Spada: Davide Di Veroli conclude al terzo posto nella tappa di Coppa del Mondo a Marrakech
- SCHERMA
Davide Di Veroli non fallisce l’appuntamento con il podio nel sesto atto stagionale della Coppa del Mondo di spada maschile.
Sulle pedane della ‘Salle couverte omnisport Mhamid’ di Marrakech (Marocco), il capitolino classe 2001 si è garantito il terzo posto al termine del tabellone individuale da 64. Si tratta del suo ottavo sigillo di sempre sul massimo circuito nonché del personale tris in stagione dopo l’altra terza piazza conquistata a fine gennaio al Grand Prix di Doha (Qatar) ed il primo successo della carriera firmato ad inizio febbraio nella ‘classica’ di Heidenheim (Germania).
Il percorso del campione europeo ed argento mondiale del 2023, già ammesso alla giornata clou del sabato per diritto di ranking, è iniziato con il convincente 15-7 inflitto al lusitano Filipe Frazao. Poi a cadere sotto le stoccate del romano sono stati il francese Baptiste Correnti e l’altro azzurro Andrea Santarelli (entrambi con lo score di 15-13). Ai quarti di finale, quindi, l'italiano non ha avuto tentennamenti contro lo svizzero Ian Hauri, caduto nettamente con il punteggio di 15-7. In semifinale è stato il ceco Jakub Jurka ad interrompere l’ottimo cammino di Di Veroli (foto Federscherma), uscito sconfitto per 15-11 e costretto ad accontentarsi del gradino più basso.
Nella competizione femminile in chiave Italia si sono fermate ad una stoccata dal podio sia Rossella Fiamingo sia Giulia Rizzi. Le due olimpioniche sono state costrette a cedere il passo nei quarti di finale rispettivamente contro la magiara Eszter Muhari (9-8) e l’estone Katrina Lehis (11-10). (agc)

Coppa del Mondo di ski cross: Simone Deromedis conquista il podio nella prima sfida di Idre Fjäll
- FREESTYLE
Un ristabilito Simone Deromedis si ripresenta nel migliore dei modi sul circuito internazionale di Coppa del Mondo.
Smaltita la delusione per il sesto posto ottenuto ai Mondiali in Engadina (complice anche la brutta botta alla schiena rimediata alla metà del mese di marzo nella tappa nordamericana di Craigleith), il freestyler trentino ha concluso secondo nello ski cross (il penultimo stagionale) che ha aperto il weekend di gare sulla neve svedese di Idre Fjäll. Per lui si tratta del 15° podio della carriera a livello di massimo circuito nonché del nono stagionale.
Il fuoriclasse della Val di Non (foto ANSA), protagonista del quinto miglior tempo nelle qualificazioni di due giorni fa (1:07.21), ha prevalso con autorevolezza nelle proprie batterie di ottavi e quarti di finale per poi terminare sulla piazza d’onore nella prima delle due semifinali. In una big final particolarmente competitiva, quindi, l’oro dei Mondiali di Bakuriani 2023, dopo aver leggermente faticato nella parte alta del tracciato, è stato il più veloce nel tratto conclusivo ma ciò non è stato sufficiente per levare il successo al canadese Reece Howden (primo). Alle loro spalle, poi, sono arrivati i fratelli padroni di casa Erik e David Mobaerg (rispettivamente terzo e quarto). Tra le file dell’Italia, infine, è da rimarcare pure la buona ottava posizione di Edoardo Zorzi (quarto nella small final), che ha eguagliato il suo miglior risultato in carriera.
Deromedis, ad una gara dal termine della stagione di Coppa del Mondo, è ancora in corsa per cercare di diventare il primo italiano di sempre a mettere le mani sulla Sfera di Cristallo. A comandare la classifica generale è lo stesso Howden con un bottino di 938 punti ma il primo degli inseguitori è proprio l’azzurro (secondo con 905) che, in virtù della performance odierna, ha sopravanzato nella graduatoria il teutonico Florian Wilmsmann (866). (agc)
Cross: Michela Moioli completa il cerchio e conquista uno storico oro ai Mondiali in Engadina
- SNOWBOARD
Una commovente Michela Moioli conduce per la prima volta l’Italia sul gradino più alto del podio nella prova femminile di snowboard cross dei Mondiali.
