proprio al Palazzo del Ghiaccio meneghino. Intanto il 31 gennaio una rappresentativa milanese, in pratica la stessa Nazionale, perde 0-1 con i francesi dello Chamonix e non è un bel viatico per la rassegna mondiale. Non va meglio l’ultima amichevole di preparazione con i fortissimi USA: perdiamo 0-5. La prima partita dei Mondiali è con la Germania, il 4 febbraio: incontro alterno ed emozionante, conduciamo 2-0 ma subiamo la rimonta tedesca e perdiamo 2-3. Tutto è demandato al match con la temibile Austria: gagliarda partita azzurra, andiamo subito in vantaggio proprio con un tiro da lontano di Dionisi e resistiamo sino alla fine nel tripudio dei 4mila spettatori presenti. Entriamo così nei gironi di semifinale dove il 6 febbraio impattiamo 0-0 con l’Ungheria dopo tre tempi supplementari.

Due giorni dopo, perdiamo 0-3 con la Svizzera e siamo così relegati al girone di consolazione dove il 9 febbraio battiamo 3-0 la Romania, ma poi il giorno seguente perdiamo 1-4 con l’Inghilterra. Giochiamo l’ultima partita l’11 febbraio con l’Austria ed è un altro pareggio, 2-2, con Dionisi sempre presente. Chiudiamo al nono posto, vince il Canada che in finale piega 2-1 gli USA. Il 6 marzo nella prima finale del Campionato i meneghini battono 2-0 il Cortina al Palazzo del Ghiaccio e Dionisi firma un gol. Si ripetono due giorni dopo per 4-1, con un’altra rete di Dionisi, e riconquistano il titolo italiano. Poi il clamoroso colpo di scena: Dionisi passa ai grandi rivali dei “Diavoli Rossoneri”, emanazione hockeystica dell’AC Milan, che stanno continuando la loro ascesa, con diversi colpi di mercato anno dopo anno. Intanto vincono la prima partita stagionale, il 17 novembre al Palazzo del Ghiaccio contro lo Zurcher di Zurigo, domato 3-2. Si ripetono sei giorni dopo, 9-3 al Berna, con Dionisi che segna due gol. Il 27 novembre i “Diavoli” impongono un bel pareggio (3-3) allo Slavia che però rimonta da 0-3. Due giorni dopo, una rappresentativa milanese, costituita da giocatori del Milano e dei “Diavoli”, batte 5-2 lo stesso Slavia e Dionisi realizza un’altra bella doppietta. Dionisi, in splendida forma e primattore, si ripete contro il St. Moritz che il 1° dicembre, ancora sulla pista meneghina, viene sconfitto 2-0. Il 10 dicembre arriva a Milano la forte squadra inglese del Wembley Lions che supera i “Diavoli” 3-1. Due giorni dopo, riscatto meneghino contro i tedeschi del Fussen, battuti 6-4 con un gol di Dionisi. Il 22 dicembre altro successo, stavolta sui magiari del Budapest per 8-1. Quindi si va a Davos per la “Coppa Spengler”. Il 28 dicembre grande prova dei “Diavoli” che impongono il pareggio ai forti svizzeri del Davos: 1-1. Il giorno seguente sonora vittoria, 12-1, sul Cambridge, con una rete di Dionisi: poichè il Davos ha vinto 10-1 con gli inglesi, i meneghini accedono alla finale. Il 31 dicembre gli inglesi di Oxford sono battuti 2-0 e così i “Diavoli” sono la prima squadra italiana di hockey a conquistare uno storico successo internazionale. Dionisi è poi selezionato per la rappresentativa milanese, una sorta di Nazionale, che il 4 gennaio 1935 a Milano perde 2-3 con gli altri inglesi del Queen’s Club di Londra: un gol è firmato proprio da Dionisi. Sette giorni dopo, altra bella prova dei “Diavoli” che perdono onorevolmente, 4-5, con un’altra forte compagine inglese, lo Streatham. Il giorno seguente, in un tour de force che serve da preparazione ai Mondiali, la Nazionale torna in pista, stavolta col Cambridge (ancora inglesi!) e vince 4-1. Infine il 15 gennaio i “Diavoli” perdono 1-3 coi fortissimi canadesi del Winnipeg Monarchs.

