Accordo Aeroporti di Roma e CONI per agevolare i viaggi degli atleti azzurri
- PRESENTATO A FIUMICINO
Siglato un accordo di collaborazione tra Aeroporti di Roma e il Comitato Olimpico Nazionale Italiano sulle facilitazioni delle operazioni di viaggio in aeroporto per gli atleti impegnati in eventi e gare.
Con questa partnership, infatti, verranno velocizzate tutte le procedure con l’obiettivo di ottimizzare i processi aeroportuali e garantire una customer experience di eccellenza per gli atleti e i loro staff. Il CONI comunicherà in anticipo ad ADR le liste nominative delle squadre insieme a tutti i dettagli operativi dei voli per poter organizzare in maniera idonea tale processo, rendendo così più veloci le procedure aeroportuali. Saranno inoltre previsti ed organizzati eventi in aeroporto per illustrare le manifestazioni sportive a cui gli atleti prenderanno parte o hanno già partecipato, in modo da far conoscere e valorizzare la cultura sportiva anche ai passeggeri in transito e agli operatori che vivono l’aeroporto, rendendolo sempre più un luogo di inclusione e di incontro.
“Aeroporti di Roma, sempre sensibile alle tematiche culturali e sociali – ha dichiarato Veronica Pamio, Vice President External Relations e Sustainability di ADR – ha deciso con entusiasmo di essere al fianco del CONI per promuovere le iniziative e gli eventi sportivi negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Questa partnership rappresenta un passo importante nel percorso di valorizzazione della cultura e dello sport, nonché un'ulteriore conferma dell'impegno di ADR a coniugare eccellenza e sostenibilità sociale e a far sì che il ruolo di Fiumicino come porta d'ingresso di Roma e del Paese sia sempre più a prova di futuro".
“Ringrazio ADR per l'attenzione e la sensibilità mostrata verso il nostro mondo – è il commento del Segretario Generale del CONI, Carlo Mornati -. Questo protocollo permette infatti di snellire e velocizzare tutte le procedure aeroportuali, consentendo al CONI di mettere i propri atleti e officials, in partenza per le varie competizioni internazionali, nelle migliori condizioni, sin dal loro accesso in aeroporto. Tale intesa, inoltre, contribuisce a diffondere una sana cultura sportiva attraverso le testimonianze dei nostri campioni, in quello che è sempre più un luogo d'incontro e la più importante via d’accesso al nostro Paese. Si tratta di una promozione unica da parte dei nostri alfieri dell'Italia nel mondo”.
Lo scalo di Fiumicino eccelle per la qualità dei servizi ai passeggeri, l’innovazione tecnologica e la funzionalità delle infrastrutture. Da diversi anni, infatti, il “Leonardo da Vinci” risulta tra i migliori aeroporti del mondo occidentale, offrendo un servizio sempre ai massimi livelli per qualità, sostenibilità, eccellenza operativa. Anche durante la pandemia, uno dei periodi più difficili e impegnativi per il settore del trasporto aereo, i viaggiatori hanno potuto apprezzato lo sforzo di Aeroporti di Roma nel garantire sempre un servizio di massimo livello. (foto Ferraro CONI)
Accordo Aeroporti di Roma e CONI per agevolare i viaggi degli atleti azzurri
Europei: l'Italia saluta Antalya con lo storico oro della spada maschile. Argento per le sciabolatrici azzurre
- SCHERMA
L'ultima giornata dei Campionati Europei Assoluti Antalya 2022 dedicata alle prove a squadre di spada maschile e sciabola femminile porta all'Italia della scherma altre due medaglie al bottino azzurro con l'oro degli spadisti e l'argento delle sciabolatrici.
