Seleziona la tua lingua

Image
images/atleti/olympiabolario/trenker_piccola.jpg

TRENKER Alois Franz

Ortisei (BZ) 04.10.1892 / Bolzano 12.04.1990

1924. Bob a Quattro/Cinque. Ritirato

Detto Louis, nato ad Ortisei quando ancora si chiamava St. Ullrich e faceva parte dell’Impero Austro-Ungarico. Figlio di un pittore e indoratore gardenese, da bambino parla tedesco e ladino (la lingua della madre): impara l’italiano, non senza difficoltà, solo nelle scuole di Innsbruck. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale è arruolato nell’esercito imperiale e combatte in artiglieria, dapprima di Galizia e quindi sul fronte italiano: dunque contribuisce ad uccidere nostri soldati, se non lo fa in prima persona. Terminato il conflitto, si laurea in architettura e continua a coltivare le sue grandi passioni: la montagna ed il cinema dove ha iniziato a figurare come comparsa. Guida alpina, maestro di sci, si cimenta anche nel bob e viene “scoperto” da Alberto Bonacossa che, emerito organizzatore e vero deus-ex-machina della nostra spedizione, sta cercando equipaggi per i Giochi di Chamonix. Alla fine Trenker, assieme ad altri atleti di lingua tedesca molti dei quali originari di Vipiteno, viene inserito su “Italia 1” e convocato per le gare in terra di Francia. Le prove olimpiche di bob si svolgono sulla pista di Les Pelerins, lunga 1370 m e caratterizzata da 19 curve. Al via 9 equipaggi per un totale di 39 concorrenti di 5 nazioni.

Il regolamento prevede indifferentemente squadre di 4 o 5 componenti: in quel periodo difatti non si ritiene così importante il peso totale da portare a valle al punto che gli equipaggi di 5 persone sono solo 4, i due italiani e belgi. Trenker fa parte appunto dell’equipaggio a cinque, denominato “Italia 1”: con lui Obexer, Herbert, Fink e Steiner. La gara è semplice: vince chi totalizza il tempo minore su quattro discese. La prova di “Italia 1” è però pessima: nella prima discesa il bob si rovescia, riesce a ripartire ma il suo tempo è altissimo, 4’08”44, chiude al settimo posto ed il limite è talmente alto da precludergli ogni possibilità di successo. Inoltre alcuni componenti sono infortunati, la slitta è mal ridotta e la squadra è costretta al ritiro. L’oro va alla Svizzera su Gran Bretagna e Belgio. L’altro equipaggio italiano finisce sesto, ben lontano dal podio. Certo non una partecipazione memorabile per il nostro bob. Trenker si dedica poi all’attività di scrittore, attore e regista di film, realizzando una cinquantina di pellicole. Nel 1936 alla Mostra del Cinema di Venezia vince il concorso per il miglior film straniero con “L’imperatore della California”. Nel dopoguerra, e sino ai primi anni ’80, si dedica soprattutto ai documentari con tema principale la montagna e le sue amatissime Dolomiti.


Vai alla gallery