Mylin: Mirko Felicetti si impone nel secondo PGS di Coppa del Mondo, terzo Maurizio Bormolini
È ancora una volta l’Italia l’indiscussa protagonista sulla neve di Mylin (Cina), sede della tappa di apertura della Coppa del Mondo di snowboard alpino. Dopo il poker di podi del sabato, infatti, gli azzurri si sono presi le luci dei riflettori anche nel secondo ed ultimo slalom gigante parallelo (PGS) dell’opening asiatico che, in ambito maschile, ha visto il trionfo di Mirko Felicetti ed il terzo posto del solito Maurizio Bormolini, tornato nuovamente a fare capolino nella top-3 a distanza di 24 ore dal successo firmato in gara-1. Un dominio quasi incontrastato quello degli alfieri italiani, autori dei migliori due tempi (1:21.78 e 1:21.80) nel segmento di qualificazione.
Felicetti (foto Miha Matavz/FIS), poi, ha continuato a mantenere saldamente il piede sull’acceleratore, battendo in successione lo sloveno Tim Mastnak (+0.62), l’austriaco Andreas Prommegger (+0.13) ed il tedesco Elias Huber (+0.76). Nella finalissima, quindi, il trentatreenne trentino si è trovato di fronte l’altro teutonico Stefan Baumeister (DNF), caduto quando il suo avversario già possedeva un ampio vantaggio e si stava involando ad ampie falcate verso il traguardo. Pugni al cielo per il nativo di Cavalese, riuscito a mettere a segno il secondo successo in carriera in Coppa del Mondo dopo quello maturato nel febbraio 2020 (sempre in PGS) nella tappa canadese di Blue Mountain. Per lui, inoltre, si tratta del podio numero 13 (il nono di specialità).
Il detentore della Coppa del Mondo generale e di quella di specialità, invece, ha debuttato nella fase ad eliminazione diretta con le vittorie ottenute rispettivamente sull’austriaco Alexander Payer (+0.25) e sul compagno di squadra Aaron March (+0.42), reduce dalla terza piazza firmata in gara-1. A sbarrare la strada al trentunenne livignasco, tuttavia, in semifinale ci ha pensato il già citato Baumeister, con l’azzurro che all’arrivo ha pagato un ritardo di +0.34. Bormolini, però, ci ha messo un attimo a resettare e nella successiva small final non ha lasciato scampo al suddetto Huber (+1.08). Quello odierno rappresenta il 20° podio individuale della carriera sul massimo circuito internazionale per il fuoriclasse valtellinese nonché il 10° nella specialità olimpica del gigante. (agc)