Coppa del Mondo: Giulia Murada e Katia Mascherona conquistano il podio nella sprint di Solitude
- SCI ALPINISMO
L’Italia si ritaglia un doppio posto sul podio nella giornata conclusiva del primo appuntamento stagionale della Coppa del Mondo di sci alpinismo, disciplina che effettuerà il proprio esordio olimpico a livello senior in occasione dei prossimi Giochi di Milano Cortina 2026. Sulla neve a stelle e strisce di Solitude (Utah), infatti, Giulia Murada e Katia Mascherona si sono spartite rispettivamente il secondo ed il terzo posto nella sprint, uno dei due format di gara che fa parte del programma a cinque cerchi insieme a quello della staffetta mista che, nell’opening di sabato 6 dicembre, ha visto i coniugi Alba De Silvestro e Michele Boscacci conquistare una prestigiosa piazza d’onore.
Giornata da incorniciare per le due valtellinesi, riuscite a spingersi sino all’atto conclusivo riservato alle migliori sei atlete. Qui ad avere la meglio è stata la francese Margot Ravinel (3’14”8) mentre Murada (+13”1) e Mascherona (+13”2), rispettivamente terza e quarta al traguardo, hanno sfruttato la penalità (con conseguente retrocessione dalla seconda alla quinta piazza) comminata dai giudici di gara all’altra transalpina Célia Perillat-Pessey (+41”1). Per Murada e Mascherona (foto ISMF), che già avevano avuto modo di condividere il podio di Coppa del Mondo lo scorso inizio aprile in occasione della tappa svizzera di Villars-sur-Ollon, si tratta rispettivamente dell’ottava e della seconda top-3 in carriera sul massimo circuito internazionale in questo format olimpico. (agc)
Coppa del Mondo: doppio primo posto per le squadre azzurre del fioretto tra Busan e Fukuoka
- SCHERMA
È terminata con il botto la seconda tappa della Coppa del Mondo in Asia per l’Italia del fioretto. All’indomani dei tre podi ottenuti nei tabelloni individuali, infatti, entrambe le Nazionali non hanno tradito le attese nella terza ed ultima giornata di assalti, quella dedicata alle prove a squadre. Arianna Errigo, Martina Favaretto, Anna Cristino e Martina Batini, di scena a Busan (Corea del Sud) hanno posto la firma sul primo posto nella competizione femminile. Stesso risultato anche per il quartetto maschile formato da Tommaso Marini, Filippo Macchi, Alessio Foconi e Davide Filippi, che ha dettato legge nella gara di Fukuoka (Giappone).
Le azzurre, prime teste di serie, hanno esordito direttamente agli ottavi, in cui non hanno lasciato scampo alla malcapitata Austria (45-10). Tra quarti e semifinale, quindi, sono arrivate due vittorie nettamente più combattute, quelle messe a segno rispettivamente contro l’Ungheria (44-32) ed il Giappone (30-20). Nell’ultimo atto, poi, le nostre portacolori hanno domato 45-38 gli Stati Uniti. Decisivo il nono ed ultimo assalto, portato a casa per 8-3 da un’indomita Cristino nei confronti di Lauren Scruggs. Per le ragazze del commissario tecnico Simone Vanni (foto FIS) si tratta del secondo successo stagionale dopo quello riportato poco meno di un mese fa nell’opening di Palma di Maiorca (Spagna).