Risultato storico della spada maschile, che dopo 23 anni riporta in Italia l'oro europeo nella prova a squadre. Era il 1999 e a Bolzano vinsero Sandro Cuomo, Paolo Milanoli, Alfredo Rota e Davide Schaier guidati in panchina da Michele Leonardi, oggi i protagonisti dell'impresa sono stati i ragazzi del CT Dario Chiarò Andrea Santarelli, Gabriele Cimini, Davide Di Veroli e Federico Vismara, che hanno riscattato la prova individuale con un risultato eccezionale. Gli azzurri hanno battuto la Repubblica Ceca nel tabellone dei 16 col punteggio di 45-34 e poi hanno superato nei quarti la Svizzera grazie a un'ottima ultima frazione di Davide Di Veroli che ha recuperato dal 34-38 al 45-41 finale mettendo a segno 11 stoccate che hanno permesso agli azzurri di raggiungere le semifinali. Qui altro match nel segno delle rimonte: la Francia dell'oro individuale Yannick Borel era sopra 30-23, ma gli azzurri non si sono arresi e con Gabriele Cimini, che ha realizzato un parziale di 9-4, hanno iniziato la rimonta, proseguita nel segno di Di Veroli che alla priorità ha messo la stoccata del 45-44. La finale è stata invece a senso unico, con i portacolori italiani in vantaggio dall'inizio alla fine, che hanno chiuso sul 45-32.
Medaglia d'argento, invece, per le sciabolatrici Rossella Gregorio, Michela Battiston, Martina Criscio ed Eloisa Passaro, risultato che non arrivava dal 2001. L'oro è andato alla Francia, che ha dominato 45-23, ma in precedenza le azzurre si sono rese protagoniste di una bella gara che le ha portate meritatamente sul podio. Ai quarti le ragazze del CT Nicola Zanotti erano sotto 25-20 contro la Turchia, poi una grande prova di Rossella Gregorio, che fino a quel momento era stata tenuta a riposo, ha riportato la situazione in vantaggio per l'Italia, che ha chiuso 45-40. Grande prestazione di squadra in semifinale contro l'Ungheria, sconfitta 45-38.
L’Italia chiude così gli Europei al primo posto del medagliere con 14 podi, record assoluto per una spedizione azzurra nella kermesse continentale. In Turchia sono stati conquistati quattro ori (con il fiorettista Daniele Garozzo, le squadre di fioretto femminile e maschile e quella di spada maschile), sette argenti (con Arianna Errigo nel fioretto, Luca Curatoli nella sciabola, Rossella Fiamingo nella spada, Tommaso Marini nel fioretto, Rossella Gregorio nella sciabola, la squadra delle spadiste e delle sciabolatrici) e tre bronzi (Alice Volpi nel fioretto femminile, la spadista Mara Navarria e il fiorettista Giorgio Avola). (foto Bizzi Team)
Domani si celebra l'Olympic Day. Gli atleti e gli sportivi di tutto il mondo si 'attivano' per la pace
- ANCHE CONI E ITALIA TEAM
Lo sport si prepara a celebrare l’Olympic Day. Come da tradizione, domani verrà festeggiata in tutto il mondo la fondazione del Comitato Olimpico Internazionale, istituito nel 1894.
In occasione di questo giorno di festa per il mondo a cinque cerchi, il CIO ha introdotto quest’anno la campagna “Together for a better world” dando voce a tematiche legate alla sostenibilità, all’inclusione, alla solidarietà e alla pace, con l’obiettivo di coinvolgere le persone nella costruzione di un mondo migliore attraverso lo sport.
Ogni anno la campagna si focalizzerà su un tema diverso che farà da filo conduttore globale. Il 2022 celebra il potere dello sport nel riunire le persone in pace, un invito all’azione affinché tutti si attivino e si muovano insieme per la pace nel mondo. (il video del CIO)
Anche il CONI partecipa all’Olympic Day, con il coinvolgimento della Commissione Nazionale Atleti CONI e delle campionesse e dei campioni dell’Italia Team, che attraverso i canali social del Comitato (con gli hashtag #OlympicDay e #MoveForPeace), ‘sfideranno’ gli appassionati e gli sportivi azzurri, invitandoli al movimento e a un impegno attivo per la pace. Uniti come una cosa sola. Con la forza unica dello sport.
