VNL Finals: l’Italia domina 3-0 la Turchia e vola in finale contro il Brasile
- PALLAVOLO
Sventola alta la bandiera italiana allo Sports Hall di Ankara. Le azzurre hanno battuto le padrone di casa della Turchia 3-0 (25-18, 27-25,25-22) volando in finale di VNL al termine di una partita perfetta, a cui hanno fatto da cornice quasi 11mila spettatori tra i quali il presidente della Federazione Italiana Pallavolo Giuseppe Manfredi. Le campionesse d’Europa in carica, alla decima vittoria consecutiva in VNL, hanno impresso il proprio ritmo al match e per niente intimorite dalla bolgia turca hanno mandato completamente fuori giri il gioco delle ragazze di Giovanni Guidetti.
Ad attendere in finale le azzurre c’è il Brasile che nell’altra semifinale della giornata ha superato la Serbia 3-1. Per l’Italia quella di domani contro il Brasile sarà la prima finale in assoluto nella Volleyball Nations League e la terza, sempre contro il Brasile, tenendo conto anche del World Grand Prix e VNL.
L’appuntamento è fissato per domani alle 17:30 italiane (diretta su Sky Sport Uno e in streaming su NOW, Volleyball World TV e sulla piattaforma gratuita Rai Play), quando l’Italia si giocherà contro le sudamericane il primo posto nel torneo, impresa mai riuscita alla nazionale tricolore tra World Grand Prix e VNL. Le altre due finali del World Grand Prix risalgono al 2004 a Reggio Calabria (3-1 per il Brasile) e al 2017 a Nanchino (3-2 per la formazione verdeoro).
LA CRONACA – L’Italia ha aperto il match con Orro ed Egonu in diagonale, Bosetti e Pietrini schiacciatrici, Danesi e Chirichella al centro, De Gennaro libero. La carica degli 11mila ha spinto la Turchia nelle primissime battute del match, aperto da un errore al servizio di Egonu. L’Italia ha mostrato sangue freddo trovando con Chirichella due punti in fast consecutivi. Dopo un muro subito da Danesi, le azzurre hanno iniziato definitivamente a carburare, trovando con Egonu e Pietrini (al termine di un lungo scambio) lo scatto per il primo break del set (10-5). Erdem e Sahin hanno provato a tenere le turche in scia ma Egonu, Bosetti e Pietrini sono riuscite ad avere continuità in attacco e, nonostante qualche piccola sbavatura in ricezione (17-12). Le azzurre non si sono più voltate indietro e continuando a spingere forte con Bosetti ed Egonu, sono riuscite a chiudere il primo set grazie all’attacco di Pietrini che ha parzialmente placato l’Ankara Sports Hall (25-18).
Nel secondo parziale la musica è cambiata: le turche si sono sistemate a muro e hanno iniziato a pungere con maggiore continuità per mano di Karakurt e Sahin. Dopo essersi portata sull’8-6 con una giocata di grande lettura di Pietrini, l’Italia ha subito il ritorno di fiamma delle padrone di casa, che hanno tenuto il match in equilibrio al timeout tecnico (12-11 grazie ad un challenge della panchina azzurra). Egonu in pipe ha restituito 2 punti di gap alle azzurre, poi costrette a cedere il passo a Erdem e a una ritrovata Karakurt dopo le difficoltà del primo set (16-19). Sotto nel punteggio e con il pubblico sempre più clado sugli spalti, Egonu (12 punti nel solo 2° set) ha preso in mano la partita, rispondendo colpo su colpo a Karakurt. Mazzanti ha concesso qualche scambio per rifiatare a Orro lanciando in campo Malinov che ha dato il suo contributo nel contro-break azzurro e il set è andato ai vantaggi. Nel momento clou della frazione è salita in cattedra Caterina Bosetti: sul 26-25 ha piazzato un colpo beffardo che ha spento l’entusiasmo del pubblico di casa portando le azzurre sul 2-0 (28-26).
Il contraccolpo psicologico ha frenato la Turchia anche in avvio di terzo set: Chirichella, Egonu, Pietrini e Danesi hanno aperto la strada verso la finale all’Italia (7-4), brava a mettere a nudo tutte le lacune delle turche, per niente ritemprate dai timeout del CT Giovanni Guidetti. Gunes, Erdem e Baladin si sono caricate sulle spalle le padrone di casa, ricucendo lo strappo sino al 13-12. Il ritorno di fiamma, però, è stato prontamente spento da Egonu e Danesi (21-17). L’ ultimo guizzo turco ha portato la firma di Karakurt (21-20), ma per le padrone di casa non c’è stato più niente da fare, e il colpo finale è arrivato con l’ace di Egonu (25-22).
Tabellino: ITALIA – TURCHIA 3-0 (25-18; 27-25; 25-22)
ITALIA: Orro 1, Pietrini 8, Danesi 10, Egonu 27, Bosetti 10, Chirichella 4, De Gennaro (L). Malinov, Lubian, Gennari, Sylla. N.e: Bonifacio, Fersino, Nwakalor. All. Mazzanti
TURCHIA: Erdem, Ozbay, Baladin, Gunes, Karakurt, Sahin, Akoz (L). Sahin E, Boz, Aydin. N.e: Arici, Senoglu, Ismailoglu, Aykac. All. Guidetti
Arbitri: Rene Kariona Noemi (Arg) e Khattab Taghrid (Egy)
Durata: 24’, 30’, 27’.