Debutto diretto agli ottavi anche per gli azzurri, prima forza del seeding. Un cammino complicato è iniziato con la bella vittoria per 45-40 sulla formazione degli atleti individuali neutrali (AIN). Nei quarti ed in semifinale, poi, a cadere sotto i colpi dell’Italia sono stati prima l’Egitto (45-35) e successivamente i padroni di casa del Giappone (45-36). In finale, quindi, si è materializzato il più classico degli scontri ovvero quello contro la Francia. Qui i nostri ragazzi (foto FIS) hanno preso il comando delle operazioni sul finire del quarto assalto e, senza mai andare sotto nel punteggio, si sono affacciati alla nona ed ultima ripresa con tre lunghezze di vantaggio da gestire (39-36). I transalpini, proprio nei secondi finali, sono riusciti ad impattare sul 43-43 con Anas Anane ma il seguente minuto di extra-time ha premiato Macchi, che ha trovato per primo il bersaglio portando a casa la contesa per 44-43. Anche per la Nazionale maschile, seconda nella prima metà di novembre nelle Baleari, si tratta di una conferma sul podio a squadre del massimo circuito internazionale. (agc)

Mylin: Mirko Felicetti si impone nel secondo PGS di Coppa del Mondo, terzo Maurizio Bormolini
- SNOWBOARD
È ancora una volta l’Italia l’indiscussa protagonista sulla neve di Mylin (Cina), sede della tappa di apertura della Coppa del Mondo di snowboard alpino. Dopo il poker di podi del sabato, infatti, gli azzurri si sono presi le luci dei riflettori anche nel secondo ed ultimo slalom gigante parallelo (PGS) dell’opening asiatico che, in ambito maschile, ha visto il trionfo di Mirko Felicetti ed il terzo posto del solito Maurizio Bormolini, tornato nuovamente a fare capolino nella top-3 a distanza di 24 ore dal successo firmato in gara-1. Un dominio quasi incontrastato quello degli alfieri italiani, autori dei migliori due tempi (1:21.78 e 1:21.80) nel segmento di qualificazione.
Felicetti (foto Miha Matavz/FIS), poi, ha continuato a mantenere saldamente il piede sull’acceleratore, battendo in successione lo sloveno Tim Mastnak (+0.62), l’austriaco Andreas Prommegger (+0.13) ed il tedesco Elias Huber (+0.76). Nella finalissima, quindi, il trentatreenne trentino si è trovato di fronte l’altro teutonico Stefan Baumeister (DNF), caduto quando il suo avversario già possedeva un ampio vantaggio e si stava involando ad ampie falcate verso il traguardo. Pugni al cielo per il nativo di Cavalese, riuscito a mettere a segno il secondo successo in carriera in Coppa del Mondo dopo quello maturato nel febbraio 2020 (sempre in PGS) nella tappa canadese di Blue Mountain. Per lui, inoltre, si tratta del podio numero 13 (il nono di specialità).
Il detentore della Coppa del Mondo generale e di quella di specialità, invece, ha debuttato nella fase ad eliminazione diretta con le vittorie ottenute rispettivamente sull’austriaco Alexander Payer (+0.25) e sul compagno di squadra Aaron March (+0.42), reduce dalla terza piazza firmata in gara-1. A sbarrare la strada al trentunenne livignasco, tuttavia, in semifinale ci ha pensato il già citato Baumeister, con l’azzurro che all’arrivo ha pagato un ritardo di +0.34. Bormolini, però, ci ha messo un attimo a resettare e nella successiva small final non ha lasciato scampo al suddetto Huber (+1.08). Quello odierno rappresenta il 20° podio individuale della carriera sul massimo circuito internazionale per il fuoriclasse valtellinese nonché il 10° nella specialità olimpica del gigante. (agc)
Spada, Coppa del Mondo: Rizzi trionfa nella prima tappa di Vancouver, terzo Galassi al maschile
- SCHERMA
Si è aperta con due podi la nuova stagione della Nazionale di spada nell’edizione 2025/2026 della Coppa del Mondo. Sulle pedane di Vancouver (Canada), cornice del debutto internazionale della specialità, Giulia Rizzi si è andata a prendere di forza il primo posto nella competizione femminile mentre Matteo Galassi ha concluso terzo in quella maschile.
