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Addio a Nicola Pietrangeli, icona del tennis. Buonfiglio: “Ambasciatore autentico dei valori del nostro mondo”

SPORT IN LUTTO
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 Lo sport italiano piange la scomparsa di Nicola Pietrangeli, icona del mondo del tennis, che ci lascia all’età di 92 anni.

Talentuoso, determinato e mai banale in campo e fuori, l’uomo a cui è intitolato uno degli stadi principali del Foro Italico di Roma è stato protagonista di una carriera da record: numero 3 della classifica mondiale dal 1959 al 1961, ha vinto tre volte il Roland Garros (due in singolare e una in doppio con Orlando Sirola), tre volte il prestigioso torneo di Montecarlo e in due occasioni gli Internazionali d’Italia. Nessuno come lui in Coppa Davis: Pietrangeli detiene il primato mondiale di incontri disputati e vinti in quella che viene definita la Coppa del Mondo del tennis, con 164 presenze (110 in singolare e 54 in doppio) e 120 vittorie (78 in singolare e 42 in doppio), e da Capitano guidò gli azzurri al primo storico trionfo nel 1976. 

 

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Quando ai Giochi Olimpici il tennis era uno sport dimostrativo, conquistò la medaglia di bronzo nel 1968 in Messico, mentre si aggiudicò l’oro in singolare e il bronzo in doppio (sempre con Sirola) ai Giochi del Mediterraneo di Napoli nel 1963. Nicola, indimenticabile stella dello sport che fu premiato dal CONI con il Collare d’Oro alla carriera e al CONI festeggiò i 90 anni, è l’unico tennista italiano nell’International Tennis Hall of Fame (foto ANSA e Archivio CONI).

 

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La scomparsa di Nicola Pietrangeli addolora profondamente tutto lo sport italiano – il commento del Presidente del CONI Luciano Buonfiglio –. Con lui perdiamo non solo un campione straordinario, ma un’icona, un simbolo eterno della sua disciplina. Pietrangeli ha incarnato il tennis italiano: il suo talento, il suo carisma e le sue vittorie hanno attraversato indissolubilmente intere generazioni. Con i suoi successi ha portato l’Italia sulla ribalta internazionale, aprendo la strada a una tradizione che oggi continua a brillare grazie anche al solco da lui tracciato. Oggi perdiamo un punto di riferimento assoluto, un ambasciatore autentico dei valori che accomunano il nostro mondo. Alla sua famiglia, al Presidente Angelo Binaghi e all’intero movimento del tennis italiano va il cordoglio più sincero mio e del CONI”. (agc)

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