Spettatori: 11.000.
Italia: 2 a, 9 bs, 9 m, 19 et.
Turchia: 2 a , 8 bs , 5 m , 19 et.
Risultati
Quarti di finale
Brasile – Giappone 3-1 (29-27; 28-26; 20-25; 25-14)
USA – Serbia 2-3 (27-29; 23-25; 25-20; 25-20; 13-15)
Italia – Cina 3-1 (25-22; 25-19; 24-26; 25-22)
Turchia – Thailandia 3-1 (23-25; 25-15; 25-18; 25-21)
Semifinali
Brasile – Serbia 3-1 (14-25; 25-18; 26-24; 25-19)
Italia – Turchia 3-0 (25-18; 27-25; 25-22)
Calendario Finals – Ankara (Turchia)
Finali
17 luglio ore 14:00: Finale 3° - 4° posto Serbia -Turchia
17 luglio ore 17:30: Finale 1° - 2° posto Italia-Brasile
La pandemia da Covid-19 costa all’Italia un milione e 760mila tesserati, ma non cancella la voglia di fare sport
- PRESENTATO “I NUMERI DELLO SPORT 2019-2020"
Un milione e 760mila tesserati o iscritti e 5166 associazioni e società dilettantistiche in meno. Tanto è costata la pandemia da Covid-19 al sistema sportivo italiano. È quanto emerge dal report “I Numeri dello Sport 2019-2020” elaborato dal Centro Studi e Uffici Statistici del CONI e presentato oggi al Foro Italico dal Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò, dal Presidente dell’ISTAT, Gian Carlo Blangiardo e dal Segretario Generale del CONI, Carlo Mornati.
Nel 2020 il movimento sportivo promosso sotto l’egida del CONI ha raccolto oltre 13 milioni 113 mila persone tesserate e 115 mila società sportive, registrando, rispetto all’anno precedente, un calo di oltre 1 milione e 760 mila tesserati/iscritti, da addebitare principalmente all’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia. Complessivamente nel 2020 si contano 11 milioni 857 mila atleti tesserati o praticanti iscritti; 731 mila sono dirigenti; 490 mila tecnici e 101 mila ufficiali di gara.
Nel dettaglio, le autodichiarazioni degli Enti di Promozione Sportiva (EPS) - fornite all’Ufficio Riconoscimento ai fini sportivi del CONI - per il 2020, individuano inoltre 7 milioni e 637 mila praticanti (circa 1 milione e 300 mila in meno rispetto all’anno pre-Covid 19), 234 mila dirigenti sportivi e 225 mila tecnici tesserati dagli EPS tramite le ASD e SSD affiliate e iscritte al Registro CONI.
Dopo il boom di tesserati spinto dalle vittorie azzurre a Rio 2016, nel quadriennio olimpico 2017-2020 le tendenze generali hanno risentito delle influenze legate alla sfavorevole congiuntura economica, al calo demografico e ai relativi squilibri intergenerazionali della popolazione, nonché alle incertezze generate dalla riforma del settore sportivo e in ultimo all’emergenza sanitaria da Covid-19.
La pandemia e il primo lock-down, con l’impossibilità di poter svolgere attività non agonistica nei luoghi al chiuso o attività didattica-promozionale nelle palestre scolastiche, hanno inevitabilmente impattato sulle attività federali, in particolar modo per quelle di carattere promozionale-scolastico, con le variazioni percentuali più evidenti che si riscontrano soprattutto tra le iscrizioni degli EPS: -14,4% i praticanti e -12,5% gli operatori sportivi, mentre sono più contenuti i decrementi per FSN e DSA: -7,9% gli atleti -3,2% gli operatori sportivi. In controtendenza solo 14 Federazioni su 61 FSN-DSA che hanno riscontrato invece un incremento del numero di tesserati.
In calo anche le affiliazioni: 146.961 (contro le 154.128 del 2019), con le Associazioni/Società sportive dilettantistiche iscritte al Registro del CONI che passano da 120.635 a 115.469 soggetti giuridici distinti.
Tra i fattori che hanno mitigato la perdita di tesserati si annoverano le facilitazioni previste per il tesseramento e le affiliazioni, la pratica di attività sportive da remoto durante il lock-down o svolte all’aperto nella stagione estiva e il consolidamento di alcuni settori federali legati alle nuove discipline sportive riconosciute in anni recenti.
Nel 2020 il 71,6% dei tesserati è raccolto in 10 Federazioni: con in testa calcio (1.024.726 atleti), tennis (325.954), pallavolo (308.169), pallacanestro (293.090) e atletica leggera (211.771). Per numero di società sportive si distinguono, invece, calcio (11.915), pallavolo (4.331), pallacanestro (3.299), tennis (3.168) e ciclismo (2.980). Tra le DSA in evidenza invece dama (46.551 atleti) e, per numero di società, il biliardo sportivo (860).
Il 71,8% degli atleti e degli operatori sportivi tesserati per FSN e DSA è uomo, il 53,6% è under 18. Tra gli atleti delle FSN, il 34,9% è tesserato nel calcio, l’8,9% dalla pallacanestro e l’8,3% dal tennis. Le atlete, invece, hanno optato principalmente per pallavolo (21,4%, circa 235mila), ginnastica (10,4%) e sport equestri (8,3%). In aumento il numero di dirigenti donna che occupano il 12,7% delle cariche federali (+1.8%), primi effetti delle riforme introdotte dal CONI.
