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La leggenda dei Montano, Aldo consacra ad Atene una famiglia d'oro

Aldo-Montano-AteneCi voleva un livornese doc, figlio d’arte, per riportare in Italia la medaglia d’oro nella prova individuale di sciabola.

Aldo Montano, ottantaquattro anni dopo il trionfo di un altro livornese, Nedo Nadi, ai Giochi di Anversa del 1920, regala all’Italia un‘emozione indimenticabile, figlia di una finale al cardiopalma con l’ungherese Zsolt Nemcsik. 

Il magiaro ad una stoccata dalla vittoria (14-13), viene letteralmente ipnotizzato dalla classe e dal coraggio di Montano, che prima pareggia i conti e poi mette la “botta” decisiva che lo incoronerà campione olimpico.

Un mix di talento, sfacciataggine e rischio, che lo sciabolatore azzurro sciorinerà per tutto il torneo e che culminerà con le note dell’inno di Mameli e quel tricolore portato sul podio con inciso, a pennarello, il prefisso telefonico della città labronica.

Aldo, non ancora 26enne, fa parte di quell’ultima generazione della formidabile famiglia Montano che continua a regalare all’Italia emozioni olimpiche nella scherma.

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