Italia da record agli Europei con doppio podio a squadre: Fioretto maschile superstar vince l'oro. Spadiste migliorano il terzo posto olimpico e chiudono con l'argento
- SCHERMA
Ai Campionati Europei di Antalya 2022 l'Italia fa record e, con l'oro del fioretto maschile e l'argento della spada femminile a squadre vinti oggi, porta a dodici il numero totale di medaglie vinte, che rappresenta il maggior numero di sempre. Il migliori risultato fino ad oggi risaliva a Plovdiv 2017, quando gli azzurri conquistarono 11 podi, uno in meno di quanto fatto fino ad ora dalla delegazione azzurra in Turchia quando manca ancora una giornata di gare.
Oggi la nazionale italiana è stata assoluta protagonista della giornata, raggiungendo la finalissima in entrambe le gare in programma oggi.
Nel fioretto maschile Daniele Garozzo, Tommaso Marini, Alessio Foconi e Guillaume Bianchi si sono laureati campioni d'Europa, ripetendo a squadre la prova eccellente dimostrata nell'individuale con l'oro di Garozzo, l'argento di Marini, il bronzo di Avola, che oggi ha lasciato spazio a Bianchi e un posto nella top8 anche per Foconi. I ragazzi del CT Stefano Cerioni hanno ribadito i risultati eccellenti della Coppa del Mondo, che li hanno visti vincere tre prove e conquistare il terzo posto nella quarta della stagione. Gli azzurri hanno prima battuto 45-14 la Turchia, poi 45-33 la Gran Bretagna e 45-19 la Spagna. Anche il match conclusivo contro la Francia, oro olimpico a Tokyo 2020 seppur rimaneggiata per la rassegna continentale, ha visto gli azzurri in vantaggio dall'inizio fino al 45-38 con cui hanno chiuso i conti e hanno fatto risuonare l'inno di Mameli all'interno dell'Antalya Sport Salonu.
Le spediste Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Alberta Santuccio e Federica Isola hanno migliorato il bronzo olimpico e il risultato di Dusseldorf 2019 quando anche lì raggiunsero il terzo posto. A fermare la squadra italiana verso il titolo europeo soltanto la Francia che in finale ha ottenuto il punteggio vincente di 43-30.
Contro le transalpine le azzurre hanno dovuto fare a meno di Alberta Santuccio, che si è fermata per il riacutizzarsi di un problema fisico che l'ha tenuta ferma e sono state in partita per metà dell'assalto, quando poi le avversarie hanno preso il largo e nulla ha potuto Rossella Fiamingo in ultima frazione che pure ha messo ha segno 14 stoccate. Le ragazze del CT Dario Chiadò in precedenza avevano vinto il primo assalto contro la Finlandia 45-24, poi avevano superato 45-36 la Germania e, in semifinale, avevano avuto la meglio sulla Svizzera 45-32.
Mondiali: sul terzo gradino del podio il Team Tech azzurro. Per la prima volta nel sincro una medaglia di squadra
- NUOTO SINCRONIZZATO
Una bella e storica sorpresa arriva dal nuoto sincronizzato ai mondiali di Budapest. Il Team Tech azzurro ha vinto la medaglia di bronzo con 91.0191 punti (27.3000 per l’esecuzione, 27.5000 per l’impressione artistica e 36.2191 per gli elementi) dietro soltanto alla Cina, già vice campionessa mondiale in Corea, e al Giappone, che a Gwangju era finito quarto.
L’oro cinese è stato stimato 94.7202 (nello specifico 28.7000, 28.6000 e 37.4202), l’argento giapponese 92.2261 con quasi due punti e mezzo di ritardo.