La giornata della classe 1989 di Udine (foto FIS), già ammessa nel tabellone da 64 per diritto di ranking, è iniziata con il successo nel primo incontro di giornata sulla statunitense Isabella Chin (15-7), prima di avere la meglio sulla francese Diane Von Kerssenbrock di una sola stoccata (10-9). Negli ottavi di finale la trentaseienne friulana ha regolato per 15-7 la polacca Kinga Zgryzniak, entrando così tra le migliori otto. La friulana si è conquistata poi la certezza del podio grazie alla vittoria nei quarti (solamente per 15-14) sulla cinese Junyao Tang. In semifinale, quindi, l’azzurra ha avuto ragione senza troppi patemi della coreana Taehee Lim (15-8) mentre decisamente più combattuto è stato l’ultimo atto, in cui con freddezza e lucidità ha messo a segno l’ultima stoccata per il 13-12 siglato ai danni della transalpina Marie-Florence Candassamy. Per l’oro a squadre di Parigi 2024 si tratta della quarta vittoria in carriera sul massimo circuito internazionale nonché del 10° podio (sempre considerando anche le tappe del Grand Prix).
La prova del ventenne di Cervia (foto FIS), anche lui al via in tabellone per diritto di ranking, ha preso il via con la vittoria (15-10) sul coreano Hyeonil Hwang nel match d’esordio, preludio dell’altro successo (15-9) sull’israeliano Yuval Shalom Freilich. Lo spadista romagnolo ha proseguito il suo percorso negli ottavi di finale contro lo svizzero Clement Metrailler, domato grazie al punteggio di 15-10. L’azzurro, poi, ha continuato nel suo stato di grazia aggiudicandosi per 15-12 il confronto di quarti disputato contro il magiaro Mate Tamas Koch. Con in tasca la certezza del secondo podio della carriera in Coppa del Mondo (fu terzo anche nella tappa svizzera di Berna nel novembre 2024), il vincitore dell’argento agli ultimi Europei di Genova si è approcciato alla semifinale. Qui, tuttavia, è arrivato lo stop, con l’israeliano Dov Ber Vilensky che si è imposto con lo score di 15-13. (agc)

Milano Cortina 2026, partito dallo Stadio dei Marmi il viaggio della fiaccola. Buonfiglio: fiamma simbolo della voglia di essere protagonisti
- GIOCHI OLIMPICI
Da Atene a Roma, dal Panathinaiko allo Stadio dei Marmi. È iniziato oggi, nel segno della solennità e in nome della storia, il viaggio della fiamma olimpica di Milano Cortina 2026. Il sole di Roma come nobile auspicio, nel ricordo intramontabile dei Giochi Estivi del 1960, a saldare il passato con un presente carico di emozioni, di sogni e di ambizioni.
Una breve cerimonia nell’impianto del Foro Italico ha segnato l’inizio della staffetta che, per 63 giorni, attraverserà 60 città di tappa, percorrendo oltre 12.000 chilometri e tutte le 110 province, toccando siti del patrimonio mondiale e paesaggi simbolo del Paese. Un viaggio che legherà l’Italia al significato dell’evento e ai valori che lo presiedono, fino all’ultima tappa del viaggio allo stadio San Siro, per la Cerimonia di Apertura di Milano Cortina 2026.
Il passaggio della Fiamma, simbolo universale di pace, unità e valori olimpici, sarà fonte ispirazione per le comunità e per i giovani, lasciando un’eredità chiamata a creare una società coesa e inclusiva.
Il saluto del Presidente del CONI, Luciano Buonfiglio, ha aperto l’emblematico evento. “È una giornata storica, ricca di emozioni. Siamo qui a Roma in uno scenario meraviglioso. Saranno 10.001 torce ma una fiamma unica, che testimonia passione e voglia di essere protagonisti per un intero Paese. I Giochi sono un ritorno di immagine per tutto il Paese".
Il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha sottolineato la portata del viaggio. “La vita ci ha regalato un sogno, vivere questi Giochi. Questo fuoco rappresenta la nostra passione. Lo sport illumina la nostra vita. Il pensiero va alla macchina organizzativa e un ringraziamento ai 10 mila tedofori”.