La ventinovenne nata ad Alzano Lombardo, infatti, si è fregiata della medaglia d’oro sulle nevi svizzere dell’Engadina completando il cerchio di una carriera da urlo in cui ha conquistato anche il titolo olimpico nell’edizione coreana di Pyeongchang 2018 e ben tre Coppe del Mondo generali (2015/2016, 2017/2018 e 2019/2020).
Dopo aver dato ottimi segnali già nella sessione di qualificazione (chiusa al secondo posto con il tempo di 1:07.26), la fuoriclasse bergamasca ha messo in mostra la sua versione migliore anche nella fase ad eliminazione diretta. Qui si è piazzata al primo posto sia nell’ultima batteria di quarti di finale sia nella seconda semifinale. Nella big final, poi, ha prevalso con le unghie e con i denti al termine di un furibondo testa a testa intrapreso fino alla linea di arrivo con la britannica Charlotte Bankes (argento al fotofinish) mentre il gradino più basso è stato appannaggio della francese Julia Pereira de Sousa (bronzo). Quarta, infine, ha concluso la canadese Meryeta Odine.
Per Moioli (foto ANSA) si tratta della settima medaglia iridata in carriera. Prima del capolavoro odierno l’azzurra era già salita sul podio in altre sei circostanze: quattro volte a titolo individuale (tre bronzi nel 2015, 2017 e 2019 ed un argento nel 2021) e le due rimanenti nella prova a squadre miste (argento nel 2019 e 2021). Per il nostro Paese, inoltre, si tratta del secondo titolo mondiale della storia in questa specialità dopo quello del 2015 (dieci anni fa) firmato al maschile da Luca Matteotti.
“Non ho parole. Era una cosa che mancava, sembrava un tabù. Sono stati dei mesi difficili in questo inverno ma l’oro di oggi cambia tutto: dà una svolta alla stagione e al mio sorriso. Ci voleva tanto perchè per me e per tutto il team è stata una stagione impegnativa e abbiamo voluto puntare tutto su questa prova. Ho cercato di dare il meglio di me e sono contentissima. Non realizzo ancora di essere la campionessa del mondo, è un qualcosa che mi mancava e sono molto felice", le dichiarazioni del fenomeno italiano dopo l'atto conclusivo. (agc)

Al via i Mondiali maschili in Canada: il quintetto azzurro impegnato sul ghiaccio di Moose Jaw
- CURLING
L’Italia maschile di curling è pronta per scendere sul ghiaccio del Temple Gardens Centre di Moose Jaw, città della provincia canadese del Saskatchewan, dove tra sabato 29 marzo fino a domenica 6 aprile sarà il tempo dell’evento clou della stagione ovvero i Campionati Mondiali.
In vista del torneo iridato il direttore tecnico Marco Mariani ed il coach Ryan Fry hanno scelto il quintetto azzurro che competerà sul ghiaccio nordamericano: quello composto da Joël Thierry Retornaz, Amos Mosaner, Sebastiano Arman, Mattia Giovanella e dall'esordiente Giacomo Colli nel ruolo di alternate. La Nazionale (foto James Roberts/World Curling) tenterà di apporre la propria firma su quella che sarebbe la terza medaglia italiana di sempre tra gli uomini a livello mondiale dopo il doppio bronzo conquistato nel 2022 e nel 2024 rispettivamente a Las Vegas (Stati Uniti) e a Schaffhausen (Svizzera).
