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ZUCCHINI Luigi

West Springfield (USA) 29.10.1915 / West Springfield (USA) 01.03.1986

1936. Hockey su Ghiaccio. Eliminato Primo Turno

Nasce negli Stati Uniti dove la famiglia, originaria di un paesino molisano, è emigrata pochi anni prima, transitando per il Canada. Sin da adolescente impara a pattinare sul ghiaccio ed inizia a giocare ad hockey. A 18 anni è già un ottimo giocatore e segue le orme del fratello Mario, tornato in Italia per giocare nei “Diavoli Rossoneri”: nell’estate del 1935, al suo rientro dall’America, Mario porta con sè in Italia anche Luigi che, data anche la giovane età, inizialmente è schierato come riserva, giocando comunque diversi spezzoni di partita. La stagione inizia già il 12 novembre al “Palazzo del Ghiaccio” meneghino, col successo per 5-1 contro lo Slavia Praga. I “Diavoli”, rinforzati da altri arrivi nordamericani (in particolare Poirier e Hayes), sono la squadra da battere e si confermano presto. Il 24 novembre superano 6-1 i magiari del Ferencvaros e tre giorni dopo battono 2-0 gli austriaci del Wiener. Il 6 dicembre altro successo casalingo, stavolta col St. Moritz, dominato 8-1. La serie vincente viene bruscamente interrotta nel derby cittadino dell’11 novembre, con il Milano che, a sorpresa, si impone 5-3 sui “Diavoli” stranamente in balia dell’avversario, più determinato e concreto, per lunghi tratti del match. In queste partite però Zucchini spesso siede in tribuna. Il riscatto rossonero non arriva subito, anzi: tre giorni dopo, il Davos supera 4-3 i “Diavoli” che ritrovano il successo il 19 dicembre, sconfiggendo 6-1 il Milano, per l’agognata e netta rivincita. Stavolta Zucchini, che inizia ad ingranare, fa la sua parte, segnando pure una rete. Quindi viaggio in Svizzera, dapprima per il torneo natalizio di St. Moritz: il 25 dicembre stentata vittoria (2-1) sul Grasshoppers, regolato poi 5-0 nel secondo incontro del giorno seguente. In finale i “Diavoli” vincono 2-0 col St. Moritz e conquistano l’ambito trofeo, a conferma di una loro forte crescita tecnico-agonistica. Si spostano quindi a Davos, per la tradizionale “Coppa Spengler”. Iniziano alla grande: 5-0 allo Zurigo il 28 dicembre. Successo bissato il giorno seguente col 7-0 al Cambridge che anticipa il facile 4-0, con le seconde linee in campo, sulla seconda squadra del Davos. La finale si disputa il 31 dicembre, contro la prima squadra del Davos: partita dura, scorbutica, ricca di falli ed espulsioni. 2-2 alla fine dei tempi regolamentari e qui avviene il fattaccio: il Davos, protestando per il secondo gol meneghino, non intende proseguire il match.

Gli arbitri invece comandano la ripresa del gioco per i supplementari, i “Diavoli” segnano, coi giocatori di casa praticamente fermi o assenti dalla pista, e la partita termina col pubblico inferocito ed il successo italiano. I dirigenti elvetici, sportivamente, consegnano la coppa ai “Diavoli” che incamerano così un altro bel successo. Tre giorni dopo, pareggiano 2-2 ad Arosa con la squadra locale. Intanto Zucchini, ovviamente col fratello maggiore, è inserito dal CT Giuseppe Medri nella lista degli azzurri per i Giochi, basata peraltro sull’ossatura dei “Diavoli”: la preparazione avviene al Palazzo del Ghiaccio meneghino ma non sembra molto promettente. Nell’unico test-match, disputato contro una selezione di stranieri che giocano in Italia, gli azzurri perdono 6-1. Il torneo olimpico di hockey su ghiaccio inizia il 6 febbraio e vi partecipano 15 nazioni. Zucchini titolare fisso assieme al fratello Mario. Nel primo turno l’Italia esordisce il 7 febbraio contro la Germania che, nettamente superiore, vince 3-0. Il giorno seguente affrontiamo gli Stati Uniti ed è una partita sorprendentemente equilibrata, nella quale i nostri reggono bene il confronto con i quotati americani. Il risultato si sblocca solo nel terzo tempo: al 39° Garrison porta in vantaggio gli USA. Sembra finita, ma passano appena tre minuti e Mario Zucchini pareggia. Si va ai supplementari dove una rete di Scotti regala all’Italia il primo storico successo ai Giochi. Il risultato infonde fiducia ai nostri ma il 9 febbraio arriva il patatrac. Affrontiamo la Svizzera che ha perso le due precedenti partite, ma non riusciamo a confermarci: al 20° Kessler porta in vantaggio gli elvetici e non riusciamo più a recuperare. L’incontro termina 1-0 per i nostri avversari. La classifica del girone viene così stilata: al primo posto Germania e USA con 4 punti, poi Italia e Svizzera con 2. Poichè passano le prime due, azzurri eliminati. Non senza recriminazioni: siamo stati in grado di superare gli USA, ma abbiamo sciupato tutto con la Svizzera. L’oro, a sorpresa, va alla Gran Bretagna, argento al Canada e bronzo agli USA. All’Italia rimane un senso di occasione sprecata. I “Diavoli” tornano in pista il 4 marzo quando perdono 1-4 con una rappresentativa zurighese al Palazzo del Ghiaccio dove il 17 marzo va in scena la finale di Campionato. I “Diavoli” vincono 1-0 contro il Milano, con gol decisivo nel terzo tempo proprio di Luigi Zucchini, match-winner, e guadagnano il secondo titolo nazionale. Rimane questo però l’ultimo successo importante di Zucchini che poi torna in America.

zucchiniluigi grande

Garmisch 1936. La Nazionale azzurra di hockey: presente anche Zucchini, al centro ed evidenziato dal tondo