Tania-Cagnotto-02

La seconda medaglia d’oro degli azzurri agli Europei di Berlino porta la griffe di Tania Cagnotto che vince la finale del trampolino da 1 metro con 289.30 punti. Per Tania è la ventesima medaglia ai campionati europei, compresi quelli di specialità, ed è la tredicesima d’oro: le altre sono 3 argenti e 4 bronzi. Per l’Italia è la medaglia numero 300 nella storia dei campionati d’Europa di tutte le specialità. 
L’argento è della russa Kristina Ilinykh con 288.55 punti e il bronzo della tedesca Tina Punzel con 286.70. Quarta, per la settima volta tra campionati europei e mondiali, Maria Elisabetta Marconi con 285.50. 
Per Maria - da un metro già bronzo nel 2006 a Budapest e argento a Torino 2009 - è come un salto a dodici anni fa. Stessa piscina. Stesso trampolino. Finì quarta, ma allora era all'inizio della carriera internazionale. Non immaginava che lo stesso destino l'avrebbe accompagnata molto spesso nel corso della carriera. 


Proprio ai campionati europei del 2002 arrivò il sincro nel trampolino con Tania Cagnotto. Sembrava che dopo i successi nelle stagioni giovanili avrebbero potuto continuare a vincere insieme; invece infortuni e sfortuna si sono intromessi dividendo due carriere luminose, ma divise da troppi podi.
Nel pomeriggio conducono entrambe una gara regolare. Maria meritava sicuramente qualche punto in più, soprattutto nel momento della verità il quinto e ultimo tuffo con quattro atlete in 2.6 punti. Si esibisce nell'uno e mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo e riceve 59.80 punti. Bene. Poi tocca alla russa Kristina Ilinykh che già la precede e le rimane davanti. Quindi alla tedesca Tina Punzel spinta al secondo posto. Maria è terza e deve saltare Tania che esegue l'uno e mezzo rovesciato carpiato, prende 62,40 punti e conquista il meritato oro. Ma il finale vive di sentimenti contrastanti. Di una felicità a metà. In un angolo il sorriso di Tania, miss Europa. Dall'altro le lacrime di Maria, che metabolizza la rabbia tra le braccia di Domenico Rinaldi.

 

La soddisfazione di Tania Cagnotto (Fiamme Gialle / Bolzano Nuoto). "Sono felice perché tenevo molto a questa gara. Sapevo di poter vincere ma anche che non ero preparata al 100%. Peraltro nelle eliminatorie ho saltato molto meglio che in finale e l'errore nell'uno e mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo mi sarebbe potuto costare la medaglia d'oro. Mi stavo arrabbiando e avevo consentito a tutte le avversarie di ridurre sensibilmente lo svantaggio. Dovevo chiudere la serie eseguendo un tuffo dei miei e ci sono riuscita, ma che rischio!". Una vittoria di testa e di cuore, giunta al termine di una stagione di allenamenti più leggera del consueto, malgrado abbia partecipato a tutte le prove delle World Series. "L'esperienza in questo sport è determinante. Ciò significa che sarò competitiva finché il fisico mi sosterrà pur senza allenamenti massacranti. Fino a stamattina non avvertivo neanche la tensione, cresciuta appena sono entrata in piscina. Ho disputato una finale regolare e meritato di vincere. Mi spiace molto per Maria, per l'ennesimo quarto posto; ma sono convinta che ha la forza per recuperare e trasformare la rabbia in energia per il trampolino da 3 metri". Con questo successo sono 13 ori e 20 medaglie europee. "Significa che sono diventata anziana, ma che ancora reggo l'avanzare delle più giovani. Il mio fisico è cambiato, la mia concezione dei tuffi pure, soprattutto dopo le Olimpiadi di Londra. Adesso riesco a vivere tutto con maggiore serenità e forse ne traggo beneficio anche a livello tecnico - dice sorridendo - Eppure non mi sembra sia passato così tanto tempo da quando partecipavo alle competizioni giovanili". C'è chi si aspetta il tris, ma Tania subito frena gli entusiasmi. "La competizione da un metro ha tuffi semplici da eseguire. Nei tre metri aumentano le difficoltà e la mancanza di allenamento potrebbe venire fuori, così come nel sincro insieme a Francesca Dallapè. Intanto dedico questa medaglia a papà e ad Oscar Bertone che mi allenano insieme. Mi fa piacere che Oscar abbia deciso di aiutarci. E' uno di famiglia, allievo di papà e cresciuto tra noi. Per me è uno stimolo in più nel corso delle sessioni di allenamento mentre papà resta il mio riferimento in gara. La squadra funziona. Ne sono convinta e contenta".

Non ci resta che attendere, sperando che anche Maria Marconi (Fiamme Gialle / Lazio Nuoto) torni a sorridere. "Sorrido per non fare brutte figure. Parolacce non posso dirle e allora proverò a essere chiara. Sono molto soddisfatta della mia prestazione. Non ho sbagliato un tuffo e il mio punteggio è giusto. Quello della tedesca no. Non meritava la mia medaglia". Maria Marconi è delusa. "Sono distrutta. Piango per sfogarmi. Un po' di tempo e mi passerà ma una cosa è certa. Dal trampolino 3m o vinco o arrivo ultima. Se mi trovo in una condizione di incertezza chiudo un tuffo di pancia perché un altro quarto posto non voglio rischiarlo. Ormai mi manca solo che mi tatui il numero 4. Peraltro sono anche quarta figlia, magari era un segno del destino che non avevo interpretato. Vorrei sottolineare un aspetto. Al nostro arrivo a Berlino, in conferenza stampa, avevo detto che mi mancava l'esperienza per competere con le più grandi. Mi correggo. Non è vero. Ho dimostrato di essere anch'io una grande atleta. Oggi mi sono mancati solo i punti che hanno regalato alla tedesca. A questo punto spero che l'Italia organizzi al più presto un campionato europeo così magari aiuteranno me. Ma penso che non ci sia più tempo. Dopo le Olimpiadi di Rio de Janeiro smetto. Avrò 32 anni e tanti quarti posti alle spalle". Malgrado l'amarezza non dimentica la compagna di squadra Tania, campionessa europea. "Le faccio i complimenti. Merita questa medaglia ed è una grande campionessa. Bravissima. Mi sarebbe piaciuto salire sul podio insieme a lei".

La pensa nello stesso modo il cittì Giorgio Cagnotto, diviso tra la gioia per il successo della figlia e la delusione per il quarto posto di Maria. "Provo sensazioni contrastanti - racconta - Sono felice per Tania ma mi si è spezzato il cuore per Maria. Non meritava il quarto posto e sarebbe stato bello e giusto avere due azzurre sul podio. Le faccio l'in bocca al lupo per i 3m, ma penso fosse più pronta per il metro, come del resto Tania. Le manca allenamento e salendo in altezza potrebbe pagarlo anche in coppia con Francesca Dallapè nel sincro. Abbiamo partecipato a questa gara con l'obiettivo del podio. Le prossime saranno più complicate. Le Olimpiadi di Londra ci hanno insegnato a vivere i verdetti dei giudici con più calma e distacco. Non è mai facile assorbire certi colpi. Tania ha dimostrato di essere una campionessa matura. Ha disputato una gara di carattere e concentrazione malgrado qualche errore, soprattutto nel quarto tuffo che poteva condizionare il risultato. Dovrà stare più attenta nelle prossime gare". (Fonte Federnuoto.it)