Domiziana Cavanna, Linda Cerruti, Costanza Di Camillo, Costanza Ferro, il capitano Gemma Galli, Marta Iacoacci, Marta Murru ed Enrica Piccoli - guidate dal direttore tecnico Patrizia Giallombardo e dal tecnico responsabile degli esercizi di squadra Roberta Farinelli - si presentavano già con il terzo punteggio dopo il preliminare (89.5775). Si migliorano di un punto e mezzo mentre la Grecia rimane distanza siderale (87.2261). “Ma non c’era da preoccuparsene questa volta - sono tutte d’accordo nel dirlo – la differenza è stata subito evidente”.
E’ la medaglia numero 11 dell’Italia del sincro ai campionati del mondo, la prima con la squadra, e va ad eguagliare il numero di metalli pregiati conquistati nell’edizione precedente. Restano ancora quattro giornate di gare per migliorare anche questo record.
IL TEMA E LE MUSICHE DEL TEAM TECH ITALY. “Ci sentiamo vicini ai supereroi quando lottano con tutte le loro forze difendendo, proteggendo e rassicurando. D’istinto è sembrata un’onda anomala. Un istante dopo arrivava la ragione. Lo smarrimento è durato un secondo, poi ci siamo guardate attorno e abbiamo pensato che, certo, vedere le Olimpiadi rinviate non era il massimo, ma lo sport, per quanto sia importante, non è la parte più importante della vita. Il momento è stato e resta drammatico per tante persone. C’è chi muore, chi è in ospedale, chi vede andar via i propri cari, chi non sa se domani avrà ancora un lavoro e allora capisci subito che il dramma è altrove”.
La nostra squadra Nazionale sceglie sempre temi importanti per comunicare le proprie idee. Lo sport è un’arte e come tale rappresenta, scandisce e influenza da sempre la vita quotidiana. Otto ragazze spavalde e talentuose che dalla piscina vogliono trasmettere al mondo le proprie idee, il proprio coraggio, la fiducia e la solidarietà, anche e soprattutto in questo momento di ripresa e ritorno alla normalità, in cui non mancano però altre tragedie da affrontare e superare tutti insieme. Così nasce Super Eroi con la musica We Can Be Superheroes di Antongiulio Frulio e la coreografia dello staff tecnico azzurro.
Mondiali di Budapest: Martinenghi non scende dal podio è secondo nei 50 rana
- NUOTO
Nicolò Martinenghi si conferma da podio mondiale anche nei 50 rana per un argento che sa di consacrazione, dopo il successo nei 100, ottenuto col record italiano di 58"26. Ai Mondiali di nuoto di Budapest il 22enne di Varese tocca in 26"48, tre centesimi di troppo rispetto all'americano Nic Fink, già terzo nei 100. Chiude il podio l'altro statunitense Michael Andrew in 26"72. Per Nicolò, che nei 50 aveva già conquistato alla Duna Arena il bronzo europeo nella primavera del 2021, è l'ennesima dimostrazione del cambio di passo avvenuto dopo i bronzi olimpici nei 100 individuali e nella staffetta mista con i podi iridati che seguono quelli in vasca corta dell'autunno scorso: il bronzo europeo e l'argento mondiale nei 50, l'oro europeo e l'argento mondiale nei 100.
Ottimo quinto posto per lo sfrontato debuttante Simone Cerasuolo, peraltro in dubbio fino alla vigilia del mondiale che ha raggiunto successivamente il gruppo italiano perché colpito dal covid. Il diciannovenne imolese chiude in 26"98.
L'Italia scende dal podio mondiale dopo aver vinto le ultimi due edizioni negli 800 sl. Il più dispiaciuto è il primatista europeo Gregorio Paltrinieri, campione mondiale uscente col record europeo di 7'39"27 nuotato a Gwangju 2019, argento a Kazan 2015 e bronzo a Budapest 2017, nonché argento olimpico ed europeo. Il ventottenne carpigiano si piazza quarto in 7'41"19, pagando il rush finale da 28"10. Il campione olimpico statunitense Bobby Finke vince col record americano di 7'39"36 e chiusura da 25"93 (!); al secondo posto s'inserisce il tedesco Florian Wellbrock - campione olimpico della 10 km e bronzo nei 1500 che sta esplorando gli 800 dopo il bronzo degli europei di Glasgow nel 2018 - in 7'39"63
Si è classificata al quinto posto la staffetta 4x100 mista mista. Il quartetto composto da Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Elena Di Liddo e Silvia Di Pietro ha completato la propria prova in 3'41"67, subendo nel finale la rimonta da parte delle altre nazioni. L'oro è andato agli Stati Uniti davanti a Australia e Olanda.