Il messaggio del Presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò, ha chiuso la serie degli interventi istituzionali. “Se siamo qui è anche grazie a Giulio Onesti e ai Giochi che ha portato a Roma nel '60. In questo viaggio bellissimo toccheremo tutti i siti UNESCO e sarà un grande spot per il Paese. Un significato profondo anche come risposta d’orgoglio alla decisione di chi ci negò la possibilità di concorrere con Roma all’assegnazione di un’altra edizione estiva. Lo sport ci insegna a rialzarci e a festeggiare nuovi traguardi, come questo che ci unisce in un sogno magico”.
Protagonista della cerimonia, a unire epoche diverse nel segno dei cinque cerchi, anche Giancarlo Peris, l’ultimo tedoforo dei Giochi di Roma 1960. Dopo 65 anni è stato lui a portare con sé all’interno dello Stadio dei Marmi la lanterna dove era custodita la fiamma, passandola a Malagò, che ha acceso il braciere del viaggio.
L’emozionante momento ha sancito l’inizio della staffetta, inaugurata dall’olimpionico Gregorio Paltrinieri (nella foto Simone Ferraro), vincitore di un oro, due argenti e due bronzi Olimpici. Paltrinieri ha percorso il primo tratti ufficiali all’interno dello Stadio dei Marmi e ha effettuato il Torch Kiss, il momento di passaggio della Fiamma tra i tedofori, con Elisa Di Francisca, seconda tedofora. L’olimpionica della scherma, vincitrice di due ori e un argento Olimpici nel fioretto (Scherma), ha completato la sua porzione di campo prima di cedere il testimone al terzo tedoforo, un altro olimpionico, Gianmarco Tamberi. Il vincitore della medaglia d’oro nel salto in alto a Tokyo 2020, dopo aver chiuso il terzo giro dello stadio, ha ceduto il testimone al cestista Achille Polonara. L’azzurro della pallacanestro ha accompagnato la Torcia fuori dallo Stadio dei Marmi, lanciando la staffetta per le strade della Città Eterna.
La fiaccola omaggerà la Capitale toccando tutti i suoi principali monumenti. La lista dei tedofori è ricca di nomi eccellenti dello sport e dello spettacolo, tra i quali ci sono Matteo Berrettini, Gigi Datome, Andrea Bargnani, Max Biaggi, il regista Giuseppe Tornatore, i cantanti Achille Lauro e Noemi, l'attrice Claudia Gerini e la stilista Lavinia Biagiotti.
È previsto il passaggio da piazza San Pietro (Città del Vaticano) e, in seguito, la Fiamma saluterà Castel Sant’Angelo. Il convoglio in versione ridotta percorrerà le vie del centro storico romano, passando dal Pantheon. Dopo la tappa al Gazometro, struttura del quartiere Ostiense, di proprietà Eni, si dirigerà in piazza del Campidoglio, per poi toccare i Fori Imperiali e il Colosseo. Un tributo al cinema italiano in Vespa lungo via Veneto, precederà l’ultimo segmento – a Fontana di Trevi, piazza Montecitorio, Palazzo Chigi, piazza di Spagna e via del Corso. La giornata si concluderà alle 19.30 con l’accensione del braciere, un momento di festa che segnerà il culmine delle attività nella celebrazione di Piazza del Popolo. La magia olimpica è pronta a conquistare l'Italia. (agc)
Paltrinieri, Di Francisca, Tamberi e Polonara tedofori, parte dallo Stadio dei Marmi il viaggio della Fiamma Olimpica
Coppa del Mondo: Alba De Silvestro e Michele Boscacci secondi nella staffetta mista di Solitude
- SCI ALPINISMO
Alba De Silvestro e Michele Boscacci conducono l’Italia sulla via del podio nella giornata di apertura della prima tappa stagionale della Coppa del Mondo di sci alpinismo, la disciplina che effettuerà il debutto sul palcoscenico a cinque cerchi proprio ai prossimi Giochi di Milano Cortina 2026. A Solitude (Stati Uniti), infatti, i coniugi valtellinesi si sono assicurati il secondo posto nel format della staffetta mista, una delle due specialità (l’altra è la prova sprint) inserita all’interno del programma olimpico.
