Messico '68, apoteosi azzurra nel ciclismo su strada con la fuga d'oro di Vianelli

50 ANNI FA

VianelliSole a picco, continui saliscendi e l’acido lattico alle stelle. Non è la trama di un film, ma la sintesi di quell’indimenticabile 23 ottobre 1968. Alle 10 del mattino i 145 corridori iscritti alla prova di ciclismo su strada prendono il via, in una delle gare più intense dei XIX Giochi Olimpici.

 

Ci sono da percorrere 8 giri da 24,625 km. l’uno, su un circuito massacrante che nei 196,200 km. totali farà grande selezione fin dai primi giri: al traguardo arriveranno solo in 64 corridori. La squadra azzurra è composta da Giovanni Bramucci, Pierfranco Vianelli, Costantino Conti e Flavio Martini. Tra il quinto e il sesto giro il norvegese Andresen tenta la fuga. Gli azzurri restano indietro, Bramucci e Martini accusano 52” di ritardo, mentre Conti e Vianelli seguono a circa 2 minuti.

 

A due giri dal termine Andresen viene ripreso e il trio composto dall’olandese Pijnen, dal sovietico Yardy e dal danese Mortensen prende la testa della gara. Bramucci e Vianelli si lanciano all’inseguimento dei fuggitivi. Al settimo giro Mortensen transita con 25” di vantaggio sul trio formato da Vianelli, Bramucci e Pijnen, con il gruppo a due minuti. Nella fase decisiva della gara Vianelli si lancia all’inseguimento di Mortensen, mentre dal gruppo si stacca lo svedese Pettersson. Nell’ultima salita, quando mancano 20 km. al termine, l’atleta di Provaglio d’Iseo, prima raggiunge Mortensen e poi allunga.

 

Una volata solitaria verso quel traguardo tanto agognato che vale il titolo olimpico con un vantaggio di 1’24” proprio sul danese. Medaglia di bronzo, invece, per Pettersson. Fuori dalla zona medaglie gli altri azzurri: ottavo Bramucci, trentunesimo Martini e fuori gara per una foratura Costantino.

 

Una medaglia d’oro dal grande significato, soprattutto per il valore degli avversari. Basti citare due mostri sacri che anni dopo divennero tra i beniamini più amati del circuito professionistico: il belga Roger De Vlaeminck capace di vincere tutte le classiche più importanti e l’olandese Joop Zoetemelk, vincitore della Vuelta 1979 e del Tour de France 1980, oltre al Mondiale del 1985. L’Olimpiade messicana rappresentò il culmine della carriera di Pierfranco Vianelli, che oltre all’alloro individuale, si aggiudicò, il 15 ottobre, anche la medaglia di bronzo nella 100 km a squadre con Giovanni Bramucci, Vittorio Marcelli e Mauro Simonetti.