Il mondo sportivo federale risente dello storico divario territoriale dell’Italia. Nell’area Nord sono concentrati il 56% degli atleti e il 48% delle società sportive italiane, soprattutto nelle regioni del Nord-Ovest. Nel Centro risiede il 22% degli atleti e operano il 22% delle società sportive al Meridione l’incidenza è pari al 22% degli atleti e al 30% delle società sportive. La Lombardia è in assoluto la regione con il più alto numero di atleti tesserati (806.736) e di società sportive (9.165) e ha un peso pari al 19% del tesseramento nazionale. Con il 32,63% dei tesserati (1.377.032) raccolto nelle tre regioni (Lombardia, Veneto e Trentino Alto-Adige) che ospiteranno i Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026.
"Riprendiamo questa vecchia e sana abitudine tra l'ISTAT e il CONI, due enti pubblici, con gli oneri e gli onori di essere nel pubblico - ha detto Malagò aprendo la presentazione -. L'abitudine di raccontare quello che è successo che è non solo importante ma doveroso. Lo facciamo con il più autorevole interlocutore che ringraziamo per la straordinaria collaborazione offerta. Questi dati sono fortissimamente alterati da quello che è successo non solo nel nostro Paese e non si può non tenere conto di quello che è successo. Va tenuto conto inoltre che nell’ambito dei tesseramenti e delle affiliazioni ci sono Federazioni che fanno i tesseramenti sull'anno solare e altre sull'anno sportivo. Ill numero dei tesserati è sceso ai livelli del 2008. C’è stato anche un calo nell’associazionismo ma sinceramente avremmo pensato a numeri maggiori. È prevedibile inoltre che si registrerà una significativa perdita nell’anno sportivo 2021 nonostante il trend diffuso della cultura sportiva del nostro Paese. Sono dati molto importanti e vorrei sottolineare inoltre che l’aspetto demografico è la prima istanza del nostro mondo, che deve ottenere delle risposte da chi di competenza. L'Italia è ferma a una cifra apparente di 60 milioni di persone. Stiamo lavorando sul materiale umano che in 20 anni ha perso 5 milioni di italiani che sono normalmente le persone che utilizziamo per fare grande il nostro Paese nello sport. Se perdiamo 5 milioni in 20 anni, pur avendo i migliori tecnici e in assoluto la migliore organizzazione, è chiaro che se non succede qualcosa sarà impossibile ottenere quei risultati che ci hanno fatto diventare un modello da imitare”.
"I dati CONI presuppongono un calo inevitabile dopo l'anno di pandemia - ha aggiunto Mornati - . Questi numeri ci servono per capire l'andamento settoriale e ci consentono di riflettere, in chiave futura, sull'incidenza del fattore legata alla natalità. Quando il bacino si va a inaridire sparisce un tessuto di quasi 5 milioni di potenziali atleti, come si evince dal trend registrato negli ultimi 25 anni. L'effetto sugli sport di squadra lo vedremo in futuro ma chi sta entrando nella fase agonistica per due anni è scomparso. Tra 3 anni capiremo gli effetti di quello che si è verificato".
Calano i tesserati ma, secondo le rilevazioni dell’ISTAT sull’anno 2021, continua a ridursi la sedentarietà – al 33,7 % - (al 35,2% nel 2020, mentre era addirittura al 41,2% nel 2013) anche se si contrae la pratica sportiva continuativa tra i più giovani (in parallelo, si è fortemente ridotta la quota dei 6-14enni che ha praticato sport 3 o più volte a settimana), con la sedentarietà in aumento proprio tra gli adolescenti: i soggetti che hanno pagato, più di altri, un’emergenza sanitaria che ha condizionato gli stili di vita e i comportamenti legati allo sport. Nel 2022 si attende, però, un ritorno alla normalità in questa fascia di età.
Più in generale, nonostante le difficoltà, la popolazione ha cercato comunque di mantenersi fisicamente attiva. Sono cambiate però le modalità con cui la pratica sportiva è stata svolta, spesso in modo non strutturato: è calata la quota dei praticanti che hanno fatto sport in luoghi a pagamento (soprattutto tra le donne), che hanno preso lezioni o che hanno pagato una retta.
"La pratica sportiva è fondamentale perché lo sport è piacevole ed è salute, un modo per migliorare la qualità della vita - ha evidenziato Blangiardo - . Lo sport inoltre è anche economia e i cambiamenti che si determinano provocano degli effetti anche in questo settore. È successa una tempesta con la pandemia. In qualche modo c’è stato un certo progresso nella pratica sportiva, siamo un Paese in cui si fa in maniera crescente attività fisica, ma con la pandemia il primo segnale importante che vediamo è che gli adolescenti chiusi in casa che hanno patito una mancanza di attività di pratica sportiva e socializzazione. Più in generale, in ambito di pratica sportiva dobbiamo lavorare di più rispetto agli altri Paesi Europei".
L’impatto dell’emergenza sanitaria (ed economica) è stato del resto molto forte: nel 2021, solo il 12,7% delle famiglie residenti in Italia (3 milioni 300 mila) ha sostenuto spese per attività sportive (erano il 22,9% nel 2019); sempre nel 2021, il 2,3% (600 mila famiglie) ha sostenuto spese per articoli sportivi, contro il 3,1% nel 2019. Sono, peraltro, le famiglie giovani e numerose a sostenere di più le spese per l’attività sportiva e l’attuale congiuntura economica potrebbe ridurre la pratica sportiva proprio nelle famiglie con minori risorse economiche.