Oltre all’Italia saranno 12 le squadre in gara: Austria, Canada, Cina, Repubblica Ceca, Germania, Giappone, Corea del Sud, Norvegia, Scozia, Svezia, Svizzera e Stati Uniti. I team si fronteggeranno all'interno di una fase di round robin, con i primi due in classifica che avranno accesso per via diretta in semifinale. Le successive quattro formazioni (quelle piazzate tra il terzo ed il sesto posto), invece, entreranno nel knock-out stage ma, per andarsi a giocare una medaglia, dovranno transitare per un play-off (o spareggio) che mette in palio gli ultimi due pass per gli incontri di penultimo atto. Di seguito il calendario della nostra Nazionale con gli orari italiani nel dettaglio. (agc)
MOOSE JAW: IL CALENDARIO DELL’ITALIA
*orari italiani
Sabato 29 marzo
21.00: Italia-Stati Uniti
Domenica 30 marzo
03.00: Italia-Corea del Sud
Lunedì 31 marzo
03.00: Italia-Cina
17.00: Italia-Repubblica Ceca
Martedì 1° aprile
03.00: Italia-Norvegia
22.00: Italia-Scozia
Mercoledì 2 aprile
03.00: Italia-Canada
22.00: Italia-Austria
Giovedì 3 aprile
17.00: Italia-Svizzera
22.00: Italia-Germania
Venerdì 4 aprile
17.00: Italia-Svezia
22.00: Italia-Giappone
Sabato 5 aprile
17.00: Play-off (con eventuale Italia)
23.00: Semifinale (con eventuale Italia)
Domenica 6 aprile
17.00: Finale bronzo (con eventuale Italia)
23.00: Finale oro (con eventuale Italia)
Mondiali di Boston, medaglia di bronzo per Sara Conti e Niccolò Macii tra le coppie di artistico
- PATTINAGGIO DI FIGURA
Prima medaglia per la Nazionale ai Mondiali che chiudono la stagione di pattinaggio di figura.
Sul ghiaccio del TD Garden di Boston, negli Stati Uniti, Sara Conti e Niccolò Macii danno seguito al secondo posto conquistato nello short program che ha inaugurato la gara delle coppie di artistico e salgono sul podio per la seconda volta in carriera dopo il bronzo di Saitama 2023.
Chiuso il free skating gli azzurri (foto ANSA) firmano il punteggio complessivo di 210.47 che vale anche in questo caso il bronzo. Trionfano i giapponesi Riku Miura e Ryuichi Kiyhara (219.79), argento ai tedeschi Minerva Fabienne Hase e Nikita Volodin (219.47).
Tredicesima l’altra coppia italiana in gara, quella composta da Rebecca Ghilardi e Filippo Ambrosini (174.08).
In virtù dei risultati di Boston la Nazionale si garantisce due posti ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026. (agc)
Atletica: giornata di test al 'Paolo Rosi' di Roma per gli azzurri Ayomide Folorunso e Catalin Tecuceanu
- IMSS CONI
Si è conclusa venerdì 28 marzo una giornata di test per l’ostacolista Ayomide Folorunso ed il mezzofondista Catalin Tecuceanu sulla pista di atletica leggera dello Stadio Paolo Rosi di Roma.
Sotto la supervisione dello staff tecnico federale e con il supporto degli esperti dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI, gli azzurri hanno svolto diverse prove di corsa lanciata e con ostacoli. I test sono stati finalizzati alla misurazione dei profili di velocità ed accelerazione, dei tempi di volo e di appoggio nonché della lunghezza dei passi nelle fasi di rincorsa.
In particolare le prove con gli ostacoli sono state mirate ad analizzare i parametri ritmici, la tecnica e la distribuzione ritmica della gara dei 400 ostacoli, fornendo dati utili per l’ottimizzazione della prestazione. (agc)

Convegno ‘Sport e Inclusione’, Malagò: “Italia deve essere esempio. Elezione Coventry al CIO segnale pazzesco”
- CONI-OSCAD
Lo sport in campo contro ogni forma di distinzione e disparità. Se ne è parlato al Salone d’Onore del CONI in occasione del convegno ‘Sport e Inclusione – Diciamo no alle discriminazioni’.