Poi si torna a Davos, ma per i Mondiali. L’Italia inizia alla grande, battendo 2-0 la Germania il 19 gennaio, con una splendida doppietta di Dionisi. Gli entusiasmi sono presto smorzati dall’inatteso pareggio, 1-1, con la Francia il giorno seguente, con rete nuovamente di Dionisi. Il 21 gennaio si impatta anche con la Polonia, ancora 1-1, ma ciò vale il passaggio del turno. Iniziano però gli incontri più ostici: il 22 gennaio, dopo una gran partita, perdiamo 5-1 con la Cecoslovacchia, ma il risultato è bugiardo perchè i tempi regolamentari si sono chiusi 1-1, con una rete da lontano di Dionisi, e gli azzurri hanno ceduto, anche mentalmente, nel primo supplementare. Il giorno seguente riceviamo una bella batosta (0-9) dai fortissimi canadesi. Il 24 gennaio ecco un altro 1-1, stavolta con la Svezia e con l’ennesimo gol di uno scatenato Dionisi che segna quasi da centrocampo. Il nostro torneo si chiude il 26 gennaio con una sconfitta per 1-2 contro l’Austria. Alla fine finiamo al settimo posto e tutto sommato non è un risultato disprezzabile: vince il Canada che in finale supera 4-2 un’ottima Svizzera. Per Dionisi, scopertosi goleador anche con irresistibili e precise “botte” da lontano, un ottimo Mondiale che lo fa convocare pure nella selezione europea la quale deve affrontare i canadesi. Però a Zurigo gli europei ricevono una bella batosta, addirittura 15-1. Dionisi poi partecipa ai Mondiali Universitari di St. Moritz, ma gli azzurri vincono solo con la Francia e chiudono al quinto posto (su sei). Il 20 febbraio i “Diavoli” battono 5-0 il Milano, con un gol di Dionisi, conquistando l’ambita “Coppa del Podestà” che vale la supremazia cittadina: il precedente incontro, cinque giorni prima, era finito 3-3. Poi ai primi di marzo tocca alle finali di Campionato, disputate al Palazzo del Ghiaccio meneghino: il giorno 2 i “Diavoli”, in formazione rimaneggiata perchè il regolamento vieta la partecipazione di giocatori stranieri, superano per 2-0 la seconda squadra del Milano. Tutto si decide tre giorni dopo quando l’avversario è la prima squadra del Milano che viene sconfitta 2-1: per i “Diavoli”, prima società hockeystica italiana con mentalità imprenditoriale e “moderna”, arriva il primo storico scudetto, tra il tripudio dei numerosi tifosi. La nuova stagione inizia già il 12 novembre al Palazzo del Ghiaccio, col successo per 5-1 contro lo Slavia Praga.

