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TESTA Giovanni

Bergun (CH) 31.07.1903 / St. Moritz (CH) 18.10.1896

1928. Sci di Fondo. 34° 18 km

Figlio di italiani emigrati in Svizzera. Sin da adolescente scia e salta, in particolare a St. Moritz dove risiede con la famiglia. Comincia a segnalarsi intorno ai vent’anni, vincendo anche qualche gara di fondo: coglie i primi successi di rilievo nel 1926 nella “Coppa d’oro Jager Baher” e nella “Coppa Polacca”. Il 26 dicembre 1926 si piazza quarto a St. Moritz in una gara di salto vinta da Muhlbauer. Ha molti contatti con l’Italia tant’è vero che si tessera con la “Società Escursionisti Milanesi”, per la quale compie buone performances nel 1927. Il 5 gennaio è buon 4° nella gara dal trampolino Julierschanze a St. Moritz: vince ancora Muhlbauer. Il 20 gennaio si inaugura a St. Moritz il trampolino Olimpia, costruito appositamente per i Giochi dell’anno seguente. Vince il grande norvegese Carlsen, con Testa nono. Testa si dedica anche al fondo, con buoni risultati. Il 23 gennaio ad Arosa chiude terzo nella 15 km, a 1’37” dal vincitore F. Zogg. Dopo una buona prestazione anche nel salto, sale sul gradino più basso del podio anche nella classifica finale di combinata vinta da Eibenbenz. Nel weekend tra il 12 e 13 febbraio Testa gareggia nella “Coppa Polacca”: nella 18 km di fondo sbaglia strada e si ritira mentre il giorno seguente nella 50 km chiude 14°. Il grande riscatto arriva sette giorni dopo a Pontresina, nel “Campionato dell’Engadina”.

Testa vince la 18 km, con 1’20” sullo svizzero Spring, e chiude secondo nello slalom, aggiudicandosi la combinata. È la prima volta che un italiano si aggiudica una prova di questo genere a livello internazionale, col fondo abbinato allo sci alpino. Si comincia a parlare di lui come possibile azzurro ai Giochi di St. Moritz dato che, oltre tutto, si svolgono proprio a casa sua. La svolta si sviluppa nei tricolori di Cortina che si svolgono ai primi di febbraio: 7° nella 18km, a 3’38” dal vincitore Demetz, chiude quarto nel salto vinto da Bernasconi, guadagnando il gradino più basso nel podio nella generale della combinata, alle spalle di Venzi e Demetz. Questo risultato gli permette di essere selezionato per i Giochi dal CT degli azzurri, il norvegese Lislegaard che però, alla fine, lo presenta soltanto nel fondo. Testa difatti si schiera al via della 18 km cui prendono parte 49 atleti di 15 nazioni. Il freddo è pungente, si gela: la temperatura è di -7°C. A disagio per tutta la gara, Testa non va oltre il 34° posto, col tempo di 2h08’49”, rimanendo ben lontano dal bronzo, ottenuto dal norvegese Odegard con 1h40’11”. Oro ed argento ad altri due norvegesi: vince Grottumsbraaten in 1h37’01” davanti a Hegge (1h39’01”). I 31’ di distacco accusati da Testa dall’oro parlano chiaro. Dopo i Giochi, di Testa si perdono le tracce e non ottiene più risultati importanti.