L’incontro è stato promosso dall’Osservatorio permanente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano per le politiche di Safeguarding e dall’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori del Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale, nell’ambito del protocollo d’intesa contro ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nello sport siglato dalle parti lo scorso novembre. Presenti numerosi atleti dei gruppi sportivi dei Carabinieri, delle Fiamme Gialle e delle Fiamme Oro tra cui i medagliati olimpici Maria Centracchio (judo), Elisa Di Francisca (scherma), Arianna Errigo (scherma), Valentina Rodini (canottaggio), Enrico Berrè (scherma) e Matteo Lodo (canottaggio).
Ad aprire l’evento (foto Ferdinando Mezzelani GMT) è stato il collegamento con il Presidente del CONI Giovanni Malagò: “Mai come in questo momento storico, nel nostro Paese e in generale in tutto il mondo si parla di sport e inclusione. Abbiamo appena eletto Kirsty Coventry, una donna africana, bianca, madre di due figli giovanissimi, come nuova Presidente del Comitato Olimpico Internazionale. Ha una carriera sportiva incredibile alle spalle, forse è la migliore nuotatrice di dorso della storia. Ed era Ministro dello Sport e dei Giovani dello Zimbabwe. È un segnale pazzesco. Nel nostro Paese dobbiamo condividere questo percorso ed essere un esempio. Lo sport italiano è sulla cresta dell’onda, gli italiani sono fieri di quello che stiamo facendo non solo perché siamo vincenti in tante discipline ma anche nei fatti che sono racchiusi in questa parola che è ‘inclusione’”.
Poi ha preso la parola il Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza - Direttore Centrale della Polizia Criminale e Presidente dell’OSCAD, il prefetto Raffaele Grassi: “Lavoriamo per affermare il principio di uguaglianza e combattiamo la discriminazione. Lo sport ci permette di misurarci con i nostri limiti, di superarci, ci insegna come impegno, determinazione e lavoro di squadra possano abbattere barriere che spesso sono frutto dei nostri pregiudizi. La discriminazione si manifesta attraverso diversi comportamenti: violenza, sopraffazione, odio, bullismo e non solo. Accade nel mondo adulto e nel mondo giovanile. Eventi come questo sono di fondamentale importanza perché coinvolgono più supporti che devono intervenire: la scuola, le famiglie, lo Stato. Lo scorso 27 novembre abbiamo firmato un protocollo sul tema. Lo sport può essere il volano per una vita migliore: deve essere difeso, rispettato, sostenuto con forza, mai sporcato. Dobbiamo impegnarci, tutti, al fine di abbattere le barriere”. Il prefetto ha fotografato la situazione alla luce delle ultime rilevazioni: “Riferendomi al mondo giovanile, per fare esempi anche banali, secondo quanto rilevato nel report ‘I giovani e la violenza di genere’ redatto dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale che presiedo, il 33% degli intervistati ha dichiarato di subire atteggiamenti possessivi dal partner, e tra questi il 66% delle ragazze subisce pressioni affinché non indossi determinati capi di abbigliamento". E ancora: "In dieci anni, tra il 2013 e il 2023, i crimini d’odio in Italia sono triplicati, raggiungendo il picco durante il periodo della pandemia da Covid 19. Dall’ultima rilevazione dell’OSCAD, fornita nel 2024, sono stati registrati, sul territorio nazionale, 1.106 reati commessi con motivazione discriminatoria (aggressioni fisiche, minacce, istigazione alla violenza, danneggiamenti ecc.). Un dato che, rispetto ai 472 crimini rilevati nel 2013, evidenzia un aumento del 134%". "Per darvi un’idea - ha quindi evidenziato (qui l'intervento completo) -, dal 2021 al 19 marzo 2025 abbiamo registrato 276 episodi di discriminazione in ambito sportivo. Gli episodi sono per la maggior parte caratterizzati dall’utilizzo di espressioni di odio (insulti, cori, scritte, striscioni ecc.) e, più raramente, connotati da azioni violente come aggressioni fisiche o minacce. Da questo monitoraggio emergono 47 episodi di antisemitismo, 176 di discriminazione razziale, 49 episodi di discriminazione territoriale, due casi di aggressione fisica nei confronti di persone con disabilità, un caso di discriminazione omotransfobica e un caso di odio con motivazioni antimusulmane”.
