Inaugurato il nuovo Laboratorio Antidoping

Taglio_Nastro.jpgInaugurato questa stamattina all’Acqua Acetosa il nuovo Laboratorio Antidoping della Federazione Medici Sportivi Italiani. Alla cerimonia hanno presenziato il Presidente del CONI, Giovanni Petrucci, il Presidente della Federazione Italiana Medici Sportivi, Maurizio Casasco, la Ministro per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive, Giovanna Melandri, il Sottosegretario al Ministero della Salute, Antonio Gaglione, il Segretario Generale del CONI, Raffaele Pagnozzi e  il direttore della Wada, Garnier. A fare gli onori di casa, il Direttore del Laboratorio, Francesco Botrè, mentre il taglio del nastro è stato affidato al bi-campione del mondo dei 100 stile libero Filippo Magnini. "E' una tappa fondamentale nel difficile cammino della lotta al doping", ha sottolineato il presidente del Coni Gianni Petrucci. Mentre la ministro Melandri ha sottolineato come l'Italia sia diventato "un paese all'avanguardia nel contrasto al doping".
Il Laboratorio Antidoping  FMSI, recentemente rinnovato e potenziato, è l’unico laboratorio esistente in Italia accreditato dal SINAL secondo la norma ISO 17025 e dalla WADA (World Anti-Doping Agency), l’Agenzia Mondiale Antidoping che, dallo scorso 2003, ha sostituito il Comitato Internazionale Olimpico (CIO) nell’attività di accreditamento e controllo dei laboratori antidoping. Il laboratorio è diretto dal dottor Francesco Botrè, che dal 2006 è anche Presidente  della WAADS, la World Association of Anti Doping Scientists, in cui sono rappresentati i 34 Laboratori accreditati dalla WADA nel mondo. Rispetto alla sede precedente, i nuovi locali presentano una superficie utile quasi raddoppiata (circa 600 mquadri utili contro i 350 della precedente struttura), ed una ottimale distribuzione delle aree interne, progettate e realizzate in linea con i requisiti della WADA. Significativo anche il ricorso, rispetto al passato, a sistemi automatizzati (sviluppati all’interno del laboratorio) per massimizzare l’efficienza delle fasi di pretrattamento dei campioni, nonché l’impiego di sistemi informatizzati per la gestione e il controllo delle attività tecnico-operative e per l’archiviazione dei risultati delle analisi. Nel laboratorio operano attualmente 25 persone che rendono possibile l’evasione di un carico analitico annuo dell’ordine dei 10000 campioni di urina, un quantitativo che pone il centro di Roma al primo posto in Europa e al secondo posto al mondo (dietro al Laboratorio di Los Angeles) in quanto a capacità analitica. L’ulteriore potenziamento della dotazione strumentale, unito al recente ampliamento dell’organico, renderà possibile il raggiungimento di un carico analitico massimo di 12000 campioni all’anno (circa 1000 campioni al mese). Il laboratorio è in grado di ricercare tutte le sostanze vietate per le quali esiste un metodo riconosciuto ed approvato a livello internazionale: stimolanti, narcotici, beta-bloccanti e beta-agonisti, diuretici, glucocorticoidi, cannabinoidi ed altre droghe d’abuso, anabolizzanti sintetici ed endogeni ed ormoni peptidici, agenti anti-estrogeni e agenti mascheranti. Le sostanze ricercate comprendono quindi anche i “designer steroids” (anabolizzanti sintetici progettati e realizzati clandestinamente, al di fuori dei canali dell’industria farmaceutica ufficiale, quali il tetraidrogestrinone, THG, e il desosssimetiltestosterone, DMT o MADOL), l’eritropoietina (EPO) e i suoi analoghi, le emoglobine sintetiche, l’ormone della crescita umano (hGH). Di prossima implementazione anche la ricerca del doping da emotrasfusioni. La percentuale di campioni risultati positivi fra quelli analizzati dal laboratorio è stata del 3.54% nel 2005 e del 2.67% nel 2006, a fronte di un dato complessivo mondiale rispettivamente del 2.13% e dell’1.96%. Ciò significa che la percentuale di positività del laboratorio di Roma è stata superiore alla media mondiale di circa un terzo. Considerando il numero complessivo di campioni analizzati a Roma e nel mondo, è significativo evidenziare come oltre il 7% dei casi di positività riscontrati a livello mondiale nel 2005 (su un totale di circa 180000 campioni) e circa il 6% di quelli del 2006 (su un totale di circa 198000 campioni) provengono dal Laboratorio di Roma. Al di là dell’attività analitica ordinaria, svolta, oltre che per conto di Enti sportivi, anche su incarico della Commissione di Vigilanza sul Doping del Ministero della Salute, il laboratorio è costantemente impegnato in diversi progetti di ricerca volti ad incrementare ulteriormente l’efficacia delle analisi antidoping.    Immagini dell'inaugurazione del laboratorio Antidoping