I “Diavoli”, rinforzati da altri arrivi nordamericani (in particolare Poirier e Hayes) sono la squadra da battere e si confermano presto. Il 24 novembre superano 6-1 i magiari del Ferencvaros e tre giorni dopo battono 2-0 gli austriaci del Wiener. Il 6 dicembre altro successo casalingo, stavolta col St. Moritz, dominato 8-1. La serie vittoriosa viene bruscamente interrotta nel derby cittadino dell’11 dicembre, con il Milano che, a sorpresa, si impone 5-3 sui “Diavoli” stranamente in balia dell’avversario, più determinato e concreto, per lunghi tratti del match. Il riscatto rossonero non arriva subito, anzi: tre giorni dopo, il Davos supera 4-3 i “Diavoli” che ritrovano il successo il 19 dicembre, sconfiggendo 6-1 il Milano, per l’agognata e netta rivincita. Quindi viaggio in Svizzera, dapprima per il torneo natalizio di St. Moritz: il 25 dicembre stentata vittoria (2-1) sul Grasshoppers, regolato poi 5-0 nel secondo incontro del giorno seguente. In finale i “Diavoli” vincono 2-0 col St. Moritz e conquistano l’ambito trofeo, a conferma di una loro forte crescita tecnico-agonistica. Si spostano quindi a Davos, per la tradizionale “Coppa Spengler”. Iniziano alla grande: 5-0 allo Zurigo il 28 dicembre. Successo bissato il giorno seguente col 7-0 al Cambridge che anticipa il facile 4-0, con le seconde linee in campo, sulla seconda squadra del Davos. La finale si disputa il 31 dicembre, contro la prima squadra del Davos: partita dura, scorbutica, ricca di falli ed espulsioni. 2-2 alla fine dei tempi regolamentari e qui avviene il fattaccio: il Davos, protestando per il secondo gol meneghino, non intende proseguire il match. Gli arbitri invece comandano la ripresa del gioco per i supplementari: i “Diavoli” segnano, coi giocatori di casa praticamente fermi o assenti dalla pista, e la partita termina col pubblico inferocito ed il successo italiano. I dirigenti elvetici, sportivamente, consegnano la coppa ai “Diavoli” che incamerano così un altro bel successo. Tre giorni dopo, pareggiano 2-2 ad Arosa con la squadra locale. Dionisi, da anni ormai uno dei nostri giocatori, è inserito dal CT Medri nella lista degli azzurri per i Giochi di Garmisch: la preparazione avviene al Palazzo del Ghiaccio meneghino, ma non sembra molto promettente. Nell’unico test-match, disputato contro una selezione di stranieri che giocano in Italia, gli azzurri perdono 6-1. Il torneo olimpico di hockey su ghiaccio inizia il 6 febbraio e vi partecipano 15 nazioni.

Dionisi titolare fisso. Nel primo turno l’Italia esordisce il 7 febbraio contro la Germania che, nettamente superiore, vince 3-0. Il giorno seguente affrontiamo gli Stati Uniti ed è una partita sorprendentemente equilibrata, nella quale i nostri reggono bene il confronto con i quotati americani. Il risultato si sblocca solo nel terzo tempo: al 39° Garrison porta in vantaggio gli USA. Sembra finita, ma passano appena tre minuti e Mario Zucchini pareggia. Si va ai supplementari dove una rete di Scotti regala all’Italia il primo storico successo ai Giochi. Il risultato infonde fiducia ai nostri ma il 9 febbraio arriva il patatrac. Affrontiamo la Svizzera che ha perso le due precedenti partite, ma non riusciamo a confermarci: al 20° Kessler porta in vantaggio gli elvetici e non riusciamo più a recuperare. L’incontro termina 1-0 per i nostri avversari. La classifica del girone viene così stilata: al primo posto Germania e USA con 4 punti, poi Italia e Svizzera con 2. Poichè passano le prime due, azzurri eliminati. Non senza recriminazioni: siamo stati in grado di superare gli USA, ma abbiamo sciupato tutto con la Svizzera. L’oro, a sorpresa, va alla Gran Bretagna, argento al Canada e bronzo agli USA. All’Italia rimane un senso di occasione sprecata. I “Diavoli” tornano in pista il 4 marzo quando perdono 1-4 con una rappresentativa zurighese al Palazzo del Ghiaccio dove il 17 marzo va in scena la finale di Campionato. I “Diavoli” vincono 1-0 contro il Milano, con gol decisivo nel terzo tempo del giovane L. Zucchini, e guadagnano il secondo titolo nazionale. Dionisi continua alla grande la sua carriera per 15 anni anche se in diverse stagioni, causa la guerra, il Campionato di hockey non si disputa. Nel 1939 torna ai Mondiali con la Nazionale: chiudiamo al nono posto. Vince comunque, sempre giocando col Milano, altri cinque scudetti, l’ultimo dei quali nel 1952. Disputa anche un’altra edizione dei Giochi, a St. Moritz nel 1948, dove l’Italia chiude al nono posto. Grande appassionato di hockey, al punto talora anche da dirigere alcune partite, Dionisi rimane nella storia di questo sport. Per lui parlano le cifre: nove scudetti e due partecipazioni olimpiche.


[1] Dionisi segna una bella doppietta