Adelchi D’Ippolito, Presidente dell’Osservatorio permanente del CONI per le politiche di Safeguarding ha affermato che “lo sport sta cambiando". "Lo sport ha deciso di cambiare - ha aggiunto -. Parità di genere, tutela dei minori e contrasto alla violenza di genere e a ogni forma di discriminazione sono diventati centrali, anche dal punto di vista legislativo. Oggi lo sport è portatore di valori diversi. Non è vittoria ad ogni costo, non è solo vittoria. È vittoria nel rispetto delle regole e dell’avversario. Vogliamo un mondo trasparente e rispettoso della persona, che ne consenta lo sviluppo e la crescita naturale senza interferenze: lo sport deve essere un luogo dalle braccia aperte, deve accogliere. Crediamo negli ambienti sani, inclusivi, con capacità di denuncia e di dar seguito alle denunce: ai giovani l’augurio di andare avanti nello sport vincendo, ma senza vincere ad ogni costo. Rispettando le regole e rispettando l’avversario”.
Di discriminazione razziale hanno parlato la medagliata olimpica di salto in lungo Fiona May, il professor Stefano Bastianon, la professoressa Luisa Avitabile e il generale Vincenzo Parrinello. “Nel corso della mia carriera ho combattuto tanti pregiudizi – ha raccontato Fiona May –. È stato difficile. Per fortuna le cose con il tempo sono cambiate. Mi piace ricordare, parlando della squadra olimpica italiana, l’abbraccio tra Marcel Jacobs e Gianmarco Tamberi dopo la conquista degli ori di Tokyo. Allargando l’analisi fuori dallo sport, penso che i social siano un problema. I ragazzi non vengono ascoltati e non si sentono sicuri. Nessuno pensa a questi ragazzi che sono vittime, che hanno già una vita pesante per le scelte che devono fare e si vedono costretti a fronteggiare insulti. È importante che ci sia un posto dove questi ragazzi possano essere protetti e ascoltati. Sono stanca di questi episodi. Gli atleti hanno già molta pressione mentale, non possono concentrarsi anche sulle accuse di razzismo via social. Bisogna lavorare tutti insieme, anche con le federazioni. Nello sport non c’è pregiudizio, ma fuori questi ragazzi hanno un’altra vita. Spero che le nuove generazioni abbiano coraggio e che noi possiamo dare loro la tranquillità necessaria perché non c’è spazio per queste cose”. “Ci sono punti fermi che devono caratterizzare lo sport – ha aggiunto Stefano Bastianon –. La neutralità dello sport non può essere un velo dietro cui nascondersi. Lo sport è uno spaccato della nostra società, ha sempre visto discriminazioni causate da una profonda carenza culturale. Tutti apparteniamo a un’unica razza, la razza umana. C’è bisogno di una risposta culturale da parte di atleti, genitori e di tutti i soggetti coinvolti”. Luisa Avitabile ha sottolineato che “lo sport può diventare una forma di cultura e pedagogia. Aiuta a procedere verso l’inclusione più profonda che è il riconoscimento dell’altro come persona. Lo sport può essere veicolo portante di dignità”. E Vincenzo Parrinello: “Lo sport non può e non deve essere solo vittoria e sconfitta. Lo sport è un portatore di valori determinante per combattere le discriminazioni, ha una grandissima forza comunicativa. Bisogna sfruttare lo sport come mezzo per aiutare i giovani a crescere con l’obiettivo di renderli cittadini migliori”.