La contrazione delle spese ha avuto inevitabilmente delle ripercussioni sulla forza lavoro del settore che viene stimata in 104 mila occupati, in calo rispetto al 2020 (128 mila) e al 2019 (132 mila).
La voglia di fare sport, che non si è piegata alla pandemia, rappresenta comunque una base importante da cui ripartire, pur monitorando che la ripresa dell’attività sportiva sia uniforme sul territorio e non accentui lo svantaggio del Meridione e dei piccoli comuni. (foto Pagliaricci CONI)
Dati sulla pratica sportiva CONI e ISTAT
Sei campioni olimpici tra i 60 azzurri ai Mondiali di Eugene. DT La Torre: “Spero che le posizioni raggiunte si trasformino in risultati”
- ATLETICA
I Mondiali di Eugene, in Oregon (Stati Uniti), iniziano domani e si concluderanno il 24 luglio. Saranno impegnati in gara 60 azzurri (29 uomini e 31 donne). Della squadra italiana fanno parte sei campioni olimpici di Tokyo 2020: l’oro dei 100 metri e della 4x100 Marcell Jacobs, l’oro del salto in alto Gianmarco Tamberi, il marciatore Massimo Stano che gareggerà nella 35 km e gli staffettisti Filippo Tortu (200 e 4x100), Fausto Desalu (200 e 4x100) e Lorenzo Patta (4x100). Toccherà proprio ad uno di loro scendere in pedana da subito. Due e trenta è la misura di qualificazione diretta fissata per il salto in alto, la prima gara con azzurri a questi Mondiali, che si disputerà nel tardo pomeriggio italiano di venerdì (alle 19.10), quando in Oregon saranno le 10.10 di mattina: in pedana ci sarà il campione olimpico Gianmarco Tamberi e l’altro saltatore azzurro Marco Fassinotti per entrare tra i migliori dodici che si contenderanno il titolo nella notte italiana tra lunedì 18 e martedì 19.
Il Mondiale accende l’umore di Gianmarco Tamberi. Il capitano, olimpionico a Tokyo, andrà a caccia dell’unico sogno non ancora divenuto realtà: l’oro mondiale outdoor. “Con la maglia azzurra addosso mi trasformo – le parole di Gimbo – e non sento più nulla, nemmeno il fastidio che mi ha accompagnato in queste settimane alla gamba di stacco. Che cos’è? In poche parole, è l’irritazione di un nervo del retto femorale: come uno spillo, che mi impedisce di rimanere decontratto. Ma non ci penserò, ormai ho accettato il dolore, voglio solo concentrarmi sul mio salto, senza pensare ad altro. Ho fatto di tutto per risolvere, anche spostare la mia partenza per gli Stati Uniti, e devo ringraziare la Federazione per avermi supportato in tutto. È emerso tutto a Ostrava, quando ho saltato 2,30, ed oggi mi sento più forte che in occasione di quella gara”.
Nel complesso, è massiccia la presenza italiana nel day 1 della rassegna iridata, con 21 atleti iscritti, tra cui la staffetta 4x400 mista che andrà in pista alle 20.45: azzurri nella batteria di ferro con i campioni olimpici della Polonia, gli Usa di Allyson Felix, l’Olanda e la Gran Bretagna (avanti in tre più due tempi). La prima gara su strada dei Mondiali americani comincia alle 22.10: è la 20 km di marcia con Valentina Trapletti e Nicole Colombi. Alle 22.30, ad Hayward Field, è il momento del gruppo B di qualificazione del martello femminile (73,50 per la “Q” maiuscola): iscritta anche l’azzurra Sara Fantini.
Nella sessione pomeridiana della prima giornata, quando in Italia sarà già notte (tra venerdì e sabato), tocca ancora ai marciatori: 20 km per Francesco Fortunato e Gianluca Picchiottino con start a mezzanotte e dieci. Alle 2.15 le batterie dei 3000 siepi con Ahmed Abdelwahed (insieme al marocchino oro olimpico El Bakkali, via libera per i primi 3, più 6 tempi di recupero delle tre batterie) a caccia di un’altra finale dopo aver centrato quella dei Giochi di Tokyo. Cinque minuti più tardi, inizia l’assalto di Roberta Bruni ed Elisa Molinarolo nella qualificazione dell’asta: pass decisamente impegnativo (4,65) altrimenti bisogna restare tra le dodici. I 1500 metri al femminile propongono tre azzurre (dalle 3.10) con l’obiettivo della semifinale: Gaia Sabbatini nella prima batteria, Sintayehu Vissa nella seconda, Federica Del Buono nella terza (formula 6+6).
L’ora “x” alle 3.50 della notte: c’è la batteria dei 100 metri con il campione olimpico Marcell Jacobs e con l’altro sprinter azzurro Chituru Ali. La composizione sarà nota soltanto dopo il turno preliminare della mattinata di Eugene. Missione semifinale, in programma nella notte italiana tra sabato e domenica. Alle 3.55 vanno in pedana i due pesisti Nick Ponzio e Leonardo Fabbri: 21,20 per cogliere la finale diretta. È la finale della staffetta mista alle 4.50 ad assegnare il primo titolo in pista, con l’eventuale presenza degli azzurri in caso di qualificazione nella batteria della mattina americana.