Mondiali: Immenso Ceccon! A Budapest vince uno storico oro nei 100 dorso frantumando il record del mondo
- NUOTO
Alla Duna Arena di Budapest si scrive un’altra pagina indelebile per il nuoto azzurro. Dopo Nicolò Martinenghi nei 100 rana, cade un altro tabù con Thomas Ceccon, primo italiano a vincere un titolo mondiale nei 100 dorso. Finora l'Italia aveva visto solo Stefano Battistelli sul podio con l'argento nei 200 dorso a Perth 1991, emulato tre anni dopo ai mondiali di Roma 1994 da Lorenza Vigarani: unica nuotatrice italiana a medaglia nella specialità.
Ma per misurare l’impresa compiuta dall’italiano nella vasca ungherese serve il nuovo record del mondo firmato dalla nuova stella azzurra in 51”60, strappando il primato a Ryan Murphy - che nuotò in 51"85 ai Giochi Olimpici di Rio 2016 - e che oggi ha vinto l’argento in 51"97 davanti all’altro statunitense Hunter Armstrong (51"98).
Ceccon, argento nella 4x100m sl e bronzo nella 4x100m misti ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, ha trovato così la sua consacrazione definitiva tra i grandi del nuoto mondiale, dimostrando di avere però ancora margini inesplorati che fanno sognare l'Italia.
“Non so, devo ancora realizzare, 51''60 è tanta roba – il commento a bordo vasca del 21enne di Schio -, non lo volevo dire ieri ma mi sentivo bene- Oggi non mi aspettavo questo tempo, il record del mondo l'hanno fatto in quattro credo in Italia, è tanta roba per uno sportivo. Mi sentivo bene, e sapevo che potevo andare forte. Non dico che sentivo di vincere, ma oggi non avevo rivali. Mancavano i russi e sarebbe stata una sfida aggiunta, l'obiettivo è ancora più in alto”.
Per l'Italia del nuoto si tratta del dodicesimo azzurro sul gradino più alto del podio iridato (8 uomini e 4 donne), nonché del 20esimo oro mondiale della storia dopo quelli vinti da Novella Calligaris (negli 800 a Belgrado 1973), Giorgio Lamberti (nei 200 stile libero a Perth 1991), Massimiliano Rosolino (nei 200 misti a Fukuoka 2001), Alessio Boggiatto (nei 400 misti a Fukuoka 2001), Filippo Magnini (nei 100 stile libero a Montreal 2005 e Melbourne 2007), Federica Pellegrini (nei 200 stile libero a Roma 2009, Shanghai 2011, Budapest 2017 e Gwangju 2019 e nei 400 stile libero a Roma 2009 e Shanghai 2011), Alessia Filippi (nei 1500 a Roma 2009), Gregorio Paltrinieri (nei 1500 a Kazan 2015 e a Budapest 2017 e negli 800 a Gwangju 2019), Gabriele Detti (negli 800 a Budapest 2017), Simona Quadarella (nei 1500 a Gwangju 2019) e Nicolò Martinenghi (nei 100 rana domenica scorsa). (foto Andrea Staccioli/DBM)
Mondiali: fa festa anche Benedetta Pilato, suo l'oro nei 100 rana
- NUOTO
L’Italia del nuoto cala il tris! Alla Duna Arena di Budapest arriva infatti il terzo oro mondiale dopo quelli vinti da Nicolò Martinenghi e Thomas Ceccon. A firmarlo, al femminile, è Benedetta Pilato, neo campionessa del mondo nei 100 rana in quella vasca ‘amica’ che lo scorso anno le aveva regalato il record mondiale nei 50 rana.