A intervenire è stata poi Arianna Errigo, portabandiera dell'Italia Team a Parigi 2024. “È un tema che deve toccare tutti - le parole della campionessa di scherma -. Se tutti facciamo qualcosa possiamo fare la differenza. Lo sport è una scuola di vita: sono stata fortunata a crescere attraverso lo sport, ad imparare l’educazione. La famiglia è fondamentale perché non si nasce in un certo modo, ci si diventa. Sono importanti le figure istituzionali. Nelle scuole danesi c’è un’ora a settimana di empatia. In Italia possiamo fare di più”. Con lei l'olimpionica del canottaggio Valentina Rodini: “Nel canottaggio prevale la meritocrazia. Lo sport è meritocratico. Ci sono sport minori che godono di poca diffusione, ma penso che anche da questo punto di vista si stiano registrando importanti miglioramenti”.
Sul palco anche la medagliata olimpica di nuoto e giornalista Novella Calligaris, la professoressa Maria Rosaria Marella, i professori Filippo Viglione e Pierluigi Matera e la professoressa Anna Maria Giannini che hanno invece impreziosito il panel dedicato alla discriminazione di genere. “Credo nel valore della comunicazione nello sport. Ho sempre pensato che ci sia bisogno di personalizzazione nel rapporto tra atleta e allenatore. Ognuno una sensibilità diversa. Lo sport è la vittoria con se stessi, porsi degli obiettivi e raggiungerli. Come la vita”. “Il ruolo del diritto è fondamentale per combattere la violenza di genere – il pensiero di Maria Rosaria Marella –. La violenza è discriminazione e si manifesta in varie forme”. Filippo Viglione ha dichiarato: “In Italia la discriminazione di genere è stata spesso più accentuata rispetto ad altri grandi Paesi. Lo sport ha valore educativo, sociale e psico-fisico”. Mentre Pierluigi Matera ha osservato che “alcune discriminazioni sono radicate nella storia dei popoli e nella tradizione classica. Lo sport stesso ne è stato a lungo caratterizzato. Il CONI ha recepito le nuove legislazioni e ha emesso linee guida fondamentali per le federazioni”. “Abbiamo fatto un percorso importante, ma manca ancora tanta strada” le parole di Anna Maria Giannini.
Spazio anche a Maria Cristina Tonna, coordinatrice del settore femminile della Federugby, e alla giocatrice della Nazionale Elena Errichiello. “Siamo molto attivi sul tema come federazione – ha spiegato Maria Cristina Tonna –. Nelle azioni e non solo. Internamente abbiamo tutti imparato ad utilizzare un linguaggio maschile e femminile. La strada è tracciata”.
In chiusura i messaggi degli azzurri per gli studenti del Liceo 'Lucio Anneo Seneca' e dell'Istituto Tecnico Industriale 'Galileo Galilei' di Roma. il campione della scherma Enrico Berrè ha detto: "Di esempi ce ne sono tanti. Date fiducia agli sportivi: possono essere grandi modelli". Matteo Lodo, medagliato del canottaggio, ha aggiunto: "Qualche anno fa ero al posto vostro e non ero uno studente modello. Lo sport mi ha cambiato, mi ha dato nuovi stimoli e obiettivi fino a spingermi anche a frequentare l’università". Poi l'olimpionica della scherma Elisa Di Francisca: "Non nasco campionessa, non nasco vincente. I periodi di difficoltà mi hanno dato lo stimolo per tornare a gareggiare e conquistare grandi successi". Dopodiché Edoardo Giordan (scherma paralimpica): "Credete sempre nei vostri sogni". E l'ostacolista azzurro Hassane Fofana: "Impegno, disciplina, tenacia e voglia di arrivare fanno la differenza. È fondamentale avere voglia di vincere senza prendere scorciatoie". (agc)
"Sport e Inclusione", il convegno al Salone d'Onore del CONI
Coverciano: test di valutazione funzionale per la Nazionale Under 19 di calcio femminile
- IMSS CONI
In attesa del secondo turno di qualificazione agli Europei, la Nazionale Under 19 di calcio femminile, in raduno al Centro Tecnico Federale di Coverciano, è stata sottoposta a test di valutazione funzionale.