“È un Mondiale complesso”. Non usa giri di parole, Antonio La Torre. Il DT delle Squadre Nazionali azzurre è cosciente delle difficoltà che hanno contraddistinto la viglia iridata della squadra azzurra. “Ci siamo arrivati con qualche acciacco di troppo – prosegue, alludendo ai tanti azzurri protagonisti a Tokyo meno di un anno fa, e oggi ai box -. Senza mettere le mani avanti, atleti come De Grasse, Gardiner, Warholm, hanno avuto le stesse difficoltà: segno che non è facile passare indenni rispetto al rischio di infortuni, e senza dimenticare che nessuno lo fa mai apposta, a farsi male... A livello generale, tornando a parlare di noi, ciò che mi aspetto da molti dei ragazzi è vedere se le posizioni che hanno raggiunto nel ranking mondiale, alcune molto intriganti, si trasformeranno in risultati in gara”.
Accanto al DT, due degli uomini simbolo dell’atletica azzurra, Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi: “Voglio ringraziarli, perché in virtù di quel che hanno fatto lo scorso anno, avrebbero potuto benissimo prendersi un anno sabbatico. E invece sono qui entrambi, pur con i problemi che hanno caratterizzato il loro percorso. Sono due condottieri, che mi auguro riescano ad ispirare, con il loro coraggio, la squadra ed i tanti giovani che ne fanno parte: vedremo quindi se la Sabbatini potrà raggiungere la finale dei 1500 metri, o se Dallavalle confermerà tutto ciò che di buono si dice di lui ormai da più parti nel mondo. A livello di numeri, siamo 60, ma avremmo potuto essere 82, considerato quanti hanno maturato il diritto di vestire la maglia azzurra”.
Mondiali Il Cairo 2022: sciabolatori e spadisti primi a partire per i preliminari. Da lunedì 18 i primi assalti per le medaglie
- SCHERMA
Prime partenze degli schermidori azzurri alla volta dell’Egitto in vista dei Campionati del Mondo Assoluti che si disputano al Cairo dal 15 al 23 luglio. Venerdì iniziano le fasi preliminari ed oggi quindi sono partiti gli sciabolatori Pietro Torre e Michele Gallo, che cercheranno il pass per il tabellone principale a cui sono già certi di partecipare per diritto di ranking Gigi Samele e Luca Curatoli.
Con loro raggiungono oggi la Capitale egiziana anche gli spadisti Davide Di Veroli e Gabriele Cimini, che saranno invece in pedana sabato con l’obiettivo di raggiungere tra i migliori 64 che disputeranno poi la fase finale i compagni Andrea Santarelli e Federico Vismara.
Domenica sarà poi la giornata dei preliminari di sciabola femminile in cui saranno due le azzurre impegnate: Eloisa Passaro e Michela Battiston. Oltre a Rossella Gregorio, infatti, proprio nelle ultime ore anche Martina Criscio ha avuto accesso direttamente al tabellone principale a seguito della rinuncia per infortunio della giapponese Risa Takashima, che ha fatto avanzare tra le migliori 16 del ranking mondiale la sciabolatrice foggiana.
Sei in tutto, dunque, gli atleti italiani che saranno protagonisti nei primi tre giorni delle fasi preliminari del Mondiale del Cairo. Sono già qualificati per diritto di ranking, infatti, gli azzurri del fioretto maschile Daniele Garozzo, Alessio Foconi, Tommaso Marini e Giorgio Avola (che nella prova a squadre sarà poi sostituito da Guillaume Bianchi), così come le fiorettiste Alice Volpi, Arianna Errigo, Francesca Palumbo e Martina Favaretto, e le spadiste Rossella Fiamingo, Alberta Santuccio, Federica Isola e Mara Navarria.
Da lunedì 18 luglio, poi, scatterà il trittico di giornate dedicate ai tabelloni principali che assegneranno le medaglie individuali: il via con spada femminile e sciabola maschile; martedì 19 spazio a fioretto femminile e spada maschile; il 20 luglio sarà la volta di fioretto maschile e sciabola femminile.
Stessa sequenza per gli ultimi tre giorni in cui saranno in palio le medaglie delle prove a squadre: il 21 in pedana spadiste e sciabolatori; il 22 toccherà a fiorettiste e spadisti; chiusura il 23 luglio con i team events per sciabolatrici e fiorettisti.
Il Mondiale del Cairo 2022 godrà anche di un’ampia copertura mediatica. RAI Sport trasmetterà tutti i giorni in diretta le fasi finali del Mondiale con la telecronaca di Federico Calcagno e Stefano Pantano. Dal 18 luglio inoltre saranno live tutti gli assalti clou della kermesse iridata su Eurosport2 e Discovery+ con il racconto di Gianmario Bonzi e Margherita Granbassi.
Sui canali ufficiali (Youtube e social) della Federazione Italiana Scherma fin dalle fasi preliminari di venerdì sarà costante l’aggiornamento dall’Egitto con risultati, interviste, storie, curiosità e il foto-racconto di Augusto Bizzi.
