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LANFRANCHI Gaetano

Palazzolo sull’Oglio 08.04.1901 / Brescia 08.04.1983

1932. Bob. 5° Bob a Quattro (con Rossi di Montelera, Cassini e Lanfranchi A.), 8° Bob a Due (con Lanfranchi A.)

Detto Nino, appartenente ad una nota famiglia di industriali, grandi produttori di bottoni, importanti a livello internazionale, con sedi societarie pure a Londra, segue le orme del fratello maggiore Agostino, grande sportsman. Inizia a cimentarsi su bob e skeleton durante le vacanze invernali, assieme appunto al fratello. I due sono habitueés di St. Moritz dove scendono parecchie volte sulla mitica Cresta Run: il 20 gennaio 1929 Nino vince la “Coppa di Francia” di skeleton. Ma si dedica anche al bob, fungendo da frenatore al fratello che pilota: il 28 gennaio 1929 i due vincono il “GP St. Moritz” di fronte a numerosi equipaggi internazionali, tra cui i quotati Rossi-Casini che finiscono secondi. Nel 1930 i Lanfranchi si ripetono nella “Coppa Principe di Piemonte”, ancora a St. Moritz: sono battuti da Fonjallaz-Casini, ma realizzano il miglior tempo assoluto in una singola manche e si portano a casa l’apposito trofeo. Nel 1931 tornano allo skeleton e colgono altre vittorie: il 26 gennaio Agostino vince la “Coppa Heaton” sulla Cresta Run davanti a Gaetano. Stesso risultato il giorno seguente nella “Coppa Oertzen”. Il 30 gennaio nella “Coppa Curzon” Agostino trionfa nuovamente, stabilendo pure il record della pista, ma Gaetano sbaglia troppo e finisce solo ottavo. Intanto i fratelli hanno iniziato a gareggiare pure in motonautica, coi fuoribordo: il 10 maggio Gaetano a Gardone, sullo scafo ribattezzato “Midge”, chiude secondo la “Coppa PNF”, alle spalle della vulcanica statunitense Lorette Turnbull, nella prova destinata alle classi A e B. In motonautica si rivede il 17 settembre quando a Venezia, con lo scafo “Babouche”, di 350 cmc, vince la “Coppa Querini”. Poi pensa ai Giochi di Lake Placid dove i due fratelli decidono di cimentarsi sul bob: dati i loro trascorsi, e pure certe amicizie “importanti”, non è difficile essere selezionati. Arrivare in America, a quel tempo, non è uno scherzo. Imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano” l’8 gennaio a Genova, dopo uno sbarco tecnico a Napoli con grandi festeggiamenti, gli azzurri hanno attraversato lo Stretto di Gibilterra per sbarcare a New York undici giorni dopo.

Un giorno di riposo e poi un altro lungo trasferimento, stavolta in treno, verso Lake Placid, a Nord, non lontano dal confine canadese. Hanno dunque avuto modo di acclimatarsi anche se i bobbisti non sono molto allenati visto che a dicembre non hanno potuto compiere molte discese. Cercano di recuperare in loco, ma le altre nazioni sembrano meglio attrezzate. Gaetano esordisce l’8 febbraio nel bob a due, con lui il fratello Agostino che pilota: partecipano 12 equipaggi di 8 nazioni. I Lanfranchi non emergono: settimi in due manches, ottavi e decimi nelle altre due. Nella generale finiscono ottavi, con un bilancio poco esaltante. L’oro va ai fratelli Stevens, nativi proprio di Lake Placid e dunque favoriti anche dalla perfetta conoscenza della pista. L’argento è degli svizzeri Capadrutt-Geyer che impensieriscono gli statunitensi solo nella prima discesa. Al terzo posto l’altro equipaggio a stelle e strisce, Heaton-Minton, col tempo complessivo di 8’29”15. I Lanfranchi chiudono in 8’50”66 ed i 21” di distacco dal podio parlano fin troppo chiaro. Ci riprovano il 14 e 15 febbraio nel bob a quattro, assieme a Rossi di Montelera (che pilota) e Cassini. Le gare sono le ultime a disputarsi di questa edizione, essendo state rinviate causa una tormenta di neve: addirittura vengono svolte dopo la cerimonia di chiusura. Al via sette equipaggi. I nostri chiudono al quinto posto, piazzamento ottenuto in due manches mentre nelle altre due chiudono sesti e settimi. Niente di eccezionale. L’oro va ad USA1, pilotato dal grande Fiske, già oro quattro anni prima a St. Moritz. Argento per USA2 e bronzo per Germania1 con 8’00”4. Gli azzurri chiudono in 8’24”21 ed il ritardo dal bronzo testimonia a dovere, anche qui, la qualità della loro performance. Per i Lanfranchi dunque una partecipazione olimpica senza slanci particolari.

Meglio tornare alla motonautica dove Gaetano torna a segnalarsi a più riprese, soprattutto a Gardone alla fine di maggio quando chiude al terzo posto la “Coppa Rossi” per la categoria fino a 350cmc, battuto da Turnbull e Worswick. È grande il 19 giugno a Trieste dove si impone in due categorie, 250cmc e Mille. Si rivede il 3 luglio a Sarnico, con il secondo posto nella “Coppa Limonta”, classe B, alle spalle di Gaggino. Il 31 luglio a Tremezzo vince la gara di acquaplani e chiude al quarto posto nella stessa classe B dove si impone Baffi. Sette giorni dopo, a Sanremo si impone nella classe fino a 350cmc che poi è la “B” dove vince il 21 agosto a Stresa ed il 10 settembre a Venezia (“Coppa Nafta”). Primeggia anche a Tremezzo, guadagnando così il titolo italiano di categoria. Continua con la motonautica: alla fine di giugno del 1933 è a Trieste dove si aggiudica la prova di tricolore per la classe C, fino a 500cmc, sul suo scafo Riva motorizzato Elto. Il 16 luglio, in condizioni estreme con vento e pioggia che agitano il lago, è primo a Tremezzina nella classe A, fino a 250cmc, ma la gara viene interrotta e quindi annullata tra mille polemiche. Lanfranchi si “vendica” il 3 settembre quando a Stresa vince la prova successiva. Nell’ultima prova invece, disputata il 30 settembre a Bracciano, Lanfranchi è battuto da Guerrini che gli soffia così anche il titolo italiano. Lanfranchi chiude secondo anche nella classe fino a 500cmc, superato da Bosco. Poi, assieme al fratello, è tempo di pensare seriamente all’azienda di famiglia, ma non solo. Appassionato radioamatore, fotografo e cinefilo sin da ragazzo, Lanfranchi è molto religioso al punto che diventa terziario francescano ed importante associato dell’Azione Cattolica. Nel dopoguerra è Sindaco di Cologne e ricopre importanti incarichi dirigenziali nella Banca S. Paolo, rimanendo comunque un grande sportsman

lanfranchigaetano grande

Gaetano fa da frenatore al fratello Agostino che pilota il bob a due