A vincere la competizione sulle nevi dello Utah sono stati i padroni di casa Anna Gibson e Cameron Smith, capaci di imporsi in 32’17″6 con un margine di 51″1 nei confronti della coppia azzurra (foto FISI), preceduta sul traguardo anche dai tedeschi Tatjana Paller e Finn Hösch. Questi, tuttavia, sono stati penalizzati di 30 secondi (+1’08”6) e, di conseguenza, retrocessi in quarta piazza, con gli svizzeri Thibe Deseyn ed Arno Lietha (+1’03”8) che si sono andati ad impadronire del terzo ed ultimo gradino del podio. (agc)
Sciabola, Grand Prix di Orléans: prima vittoria in carriera per Michela Battiston, terza Mariella Viale
- SCHERMA
La Nazionale di scherma agguanta altri due preziosi podi nella giornata dedicata ai tabelloni individuali della seconda tappa stagionale della Coppa del Mondo. Dopo il magico tris calato dagli azzurri del fioretto tra Busan (Corea del Sud) e Fukuoka (Giappone), infatti, l’Italia si è andata a prendere le luci della ribalta anche nello storico Grand Prix di Orléans (Francia), dove Michela Battiston e Mariella Viale hanno posto le loro firme (foto FIS) rispettivamente sul primo e sul terzo posto nella competizione femminile di sciabola.
È stato costellato di derby il cammino della ventottenne di Palmanova (partita direttamente dal main draw per diritto di ranking) che, dopo aver eliminato al primo turno la tedesca Lena Stemper (15-8), si è trovata ad affrontare, una dopo l’altra, le compagne di squadra Martina Criscio (battuta 15-11) e Claudia Rotili (superata 15-14). L’ultima stoccata è stata poi ancora una volta decisiva per la friulana classe 1997 nel quarto di finale intrapreso contro la bulgara Yoana Ilieva: un nuovo 15-14 che le ha consegnato l’ipoteca del terzo podio (quello che si è poi tramutato nel primo successo) della carriera in Coppa del Mondo dopo le altre due piazze d’onore maturate rispettivamente ad Algeri nel novembre 2022 e a Tunisi lo scorso gennaio. Battiston ha giocato di esperienza nella semifinale con Viale e, sotto per 5-8, ha messo in fila un clamoroso parziale di 10-0 per aggiudicarsi la sfida con il punteggio di 15-8. Al cardiopalma, infine, anche l’atto conclusivo in cui l’italiana, dopo aver governato per ampi tratti l’incontro, si è trovata spalle al muro contro Anna Spiesz sul punteggio di 14-12 in favore dell’ungherese. Qui, però, ha cancellato con coraggio i due match point alla magiara, prevalendo ancora una volta (la terza in questa giornata) alla stoccata decisiva (15-14).