Questi i convocati e i tecnici:
Fioretto maschile - Alessio Foconi, Daniele Garozzo, Tommaso Marini, Giorgio Avola (solo individuale). Riserva – solo gara a squadre: Guillaume Bianchi
Fioretto femminile - Arianna Errigo, Martina Favaretto, Francesca Palumbo, Alice Volpi
Staff tecnico fioretto: CT Stefano Cerioni; maestri Fabio Maria Galli, Filippo Romagnoli, Giovanna Trillini
Sciabola maschile - Luca Curatoli, Michele Gallo, Luigi Samele, Pietro Torre
Sciabola femminile - Michela Battiston, Martina Criscio, Rossella Gregorio, Eloisa Passaro
Staff tecnico sciabola: CT Nicola Zanotti; maestri Andrea Aquili, Leonardo Caserta, Alessandro Di Agostino
Spada maschile - Gabriele Cimini, Davide Di Veroli, Andrea Santarelli, Federico Vismara
Spada femminile - Federica Isola, Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Alberta Santuccio
Staff tecnico spada: CT Dario Chiadò; maestri Enrico Di Ciolo, Roberto Cirillo, Andrea Candiani
La Nazionale di snowboardcross in ritiro a Tirrenia, per gli azzurri giornata di test
- ISTITUTO DI SCIENZA DELLO SPORT
Una serie di test funzionali per la descrizione del profilo neuromuscolare degli snowboarder azzurri. L’Istituto di Scienza dello Sport del CONI, in condivisione con il Direttore Tecnico Cesare Pisoni e lo staff tecnico Federale, ha sottoposto oggi ad una routine di valutazione della forza e della velocità gli atleti della Nazionale di Snowboardcross, in raduno fino a venenerdì presso il Centro di Preparazione Olimpica di Tirrenia.
Presenti i big della disciplina a partire dalla plurimedagliata olimpica Michela Moioli che si è sottoposta ai test con Lorenzo Sommariva, Filippo Ferrari, Tommaso Leoni, Matteo Menconi, Caterina Carpano e Francesca Gallina.
Coppa del Mondo: doppio podio azzurro a Changwon, Ferrari 2° e Resca 3° nel trap
- TIRO A VOLO
L’ultima tappa di Coppa del Mondo 2022 di tiro a volo si apre con un argento ed un bronzo conquistati dall’Italia. A salire sul podio dell’International Shooting Range di Changwon (KOR) sono stati Lorenzo Ferrari e Daniele Resca nel Trap Maschile.
Il giovane bresciano di Provaglio d’Iseo ha chiuso le qualificazioni con il punteggio di 121/125, pari merito con i compagni di squadra Daniele Resca (Carabinieri) di Pieve di Cento (BO) e Valerio Grazini (Carabinieri) di Viterbo e li ha affrontati nello spareggio necessario per l’assegnazione dei posti i semifinale. Nella serie decisiva per l’ingresso in finale tutti e tre hanno strappato un biglietto per la corsa al podio e si sono dovuti confrontare con il cinese Yiing Qi.
Il primo ad abbandonare, dovendo rinunciare alla medaglia, è stato il carabiniere viterbese, quarto con 11/15, mentre gli altri due hanno proseguito il duello con il cinese. Alla fine è stato quest’ultimo a meritarsi la vetta del podio con 29/34 (sfruttando il meccanismo del golden hit, ovvero vantaggio matematico, ndr), seguito da Ferrari, secondo con 27/34, e da Resca, terzo con 21/25.
“Fin dai tiri di prova si vedeva la perfezione di questo impianto. Nonostante il maltempo del primo giorno si poteva fare lo stesso risultato – ha spiegato Ferrari - Forse la tensione ha abbassato risultati nei piattelli decisivi! Il mio obiettivo principale era la semifinale, da lì iniziava una nuova gara! Passata la semifinale l’intera squadra maschile era nello spareggio per le medaglie. Personalmente rammarico la parte finale dove Mi sono fatto sfuggire la medaglia più ambita, ma ho trovato 2 punti Importanti su cui lavorare”.
“Tornavo dai Giochi del Mediterraneo, dove ero rimasto fuori dalle semifinali, e volevo rifarmi il prima possibile – ha spiegato Resca - Penso di esserci riuscito e di aver fatto una bella gara. Non ho mollato fino alla fine. In finale poteva andare meglio, ma quando si vince una medaglia in Coppa del Mondo si deve essere soddisfatti. Ora torno a casa per ricaricare le batterie e farmi trovare pronto per i prossimi appuntamenti in cui verrò convocato”.
Al femminile la nostra migliore tiratrice è stata Giulia Grassia (Esercito) di Modena. Seconda migliore al termine delle qualificazioni con il punteggio di 119/125 (+1), l’azzurra ha brillantemente superato lo sbarramento della semifinale, qualificandosi al medal match con 20/25. Nel round decisivo per le medaglie ha iniziato male sbagliando il primo piattello e con altri tre errori nei primi quindici lanci si è dovuta accontentare del quarto posto con 11/15. Sul podio sonon salite la cinese Cuicui Wu, l’australiana Pennu Smith e la britannica Lucy Charlotte Hall. Finale sfiorata, invece, per Alessia Iezzi (Carabinieri) di Manoppello (PE), ottava in qualificazione con 115/125 +1 e poi quinta dopo le semifinali con 19/15. Solo quindicesima Maria Lucia Palmitessa (Fiamme Oro) di Monopoli (BA) con 111/125.
