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Ercole Baldini ci ha lasciato. E’ stato l’unico ciclista azzurro a fare il tris con Oro Olimpico, Mondiale e il Giro d’Italia

LUTTO NELLO SPORT
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Lo sport italiano è in lutto. Dopo la tragedia di Davide Rebellin un'altra triste notizia arriva dal ciclismo e colpisce tutto lo sport italiano: è scomparso oggi, a 89 anni, Ercole Baldini.

Con lui scompare forse l'ultimo grande rappresentante del periodo d'oro del ciclismo, definito 'classico' dagli storici di questo sport. Il periodo del secondo dopoguerra, quando i corridori italiani dettavano legge sulle strade di tutto il mondo, nel segno di Coppi, Bartali, Magni... ed Ercole Baldini.

 

Il record del Treno di Forlì è di quelli che difficilmente saranno battuti e che infatti resiste a distanza di oltre cinquanta anni. Ercole è stato l'unico campione in grado di vincere i Giochi Olimpici (Melbourne 1956), un mondiale su strada (Reims 1958) e un grande Giro (1958). E' stato il compagno di Coppi nel Trofeo Baracchi del 1957, l'ultimo grande successo del Campionissimo.

 

Baldini, proprio in quegli anni, ha rappresentato il meglio che la scuola italiana potesse esprimere. Passista veloce in grado di vincere anche un titolo mondiale su pista (nell'inseguimento individuale a Copenaghen nel 1956) ha riportato in Italia il record dell'ora, togliendolo ad Anquetil (46,393 al Vigorelli, sempre nel 1956) che a sua volta l'aveva tolto a Coppi.

 

Per tre anni, dal '56 al '58 ha praticamente dominato la scena, rappresentando anche, per quanto riguarda il ciclismo italiano, l'uomo che ha traghettato il nostro sport da Coppi all'era di Adorni e Gimondi. Collare d’Oro al merito sportivo (2015) è entrato nella Hall of Fame del CONI nel 2018 e Giro d'Italia nel 2016 (la foto Bettini).

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