Era reduce dalle qualificazioni di giovedì 4 dicembre, invece, la ventenne napoletana, che ha iniziato la sua super-giornata battendo per 15-9 la spagnola Ventura, prima di vincere il derby tutto azzurro disputato con Manuela Spica per 15-6. Successivamente la classe 2005 di San Sebastiano al Vesuvio ha affrontato e sconfitto le due atlete individuali neutrali Evelina Popova (15-6) ed Olga Nikitina (15-12), successi che le hanno garantito il meritato pass per la semifinale (poi persa) nonché la certezza del primo podio in carriera sulle pedane del massimo circuito internazionale. (agc)

Davide Ghiotto secondo nei 10.000 metri di Heerenveen: primo podio stagionale in Coppa del Mondo
- PATTINAGGIO DI VELOCITÀ
Primo squillo stagionale per Davide Ghiotto nella Coppa del Mondo di pattinaggio di velocità. Dopo essere rimasto a secco di podi sia a Salt Lake City (Stati Uniti) sia a Calgary (Canada), infatti, il trentaduenne vicentino si è reso grande protagonista nella giornata intermedia della terza tappa di Heerenveen (Paesi Bassi), dove si è aggiudicato il secondo posto nell’amata distanza dei 10.000 metri, format di gara più lungo del panorama olimpico in cui è stato capace di fregiarsi dell’oro nelle ultime tre edizioni dei Mondiali.
Il fuoriclasse veneto (foto ANSA), sul ghiaccio della celebre Thialf Arena, per la sesta volta in carriera è riuscito ad infrangere la barriera dei 12 minuti e 40 secondi, facendo segnare all’arrivo il tempo di 12’33”37. A fare meglio del detentore del record mondiale (giunto a quota 19 podi personali a livello di massimo circuito internazionale) è stato solamente il ceco Metoděj Jílek, vincitore della prova in virtù del crono di 12’29”63 (nuovo primato della pista). Ha completato la top-3 il transalpino Timothy Loubineaud (12’36”61) mentre si è dovuto accontentare della nona piazza l’altro azzurro ai nastri di partenza ovvero Michele Malfatti (13’01”63). (agc)
Coppa del Mondo di fioretto: Batini torna al successo, podi anche di Favaretto e Lombardi in Asia
- SCHERMA
La Nazionale di fioretto firma il tris di podi in Asia, dove sono andate in archivio le gare individuali valevoli per la seconda tappa stagionale della Coppa del Mondo. A Busan (Corea del Sud), infatti, Martina Batini e Martina Favaretto si sono aggiudicate rispettivamente il primo ed il terzo posto nella prova femminile. Sul gradino più basso di Fukuoka (Giappone) inoltre, che ha ospitato la competizione maschile, si è andato a posizionare Giulio Lombardi.
Entrambe le azzurre erano già ammesse al tabellone principale da 64 per diritto di ranking. La trentaseienne pisana (foto FIS) ha aperto le danze con due successi estremamente sofferti, ottenuti soltanto alla stoccata decisiva (15-14) contro le padrone di casa Kiyeun Kim e Jihee Park. Poi la veterana toscana è letteralmente salita in cattedra, regolando per 15-9 la statunitense Maia Mei Weintraub, per 15-11 la canadese Eleanor Harvey e per 15-10 Favaretto nel derby a tinte tutte azzurre. L’ultimo atto, infine, è stato un assolo di Batini, che non ha lasciato scampo alla giapponese Yuka Ueno, costretta ad alzare bandiera bianca con il severissimo punteggio di 15-3. Per l’italiana, tornata a dettare legge in Coppa del Mondo ad otto anni e mezzo di distanza dall'ultima volta, si tratta del terzo successo in carriera (i podi totali ammontano adesso a 18) dopo quelli firmati rispettivamente a Tauberbischofsheim (Germania) nel marzo 2014 e al Grand Prix di Shanghai (Cina) nel maggio 2017.
Applausi, tuttavia, anche per la ventiquattrenne di Camposampiero che, prima della battuta d’arresto nel penultimo atto, si è messa in luce grazie alle vittorie per 15-10 su Nok Sze Daphne Chan (Hong Kong), per 12-7 sulla francese Morgane Patru, per 15-10 sull’americana Carolina Stutchbury e per 15-7 sulla giapponese Komaki Kikuchi. La padovana, numero due del ranking mondiale, ha dunque agguantato il suo 16° podio sul massimo circuito internazionale nonché il secondo stagionale dopo il trionfo maturato qualche settimana fa nell’opening spagnolo a Palma di Maiorca.