Le prove rientrano nel progetto di collaborazione tra la FIGC e l'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI.
Il personale del CONI, con la collaborazione dello staff della Nazionale composto, tra gli altri, dal tecnico Nicola Matteucci, dal preparatore atletico Vincenzo Piermatteo e dalla dottoressa Michela Cammarano, ha effettuato una batteria di test di sprint, salto e la determinazione del VO2max misurato con metabolimetro.
Di seguito le atlete coinvolte.
Difensori: Carolina Bertora (Juventus), Martina Cocino (Juventus), Lidia Consolini (Inter), Azzurra Gallo (Juventus), Emma Lombardi (Fiorentina), Elena Cristina Pizzuti (Roma), Martina Tosello (Juventus), Martina Paniccia (Roma).
Centrocampiste: Maya Cherubini (Fiorentina), Jessica Ciano (Inter), Paola Fadda (Inter), Siria Mailia (Fiorentina), Manuela Perselli (Sassuolo), Giorgia Termentini (Juventus), Sofia Testa (Cesena), Marta Zamboni (Juventus).
Attaccanti: Eleonora Ferraresi (Juventus), Emma Girotto (Sassuolo), Paola Taddei (Arezzo), Carolina Tironi (Cesena), Rosanna Ventriglia (Roma).
Federica Brignone chiude seconda a Sun Valley e vince la Coppa del Mondo di gigante
- SCI ALPINO
Braccia al cielo, ancora una volta, per Federica Brignone.
La vincitrice della Coppa del Mondo di sci alpino e della classifica di discesa conquista anche il trofeo di gigante chiudendo in seconda posizione l’ultima gara della stagione, prova delle finali del circuito.
Sulla neve di Sun Valley, negli Stati Uniti, l’azzurra, seconda dopo la prima manche, chiude con il tempo complessivo di 2:10.15 che vale la definitiva seconda piazza. Trionfa la svizzera Lara Gut-Behrami (2:10.01), completa il podio, terza, la svedese Sara Hector (2:10.81).
Per Brignone (foto ANSA) si tratta del podio stagionale numero 16 in Coppa del Mondo, l’85° in carriera. La ‘Tigre’ valdostana termina in vetta il ranking di specialità con 580 punti, 60 in più della neozelandese Alice Robinson, fuori nella prima manche a Sun Valley.
"Qualcosina ho tenuto nella seconda manche, ma sono contentissima del risultato - le dichiarazioni dell'atleta tricolore -. È la prima volta in carriera che passo il traguardo già esultando. La coppa di gigante era un altro dei miei sogni e si è realizzato. Ho sempre fatto troppi errori nel passato, ma negli ultimi anni sono sempre stata lì vicina. Quest’anno mi sono messa a testa bassa e ho cercato di vincere più gare possibile. Nella prima manche pensavo di aver buttato via tutto, ma il nostro è uno sport davvero difficile e si gioca sempre sul filo dei centesimi. Avrei voluto vincere anche oggi, ma forse non ho tirato al massimo. Ho provato a vincere, ma a un certo punto ho anche cercato di non fare errori e di non esagerare. Non mi importava più del risultato. Sono davvero felice della coppa, la terza della stagione. Non posso che essere soddisfatta. Per me è stata una stagione pazzesca. Questa è stata la coppa più difficile: bisogna fare due manche nella giornata. Bisogna sempre essere sul pezzo e provarci, questo è il gusto. L’altro giorno ho perso la sfida per il super-G, però è stato bellissimo. Io vivo per questi momenti di sfida. Il percorso fatto con mio fratello Davide mi ha migliorato come persona, andiamo avanti insieme. Per me è importantissimo".