La gara di Fossa Olimpica proseguirà con la competizione a squadre e quella del Mixed Team alle quali i tiratori e le tiratrici italiane non parteciperanno per scelta tecnica del Direttore Tecnico Nazionale. “Sono molto soddisfatto in particolare per l’ottima prova della squadra maschile: tutti i convocati entrati nelle semifinali e soprattutto tutti e tre nella finalissima. L’argento di Lorenzo Ferrari ed il Bronzo di Daniele Resca sono di buon auspicio in vista dei prossimi appuntamenti. – ha commentato Albano Pera – Per quanto riguarda le ragazze buona prova di Giulia e di Alessia, ma sono mancate le medaglie a coronare le buone prestazioni. Sicuramente una bella esperienza per tutta la squadra. Chiuso il circuito delle Coppe del Mondo ci concentriamo su Europeo e Mondiale, primi appuntamenti del quadriennio con qualificazione per i Giochi di Parigi 2024”.
Da lunedì 16 luglio la scena sarà tutta dei tiratori di Skeet impegnati negli allenamenti ufficiali. Gli azzurri sono arrivati a Changwon nella primissima mattinata di oggi. In pedana il Direttore Tecnico Andrea Benelli ha deciso di schierare Erik Pittini (Fiamme Oro) di Treppo Lugosullo (UD), Niccolò Sodi (Carabinieri) di Arezzo e Giancarlo Tazza (Fiamme Oro) di Caserta al maschile e Chiara Di Marziantonio (Esercito) di Cerveteri (RM) e Simona Scocchetti (Esercito) di Tarquinia (VT). Le gare per loro inizieranno martedì 17 luglio. (foto FITAV)
Nations Cup: Donegà d'oro nell'omnium, Paternoster-Selva coppia d'argento nella madison
- CICLISMO SU PISTA
L’Italia del ciclismo su pista chiude la Nations Cup di Cali, in Colombia, con altre due medaglie. E' d'oro Matteo Donegà che si è aggiudicato l’Omnium, mentre è d'argento l’inedita coppia Madison composta da Letizia Paternoster e Francesca Selva.
Il bilancio dell’Italia al termine della trasferta vede così gli azzurri in testa alla classifica della Nations Cup con 44080 punti davanti agli Stati uniti con 3.360 e all’Australia 2480, con il medagliere finale, chiuso al 1° posto dalla squadra italiana, che registra 5 ori (quartetto maschile, Paternoster, Milan, Lamon -Scatezzini, Donegà), 4 argenti (Paternoster, Scartezzini, Plebani, Selva-Paternoster ). Al secondo posto la Cina e poi Trinidad di Tobago e USA.
Nell’Omnium Donegà è stato autore di una gara in rimonta. Partito malissimo, ha saputo risalire con tenacia fino al successo arrivato proprio all’ultimo sprint della corsa a punti sull’indonesiano Bernard Van Aert ed il colombiano, idolo di casa, Juan Arango Carvajal.
La Madison femminile ha visto invece il successo delle americane Colleen Gulich - Jennifer Valente, bronzo alle neozelandesi Michaela Drummond - Ella Wyllie.
Il CT Marco Villa ha analizzato con attenzione le prove degli azzurri: “Direi che abbiamo dato una buonissima dimostrazione di forza come squadra. Sicuramente a Calì non c’erano tutti i concorrenti del lotto, ma il livello delle prestazioni era molto elevato come confermato dai tempi”.
Sulle prove della notte: “Abbiamo fatto vari esperimenti. La coppia Paternoster – Selva, ad esempio, che ha dato buone risposte. Selva in particolare ha mostrato grande impegno durante tutto l’anno e hanno meritato l’argento. Donegà è un ragazzo non sempre continuo, ma che dedica molte energie alla pista. Non era semplice rimontare dopo una partenza pessima. Ha avuto sangue freddo e determinazione”.
Ora appuntamento ai Campionati Europei di Monaco di agosto e, a ottobre , quelli Mondiali in Francia. (foto Federciclismo)
Europei: ancora Tita-Banti, campioni continentali per la 4ª volta. In Danimarca bronzi per Ugolini-Giubilei e Germani-Bertuzzi (49er:FX)
- VELA
Il Nacra 17 è un affare tutto italiano. Per la quarta volta Ruggero Tita e Caterina Banti vincono il titolo europeo della classe olimpica. Questa volta la coppia azzurra si è imposta ai Campionati continentali andati in scena in Danimarca e dedicati alle discipline olimpiche degli Skiff Maschile e Femminile e del Catamarano Foiling. Terzo posto e medaglia di bronzo per Gianluigi Ugolini e Maria Giubilei. Altre grandi soddisfazioni poi dal 49er:FX. Nelle acque di Aarhus l’equipaggio composto da Jana Germani e Giorgia Bertuzzi coglie uno splendido bronzo europeo.
Si inizia presto a esultare in casa Azzurra per i Nacra 17: sono le undici circa quando termina la prima delle due prove di flotta in programma per oggi prima della Medal Race. Tita-Banti conquistano ancora un primo di giornata e la matematica vittoria del Campionato Europeo del Catamarano Misto Olimpico Foiling. Il duo azzurro si laurea Campione d’Europa 2022 con uno score che vede un netto di 21 punti contro gli 86 dei secondi - i neozelandesi che partecipavano al trofeo open - e i 93 dei finlandesi primi europei a inseguire. Chiudono il podio continentale Ugolini-Giubilei autori di una settimana sempre ai vertici. Quarto ancora un equipaggio azzurro: Bissaro-Frascari.
