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La FISI 'rivoluziona' i criteri di convocazione, più potere ai tecnici nella scelta degli azzurri

ROAD TO PYEONGCHANG 2018
La FISI 'rivoluziona' i criteri di convocazione, più potere ai tecnici nella scelta degli azzurri

Cambiano i metodi di convocazione della FISI in vista dei Giochi Olimpici di PyeongChang 2018. Ad annunciarlo è stato il Presidente della Federazione Italiana Sport Invernali, Flavio Roda, nel corso della presentazione della stagione agonistica che culminerà nelle Olimpiadi al via in Corea del Sud dal prossimo 9 febbraio.

In sostanza, le convocazioni per PyeongChang non avverranno più, come avvenuto fino ad ora, per graduatoria di risultati e piazzamenti ma attraverso precise scelte dei tecnici federali.

“In accordo con il CONI – spiega Roda - abbiamo deciso che non esisteranno criteri di selezione, bensì farà testo il giudizio dei rispettivi tecnici di settore. L'intenzione è quella di fare tutto il possibile per mettere i nostri ragazzi nelle condizioni di raggiungere i migliori risultati".

Massima fiducia quindi nei tecnici che sono a stretto contatto con gli atleti e che potranno quindi scegliere autonomamente quelli che ritengono più in forma per affrontare la rassegna a cinque cerchi. Un po’ come avviene in altre selezioni azzurre.

Il n.1 della FISI, durante la presentazione che ha avuto come ospite d'onore Alessandro Benetton, Presidente della Fondazione Cortina 2021 – ha quindi sottolineato l’importanza della sinergia stretta con la Preparazione Olimpica del CONI (nella foto il collegiale svolto in estate al CPO di Formia), volta a perfezionare il lavoro in vista dei Giochi, e ha fornito una panoramica sugli sport invernali azzurri, a quattro mesi dal più importante impegno del quadriennio.

“Abbiamo allacciato nel corso dell'estate un rapporto importante con il CONI e il Centro di Preparazione Olimpica di Formia – le sue parole -. Tutte le direzioni agonistiche hanno sfruttato l'opportunità di per un monitoraggio ancor più completo dell'attività fisica dei singoli atleti. Lo sci alpino ha sfruttato al meglio le ottime condizioni di neve del Sudamerica, lo sci nordico ha sciato tanto in primavera sugli sci e poi ha lavorato bene sugli skiroll, le discipline del ghiaccio hanno appena cominciato l'attività in pista dopo un intenso lavoro atletico, il biathlon si è concentrato molto nella fase al poligono di tiro, insomma nulla è stato lasciato al caso”.

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