Oggi la 17enne tarantina si è imposta nella rassegna iridata nuotando la distanza olimpica con una strepitosa seconda frazione in rimonta (in 1'05"93). Battuta allo sprint la tedesca Anna Elendt (1'05"98), terza la lituana Ruta Meilutyte (1'06"02). (Foto Andrea Staccioli/DBM)
L'Italia del nuoto non aveva mai avuto una campione del mondo minorenne. La più giovane iridata del nuoto era Novella Calligaris che il 9 settembre 1973 vinceva gli 800 col record del mondo di 8'52"97 a 19 anni ancora da compiere. Benedetta Pilato era già diventata l'atleta italiana più giovane a conquistare una medaglia iridata con l'argento nei 50 rana a Gwangju 2019 a 14 anni: nell'occasione aveva anche superato il record di precocità sul podio della distanza che deteneva la lituana Ruta Meilutyte nel 2013 quando aveva 16 anni. Il 22 maggio 2021 la baby boom della rana italiana è anche diventata a 16 anni la più giovane primatista mondiale della storia italiana col tempo di 29"30.
Francia battuta 45-25, il fioretto femminile azzurro è sul tetto d'Europa
- SCHERMA
Le ragazze del fioretto femminile italiano sono le nuove campionesse d'Europa. Nella prova a squadre della rassegna continentale andata in scena oggi ad Antalya Alice Volpi, Arianna Errigo, Martina Favaretto e Francesca Palumbo sono salite sul gradino più alto del podio al termine di una grandissima prova in cui hanno superato la Francia 45-25.
Le azzurre, che partivano come prime del ranking, non hanno tradito le aspettative e hanno superato agilmente il turno dei quarti contro la Romania 45-20 e poi la semifinale contro la Germania col punteggio di 45-23. In finale Alice Volpi, che era stata tenuta precauzionalmente a riposo nei match precedenti, ha preso il posto di Francesca Palumbo e ha contribuito al successo della squadra contro la Francia. Le ragazze del CT Stefano Cerioni, seguite a fondo pedana anche dai tecnici Fabio Galli e Filippo Romagnoli, sono state trascinate anche da Martina Favaretto che è stata capace di chiudere le sue frazioni con un differenziale di +13 e dall'argento individuale Arianna Errigo, che ha messo in campo tutta la sua esperienza e ha chiuso l'assalto sul punteggio di 45-25. Una vittoria netta contro le transalpine che anche nell'ultima edizione di Dusseldorf 2019 finirono al secondo posto.
Nell'altra prova di oggi, quella di sciabola maschile a squadre, Luca Curatoli, Pietro Torre, Michele Gallo e Giovanni Repetti sono invece usciti ai quarti contro una Turchia straripante che ha sconfitto gli azzurri 45-37 e si è poi piazzata sul terzo gradino del podio con la grande spinta del pubblico di casa. Il giovanissimo quartetto italiano, privo del capitano Luigi Samele che non è riuscito a recuperare per essere in pedana, si è classificato al settimo posto dopo avere perso l'assalto per il quinto/sesto posto contro la Germania 45-40 e avere vinto quello contro la Polonia 45-33.
Domani continuano le gare a squadre: in programma la spada femminile, dove l'Italia schiera un team composto da Rossella Fiamingo, Alberta Santuccio, Mara Navarria e Federica Isola e il fioretto maschile con gli azzurri Daniele Garozzo, Tommaso Marini, Alessio Foconi e Guillaume Bianchi. (foto Bizzi Team)
Nicolò Martinenghi sale più in alto di tutti: è il nuovo campione mondiale dei 100 rana. Mai nessun azzurro aveva vinto l’oro iridato in questa gara
- NUOTO
Nicolò Martinenghi è il nuovo campione del mondo dei 100 rana. Ai Mondiali di nuoto di Budapest, l'azzurro si è preso la corona lasciata vacante per infortunio dal baronetto britannico Adam Peaty, ma soprattutto si è spinto, in questa specialità, oltre lo stesso Domenico Fioravanti, primo olimpionico del nuoto italiano (argento a Fukuoka 2001), preceduto sul podio iridato da Gianni Minervini (argento a Madrid 1986 e bronzo a Perth 1991) e seguito dall'ex capitano della nazionale Fabio Scozzoli (argento a Shanghai 2011).