È la miglior stagione della carriera della carabiniera di La Salle, che oltre a due medaglie mondiali (oro in gigante ed argento in super-G) alza al cielo tre trofei di Coppa del Mondo come nel 2020, quando vinse classifica generale, ranking di gigante e di combinata. (agc)

Coppa del Mondo, 48 azzurri in pedana nel weekend: spada a Marrakech, sciabola tra Il Cairo e Budapest
- SCHERMA
Messo da parte il trionfale Grand Prix di fioretto maschile e femminile a Lima (Perù), sarà il turno delle altre quattro specialità a dover scendere sulle pedane internazionali nel prossimo weekend della Coppa del Mondo di scherma in cui, oltre alle prove individuali, andranno in scena anche quelle a squadre.
Da giovedì 27 a domenica 30 marzo la spada femminile e quella maschile faranno entrambe tappa a Marrakech (Marocco). Tra le donne spazio alle tre olimpioniche Giulia Rizzi (seconda a metà di questo mese al Grand Prix ungherese di Budapest), Alberta Santuccio e Rossella Fiamingo con l’aggiunta di Federica Isola (foto FIS), Lucrezia Paulis, Sara Maria Kowalczyk, Nicol Foietta, Alessandra Bozza, Alice Clerici, Carola Maccagno, Gaia Caforio e Roberta Marzani. Tra gli uomini, poi, difenderanno il tricolore Davide Di Veroli, Andrea Santarelli, Giacomo Paolini, Gabriele Cimini, Valerio Cuomo, Giulio Gaetani, Gianpaolo Buzzacchino, Simone Mencarelli, Enrico Piatti, Filippo Armaleo, Marco Paganelli e Nicolò Del Contrasto. Per quanto riguarda le due competizioni a squadre, inoltre, sono stati inizialmente scelti i seguenti quartetti: Rizzi, Santuccio, Fiamingo e Isola al femminile e Di Veroli, Paolini, Cuomo e Gaetani al maschile.
Da venerdì 28 a domenica 30 marzo, quindi, la sciabola femminile e quella maschile si sdoppieranno tra Il Cairo (Egitto) e Budapest (Ungheria). Tra le donne saliranno sulle pedane africane Michela Battiston, Chiara Mormile, Eloisa Passaro, Alessia Di Carlo, Michela Landi, Manuela Spica, Carlotta Fusetti, Giulia Arpino, Martina Criscio, Claudia Rotili, Benedetta Fusetti e Maria Clementina Polli. Nella città magiara, quindi, ci saranno ai blocchi di partenza Luca Curatoli, Michele Gallo, Luigi Samele, Pietro Torre, Mattia Rea, Dario Cavaliere, Giacomo Mignuzzi, Edoardo Cantini, Marco Mastrullo, Lorenzo Ottaviani, Lupo Veccia Scavalli e Daniele Franciosa. Queste le squadre segnalate in prima battuta per i rispettivi team event: Battiston, Mormile, Di Carlo e Spica tra le donne e Curatoli, Gallo, Torre e Cavaliere tra gli uomini con il bronzo olimpico in carica Samele ‘quinto uomo’ in formazione. Di seguito il programma completo del fine settimana con gli orari nel dettaglio. (agc)
MARRAKECH: IL PROGRAMMA
*orari italiani
Giovedì 27 marzo
10.00 - Gironi e turni preliminari gara individuale femminile
Venerdì 28 marzo
10.00 - Gironi e turni preliminari gara individuale maschile
Sabato 29 marzo
09.00 - Tabellone principale gara individuale femminile e maschile
Domenica 30 marzo
10.00 - Gara a squadre femminile e maschile
IL CAIRO: IL PROGRAMMA
*orari italiani
Venerdì 28 marzo
09.00 - Gironi e turni preliminari gara individuale femminile
Sabato 29 marzo
09.00 - Tabellone principale gara individuale femminile
Domenica 30 marzo
09.00 - Gara a squadre femminile
BUDAPEST: IL PROGRAMMA
Venerdì 28 marzo
10.00 - Gironi e turni preliminari gara individuale maschile
Sabato 29 marzo
10.00 - Tabellone principale gara individuale maschile
Domenica 30 marzo
09.00 - Gara a squadre maschile
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