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Convegno "Investimento nello sport, investimento anticiclico", l'importanza della pratica motoria

Investimento nello sportInvestire nello sport per produrre sviluppo e benessere. Un messaggio univoco, declinato dal punto di vista imprenditoriale e sottolineato dai convergenti intenti istituzionali. La base ineludibile per cambiare marcia al Paese, con coraggio e spirito di iniziativa, puntando sulla pratica motoria: è il comune denominatore emerso dal convegno “Investimento nello sport, investimento anticiclico”. La tavola rotonda ospitata al Salone d’Onore del CONI e moderata dal Direttore di Sky Tg 24, Sarah Varetto, ha visto il Presidente Giovanni Malagò fare gli onori di casa alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport, Graziano Delrio, del Ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin, del Presidente del CONI Sicilia, Sergio D’Antoni, con la partecipazione del Presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, del Presidente della Technogym, Nerio Alessandri, dell’economista d’impresa Marco Vitale, e del Responsabile New Media and sponsoring della Ferrero, Massimo Castiglia.

 

Il vivace dibattito, sviluppato in due fasi, è stato aperto da Marco Vitale che ha sottolineato come “cultura, sanità e sport sono tre campi nei quali gli investimenti non danno frutti immediati. Da qui deriva la mentalità che vede queste attività solo come costi quando invece sono fattori di benessere”. Nerio Alessandri ha sottolineato come “debba essere veicolata una politica che incentivi la pratica sportiva: non può essere considerato un lusso fare sport in Italia, vanno cambiati i paradigmi. All’EXPO porteremo Wellness come esempio di stile di vita, abbiamo creato il Technogym Village in Romagna che sa coniugare salute alla prevenzione e al benessere. Il modello vincente da perseguire per fare del nostro Paese un punto di riferimento e per attirare turisti e talenti”.

 

Raffaele Squitieri ha invitato alla riflessione su come “ridurre l’investimento nello sport rappresenti un errore perché si fa a penalizzare un settore che fa traino per una vita più sana e che permette di ridurre le spese sanitarie, oltre a essere un punto di riferimento anche sociologico”. Massimo Castiglia di Ferrero ha voluto sottolineare l’alleanza della sua azienda con il mondo dello sport “perché settore che può portare indubbi vantaggi al Paese”.

 

Il Sottosegretario Graziano Delrio ha invece aperto la seconda fase del dibattito.”Lo sport può cambiare i destini di un Paese, è un costo ma noi paghiamo a caro prezzo gli stili di vita inadeguati. Per questo, di concerto con il CONI, abbiamo deciso di investire nella scuola attraverso il Progetto “Sport di classe”. Poi c’è l’iniziativa mille impianti sportivi in mille giorni, che presenteremo con il Presidente Renzi. Abbiamo bisogno dell'imprenditoria privata, dei fondi per lo sviluppo europeo, e soprattutto del Credito Sportivo: abbiamo bisogno di strutture, in particolare al Sud dove è ben noto che ci sono meno impianti. Siamo qui per invertire la tendenza legata alla riduzione degli investimenti”.

 

Il Ministro Beatrice Lorenzin ha analizzato l’importanza dei vantaggi dello sport a livello sanitario. “I fattori che influenzano la predisposizione ad ammalarsi sono al primo posto il fumo, al secondo l'alcool, al terzo l'alimentazione e al quarto lo stile di vita sedentario. Per questo motivo lo sport è uno degli elementi principali della prevenzione".

L’intervento del Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha infine evidenziato una serie di dati, preoccupanti, legati a sedentarietà e obesità infantile nel nostro Paese. “Il dato medio italiano indica che il 22,2% della popolazione tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso, mentre il 12,6% rientra nella fascia dell’obesità, con forte accentuazione della problematica nelle Regioni del Mezzogiorno. Senza dimenticare che la sedentarietà della popolazione italiana tocca il 42%. Un recente studio dall’Università dell’Australia del Sud ha evidenziato come, dal 1964 al 2010 su 28 Paesi, su un campione di 25 milioni di bambini, tra i 9 e i 17 anni, in una corsa su un miglio i giovani di oggi sono mediamente più lenti di 90 secondi rispetto a quelli del passato. Il problema si riflette sotto il profilo fisico, perché si rischiano di sviluppare patologie cardiovascolari e metaboliche. In questi scenari diventa fondamentale il ruolo dello sport come attività preventiva. Siamo in un momento epocale, dobbiamo materializzare la svolta. Non rientra nello statuto del CONI questa mission ma la sento mia. Ogni punto percentuale di sedentarietà che va a ridursi diventa un risparmio di 200 milioni sotto il profilo sanitario. L’incidenza dello sport sul PIL si attesta intorno all’1,6% ma abbiamo potenzialità importante. Dobbiamo trasferire il concetto di cultura sportiva a 60 milioni di italiani”.

Sergio D’Antoni si è soffermato su quanto sia fondamentale “investire nello sport per avere ricadute positive su ogni fronte. E in questo senso diventa fondamentale creare eventi per favorire questo trend”.

La chiusura è stata affidata alle parole del ministro Lorenzin e del Sottosegretario Delrio. “Rispetto al passato sono cambiati gli stili e le abitudini. All’estero ci sono investitori che vogliono venire in Italia perché siamo sinonimo di qualità. Dobbiamo però maturare la consapevolezza che migliorare la qualità di vita vuol dire far crescere esponenzialmente lo sviluppo del Paese e contestualmente il PIL. Serve alleanza tra famiglie, comuni, associazioni sportive, CONI e Governo per portare benefici notevoli”.

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