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CONI: Omaggio a Bruno Zauli a 50 anni dalla scomparsa. Malagò: "E' stato un gigante"

zauli2 cr crIl Presidente del CONI, Giovanni Malagò, insieme al Segretario Generale, Roberto Fabbricini, ha partecipato questa mattina – nel Salone d’Onore – alla cerimonia di commemorazione in omaggio di Bruno Zauli, indimenticato dirigente sportivo, scomparso il 7 dicembre 1963. Il mondo dello sport italiano – 50 anni dopo - si è stretto intorno all’indimenticato dirigente, illuminato segretario generale del CONI e poi presidente della FIDAL dal 1946 al 1957. Ricoprì anche il ruolo di Commissario Straordinario della FIGC. Ideatore della Coppa Europa per nazioni e fondatore della Scuola Nazionale di Atletica Leggera di Formia, a lui si devono la rifondazione dello sport italiano nel dopoguerra e l'introduzione della pratica sportiva nei programmi scolastici.

Il Presidente Malagò ha ricordato con ammirazione la figura di Zauli. “Semplicemente un gigante. Mentre ripercorrevo la sua storia, la sua biografia, le sue gesta, mi dicevo: ma pure in questo è riuscito? Ha fatto cose straordinarie e anche divertenti. È stato per esempio presidente del Napoli, ha giocato a calcio nella Pro Roma. Per undici anni è stato allo stesso tempo presidente della Fidal e Segretario generale del CONI. Erano epoche pionieristiche. Devo dire con un pizzico di autocritica, ma vale per tutti i dirigenti sportivi, che quando parliamo dell'epopea di Giulio Onesti, dobbiamo anche dire che Onesti è stato un gigantissimo perché con lui c'era Bruno Zauli. È stata la formula vincente che ha costruito lo sport in Italia. Sportivamente parlando, anche per la parte impiantistica, nel 2013 l'Italia vive di rendita per quello che ha pensato e voluto Bruno Zauli. C'era una lungimiranza in Bruno che oggi andrebbe copiata da ognuno di noi. Persone come lui hanno fatto grande il nostro paese e non solo per lo sport. Più di tutti coniugare valori di dirigente sportivo con valori di cultura, non solo per la laurea specialistica, ma anche perché ha integrato il suo percorso con valori specifici fuori dal nostro mondo”.

Emozionanti anche i ricordi del Presidente della FIDAL, Alfio Giomi (“Ero uno studente 15enne, ho fatto il primo picchetto a Bruno nella camera ardente, dobbiamo tornare a lottare per quello che ci ha insegnato, a cominciare dai campi scuola”) e del figlio di Bruno, Leonardo Zauli (“Mi piace sottolineare un aspetto, un grandissimo giornalista sportivo Gianni Brera, definì Zauli il più colto uomo di sport. Questa cultura non era un fatto intimo e personale, ma si è tradotto in uno stile e in un metodo di lavoro”.

Molto applauditi anche i ricordi – in qualità di ex Presidenti del CONI – da parte di Franco Carraro e Mario Pescante, che hanno esaltato le capacità del dirigente, sottolineandone le sfumature caratteriali che lo hanno reso celebre.

Nel corso dell’evento sono stati consegnati i Premi “Bruno Zauli” ad Elisa Di Francisca, Antonietta Di Martino, Fabrizio Donato e Roberto Cammarelle per i brillanti risultati ottenuti nell’ultimo quadriennio. Sono stati inoltre insigniti con il “Premio Alfredo Berra” i giornalisti Guido Alessandrini, Sandro Aquari, Emanuela Audisio, Oscar Eleni, Giorgio Lo Giudice e Gianni Romeo e con il premio "Paolo Rosi" (radio-TV) Marco Franzelli.

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