Pregevole, infine, il cammino nipponico del ventitreenne livornese (foto FIS), riuscito ad accedere al tabellone principale da 64 in virtù di un’ottima fase a gironi. Quest’ultimo, poi, ha sconfitto in successione il singaporiano Samuel Elijah Robson (15-12), il transalpino Maxime Pauty (15-13), il padrone di casa Yudai Nagano (15-5) e lo statunitense Nick Itkin (15-11), prima di arrendersi in semifinale con il netto score di 15-7 di fronte all’atleta individuale neutrale Kirill Borodachev. Per il giovane azzurro si tratta del terzo podio in carriera sulle pedane di Coppa del Mondo dopo gli altri due terzi posti agguantati rispettivamente ad Istanbul (Turchia) nel novembre 2023 e al Grand Prix cinese di Shanghai nel maggio 2025. (agc)

PGS, poker azzurro di podi all'opening di Coppa del Mondo in Cina: vittorie per Dalmasso e Bormolini
- SNOWBOARD
È cominciata nel migliore dei modi la stagione olimpica della Nazionale di snowboard alpino. Nel primo slalom gigante parallelo (PGS) della tappa inaugurale della Coppa del Mondo ospitato dalla neve cinese di Mylin, infatti, l’Italia è riuscita a collezionare ben quattro podi.
Le buone notizie sono arrivate in primis dalla gara femminile, in cui Lucia Dalmasso ha conquistato il successo davanti ad Elisa Caffont (seconda). La ventottenne di Falcade (foto Miha Matavz/FIS) ha sconfitto la slovena Gloria Kotnik (+0.36), la giapponese Tsubaki Miki (+0.60), la ceca Zuzana Maderova (DNF) ed in seguito nella big final ha avuto la meglio in rimonta nei confronti della più giovane connazionale, che all’arrivo ha pagato un ritardo irrisorio di +0.04. Emozionante il percorso anche della bellunese, giunta alla sfida conclusiva dopo aver battuto avversarie di spessore come la canadese Aurelie Moisan (+1.10), la svizzera Julie Zogg al fotofinish e la bulgara Malena Zamfirova (+4.34). Per Dalmasso si tratta della terza vittoria individuale della carriera dopo quelle ottenute rispettivamente a gennaio e dicembre del 2024 (sempre in PGS) tra Scuol (Svizzera) e Yanqing (Cina). Caffont, invece, ha messo a segno il quarto podio personale sul massimo circuito nonché il terzo di specialità.
Il tricolore ha sventolato sul primo gradino del podio anche nella prova maschile, in cui ad alzare le braccia al cielo è stato un immenso Maurizio Bormolini. Quest’ultimo agli ottavi ha domato un cliente per nulla semplice come l’austriaco Andreas Prommegger (+0.33), per poi regolare ai quarti un altro austriaco scorbutico come Fabian Obmann (+1.06). In semifinale, quindi, il detentore della Coppa del Mondo generale e di quella di specialità (foto Miha Matavz/FIS) si è liberato senza patemi del connazionale Aaron March (+1.64) mentre nella finalissima si è aggiudicato di nervi la contesa disputata contro l’olimpionico austriaco Benjamin Karl (+0.20), firmando l’ottavo successo individuale della carriera sul massimo circuito (il quarto in PGS). Lo stesso March, dopo le vittorie ottenute rispettivamente sul bulgaro Radoslav Yankov (+0.70) e sull’elvetico Dario Caviezel (+0.69) e la sconfitta rimediata per mano di Bormolini nel penultimo atto, si è andato a prendere un importante terzo posto, conquistando il derby di small final a tinte tutte azzurre ai danni di Mirko Felicetti (quarto con +0.13). Adesso per il veterano tricolore il totale di podi individuali in Coppa del Mondo ammonta a 21 (di cui sette nella specialità odierna). (agc)

Pagina 1 di 919