Ma è podio anche nel 49:FX con Germani-Bertuzzi (quinte nel trofeo Open). Le azzurre hanno dimostrato ottima solidità nel corso delle qualifiche e delle finali e hanno chiuso infine con un’ottima prestazione (secondo posto) in Medal Race, in controllo sul possibile rientro delle spagnole loro inseguitrici. (foto Federvela)
Grand Slam di Budapest: Bellandi vince nei 78 kg, Parlati secondo nei 90 kg
- JUDO
Alice Bellandi vince nei 78 kg, mentre Christian Parlati è secondo nei 90 kg. Gli azzurri chiudono sul podio al Grand Slam di judo di Budapest.
La gara di Alice ha dato la dimensione delle potenzialità che possiede in questa categoria, mettendo sotto la cinese Liu Yi e poi Shori Hamada (Jpn) e Mayra Aguiar (Bra), rispettivamente oro e bronzo alle recenti Olimpiadi a Tokyo, per concludere con la finale oro vinta sull’israeliana Inbar Lanir, attualmente numero 3 nella classifica mondiale.
"Nonostante il sorteggio non proprio favorevole oggi sono riuscita a misurarmi con delle avversarie di tutto rispetto, campionesse e medaglie olimpiche. -ha commentato Bellandi - Sono molto soddisfatta del percorso che mi ha portato qui, al di là del bel risultato: sto prendendo sempre più sicurezza in vista del prossimo appuntamento importante. Voglio ringraziare Antonio, Andrea, Fabrizio e Francesco che mi allenano e mi sopportano ogni giorno, Emanuele e Lelia che sono sempre disponibili a farmi allenare in ogni momento e circostanza e infine la mia ragazza e la mia famiglia che sono il mio grande supporto".
E che dire di Christian Parlati, che si è fatto largo conquistando la finale dei 90 kg superando nell’ordine il libanese Caramnob Sagaipov, il serbo Nemanja Majdov, l’ungherese Gergely Nerpel ed il brasiliano Rafael Macedo, tutte vittorie ottenute con punti tecnici.
"È stata una bella gara: mi dispiace per la finale perché stavo bene -ha detto Christian Parlati - è stato un incontro molto tattico in cui nessuno dei due si è voluto aprire troppo e quando sono le sanzioni così non è mai bello… sono comunque soddisfatto: era importante fare bene oggi perché questo per me era un test match importante per il mondiale che è il prossimo appuntamento ma soprattutto è il mio vero obiettivo di quest’anno".
In finale con il giapponese Sanshiro Murao l’incontro è stato molto tattico ed è stato chiuso con la penalità assegnata ad un attacco non riuscito dell’azzurro.
“Una gara pazzesca… -è il commento di coach Francesco Bruyere su Bellandi- Alice ha dimostrato una presenza disarmante, sicura e lucida sul kumikata, micidiale sugli attacchi e con una gestione dei tempi perfetta. Tutto questo contro due delle più forti atlete al mondo, la giapponese campionessa olimpica in carica e la brasiliana bicampionessa mondiale. Bravissima, inoltre, a mantenere la concentrazione nella pausa pomeridiana, senza accontentarsi dell’impresa fatta, ha disputato una grande finale vinta con netta superiorità tanto che da fuori è sembrata addirittura facile. Tutto il mondo deve preoccuparsi, Alice c’è ed è impressionante. Tantissimi complimenti al Gruppo Sportivo delle fiamme gialle e ad Antonio Ciano per il prezioso aiuto e il grande lavoro fatto”.
"Una medaglia importante quella di Christian -ha detto Raffaele Parlati, capo coach azzurro maschile- anche perché solo una settimana fa era a casa con un importante stato influenzale e quindi in una condizione fisica non ottimale". (foto FIJLKAM)
Coppa del Mondo: Rogora torna sul podio, 2ª nel Lead a Chamonix
- ARRAMPICATA SPORTIVA
Argento brillantissimo ai piedi del Monte Bianco per Laura Rogora, la stella azzurra dell’arrampicata sportiva, che a Chamonix si è classificata seconda nella terza prova di Coppa del Mondo Lead dietro alla slovena Janja Garnbret, autrice di una tripletta in questa stagione dopo i due ori nelle prime due prove stagionali.
Con due straordinari top, raggiunti in semifinale e in finale, la 21 enne romana, delle Fiamme Oro, finalmente è riuscita a “pinzare” tutte le vie per il podio, sfiorato nelle precedenti due prove, in cui si era piazzata al quarto posto in entrambe le circostanze. La città francese di Chamonix ha visto gareggiare nel week end 307 scalatori – 137 donne e 170 uomini – in rappresentanza di 38 Paesi e territori diversi. Da registrare per i colori azzurri, nella quinta gara iridata nella specialità Speed della stagione, sempre sulle pareti alpine di Chamonix, la finale raggiunta dai due velocisti italiani Ludovico Fossali e Beatrice Colli. Nel week end appena trascorso, a Villars si è disputata l’ultima tappa di Coppa del Mondo Paraclimbing 2022 della stagione, chiusa con i due argenti di Lucia Capovilla (AU2) e Gian Matteo Ramini (RP1) e il bronzo di Nadia Bredice B1. Mentre ad Augusta l’Italia ha festeggiato le due campionesse europee giovanili, la trentina Alessia Mabboni, oro nella Lead e Sofia Bellesini, oro nella Speed davanti all’atra azzurra Agnese Fiorio, d’argento insieme a Robbiati Luca (under 20) e Marco Rontini (under 18). Oltre al bronzo di Paolo Sterni nella Lead under 20.
Pagina 301 di 926