Il 22enne varesino, bronzo olimpico individuale e nella staffetta mista, parte in corsia 4 grazie al 58"46 (frazioni 27"69 e 30"77) delle semifinali e chiude col record italiano di 58"26 (frazioni 27"39 e 30"87). L'azzurro migliora di due centesimi il record italiano di 58"28 che gli è valso il bronzo olimpico e si piazza davanti, di gran lunga, all'olandese Arno Kamminga, vicecampione olimpico ed europeo, autore di 58"62 (27"45 e 31"17) e allo statunitense Nic Fink che tocca in 58"65 (27"14 e 31"51).
"Sono molto contento anche se mi aspettavo qualcosa in meno a livello cronometrico - commenta il perfezionista Martinenghi - E' un'emozione allucinante. E' una gara calcolata esattamente. Sapevo che eravamo in tre allo stesso livello e la testa, la concentrazione, la determinazione sono state risolutive per il successo. Era la mia prima finale individuale mondiale, sono riuscito a mettere la mano davanti ed è esaltante. Sono molto contento di aver messo in pratica tutto quello che ho imparato in questi anni".
Cresciuto nel Nuoto Club Brebbia seguito dal tecnico Marco Pedoja, prima di passare al Circolo Canottieri Aniene, Martinenghi sta effettuando un percorso caratterizzato da una crescita graduale e costante: iniziata dai successi internazionali in tutte le piscine giovanili per l'esordio ai mondiali del 2017 proprio alla Duna Arena con un nono posto propiziatorio seppur sfortunato non ancora maggiorenne; poi la squalifica in semifinale a Gwangju nel 2019, con un tempo che comunque non l'avrebbe qualificato alla finale ed al di sotto delle aspettative quando mostrava già le qualità per competere coi grandi. Due esperienze formative, che ne hanno alimentato sia la consapevolezza sia la voglia di emergere esplosa alle Olimpiadi di Tokyo.
Ormai Nicolò Martinenghi è una certezza ed aggiunge al suo palmares individuale questa perla da porre vicino al bronzo europeo nei 50 rana conquistato sempre a Budapest nella primavera 2021 e alle medaglie in vasca corta: l'oro nei 100 rana e il bronzo nei 50 agli europei di Kazan del novembre scorso e agli argenti nei 50 e 100 rana ai mondiali di Abu Dhabi di dicembre.
Per l'Italia del nuoto si tratta dell'undicesimo azzurro sul gradino più alto del podio iridato (7 uomini e 4 donne), nonché del 19esimo oro mondiale della storia dopo quelli vinti da Novella Calligaris (negli 800 sl a Belgrado 1973), Giorgio Lamberti (nei 200 stile libero a Perth 1991), Massimiliano Rosolino (nei 200 misti a Fukuoka 2001), Alessio Boggiatto (nei 400 misti a Fukuoka 2001), Filippo Magnini (nei 100 sl a Montreal 2005 e Melbourne 2007), Federica Pellegrini (nei 200 stile libero a Roma 2009, Shanghai 2011, Budapest 2017 e Gwangju 2019 e nei 400 stile libero a Roma 2009 e Shanghai 2011), Alessia Filippi (nei 1500 a Roma 2009), Gregorio Paltrinieri (nei 1500 a Kazan 2015 e a Budapest 2017 e negli 800 a Gwangju 2019), Gabriele Detti (negli 800 a Budapest 2017) e Simona Quadarella (nei 1500 a Gwangju 2019).
Foto di Andrea Staccioli/DBM
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